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Autore: Melardhoniel    06/07/2011    1 recensioni
[Oliver Baston/Alicia Spinnet]
Questa shot ha partecipato al contest "I personaggi dimenticati" indetto da Ale HP sul forum, classificandosi terza
“Sono un fallito: la mia squadra ha perso, ed io non riuscirò mai a toglierti dalla mia mente, passando il resto della mia vita a soffrire perché da stupido ti ho lasciato andare.
Come potete chiamarmi ‘capitano’? Come potete chiamarmi ‘uomo’?
Chissà com’è morire affogato.”

Spero di avervi incuriosito con il pairing!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'I've stuck with Harry until the very end;'
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Lei è come il vento

 
Abbiamo perso. Ancora non riesco a crederlo. Avevamo la vittoria in pugno, quando quei dissennatori si sono avvicinati a Harry e lo hanno fatto precipitare a terra.
 
Baston sempre più sfiduciato si diresse verso gli spogliatoi, incrociando la professoressa McGrannitt, che tentò di tirarlo su di morale: «Coraggio, Baston, era la seconda partita della stagione e poi… è stata comunque giocata bene!»
Oliver non sembrava molto convinto: «Grazie, professoressa.»
Arrivò negli spogliatoi e si tolse la divisa sporca di fango, rimanendo in mutande e con una maglietta bianca leggera; poi entrò nella doccia e aprì l’acqua.  
 
“Sono un fallito: la mia squadra ha perso, ed io non riuscirò mai a toglierti dalla mia mente, passando il resto della mia vita a soffrire perché da stupido ti ho lasciato andare.
Come potete chiamarmi ‘capitano’? Come potete chiamarmi ‘uomo’?
Chissà com’è morire affogato.”
Aprì la bocca, lasciando che il getto s’insinuasse nella sua gola, nelle sue narici. Nessuno l’avrebbe visto, nessuno.
E poi l’avrebbero trovato, steso nella doccia, e lei avrebbe pianto? Forse. Magari sì, in prima fila.
 
“Alicia, ti amo. Te l’ho scritto ieri, su quel pezzo di pergamena che avevi utilizzato per scrivere la brutta del tema di Pozioni, poco prima che te ne andassi scocciata.
Non riuscivo a dormire, non smettevo di pensarti, mi stavi facendo impazzire. Cercavo affannosamente una penna, poi ho visto la tua: una splendida piuma di gufo reale che tu forse avevi lasciato sul tavolino della Sala Comune nella fretta di chiudere i libri ed alzarti.”
 
L’aveva presa titubante, quasi temesse che toccandola potesse arrivare la proprietaria; poi l’aveva rigirata tra le dita, osservandola, memorizzandone ogni particolare: gli pareva quasi di sentire il suo profumo, così dolce, così…suo.
Alicia, aveva scritto.Io… “io cosa? Io ti amo? Io non riesco a vivere senza di te? Riuscirai mai a dirglielo, Oliver? Perché poi non le darai la pergamena, o no…”
Charles Bukowski diceva che  "E' impossibile scrivere in pace se quello che si scrive vale qualcosa.", e Baston lo aveva  provato sulla sua pelle: sarebbe stato capace di scrivere temi per Piton tutta la notte, probabilmente svegliandosi la mattina dopo con la testa sul libro di Pozioni, ma quanto tempo avrebbe impiegato per scrivere tre semplici parole? Io. Ti. Amo. Sono poche a vedersi, eppure quanta fatica per scriverle e pronunciarle!
Soprattutto se la persona interessata è colei alla quale hai consacrato il cuore ancora prima che lo potesse capire.
Aveva intinto di nuovo la piuma nell’inchiostro, e si era abbandonato a sé stesso.
Alicia, a dirla tutta non so nemmeno se questo pezzo di pergamena ti sarà mai consegnato.
Volevo solo dirti che ti amo dal primo momento che ti ho vista, così bella ed impaurita in un mondo nuovo, che ti amerò per sempre e, se anche tu non dovessi mai capirlo, per te ci sarò in qualsiasi momento.
Oliver.
 
