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Autore: SweetTaiga    06/07/2011    3 recensioni
TERZA CLASSIFICATA AL 24h CONTEST DI ROE
"Sirius era brillante, circondato da amici, amato dagli studenti ed odiato dalla sua famiglia. Cosa provava il fratello minore, Regulus, davanti a questi giudizi contrastanti? Voleva somigliare al fratello, oppure opporsi a lui? Forse voleva semplicemente scegliere da solo la sua strada. Riuscirà a sconfiggere i fantasmi del suo passato, i suoi sensi di colpa, il suo dolore?"
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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A zio F.,
che mi ha insegnato a suonare con i bicchieri.
Ti voglio bene.




TERZA CLASSIFICATA AL “24h CONTEST” di ROE



L’ombra dell’eroe


Another head hangs lowly, child is slowly taken 
and the violence caused such silence
Who are we mistaken?

Da bambini eravamo molto simili: gli stessi capelli neri, gli stessi occhi scuri, la stessa gioia di vivere.
Correvamo attraverso i corridoi, scommettevamo su chi avrebbe saltato più gradini, facevamo mille scherzi agli Elfi Domestici.
In ogni gara, lui era sempre il primo, ma si fermava e mi aspettava al traguardo, sorridendomi e tendendomi la mano.
Tutto cambiò quando compresi che io, al posto suo, non l’avrei aspettato.
But you see it's not me, it's not my family!
«Avanti, Regulus! Divertiti! Cerca di essere un po’ più simile a tuo fratello!», esclamavano i miei amici durante gli anni di Hogwarts, indicando con gesti decisi Sirius, avvolto nel suo mantello perennemente stropicciato.
«Mi raccomando, Regulus, non diventare come tuo fratello.», sibilavano i miei famigliari, accennando nuovamente a lui, chiuso ostinatamente nel suo silenzio.
Non c’era nessuno che mi dicesse di essere me stesso: ero solo un’ombra.
L’ombra del traditore del sangue.
L’ombra dell’eroe.
Solo un’ombra.


In your head, in your head, they are fighting…


La luce emanata da mio fratello era accecante.
Nessuno a scuola gli era indifferente: sguardi di ammirazione, di rispetto, di timore si riversavano su di lui.
Il mio nome era un vago ricordo: per tutti ero il fratello di Sirius, niente di più.
Attraversavo i corridoi indisturbato, fin quando qualcuno non mi fermava per chiedere di lui.
Ero inferiore, lo sentivo negli sguardi di derisione dei miei compagni. Eppure lui continuava a superarmi, per poi voltarsi e sorridermi.
«Sei superiore a lui.», mi ripetevano i miei parenti a voce alta, all’apice dell’indignazione per il comportamento sfrontato di mio fratello maggiore. Uno stupido Grifondoro tutto muscoli e niente cervello, lo definivano, solo perché aveva rifiutato di sottomettersi al loro volere.
«Puoi fare grandi cose.», mi sibilò un giorno il Signore Oscuro all’orecchio.
Me ne convinsi, attratto dall’idea di dimostrare il mio valore. Potevo fare grandi cose.
«Sii il mio fedele servitore, Regulus.», disse ancora.
Anuii. Almeno sarei stato qualcuno. Oqualcosa.


In your head, in your head they are cryin'….


«Ascoltami, Regulus, ascoltami. Stai sbagliando.», disse Sirius, notando le mie fughe notturne.
«Cosa ne sai tu di cosa è sbagliato? Chi sei tu per giudicarmi?», sussurrai tra i denti.
«Sono tuo fratello.», rispose, gonfiando imperiosamente il petto.
«Già, è questo il tuo difetto.», risposi e, voltandogli le spalle, scappai.
Sentii un rumore sordo, e capii che doveva aver colpito qualcosa.
Non mi girai a vedere come stava: io non ero come lui.


In your head, what's in your head? Zombie, zombie, zombie.


Solo i Purosangue meritano di diventare maghi, mi insegnarono.
Disprezzai mio fratello, con tutti i suoi ideali sull’uguaglianza, sull’importanza di restare uniti, sui diritti dei maghi e dei Babbani.
Lui, che con i suoi amichetti spocchiosi girava per il castello credendosi il padrone di Hogwarts.
Lui che rivolgeva allegramente la parola a sporchi, sudici Mezzosangue.
La feccia non doveva avere accesso ad Hogwarts, nessuno doveva consentire loro di imparare a padroneggiare la nobile arte della magia.
«Sei pronto per la tua prima missione, Regulus?», chiese il Signore Oscuro, in una domanda che non ammetteva alcuna risposta negativa.
Era già tutto deciso.
«Uccidili.», sibilò alle mie spalle.
Una donna – unababbana – giaceva terrorizzata ai miei piedi. Accanto a lei, un bambino puntava con mano tremante la sua bacchetta nuova verso di me, coprendo il volto della madre con il suo esile corpo.
Lo fissai intensamente.
Un lampo verde mi superò , e prima che potessi anche solo pensare di alzare la bacchetta erano entrambi morti.
«Devi essere più veloce, Regulus. La pietà è per i deboli. La pietà è per quelli come tuo fratello.», disse il Signore Oscuro. «Tu sei destinato a fare grandi cose, Regulus. Grandi cose


