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Autore: Seferdi    06/07/2011    1 recensioni
Non era un romantico. Aveva conosciuto l’amore- con sua madre- e aveva conosciuto la passione. Purtroppo, non aveva mai padroneggiato entrambi. Contemporaneamente.
Fino ad allora.
Avrebbe voluto conoscere la passione, ma prima di allora aveva conosciuto solo amore. Non aveva mai tremato al sospiro di un amante.
Non gli mancava.
Dopotutto, come può mancare qualcosa che non si è mai conosciuto?
Fino ad allora.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Prologo.

 

 

La vita – quella vera – doveva solo iniziare.

Fino ad allora quello che chiamava vivere era stato solo un continuo susseguirsi di eventi che avevano portato man mano, come un gomitolo di lana che si avvolge su se stesso,  alla creazione di ciò che era. Draco non era mai stato altruista, non era mai stato buono, non aveva mai pensato a ciò che potevano pensare agli altri.
Era un egocentrico.
C’era lui, c’era ciò che suo padre gli comandava, c’era l’amore infinito di sua madre che aveva riservato in lui ogni speranza. C’era Blaise, il suo migliore amico, colui che gli stava sempre accanto. C’era Theodore, che con il suo rispettoso silenzioso costituiva una presenza immutabile e fissa, il punto a cui fare riferimento. C’erano Goyle e Tiger che eseguivano ogni suo ordine, c’era Pansy. Pansy che lo seguiva, che lo perseguitava a tal punto… con la passione cuocente di un desiderio mai soddisfatto e con quell’ingenuità che solo gli sciocchi possiedono.
E l’ingenuità è così divertente.
C’era Daphne, e solo il nome consisteva nell’incipit di quanto bella fosse. Come un ninfa. Una ninfa dorata.
C’era lui.
E lui chi era? Chi era se non il risultato di quel gomitolo che pian piano si era avvolto su se stesso, che avrebbe continuato a rotolare…rotolare…fino a costruire ciò che sarebbe stato alla morte. Ma allora – in quel momento- lui era il prodotto delle sue esperienze, del suo vissuto.  E le esperienze fatte fino ad allora gli comandavano ciò che credeva di essere.
Era attraente. Era narcisista, era arrivista. Era orgoglioso, suo malgrado, era un calcolatore. Era cinico.
Non era ingenuo. Per quanto i suoi genitori lo avessero cresciuto negli allori lui sapeva bene quanto le persone potevano essere infide, crudeli. E ben presto aveva imparato che gli ingannatori vincono, il più delle volte, e che la sincerità paga. Aveva costruito i suoi valori in base a ciò che vedeva intorno a sé, in base a ciò che vedeva vincere.
Non era sciocco. Perché per ingannare ci vuole tutto te stesso. È un continuo confrontarsi con gli altri, per vincere, vincere, vincere. E non c’è pietà per i perdenti. Per ingannare ci vuole ingegno, ci vuole spirito critico.
Non era un romantico. Aveva conosciuto l’amore- con sua madre- e aveva conosciuto la passione.  Purtroppo, non aveva mai padroneggiato entrambi. Contemporaneamente.

Fino ad allora.

 

 

 

 

Non  era un ingenua.

Certo su certe cose cadeva, ad esempio sul curare il proprio aspetto, ma era consapevole delle proprie possibilità. Si sentiva unica. Ed era il più bel dono che potesse fare alla propria autostima. Si piaceva. Era perfettamente cosciente delle proprie capacità, era pienamente consapevole delle proprie opportunità. Sapeva quale erano i suoi limiti. E uno di essi erano gli altri.
Non era carismatica. Non aveva mai avuto una abilità tale da convincere qualcuno a fare ciò che lei desiderava. Non era riuscita a convincere Ron a smettere di copiare i compiti, figurarsi se poteva riuscire in altro. Ma il problema- il vero problema – era che non riusciva a convincere se stessa.  Non riusciva ad impedirsi di essere così debole, a volte, non riusciva a trattenere quell’ansia che la possedeva ogni volta che era al centro dell’attenzione. La sofferenza era duplice: l’ansia, e la consapevolezza di non riuscire a frenarla. Eppure era tanto insicura e debole in certe cose quanto sicura e forte in tante altre.
Era una strega. Era una strega, per quanto altri potessero credere che non fosse così. Aveva dei poteri, ed era qualcosa che poteva percepire, sentire, vedere. Era reale. Lei era una strega al pari di qualsiasi altro dentro quella scuola, e non si sentiva da meno.
Era consapevole delle sue capacità, e sapeva sfruttarle in pieno. Voleva conoscere, conoscere, conoscere, perché quella scuola, quella bacchetta, quella vita, l’avevano resa diversa. L’avevano resa unica. E lei aveva quella sete di conoscenza che la divorava.
Aveva Harry. Quel bambino che gli sorrideva timido in un treno diretto verso una destinazione fantastica, incredibile, irreale. Quel bambino che conosceva la sofferenza, quel bambino che non era più.
Aveva Ron.  Quel ragazzo impacciato, che sembrava essere l’unico per lei. Colui che aveva creduto di amare, e lo pensava davvero. Ma ben presto scoprì, con grande rammarico, che ciò che chiamava amore era una costruzione data dal tempo, lei doveva essere sua….ma era affetto.
Non aveva mai conosciuto la passione.
Aveva Ginny.  Che era divisa in due, come lei.
Ginny conviveva ogni giorno con la bambina innamorata di Harry e l’appassionata  adolescente dai capelli rossi. Quella ragazza intraprendente, sicura del suo aspetto e di se…contro le scarse possibilità date dalla famiglia , contro quella timida bambina dalle lentiggini che si aggrappa alla gonna della madre.
Ed Hermione…che conviveva con il suo essere babbana e il suo essere strega. Che non  si sente a suo agio in mezzo agli altri, ma che ha la mano costantemente alzata a lezione. La conoscenza.
Conoscere, conoscere, conoscere. Gli altri, quel mondo, se stessa.
Lei era il frutto di ciò che aveva conosciuto. I suoi valori erano nati da ciò che aveva imparato.
Spesso aveva pensato che non aveva bisogno che dei suoi amici e della suoi amici, non ve aveva mai sentito la necessità di altro.
Aveva ragione.
Avrebbe voluto conoscere la passione, ma prima di allora aveva conosciuto solo amore. Non aveva mai tremato al sospiro di un amante.
Non gli mancava.
Dopotutto, come può mancare qualcosa che non si è mai conosciuto?

Fino ad allora.

 

 

  
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