“Poi tu sei arrivata, per chiedermi scusa per l’essertene andata bruscamente la sera prima; ed io sono rimasto imbambolato a fissarti, e ti ho parlato, pensando cose poco pudiche sul tuo conto. Tutto sembrava perfetto: alle due ti avevo salutato con un bacio sulla fronte, ed ero tornato di fretta nel dormitorio, temendo che mi avessi in qualche modo scoperto. Poi ho perso il biglietto…
La verità è che ti desidero Alicia, da più tempo di quello che credo; ma forse qualche sprazzo di buonsenso in me mi ha impedito di accorgermene prima.
Amo i tuoi occhi, blu come il mare in cui si riflette il cielo;
amo le tue labbra, i tuoi capelli biondi;
amo il tuo sorriso, le tue mani, il tuo modo di chiamarmi ‘Olly’, di accoccolarti vicino a me quando i temporali ti spaventano.”
Sei solo un illuso, Oliver. Un illuso. Come puoi pensare di contare qualcosa per lei?
“Lei così bella, così bionda, così…troppo per me.”
Quando la  sfiorava per sbaglio durante le lezioni, o mentre erano in Sala Comune, tutto spariva: “Solo un pazzo può credere che io abbia qualcosa di cui lei ha bisogno.”
 
Sentì la vita scorrergli via dal corpo assieme all’acqua…
 
«OLIVER!» una voce autoritaria rimbombò nella sua testa: che fosse già il Paradiso?
«OLIVER! DOVE SEI? RISPONDIMI!» “Preoccupata per me…avanti, scemo, chiudi quel getto”.
Alicia intravide il profilo di Baston nella doccia, e afferrò la tenda bianca, tirandola violentemente per aprirla.
Oliver spalancò gli occhi, la vide davanti a lui, fradicia di pioggia, bagnata dal getto dell’acqua, rigata di lacrime, e realizzò: chiuse il rubinetto della doccia e la abbracciò.
Bianco su rosso, bagnato su bagnato, moro su biondo.
La prese in braccio e uscì dalla doccia, lasciando pozzanghere sul pavimento, mentre lei, sconvolta, gli tirava piccoli pugni sul petto, singhiozzando.
«Sei…un…idiota! Fred m-mi ha det…to che volevi af-fogarti n…nelle docce, ma i-io credevo scherz…asse!»
«Shh…sono qui, sono qui…»
Oliver la fissò negli occhi, e sorrise; poi la baciò con passione, con urgenza, sentendo che era la cosa giusta da fare.
Lei rispose al bacio, passando le mani nei suoi capelli e aggrappandosi meglio al suo corpo.
«Ti amo, Alicia»
«Lo so, Oliver» sorrise.

Feel your breath on my face
Your body close to me
Can’t look in your eyes

Sentire il tuo respiro sul mio viso
il tuo corpo vicino a me
non posso guardare nei tuoi occhi

You’re out of my league
Just a fool to believe
I have anything you need
She’s like the wind


tu non sei alla mia portata
solo un pazzo può credere
che io abbia qualcosa di cui tu hai bisogno
lei é come il vento…

 

***

Eccomi qua!! Ho ripostato la storia, stavolta solo la one-shot :D
a voi il giudizio di Ale!!


Amarti è come impazzire di Melardhoniel.

Grammatica: 9/10
Stile: 8/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione: 15/15
Uso del Prompt: 3/5
Gradimento personale: 13/15
Punti Bonus: 10/15
Totale: 68/80


Hai scritto una bella FF, di sicuro, infatti sei al terzo posto. La grammatica andava bene, anche se la punteggiatura dovresti migliorarle: metti troppi punti sospensivi.
Lo stile non era molto scorrevole, anche per il continuo passaggio brusco dai pensieri di Oliver ai fatti.
Sei stata originale, e molto anche; è stato bello vedere la faccenda accennata da Fred dal punto di vista del diretto interessato. È proprio quando libro e Fan Fiction si incotrano che mi piace.
Inoltre hai reso perfettamente il carattere del nostro Baston! La sua disperazione per aver perso, e l’essere preoccupato che questo non incida solo nella coppa del Quidditch era perfetto.
Il prompt, invece, ti ha penalizzato; non era eccezionale come la caratterizzazione.
Poprio per questi piccoli errori che sono quelli ai quali tengo di più ho levato due punti dal mio gradimento personale; ma penso che non ti dispiaccia, essendo comunque arrivata al terzo posto!

Nda: sono d'accordissimo su tutto! Grazie ancora alla cara Ale per avermi fatto partecipare a questo stupendo contest e per avermi permesso di inserire un'altra storia su Baston nel sito! :P
  
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