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Autore: _Cannella_    06/07/2011    6 recensioni
E se le anime di Giulietta e Romeo fossero destinate a vivere in enterno? Le due matà di uno stesso intero che sono destinate a combaciare, per poi soccombere...Sempre la solita tragica fine che si ripete, prima di risfociare in un nuovo inizio....
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“...poiché mai storia fu più triste di quella
di Giulietta e del suo Romeo.”

 
 

Il suono dei violini inondò la stanza, mentre mio padre porgeva delicatamente la mia mano ad Andrew. Insieme iniziammo a muoverci a ritmo del valzer, il suo sguardo rincorreva, invano, il mio.
Quella sera la sala era gremita di gente; i vestiti delle dame erano eleganti e raffinati, ma mai come quello che fasciava il mio corpo.
Per il mio compleanno i miei genitori avevano deciso di organizzare una grande festa da ballo, forse con lo scopo di addolcirmi e farmi riconciliare con Andrew, il mio fidanzato, amato più da mio padre che da me.
La musica continuava a tenermi indissolubilmente legata a quel ragazzo, ma mi concedeva la libertà di vagare con lo sguardo che, curioso, si posava su ogni persona presente.
Due occhi celesti incontrarono di sfuggita i miei; il contatto era durato meno di un secondo, ma abbastanza a lungo per lasciarmi dentro una strana sensazione, inspiegabile. Per un momento una specie di ricordo era affiorato alla mia mente, ma era come se quelle immagini non mi appartenessero, non ero stata io a ricordare.
L’orchestra doveva ancora arrivare agli ultimi accordi, quando io mi liberai dall’abbraccio di Andrew, dentro di me solo la necessità di ritrovare, di rivedere quegli occhi. Era una sensazione dolorosa, ma bella.
Dall’altra parte della sala scorsi appena il ragazzo che stavo cercavo, ma le persone che ancora danzavano mi impedivano di raggiungerlo. Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte, mentre, disperatamente, mi facevo largo tra la folla di gente, incapace di arrendermi all’evidenza che, in realtà, avevo perso nuovamente di vista il giovane.
Improvvisamente altri ricordi non miei mi assalirono, mentre un forte dolore al petto mi  fece accasciare a terra, priva di forze.
Era come se avessi un pugnale conficcato nel cuore, tutto intorno a me perse i suoi contorni ben definiti, tutto tranne due bellissimi occhi azzurri, che mi fissavano, preoccupati.
Senza capire il perchè, senza averlo veramente deciso, mi sporsi in avanti, le mie labbra cercavano quelle del ragazzo sconosciuto che mi stava di fronte. Lui non si tirò indietro, approfondì il bacio, mentre dentro di me infuriava una tempesta di emozioni.
Il dolore diventava sempre più forte, ma non riusciva a placare il desiderio che provavo. Io conoscevo quel ragazzo, o almeno una parte di me lo aveva riconosciuto. Lui mi prese in braccio, portandomi sul balcone. La brezza estiva scompigliava i miei lunghi capelli, avvolgendoli in mille nodi.
Tutto quello che mi stava accadendo era inspiegabile. Io ero innamorata, forse già da molto tempo, di quel giovane che, in realtà, non avevo mai visto prima.
I baci continuarono, diventando sempre più profondi e appassionati, mentre la consapevolezza che quella storia non avrebbe avuto un lieto fine, che tutto sarebbe presto mutato in tragedia, mi invadeva.
« Finalmente ti ho ritrovato, cara Santa.... », bisbigliò lui, prima di unire nuovamente le sue labbra alle mie, come si congiungono due mani in preghiera.  
  

  
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