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Autore: pikaendpichu98    05/07/2011    7 recensioni
eccomi qua dopo un secolo con un nuova one-shot! so che dovrei aggiornare le altre, ma state tranquilli che lo farò1
questa fic parla di una ragazza che riuscirà a cambiare il suo futuro, per restare con la persona che si è accorta di amare da sempre...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brock | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Una giornata ideale ha inizio, i Pidgey cinguettano, i loro genitori, i Pidgeotto, sono alla ricerca di cibo, la vita nel bosco si risveglia insieme al sole……
…….. BOOM!!!
  Le padelle  volano nella tenda dei nostri personaggi preferiti.
-Ash Ketchum, sei il solito irresponsabile!-
-Io!? Ma se sei stata tu, Misty Williams, che stai sempre con la testa tra le nuvole con quei Pokemon d’acqua!-
BOOM!!!
-Ahia! Vuoi smetterla di lanciarmi padelle addosso!?-
-Solo quando il signor “Maestro di Pokemon” mi chiederà scusa!-
-Scusa!? E per cosa?-
-Per avermi accusata di aver fatto ammalare Pikachu!-
-E infatti è così! Se non avessi avuto la brillane idea di portartelo al laghetto a fare il bagno, adesso non  avrebbe la febbre!-
-Ma se sei stato tu che con tutti quegli allenamenti lo hai sfiancato!-
-Adesso piantatela! I vostri litigi non aiuteranno certo Pikachu a guarire-
-Scusa Brock, hai ragione. La smetterò perché io sono matura, non come quel ragazzino dietro di me-
-Ehi! Io sono maturo quanto te, se non di più!-
-Sai almeno che significa maturo?-
-….. non cambiare discorso!-
-Ok, adesso basta, qui siete d’intralcio a Pikachu che sta cercando di riposare, quindi provate a rendervi utili andando in città a comprare delle medicine, pensate di esserne in grado?-
-Tsk, certamente. Forza andiamo-
-Ehi aspettami, Ash!-
Brock sbuffò rumorosamente, almeno sarebbe riuscito a stare un’oretta in pace.
Intanto tre loschi individui si erano nascosti tra il fogliame di un cespuglio
-Ehi Jessie, questo è il piano perfetto!-
-Sì James, è la terza volta che  ti vanti del tuo diabolico piano-
-Già! È semplicemente geniale! Scavare una buca e mimetizzarla per farci cadere i bambocci e rubare il loro Pikachu, quale genio ideerebbe un piano simile!?-
All’improvviso Meowth assestò un pugno in testa ai suoi due compagni
-Shh!! Stanno arrivando i marmocchi!-
I tre si nascosero bene tra i cespugli.
Nel frattempo tra i due litiganti si era creato un clima di tensione
-Senti Misty…-
-Si?-   -Mi dispiace per prima, credo che tu abbia ragione,devo essere stato io con i miei allenamenti a far ammalare Pikachu-
-No scusami tu, sono stata certamente io con il mio bagno nel lago-
-Senti, non credo sia possibile, i miei allenamenti sono durissimi-
-Ascolta, io nuoto anche nelle acque più gelide-
-no sono stato io!-  -No sono stata io!-
-……..-    -……..-    -AAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!-
Ed ecco che tra un battibecco e un altro i due erano cascati nella trappola del Team Rocket
-James, hai notato che non sono presenti all’appello ne Pikachu ne il bamboccio alto?-
-Uffa, per una volta che un mio piano aveva funzionato! Ci abbiamo messo tutta la mattina a scavare questa buca!-
-Vabbò ragazzi, io suggerirei di lasciarli lì e di scroccare un pasto decente-
-Ottima idea Meowth!- risposero all’unisono i due umani, e così se la svignarono per una volta senza ripartire alla velocità della luce.
Misty, mentre stava precipitando chiuse gli occhi, preparandosi ad incassare il colpo infertole dal terreno, ma andò a sbattere contro qualcosa decisamente più morbida del suolo.
