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Autore: Werewolf1991    05/07/2011    2 recensioni
Avrebbe voluto chiederglielo. Ma ormai era troppo tardi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Posso Chiamarti Mamma?

Era una giornata qualsiasi. Nel bosco si sentivano gli uccelli cinguettare, gli insetti ronzare e occasionalmente le grida di qualche bambino intento a giocare nella città vicina. Due figure stavano sedute davanti a un fuoco acceso. La prima era una bambina magra dai grandi occhi verdi e dai lunghi capelli castani. Indossava un vestito di color rosso con delle cinture ed un marsupio, che era a terra accanto a lei. Era a piedi nudi in quel momento, intenta a fissare la donna davanti a se. Costei era una donna alta, dai lunghi capelli dorati. Aveva un uniforme grigia, portava delle parti metalliche sulle spalle, sulle braccia e indossava un paio di stivali anch’essi metallici. Era impegnata a lucidare un enorme spada. Era a testa china, poi, accortasi dello sguardo della bambina , la sollevò mostrando i suoi occhi d’argento- Claire, che cos’hai?- chiese alla bambina. Quella la fissò incerta. Era molto che voleva farle quella domanda. Aveva passato ore a tormentarsi chiedendosi se fosse il momento giusto. Si era convinta che lo fosse. Dopotutto, lei l’aveva salvata. E poi l’aveva presa con se. Era grazie a lei se adesso parlava di nuovo. Fece un respiro profondo. Lei doveva chiederglielo! –Teresa…- disse. L’altra la guardò  aspettando che continuasse. Quella bambina ormai era la sua vita. E pensare che lei, Teresa, non avrebbe mai pensato di poter trovare un’altra ragione di vita Per qualsiasi altra persona quella donna era una Claymore, detta anche Strega dagli occhi d’argento. Era una guerriera mezza Yoma, che combatteva per difendere gli esseri umani da quei mostri dei quali lei condivideva la metà di se. Tutti la ritenevano un mostro. Era temuta ed evitata dal genere umano. Era sempre stato così. Lei aveva preso l’abitudine di sorridere allora. Per difendersi dai bisbigli della gente. Dagli insulti. Dagli sguardi terrorizzati degli umani. Ma soprattutto dalla sofferenza di vivere una vita vuota e solitaria. Era la più forte della sua generazione. Teresa del Sorriso. Aveva preso l’abitudine di spaventare gli esseri umani quando poteva, per sentirsi meglio. Ma la verità era un’altra. Lei soffriva terribilmente, ma non voleva darlo a vedere. E così si era nascosta dietro quella maschera per difendersi da tutto. Poi aveva incontrato Claire. E allora tutto era cambiato. All’inizio l’aveva allontanata per evitare seccature. Ma grazie a quella bambina ora era di nuovo umana. Claire le disse- Ecco… io… volevo chiederti una cosa…- - Dimmi pure- aveva detto lei- Ecco… è una cosa che ho in testa da un po’. Non so se ti farà piacere.- continuò Claire un po’ imbarazzata. Sperò con tutto il cuore che lei accettasse. Ci teneva davvero tanto- Ecco…insomma…volevo chiederti se…- - Se cosa?- chiese a quel punto Teresa. Aveva notato l’imbarazzo della bambina e ciò aveva incuriosito e preoccupato la guerriera.- Se… posso chiamarti mamma?- aveva infine detto Claire, fissandola negli occhi speranzosa. L’altra era scioccata. Davvero Claire voleva chiamarla…? Claire si spaventò vedendo Teresa impallidire. Aveva forse fatto arrabbiare la sua salvatrice? Sperò di no. E attese. Teresa aveva deciso- Claire, io…

Claire si svegliò all’improvviso. Per un attimo fu confusa. Poi si ricordò- Solo un sogno- disse sottovoce- di nuovo…-. Poi si accorse di avere qualcosa di liquido attaccato alla guancia. Lo prese con un dito. Era una lacrima. Luccicò sotto i raggi della luna. Claire la osservo, i suoi occhi d’argento fissi in un’espressione di estrema malinconia. Faceva quel sogno tutte le notti. Se c’era una cosa della quale si era pentita era stata proprio il non averle fatto quella domanda quando ancora ne aveva la possibilità. Ora era troppo tardi. Teresa era morta. E lei non avrebbe mai saputo la risposta. Guardò verso la luna allora e disse- Cosa mi avresti risposto Teresa?- chiese tristemente. Poi chiuse gli occhi e si addormentò.

-Claire, io… ne sarei stata felice- sussurrò Teresa, inginocchiandosi vicino a sua “figlia”. Anche lei avrebbe voluto dirglielo ma ormai era tardi. Ormai era un fantasma. Ma sarebbe rimasta con lei. Fino alla fine.               

  
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