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Autore: Elenie Estel    15/03/2006    1 recensioni
Una ipotetica guida che accompagna Aragorn nei suoi primi viaggi nella terra di mezzo. può risultare complessa a chi non ha letto il Silmarillion
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il personaggio di Karin mi è venuto in mente un paio di anni fa, quando ho letto il Silmarillion. Sorella minore di Galadriel, è stata sfiorata dall'ombra di Ungoliant quando quest'ultima ha seccato i due Alberi. Nella terra di mezzo vaga per le terre selvagge, sempre in solitudine. è Elrond a "chiederle" di accompagnare Aragorn...poi fatemi sapere cosa ne pensate.
“Buio.

Sangue.

Mare.

Sangue.

Ghiaccio.

Sangue.

Steppe.

Sangue.

È tutto quello che ho visto nella mia vita. Lo sai. Lo so che lo sai. E tu vuoi affidarmi il figlio di Arathorn? Se lo fai, forse hai le tue ragioni. E io ho le mie per rifiutare. Sono sempre stata sola, nessuno mi ha insegnato quello che so. E poi, se è come suo padre non avrà bisogno di alcun insegnante. E se anche ne avesse bisogno, non ci sono tra i Dunedain guide e esperti delle terre selvagge? Non sono la sola che ha passato la vita nelle steppe di questa terra. Inoltre, ho molti impegni. Non avrei tempo di portarlo in giro. Ho molti compiti, non ho tempo per le gite di piacere. NO! Non accetto.
Come dici? Portarlo con me? No, non è possibile. Mi sarebbe d’impiccio, si caccerà nei guai, non ho tempo di fare da balia a nessuno, neanche a lui. È una responsabilità che non voglio avere. NO! Non accetto.

Cosa? Lo so di chi è figlio. Ma non vuol dire niente. Io mi muovo da sola. non puoi imporre un peso al vento, e io sono come il vento. Non mi fermi, non mi segui, non mi imprigioni. Lo sai. Lo sai benissimo. Come dici? D’aiuto? Non penso. Corro i miei rischi consapevole delle mie forze, so quello che posso o non posso fare. E se in una delle mie imprese dovessi morire, non saranno in molti a piangermi. Non ho nessuno. Solo Gal, ma ha già abbastanza da fare senza preoccuparsi per me. Non voglio una simile responsabilità. NO! Non accetto.

Mi stai dicendo che me lo ordini? Ma non hai alcuna autorità su di me. Sono più vecchia di te, infinitamente più vecchia. Quello che a te è stato narrato per me è ricordo. Ho vissuto a Valinor, prima del sorgere del Sole e della Luna. Ricordo la luce degli alberi, anche se sono stata toccata dal buio che ne è seguito. Non mi puoi dare ordini. Cosa? Galadriel? Mia sorella ha di meglio da fare che occuparsi di questa storia. Che? Me lo farai ingiungere da lei? Questo è un ricatto. Un infame ricatto. Non puoi! Non potete impormi una cosa simile! Va bene, va bene, se siete tutti convinti che è necessario, non insisto più. Solo, non voglio che nessuno si metta più nel mezzo. Adempirò l’incarico come voglio. Ora, se volete scusarmi, vado a conoscerlo. Non lo vedo da quando era alto un metro.”

Karin si alza e esce dalla stanza. Elrond sorride compiaciuto alle sue spalle.

“Ma perché riescono sempre a ottenere quello che vogliono? Perché? Perché? Perché?”

Un giovane aspetta nella stanza vicina. Lei lo osserva a lungo dalla porta, in silenzio, senza che lui se ne accorga.

“E va bene, ragazzo. Se proprio deve essere così, così sia!”
Tira un profondo sospiro e entra.
  
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