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Autore: BillaBolla    05/07/2011    1 recensioni
Sofia è una ragazza mezzo-sangue. Metà italiana e metà francese. Presto scoprirà che la parola mezzo-sangue denominata a lei deriva da cause e epoche molto sconosciute. Così la ragazza si ritroverà ad affrontare una realtà diversa e soprannaturale mai conosciuta prima.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 1: Il Sogno
 

Ah,-sospirava Sofia-qui non succede mai niente! La ragazza dai bellissimi capelli rossi e dagli occhi azzurri, era seduta sul letto e guardava fuori dalla finestra. C’era il sole, era una bella giornata, perché non uscire e farsi un bella camminata? In più Sofia viveva in quartiere molto bello, il più verde della città di Parigi.
Eh,che vuoi che succede? È tutto il tempo che continui a guardare il cielo o altre cosa insignificanti – rispondeva la sua noiosa sorella,maggiore, Lara-  dovresti fare come me uscire, fare shopping, rimorchiare,andare in discoteca,telefonare … Ah giusto, dimenticavo tu hai solo tredici anni!!! Non puoi fare le cose da sedici anni …..    Mentre la sorella continuava a blaterale, Sofia (che naturalmente non la stava per niente ascoltando) continuava a sospirare. Sentiva, già da ieri ,che stava per succedere qualcosa. Esattamente qualcosa di strano. La ragazza si guardò allo specchio: aveva sempre lo stesso viso, leggermente pallido, corporatura sempre abbastanza magra,stessi nei,………. Tutto perfetto o quasi. Quando fu sicura che tutti l’avessero lasciata sola nella sua cameretta ( compresa Lara che finalmente se ne era andata) si guardò meglio. In effetti sentiva che c’era qualcosa che era cambiato ,e infatti: gli occhi erano, come più vivi, più accesi;soprattutto quello destro. Sentii prima un certo brivido alle spalle, e poi una forte energia che si stava impossessando del suo corpo. Sofia chiuse gli occhi e cadde, come svenuta sul letto quasi affaticata da questa strana cosa che gli stava accadendo. Si addormentò e sognò voci strane e lamenti lontani. Sentiva che doveva svegliarsi ma non ci riusciva. Nel sogno essa incontrò una strana figura. Un fantasma? Era tipo una persona avvolta in un grande mantello nero con un cappuccio gigantesco che gli copriva la faccia. Ma la cosa che spaventava più Sofia era che :aveva quello strano essere il viso? Quella strana creatura avanzò verso di lei. ,la ragazza aveva tanta paura ma qualcosa le diede il coraggio di restare ferma e immobile .Ad un certo punto lo strano essere si fermò quasi ad un metro di distanza da Sofia e battè le mani ; subito la ragazza  levò in aria dove altre creature, simili a falchi giganti le si aggiravano minacciosi. Sofia doveva assolutamente fuggire o sarebbe stata il pranzo per quegli animali!!! Ma come fare? Lei non sapeva mica volare e poi non aveva alcuna forza per spingersi da un’altra direzione. Qualcosa la toccò si girò, era una di quelle strane creature  che aveva vicino. Tutte le si misero intorno .La guardavano con occhi spalancati Ad un certo punto una specie di civetta molto grande, si avvicinò a Sofia guardandola con occhi malefici in segno di aggressività. Si avvicinò anche un altro tra quegli strani esseri :una specie di aquila che aveva denti aguzzi e zampe nere come la pece.  Ad un certo punto queste strane creature, cercarono di andarle addosso per……  assaggiarla! Sofia cadde sul terriccio non era più in aria ed ora, come per magia ,era pronta ad affrontare quegli strani volatili. Si giro di scatto, e una  potente  luce rossa colpì quegli animali e li sconfisse. Sofia non capiva da dove veniva quella luce; l’occhio destro le lacrimava molto e le faceva anche un po’ male . Lo chiuse e… all’improvviso si ritrovò nella sua camera.  Oddio -  Pensò. Ho dormito per tipo un ora! Com è possibile? Uscì dalla sua camera girovagò per tutta la casa,ormai deserta :il papà a vedersi con dei suoi colleghi professori;sua sorella uscita ovvio, Mirco suo fratello di vent’anni, aveva detto che tornava più tardi da Londra e la mamma alla sua settimanale lezione di yoga. Era un sabato qualunque, era abituata  restare da sola per circa un paio d’ore. Andò in cucina. Voleva un bel bicchiere di latte fresco. Il telefono squillò. Rispose;era sua madre –Tesoro ,tutti quanti faranno un po’ di ritardo a tornare a casa e verrà tua nonna. Non so se torneremo prima di mezza notte. Ascoltami bene:tua sorella è a dormire da una sua amica e tuo fratello è con noi. Tua zia Priscilla sta molto male e la stiamo accompagnando ad un ospedale fuori città. Ti richiamerò più tardi, dopo cena. Mi raccomando con la nonna.