Misty riaprì gli occhi lentamente, e si trovò esattamente sopra ad Ash, che la guardava leggermente confuso.
Quei due non erano mai stati tanto vicini, riuscivano a sentire i loro respiri affannati e i loro battiti del cuore accellerati sovrapporsi, diventando un unico suono.
Ash mosse la mano tremante verso il viso di Misty, prendendo ad accarezzare dolcemente i suoi capelli morbidi.
Misty non sapeva cosa fare, non si sarebbe mai aspettata di trovarsi in una situazione simile, comunque si sentiva tanto protetta tra le braccia di Ash, ed era così presa da quelle carezze, completamente inebriata, da non poter fare a meno di chiudere gli occhi e di lasciarsi andare per un po’.
Ash non sapeva perché stava accarezzando i capelli di Misty, sapeva solo che aveva bisogno di sfiorarla, di stare a contatto con lei, e ciò lo faceva sentire bene, benissimo, anche se non ne capiva il motivo, ma non gli importava.
Fosse stato per Misty sarebbe rimasta lì, insieme a lui, per ore per giorni, per sempre, ma dovevano raggiungere la città, e non era proprio vicina.
Lentamente aprì gli occhi e di malavoglia si alzò, staccandosi da Ash 
-A-andiamo Ash, se no poi Brock si preoccupa-  il ragazzo non parlò, era ancora un po’ stordito dalla sensazione di prima; dopo qualche minuti riuscirono ad uscire dal fossato e si diressero immediatamente verso la città più vicina, una volta lì comprarono le medicine e di corsa intrapresero la strada per l’accampamento.
Mentre Ash e Misty correvano all’interno del bosco, nubi minacciose si addensavano nel cielo; ad un tratto le prime gocce di pioggia caddero sulla terra mentre i lampi, seguiti dai rimbombi, facevano capolino da dietro le nuvole.
Nel  giro di pochi minuti i due ragazzi si ritrovarono nel bel mezzo di un vioento temporale.
Mentre i ragazzi correvano a perdifiato girando la testa di qua e di là per trovare un riparo, un fulmine cadde su un albero scatenando un fragoroso rumore e scintille che schizzavano in ogni direzione, ora l’albero aveva iniziato la sua caduta.
Misty era pietrificata dal terrore, voleva muoversi ma le gambe non rispondevano ai suoi ordini, ancora pochi secondi e sarebbe rimasta schiacciata da quel gigantesco pino  -Misty! Spostati!-  gridò Ash in preda al panico, ma misti non si mosse neanche di un millimetro, allora non ci pensò due volte prima di spingerla via da lì.
Pochi secondi dopo che Ash aveva salvato Misty il pino si schiantò a terra a una manciata di centimetri di distanza da loro.
-Misty sei ferita?-
-sì, penso di aver sbattuto il ginocchio-
-Ce la fai a camminare?-
La ragazza si alzò a fatica ma una volta in piedi la pervase un dolore lancinante al ginocchio e crollò, ma l’impatto con il suolo non arrivò perché Ash l’aveva  afferrata per i fianchi.
Misty lo fissò negli occhi color nocciola, imbarazzata e allo stesso tempo riconoscente. Ash, per ciò che era possibile vedere, era arrossito notevolmente e con lui anche Misty.
Senza fiatare il corvino si caricò in spalla la ragazza che ne restò assai stupita, non si aspettava una azione del genere da lui. Il contatto fisico con il ragazzo la faceva rabbrividire, ma era una sensazione piacevole. Timidamente Misty avvolse le braccia intorno al collo del ragazzo e appoggiò la testa sulla sua spalla per poi chiudere gli occhi.
