Anime & Manga > Junjou Romantica
Ricorda la storia  |      
Autore: Temari    05/07/2011    4 recensioni
- "E pensare che in un primo momento gli era sembrata un'ottima idea—accettare l'invito di Miharu, una ragazza che lavorava con lui durante uno dei suoi part-time...
Eppure più la guardava più si rendeva conto che sarebbe potuta essere solo una buona amica. Non poteva essere altrimenti, quando nel fissare i corti capelli castani e gli occhi marrone scuro, le sole cose che vedeva erano capelli grigio argento ed occhi viola." -
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akihiko Usami, Altro Personaggio, Misaki Takahashi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! =D
Sono qui con un'altra piccola fic su Junjou, nata dalla semplice domanda "Cosa succederebbe se Misaki uscisse con una ragazza...?", ebbene quello che segue è la mia modesta opinione. ^^
Spero di aver mantenuto un buon IC... =P

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo (e Sawara Miharu).

Ja ne,
Temari



A Revealing Journey





 

        E pensare che in un primo momento gli era sembrata un'ottima idea—accettare l'invito di Miharu, una ragazza che lavorava con lui durante uno dei suoi part-time... sarebbe stata una perfetta occasione per dimostrare finalmente a se stesso che la cosa con Usagi-san non era quello che lo scrittore voleva convincerlo che fosse.
        A lui non piacevano gli uomini.
        Poteva benissimo uscire con una ragazza.
        E poteva piacergli.
        Infatti era rimasto sorpreso (anche se tentava di negarlo) quando Miharu gli aveva proposto di uscire insieme; era talmente scioccato che gli ci erano voluti un paio di minuti prima di rispondere di sì.
        Il fatto che Aikawa avesse costretto Usagi-san ad un viaggio di lavoro, era capitato quanto mai al momento giusto - non che Misaki volesse fare tutto alle spalle dell'altro, solo che in quel modo poteva evitare l'infinita scena di gelosia e (perché no) infantilismo da parte del quasi-trentenne.

        Tutto era andato per il verso giusto finché, ad un'ora dall'inizio dell'appuntamento, i due non si erano ritrovati al Luna Park e Misaki aveva inevitabilmente iniziato a pensare alle due precedenti volte che era andato lì... e presto il senso di colpa aveva dissolto la determinazione che l'aveva spinto ad accettare di uscire con Miharu.
        Si era reso conto che quello che stava facendo era ingiusto—nei confronti della ragazza, che stava sotto molti aspetti ingannando e usando; nei confronti di se stesso, perché non era per nulla da lui fare una cosa simile; ma soprattutto era ingiusto nei confronti di Usagi-san, che era ignaro di tutto.
        Inoltre...
        Già, lui in quel luogo... aveva fatto qualcosa di molto imbarazzante.
        Ma anche di molto—sì, importante.

        Mentre pensava a questo, aveva gettato un'occhiata discreta a Miharu. Era senza dubbio carina, e simpatica e non gli dispiaceva passare del tempo con lei, eppure più la guardava più si rendeva conto che sarebbe potuta essere una buona amica. Solo una buona amica.
        Non poteva essere altrimenti, quando nel fissare i corti capelli castani e gli occhi marrone scuro, le sole cose che vedeva erano capelli grigio argento ed occhi viola.
        Usagi-san gli mancava, anche se erano passati meno di due giorni.
        Misaki non aveva potuto fare altro che scuotere la testa, schernendosi mentalmente e tentando contemporaneamente di negare che quella sensazione di spilli che gli si conficcavano nel petto fossero causati dalla lontananza di quell'infantile scrittore.
        "Takahashi-kun?" La voce di Miharu l'aveva riscosso dai suoi pensieri e voltandosi verso di lei con un piccolo sorriso aveva risposto.
        "Uhm, mi dispiace, Sawara-san, stavo solo... Pensando." Si era scusato, posando una mano sulla nuca. "Dicevi...?"
        La ragazza aveva sorriso in risposta, "Oh, non preoccuparti, Takahashi-kun, non era nulla di importante." Aveva detto prima di squadrarlo attentamente per qualche secondo, per poi passare ad un'espressione un tantino maliziosa. "Stavi pensando a qualcuno, vero, Takahashi-kun? Qualcuno di... importante!"
        Misaki aveva strabuzzato gli occhi. “Che cosa…??”
        “Oh, avanti, Takahashi-kun.” Gli aveva detto Miharu, continuando a sorridere, “Sono una ragazza, e noi abbiamo un fiuto quasi infallibile per le questioni di cuore~. Ti piace qualcuno, vero?” Misaki non aveva saputo come rispondere ma il suo arrossire alla domanda della ragazza si era dimostrato più che sufficiente. “A-ha! Lo sapevo…!! E scommetto che ti senti in colpa per essere uscito con me, giusto?”
        Dopo un minuto di silenzio, e sempre con il viso in fiamme, Misaki aveva mormorato un “Sì, forse.” appena udibile. Lo sguardo di Miharu si era addolcito nel vedere il ragazzo così imbarazzato. “Beh, allora forse è meglio andare a casa, che dici, Takahashi-kun?”
        “Mi dispiace.” Aveva detto Misaki, all’uscita del Luna Park, con l’aria profondamente contrita perché era consapevole di aver ferito Miharu nonostante la gentilezza che lei aveva mostrato.
        La ragazza, dal canto suo, si era limitata a stampargli un innocente bacio sulla guancia e a sorridere. “Ci vediamo al part-time!” Aveva detto, voltandosi ed iniziando ad incamminarsi verso casa sua. “Ah! Takahashi-kun…!” L’aveva chiamato all’ultimo, “Avere qualcuno che ti pensa sempre è un dono—quella persona è davvero molto fortunata!!” e se n’era andata con un sorriso splendente.

        Misaki era rimasto a fissare la ragazza per un po’, poi aveva preso il cellulare dalla tasca e aveva digitato un numero molto familiare. “Usagi-san? Sì, sono io. —Ah, nulla, volevo solo sapere come andava là… cosa?! No che non mi manchi!! —No! Resta dove sei!! E’ il tuo lavoro!!... Non fare il bambino, torni a Tokyo fra due giorni, resisti! —Oh, ora basta, ma perché diavolo ho perso tempo a chiamare?! Adesso chiudo. No che non cambio idea, mi hai fatto incavolare… sì, ciao!”
        Misaki aveva chiuso bruscamente il cellulare e l’aveva infilato in tasca irritato. “’Quella persona è davvero fortunata’, ha detto… sì, come no!! Io sono perseguitato, in compenso…!!” aveva detto mentre si avviva verso casa a passo spedito, ignorando platealmente il battito furioso del suo cuore al solo aver sentito la voce carica di scherno e malizia, ed affetto e devozione, di Usagi-san.

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Junjou Romantica / Vai alla pagina dell'autore: Temari