Spero che vi piaccia...baci by Alice Isola
UNO SCHERZO INNOCENTE
La piccola busta rosa confetto continuava a giacere inviolata sul
cuscino, era piccola , delicata come l'ala di una farfalla,
sigillata con un piccolo cuore rosa in ceralacca, qualcosa di
meraviglioso, qualcosa che il destinatario della missiva ,forse ,non
aveva neanche nei suoi sogni più intimi ,sperato di ricevere.
Era un'adolescente, dal fisico esile , che l'alta statura faceva
somigliare ad un fragile giunco. I capelli, lisci e lunghi fino
alle spalle, erano del colore della notte più nera; il viso
pallido e scavato contribuiva a mostrare ancora più fragile la
sua figura. Solo i suoi occhi non permettevano mai di vederlo
realmente per ciò che era: neri , come gli abissi più profondi,
gelidi, privi apparentemente d'ogni emozione, risplendevano sul
suo profilo duro e deciso, un connubio davvero assurdo con i
tratti delicati del suo volto, che gli davano subito l'immagine
della persona malvagia degna solo di odio e scherno.
Ma questo non era uno dei suoi momenti, quella era semplicemente
la maschera che indossava davanti agli altri, quella che
proteggieva la sensibilità del suo cuore...un cuore a cui anche
se ancora molto giovane ,non era sconosciuta la sofferenza.
Severus, questo era il suo nome, (già un programma dalla nascita),era
nella sua camera del dormitorio di Serpeverde, sua casa d'appartenenza
alla scuola di magia e stregoneria di Hogwards,...la camea non
era proprio sua, la divideva con altri compagni, in totale erano
in cinque, ma attualmente gli altri erano ancora nella sala
comune. Severus si era ritirato piuttosto presto quella sera, per
una volta il suo desideri di solitudine non era legato allo
studio, (che considerava la sua primaria fonte di vita), nè alla
malinconia che lo assaliva ad ogni scherzo dei suoi compagni, di
classe o di scuola, senza esclusioni,...ma a una strana
sensazione, un calore dolce ed intenso come un abbraccio,
qualcosa di mai provato , ma così piacevole, da fargli
desiderare la solitudine solo per abbandonarsi a quel sogno
meraviglioso.
Con le tende del suo letto a baldacchino tirate, Severus se ne
stava raggomitolato sul letto, la lettera sul cuscino ,e lui che
come il tesoro più prezioso del mondo continuava a rimirarla
senza avera il coraggio di aprirla, contentandosi solo di
sfiorarla delicatamente con le sue mani d'arpista.
Se qualcuno lo avesse visto, non ci avrebbe creduto, lui freddo
ed impassibile, non riusciva a cancellarsi un sorrisetto
infantile dalla labbra, mentre un lieve rossore gli colorava le
guance...non era mai stato così felice!
Quella mattina loro e i Corvonero avevano doppia lezione di
Erbologia, la signorina Sprite, la professoressa, aveva affidato
alla classe un compito tutt'altro che facile: potare le
Mandragole!
Figuriamoci se qualcuno non si tagliava con quelle cesoie così
taglienti, persino lui che aveva il massimo dei voti ne aveva
paura, ed invece anche dopo tutte le raccomandazioni del caso, un
suo compagno di classe si era ferito. La professoressa,
ovviamente si era spaventata ,( cosa che accadeva ogni volta), e
premurandosi di tamponare con un fazzoletto all'infortunato
alievo la ferita, lo aveva inviato da Madama Chips a chiedere ''lei-sapeva-cosa''.
Dieci minuti dopo il suo ritorno la campanella era suonata, e la
lezione aveva avuto termine. Controllando che in sua assenza
nessuno avesse fatto qualche scherzo alla sua cartella, aveva
trovato quel piccolo tesoro...aveva abbassato gli occhi in tutta
fretta per nascondere il violento rossore, e il luccichio che era
apparso nei suoi begli occhi perennemente glaciali; ripetto a
quanto credevano gli altri era un ragazzo timido e sensibile,
anzi particolarmente timido, bastava poco, un gesto, una parola
gentile, o lo sguardo non ostile di una compagna di classe, per
far crollare la sua maschera, e dipingergli sulle labbra il più
delicato dei sorrisi.