Another mother's breaking heart is taking over 
when the violence causes silence…


Un morto. Due morti. Tre  morti.
Una famiglia. Due famiglie. Tre famiglie.
Passavo notti intere contando le vittime del Signore Oscuro, fingendo di non avere nulla a che fare con lui.
In fondo, finché non avessi ucciso con le mie mani, tutto sarebbe stato normale.
Non avevo colpa, ero innocente.
In cuor mio, però, sapevo che non salvare era ben peggio che condannare.
Avevo le mani sporche senza aver mai toccato sangue.
Avevo l’anima scura.
Degna di un Black.


We must be mistaken!


Incubi iniziarono ad assalire i miei sogni.
Corpi lacerati, senz’anima, senza volto, mutilati e sfregiati mi venivano incontro.
Erano coloro che non avevo salvato.
Tra essi, c’ero anche io.
Non avevo ascoltato mio fratello, divenendo un burattino nelle mani della Magia Oscura.
Avevo un buco nel petto, all’altezza del cuore.
Mi svegliai, madido di sudore.
Mi vergognai di me stesso.
Nella mia testa continuavano a sovrapporsi immagini di orrore, di lotta, di sangue, di dolore.
Compresi che era troppo tardi per salvarmi.
Però avrei potuto salvare gli altri.


In your head, in your head they're still fightin'…


Quando ebbi le prime notizie degli Horcrux, cercai di mostrarmi curioso ed emozionato, per sottrarre informazioni.
Non si rivelò un’impresa facile.
L’anima del Signore Oscuro era così lacerata da rendere difficile il ritrovamento di uno di quei pezzi di vita.
Compresi che, una volta venuto a conoscenza della loro collocazione, la situazione sarebbe diventata ancora più complicata.
Fu allora che lo scoprii, appena un attimo prima di arrendermi a causa della paura: il Medaglione di Serpeverde conteneva un frammento dell’anima del Signore Oscuro.
Senza pensarci, portai Kreacher con me.
«Padrone, non può, lasciate che beva Kreacher, Kreacher morirà per il padrone!», cantilenava l’Elfo Domestico, tenendosi la testa tra le mani.
«Se necessario, costringimi a bere. Fino all’ultimo sorso, fino alla fine.», sussurrai, guardandolo negli occhi lucidi.
«Sì, signore.», squittì, e con mano tremante mi porse il liquido cristallino.
Capii che l’ombra di un eroe doveva comportarsi da tale, e bevvi.
Io ero destinato a fare grandi cose.
Questo sacrificio fu la prima grande cosa che feci.
Inghiottii a fatica.
Fu anche l’ultima.


In your head, in your head they are dyin'.






NOTE:

 Per questa storia ho utilizzato la canzone Zombie dei Canberries.


PARERE DELLA GIUDICIA:

Terza classificata: L’ombra dell’eroe di SweetTaiga 
Grammatica e ortografia: 9.475/10 
Stile e lessico: 10/10 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
Originalità: 10/10 
Gradimento personale: 9.50/10 
Totale 48.975/50 
Media: 9.795 
Mi spiace ammetterlo, ma la cosa peggiore di questa songfiction è stata l’ortografia e la grammatica. Ho trovato diversi errori di battitura che l’hanno penalizzata. Essi sono: “l’anima del Signore Oscuro era così lacerate da rendere difficile il ritrovamento di uno di quei pezzi di vita”... ci va “lacerata”. Hai scritto “sacrifico” al posto di “sacrificio” e quando hai scritto: “Io ogni gara, lui era sempre il primo” volevi scrivere sicuramente IN ogni gara etc etc... perché “io” non ha senso. Il punteggio in gradimento non è pieno per le dannatissime virgole prima della congiunzione “e”. Poi ho considerato errore di battitura anche uno spazio che hai messo prima di una virgola (perché prima della virgola non va lo spazio). Poi hai scritto Babbana con la lettera minuscola. In stile e lessico invece non ho niente da obiettarti, tutto perfetto. Hai caratterizzato bene Regulus, mi piace come ne parli, sei stata abbastanza introspettiva e tutto questo ti ha fatto salire la caratterizzazione. Per quanto concerne l’originalità, invece, posso dirti che l’idea di base mi è piaciuta e che l’hai trattata approfonditamente e questo giustifica il tuo punteggio. 
Grazie per aver partecipato cara e grazie per esserti distinta dagli altri scrivendomi una songfic! 

Grazie Roe per avermi permesso di scrivere su Regulus: senza il tuo contest non l'avrei mai fatto : )



   
 
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