Male d'amore
L’aria passa attraverso la finestra, dandole un brivido,
mentre l’acqua le bagna la pelle.
Sorride amara, con quel ricordo nella mente che la tormenta
senza darle un attimo di tregua.
Gli
occhi così limpidi
di lei sono pieni di tenerezza.
Ora capisci il perché, perché tu sei solamente la
sostituta;
perché non appena lei compare, la memoria di te evapora
dalla testa
di lui,
come una piccola polla d’acqua sotto il sole cocente.
Osservi la scena,
vuota d’emozioni.
Trattieni il respiro mentre le loro labbra
s’incontrano,
e a
te non rimane più niente, non l’amore, non la
solita fiducia negli altri,
assolutamente nulla, se non il cuore gonfio
d’amarezza.
Fino all’ultimo hai
sperato, non hai voluto credere a nessuno,
hai negato persino l’evidenza, pur
di non ammettere di essere stata ingannata;
anzi, nemmeno ingannata, perché il
comportamento di lui è stato chiaro sin
dall’inizio,
non ha mai detto di essere
tuo, né tu hai fatto niente per farti amare davvero.
Non sei stata tradita, in
realtà.
È stata tutta una tua illusione,
hai creato castelli di carta,
e tu
stessa li hai fatti cadere.
E rimani lì, sola, a spiare da lontano, senza far
altro.
Si alza. Le gocce
d’acqua le scorrono sulla pelle, quasi
perle trasparenti.
Non prende asciugamani, e cammina scalza sul pavimento.
Non si
vergogna; quando si ha perso tutto non ci si fa niente della
dignità.
È sola, in casa non c’è nessuno, come
sempre, ma ormai la
cosa non la turba più: vi è abituata.
Posa i piedi sul tappeto, per cadere a
terra subito dopo.
Chiude gli occhi mentre lacrime di dolore le solcano il
viso.
La morte.
È la sorte toccata al suo cuore. E sa che non
c’è cura a questo male d’amore.