Ad Ash  sicuramente non diede fastidio il gesto di Misty, ed era proprio questo che non capiva: perché al tocco delle mani gentili di Misty aveva avuto come un tuffo al cuore?  Perché quando le aveva appoggiato la testa sulla sua spalla aveva avuto l’impulso di avvicinare il suo viso al suo? Un vortice di sentimenti turbinava nel cuore di Ash : imbarazzo, stupore, piacere….. amore?
Forse era davvero giunto il momento per lui di aprirsi all’amore. Non aveva mai saputo fino in fondo cosa fosse veramente, ma allora cos’era quel sentimento?
I pensieri del ragazzo furono bruscamente interrotti da un fulmine che illuminò una piccola grotta interrata, Ash immediatamente la raggiunse e ci entrò.
Una volta all’interno di essa, al riparo dalla pioggia il ragazzo pose Misty, ancora addormentata a terra e si sedette accanto a lei. La rossa percepì il cambiamento di luogo accorgendosi di non essere più in spalla ad Ash, ma su una superficie solida.
Misty non sentiva più né i passi né la voce del corvino, quando all’improvviso avvertì il suo respiro affannato, per lo sforzo di poco prima.
 Ascoltando il suo respiro poté intuire che si trovava molto vicino a lei, così appoggiò la testa nell’incavo del suo collo e posò un braccio all’altezza del petto di Ash, i suoi capelli bagnati le solleticavano il viso.  
Il cuore di Ash iniziò ad accellerare in modo frenetico, quasi volesse uscire dal petto;
di nuovo il vortice di sentimenti si alimentò, ma stavolta girava in modo ancora più vorticoso .
il corvino non sapeva che pensare e tanto meno cosa fare: restare immobile e non reagire oppure lasciarsi trasportare dalle sue emozioni e godersi quel momento?
Inconsciamente scelse la seconda opzione, in modo un po’ impacciato e insicuro cinse la vita di Misty con un braccio, a quel contatto fisico le sue guance si imporporarono un poco. Misty si accorse del gesto di Ash , ma nonostante fosse sveglia preferì fingersi addormentata, anche se non lo avrebbe mai ammesso aspettava quel momento da tanto, troppo tempo.
La rossa strinse forte la maglietta del ragazzo accanto a lei, come per assicurarsi che lui fosse davvero lì, con lei, e che non fosse un sogno o un’illusione.
Un mezzo sorriso increspò il suo volto, non era un sogno, ma una magica realtà.
Ash sorrise intenerito , il peperino che sembrava essere Misty era solo una parte di lei, l’altra metà era timida, dolce e indifesa, e si accorgeva di questo solo quando era solo con lei. Il ragazzo inclinò il viso per osservarla meglio, era davvero stupenda e il riflesso dei raggi lunari, provenienti da una Luna appena sorta, sulla sua pelle bagnata la faceva sembrare una splendida ninfa.
Ash, come attratto da una carica opposta, baciò teneramente la guancia della rossa, in un attimo il vortice di emozioni si risvegliò, in quell’istante capì, capì il perché della sua gelosia quando un ragazzo si interessava a lei    , capì perché l’imbarazzo prendeva il sopravvento su di lui quando si specchiava negli occhi verde acqua di lei, capì perché sarebbe voluto rimanere lì con lei per sempre, fermare il  tempo e restare così, per far durare quel magico istante un’eternità. Piano piano si distaccò da lei per osservare le sue labbra piegarsi in un impercettibile sorrisetto.
Dopo aver lanciato uno sguardo all’esterno della caverna e aver constatato che l’acquazzone avrebbe impiegato ancora un po’ per placarsi, appoggiò il viso su quello di Misty e lentamente scivolò in un piacevole e dolce sonno.
Qualche ora dopo, ovvero all’alba di un nuovo giorno, Misty cominciò a schiudere gli occhi, trovandosi come nello stesso modo in cui si era addormentata i ricordi cominciarono a riaffiorare, dopo poco si accorse di un leggero peso sul suo viso, quello di Ash, ancora immerso nel mondo dei sogni.