''Di chi sarà?'' ''Mia è proprio mia, era nella mia cartella!''
si disse per convincersi di essere davvero lui il destinatario di
tale meravigliosa missiva, ''Ma chi me l'ha mandata?''
Per tutto il giorno ,con attenzione aveva scrutato le compagne,
nellaspernza di cogliere sul viso di una di queste qualche
indizio. Ma niente.
A nche a cena aveva prestato attenzione, ma nessun indizio.
''Forse è timida come me!'' pensò tra sè con un sospiro, ''Poi
,con la reputazione che ho, non è troppo sicuro per lei farsi
capire, chissà che scherzi le farebbero!'' Era dotato di un
quoziente intellettivo parecchi più alto della media, ma
disgraziatamente anche la sua innocenza ed inesperienza in
fattori di cuore lo era.
Si era quindi ritirato in camera a godersi nell'intimità della
sua alcova, quel dolce momento di felicità.
''MIO DOLCE TESORO, SO CHE TUTTI TI ODIANO, E NESSUNO TI
CAPISCE
MA IO CONOSCO LA BELLEZZA DEL TUO CUORE, E VOGLIO STARE PER
SEMPRE
CON TE, TI PREGO PERO' DI NON CERCARMI, SAI COSA I NOSTRI
COMPAGNI
PENSEREBBERO, E LA MIA TIMIDEZZA NON MI PERMETTE DI DIRTI IL
MIO NOME. TI PREGO ASPETTAMI PRESTO MI RIVELERO'.
TENERAMENTE TUA
Severus aveva finalmente avuto il coraggio di leggerla, e...non
era più in sè dalla gioia. Aveva stretto la lettera sul cuore e
si era accoccolaro di novo sul letto, abbandonandosi all'innocenza
dei suoi sogni d'amore.
Era nel mondo dei sogni da un'oretta, quando qualcuno bussò alle
tende del letto.
Severus era troppo felice per essere sgarbato, e seppur a
malincuore scostò le tende.
''Lucius, cosa c'è ''
''Niente, mi chiedevo dove fossi, di solito sei sempre nel tuo
angolo a studiare. Ti senti poco bene?''
''No,no, niente-rispose Severus imbarazzato al ragazzo più
grande''
''Sei sicuro?''
Lucius stava per andarsene quando un occhio gli cadde sulla
lettera che giaceva sul cuscino
''E quella cos'è?''
''E'...''
''E' una lettera d'amore, vero Severus!''
Il ragazzo più giovane annuì arrossendo
''E' chi è che te la manda?''
''Non lo so è anonima''
''Vuoi che te lo dica io?''
''Perchè la conosci?''
''No , però conosco l'icantesimo che usa mia madre per vedere
tra la posta di mio padre, se si è trovato qualche amichetta''
Detto fatto il giovane trasse la bachetta e colpendo la lettera
gentilmente mormorò ''Revela autorem''
Due firme scritte nell'aria da un raggio dorato comparvero
''Narcissa Black''
'' Bellatrix Black''
''Che ....'' Lucius non finì la frase, si voltò verso il suo
amico, per vedere quale fosse la sua reazione, ma il viso del
giovane era di ghiaccio, chiunque lo avesse visto avrebbe pensato
che non gliene importasse nulla , solo i suoi occhi, neri e
bellissimi, e fino a poco prima avevano brillato di gioia, per un
candido sentimento d'amore, ora mostravano solo delusione, per l'eneesima
volta qualcuno, solo per farsi due risate, aveva preso il suo
cuore, e senza ritegno lo aveva trasformato in uno zarbino.
'' Severus...''
''Lucius, ho mal di testa ti prego, vorrei dormire.'' Disse con
la sua solita voce monocorde, e si ritirò di nuovo nella sua
alcova, questa volta aveva davvero bisogno di intimità, per
medicare il suo piccolo cuore ferito.
Lucius arrivò alla porta, poi gli venne in mente una
schiocchezza, uno scherzo per vendicarsi, e tornò in dietro, ma
quando arrivò accanto al letto del ragazzo, non ebbe cuore di
disturbarlo, un flebile lamento
trapelava dietro alle cortine di velluto verde...era meglio di no,
una violenza al giorno era abbastanza alla sua anima sensibile...forse
non avrebbe voluto che qualcuno lo vedesse piangere.