Senza neanche aver avuto il tempo di rispondere, la mamma di Sofia riattaccò. Che cosa aveva ora sua zia? Perchè doveva succedere tutto proprio quel sabato? Suonò alla porta. La nonna era già arrivata, tutta vestita bene;era la mamma di sua madre si chiamava Marie ed è molto giovane aveva 54 anni , nata il 15 aprile. “Carissima nipotuccia, vieni dalla tua nonna” Sofia l’abbracciò. Sua nonna era fantastica nei suoi abbracci perché ti accarezzava i capelli dolcemente e ti sussurrava sempre nell’orecchio “ti voglio bene tesoro mio”.E poi Sofia era molto affezionata a sua nonna. Insieme avevano combinato tanti disastri, hanno sempre rubato i preziosi cioccolatini di nonno Henry facendolo infuriare molto.    ”Amore mio sono proprio contenta di vederti” disse nonna Marie a sua nipote “ ti ho portato anche una sorpresa anzi 2! E detto questo da dietro la porta d’ingresso spuntò l’amatissima  cugina di Sofia, Vanessa. Vanessa era una ragazzina magrolina con bellissimi occhi scuri profondi, portava sempre i suoi capelli castani, molto lunghi, legati in una finissima treccia ordinata e profumata di albicocca. Portava una mini gonna corta blu dove uscivano due gambe magre e una magliettina nera con scritto in bianco ” I have got a super boy friend (ho un fidanzato super!!) “Cugina carissima!” gridò Sofia e con un salto le fu addosso. Vanessa la baciò su tutte e due le guancie e le disse cara Sofia sono felicissima di stare con te! Nonna Marie me la proposto e io sono venuta subito,tanto mia madre è da nostra zia Priscilla in ospedale. Forse quando starà un po’ meglio la potremo andare a trovare. Sofia era contentissima! Poi la nonna le diede un pacchetto blu, con un nastro rosa. Ecco questo è per te. Giovedì è stato il tuo compleanno ed io,nonno henry e Vanessa abbiamo deciso di farti dei regalini! Guarda un po’! Sofia tutta contenta,aprì il pacco e ci trovò un profumo alla lavanda avvolto con una sciarpa rossa e sotto una foto incorniciata con dei fiori secchi profumati. Ecco- disse Vanessa prendendo la sciarpa e il profumo- la sciarpetta è da parte di nonna Marie,il profumo l’ho scelto io perché so che adori la lavanda e la foto con noi tre e nonno l’ha fatta proprio lui! Sofia non si trattenne afferrò ilo collo di vanessa e le saltò intorno per baciarle i capelli poi abbracciò la nonna forte. Provò a chiamare il nonno ma non rispose. La nonna le tranquillizzò dicendole che evidentemente era uscito. Dopo tutti questi abbracci e risate la nonna preparò la cena e tutte cenarono verso le otto. Alle nove, mentre nonna Marie stava seguendo un programma di economia,Sofia raccontò a Vanessa il suo strano sogno. Vanessa prima si mise a ridere ma poi si convinse che la cugina si era davvero un po’ spaventata. Scherzarono fino alle undici ridacchiando anche della nonna Marie che dopo già un’ora aveva ceduto al sonno. Ma alla fine tra il dire e il fare si addormentarono anche loro stanche dalle troppe risate che si erano fatte. La mattina dopo il primo pensiero che venne a Sofia era:-ma la mamma, perché non ha chiamato?Guardò l’orologio erano le nove meno dieci. Accanto al suo letto,Vanessa dormiva ancora. La ragazza si alzò e andò in cucina e trovò un biglietto sul tavolo:
Buongiorno ragazze. Sono uscita per comprare qualcosa sarò di ritorno per le nove. Se volete fare colazione vi ho lasciato i cornetti al cioccolato sul frigo e potete riscaldare il latte nel pentolino che vi ho lasciato. Fate attenzione mi raccomando
Nonna Marie
Sofia ridacchiò “la nonna è sempre così“. Aprì il frigo ma con un piede rimase incastrata in un filo per la corrente che era sbucato improvvisamente da sotto il frigorifero. Tirò ma era troppo stretto non riusciva a piegarsi era proprio in trappola! Tirava, tirava ma il filo non mollava e lei già scorgeva dei piccoli graffietti lungo la caviglia. Allora era così innervosita che ad un certo punto qualcosa illumino quel filo. Una luce ………….. si la stessa luce del sogno! Rossa venuta quasi dal nulla. Poi caddè a terra con il piede libero. Il filo si era spezzato.

  
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