La tempesta era cessata e per loro era arrivato il momento di ripartire, anche se avrebbe voluto restare a osservare Ash dormire, sembrava proprio un angioletto.
Misty era tentata dall’avvicinarsi al suo orecchio e urlargli di svegliarsi e vederlo fare un salto di venti metri.
Ridacchiò silenziosamente.
Era meglio di no, non se la sentiva di fargli una cosa del genere dopo che l’aveva aiutata quando era in difficoltà, quindi si avvicinò cautamente a lui e gli sussurrò
-ehi pigrone! Sarebbe ora di alzarsi!- Ash mugolò  -cinque minuti mamma, non voglio andare a scuola-  Misty sorrise divertita  -Dai Ash, dobbiamo portare le medicine a Brock-   e così dicendo si alzò liberandosi dal braccio ancora intorpidito del “pigrone” , anche se in realtà il ginocchio non era completamente guarito, quindi Misty era costretta a saltellare  su una gamba.
Ash aprì leggermente gli occhi e appena si accorse che Misty camminava a fatica scattò in piedi, la raggiunse mettendosi il suo braccio sulla spalla –volevi andartene senza di me?-  Misty ridacchiò –Nooo! Cosa te lo fa pensare!?-  Ash mise il broncio
-Perfida-  -E dai, scherzo!  Piuttosto troviamo la tenda e diamo a Brock le medicine-  -Giusto- 
I due cominciarono a camminare ma bastò guardare davanti a loro per scorgere una grande tenda verde, la loro tenda!
Avevano girato tutto il bosco in preda al panico in cerca di un riparo, quando avevano avuto l’accampamento davanti agli occhi per tutto il tempo!!
I due si avvicinarono al loro accampamento  -Brok!?-  un assonnato Brock uscì dalla tenda con gli occhi ancora semichiusi –Mh…. Chi siete?-  -Brock, siamo noi!-  -Noi chi? Ash, Misty! Grr… Ash, Misty vi pare l’ora di arrivare!? Saranno le quattro di mattina!-  -Sì, siamo noi, scusa l’orario è che abbiamo avuto dei contrattempi-  rispose Ash estraendo le medicine dalle tasche e dandole a Brock  -Misty, ma che ti sei fatta?-  -è che sono caduta e mi sono fatta male al ginocchio , ma per fortuna Ash mi ha aiutata tantissimo!- Ash ridacchiò –Ok Misty, appena avrò dato a Pikachu le medicine penserò al tuo ginocchio, dopodiché raggiungeremo la prossima città-     
-Grazie Brock-   -sentite ma dove siete stati per tutta la durata della tempesta?-  -in quella grotta lì dietro, però adesso entriamo che sono stanco da morire-   -Gia anch’io!-   -ma se mi sono mosso solo io, tu sei stata ferma tutto il tempo!-  -però ti muovevi come un ubriaco! Mi hai fatto venire un mal di testa bestiale con i tuoi movimenti  a zig-zag!-  l’espressione di Brock da confusa stava assumendo un’aria furbetta  -“sono stanco da morire”? “mi sono mosso solo io”? “ti muovevi come un ubriaco”? “movimenti a zig-zag”? hi, hi, hi!! Ragazzi non è che vi siete comportati da “birbantelli” in quella grotta?-    -che intendi dire Brock?- chiese ingenuamente Ash, Misty afferrò saldamente l’orecchio del ragazzo più grande tutta rossa in viso –cosa vorresti insinuare, eh Brock?-  -io? niente!- la ragazza lasciò la presa  -mi dite che succede!?- disse Ash ormai spazientito -niente Ash, è che a forza di stare dietro alle ragazze Brock è diventato un po’ stupido, vero Brock?-  -Sì! Confermo!- Ash fece spallucce ed entrò nella tenda con gli altri.
In un’ora con l’ausilio delle medicine Pikachu guarì, Misty se la cavò con un paio d’ore di riposo, per fortuna che Brock si intendeva anche di medicina umana!
Prima che potessero rendersene conto, erano di nuovo in viaggio verso ViridianCity, la città da cui  Ash e Misty hanno dato inizio a quel lungo e avventuroso viaggio  -Ci pensi Misty!? Stiamo tornando dove per noi tutto è cominciato!-  -Già! Quanti ricordi! A proposito, tu mi devi ancora una bici!- Ash cadde per terra –Ti ho detto che te la ripagherò!-  -E quando? Quando diventerai un Pokemon Master?-  -Perché no-  -Povera me! Aspetterò in eterno!- -Ehi!-  -Ragazzi , un momento ma voi come vi siete conosciuti esattamente?- ai due rispuntò immediatamente il sorriso –è successo all’inizio del mio viaggio: io e Pikachu eravamo stati feriti gravemente da uno stormo di Spearow, per sfuggirgli ci siamo tuffati in un torrente e…. siamo stati ripescati da Misty! Le ho chiesto le indicazioni per il centro pokemon più vicino e sono arrivato a ViridianCity, lì ho rincontrato Misty e abbiamo combattuto contro il Team Rocket, da allora abbiamo cominciato il nostro viaggio e poi abbiamo incontrato te, tutto il resto è storia!-  -Wow! Certo che ne sono successe di cose che non sapevo! Ma come mai Misty ti rinfaccia sempre la sua bici?-  -Perché Pikachu gliel’ ha arrostita-  -Ah, capisco- -Già. Da allora non ho smesso di seguirlo-  -Ehi! Non vorrai farmi credere che mi hai seguito solo perché dovevo ricomprarti la bicicletta!- 
-Ehm…..-  Misty si guardò intorno fischiettando –E dai, non dirmi che non mi vuoi neanche un po’ di bene!-  -Be…..- Ash sfoderò la sua arma segreta: la faccia da cucciolo abbandonato e bisognoso di affetto, il punto debole di Misty –Non riuscirai a farmi cedere con quella faccia da cucciolotto!- ma Ash imperterrito, continuò con la sua strategia –Be….. ma sì dai, un po’ di bene te lo voglio!-  Ash si mise in posa da divo, tutto soddisfatto –Oh yeah! Lo sapevo!- Brock li squadrò da cima a fondo
-Sbaglio, o c’è un’atmosfera diversa fra voi due?-  i due ragazzi si guardarono e contemporaneamente dissero –No, perché?- poi si guardarono di nuovo e scoppiarono a ridere!
Il viaggio passò in fretta tra battute, scherzi, risate e qualche sosta per mettere alla prova la fantastica cucina di Brock, dopo circa tre ore il gruppetto arrivo a destinazione, ma essendo tardi, raggiunsero immediatamente il centro medico e filarono a letto.
Nella stanza dei ragazzi Morfeo aveva fatto irruzione portandoseli tutti e due nel mondo dei sogni e strappando a Pikachu qualche “chu” nel sonno.
Sfortunatamente per Misty, che voleva dormire, ma fortunatamente per tutti e tre, il dio del sonno se la portò in un angolo buio, freddo e vuoto, dove delle immagini scorrevano su di un proiettore inesistente, mostrandole un futuro che non avrebbe mai voluto vedere diventare realtà.
Le immagini scorrevano muto velocemente nei suoi occhi, come lo scorrere inesorabile del tempo, le mostravano l’infermiera Joy che si rivolgeva a lei, in un videotelefono le sue sorelle saltellavano e portavano di qua e di là scatoloni e scatole, subito dopo la sua bicicletta perfettamente integra, lei che combatte al fiano di Ash e Brock e infine un incrocio, lacrime che tentano di invadere le guance di Ash senza riuscirci, tutti e tre prendono strade diverse, un addio…
Misty si stava agitando nel letto da ormai una decina di minuti, improvvisamente apparve nel suo inconscio il buio, e poi un vortice nero come la pece che la stava risucchiando, strappandola dai suoi amici, da Ash.
Un grido.
Misty si svegliò di soprassalto, tutta sudata e col respiro affannato, lo sguardo impaurito che vaga dappertutto.
Dopo qualche respiro profondo riuscì a calmarsi, ma subito un dubbio l’assalì.
In fretta e furia scese dal letto e uscì dalla sua camera per dirigersi di corsa in quella dei ragazzi, appena davanti alla porta l’aprì di scatto.
Lentamente il suo fiatone si placò constatando che i suoi due amici stavano ronfando beatamente stravaccati sui letti.
Ash si mosse e piano piano scese dal letto, con un andamento degno di uno zombie si avvicinò a Misty  stropicciandosi un occhio –Misty?- lei non fiatò, Ash la invitò ad uscire dalla camera per non disturbare Brock, una volta fuori chiuse la porta dietro di sé –Misty, cosa c’è? È notte fonda- disse il corvino con la voce ancora impastata dal sonno –Ash… tu sei ancora qui!- così dicendo si rifugiò tra le braccia di Ash 
-Cosa dici Misty? Certo che sono qui-  Misty lo abbracciò ancora più forte e lui ricambiò l’abbraccio –Ehi, cosa ti prende?- chiese accarezzandole i capelli per tranquillizzarla  -Ash… noi resteremo  sempre insieme, vero?- Ash sorrise intenerito
-Certo Misty. Resteremo insieme, per sempre- il corvino si avvicinò al viso di Misty, e le sussurrò in un orecchio –Per sempre…- il ragazzo appoggiò  le labbra sulla guancia di Misty.
Con sguardo affettuoso le disse di andare a riposare, e quindi la rossa tornò nella sua stanza, sicuramente più serena.
Ma un ragazzo dal sonno leggero aveva assistito a tutta la scena sbirciando da dietro la porta, e ora stava sghignazzando divertito.
Ash aprì la porta della camera, ma Brock con uno scatto repentino si era già rimesso a letto fingendo di dormire “E me no male che tra quei due non è cambiato niente!”
Il giorno seguente, stranamente, il gruppetto si alzò di mattina presto –Dormito bene?- chiese Ash a Misty che annuì.
Quando erano ormai sulla soglia del centro Pokemon –Misty! Per fortuna sei ancora qui!-  -Infermiera Joy!!!!!-  gridò Brock entusiasta –Oh Joy, il tuo volto è più radioso del sole, più incantevole della luna, più… ahia!-  Misty come al solito aveva afferrato saldamente l’orecchio del don Giovanni, mentre Ash,nonostante avesse visto quella scena più di un milione di volte, stava ridendo al punto di tenersi la pancia –Scusalo Joy. Che volevi dirmi?-  -C’è una telefonata per te da parte delle tue sorelle-
Un senso di pnico si impossessò di Misty, le immagini che le erano apparse in sogno riaffiorarono nella sua mente, avrebbe potuto davvero cambiare il futuro?
-Ehm… n-no grazie, magari le richiamo un’altra volta-   -Ma… va bene come vuoi, fate buon viaggio!-  -Grazie Joy, arrivederci!- e così dicendo prese Ash e Brock per mano e li trascinò via.
-Ma Misty, perché non hai voluto parlare con le tue sorelle?- Misty si girò verso Ash sorridendo felice –perché noi tre staremo insieme per sempre!- e detto questo posò le  labbra su quelle del corvino che rimase completamente imbambolato –Ah, ah! lo sapevo che c’era qualcosa tra voi due!-  -Ma smettila Brock! Ehi Ash, vieni se no ti lasciamo qui!-  Ash si riscosse e tutto contento li raggiunse –S-sì! Arrivo, aspettatemi!-
Questo significa che possiamo davvero cambiare il futuro?
Forse sì, forse no, ciò che è sicuro è che Misty c’è riuscita e il “Magico Trio” è restato insieme “Per Sempre”….
 
  
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