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Autore: dream_BIG    07/07/2011    7 recensioni
Non ho intenzione di arrendermi. Non ho intenzione di fare un passo indietro.
Questa volta glielo farò capire – obbligherò Lily Evans a capire che la amo. Non mi importa quanto ci metterò. Quando i miei stupidi amici ci faranno uscire da questo maledetto ripostiglio delle scope, avrà questo ben stampato in testa:
TI. AMO. LILY. EVANS.
Chiaro? Hai capito?
BENE.
[Tradotta da Cinquemmezzo]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Chiunque abbia detto che i maschi hanno la stessa sfera emotiva di uno stuzzicadenti era chiaramente fatto, perché io sono decisamente un maschio e sono decisamente pieno zeppo di quelle dannate emozioni, ora come ora.

 

Per esempio, prendiamo il caso dei miei due migliori amici, ok? Sirius Black e Remus Lupin, meglio conosciuti come TestaDiCazzo e TestaDiCazzo Jr, essendo probabilmente i più stupidi esseri di sesso maschile che abbiano mai camminato su questo pianeta.

E dal quale presto scompariranno, visto che stanno per morire... a breve.

Ho accennato al fatto che sarà doloroso? Beh, lo sarà. Immensamente.

 

Perché, vi chiederete, sono così incazzato con i miei due sopraccitati migliori amici?

Beh, ha a che fare con la situazione in cui mi trovo in questo momento, che coinvolge una certa adorabile signorina Evans, un piccolo ripostiglio delle scope e la mia persona.

Fate voi i calcoli.

 

Voglio dire, non ci vuole un genio per escogitare una cosa stupida come questa. Avrei di certo dovuto capire che il caro e vecchio Felpato aveva in mente qualcosa quando mi ha chiesto di controllare se la sua bacchetta fosse nel ripostiglio delle scope.

Paura dei ragni, un cazzo.

 

Ma la vera domanda è: come ho fatto ad essere tanto stupido da cascarci?

Voglio dire, nonostante quello che la Evans potrebbe dirvi (non ascoltatela. Sul serio), non sono per niente un imbecille. Sono bravo a scuola. Più che bravo, sonofantastico. Davvero. Fantastico.

E no, il mio ego sta bene, grazie mille. Posso ringraziare la suddetta Evans per questo.

 

Cioè, onestamente, chi con un po' di sale in testa respingerebbe me? Sono James Potter. Capitano di Quidditch, Caposcuola, dannatamente divertente e, non per vantarmi, terribilmente affascinante. Ho tutto io, tesoro! Non puoi non innamorarti di questo.

Non ha alcun senso. Perché non le piaccio? Cioè, sono chiaramente perfetto per lei. Perché cazzo non lo vede? Cerco di essere perfetto per lei. Tutto quello che sono oggi, tutto quello che ho raggiunto... è tutto per lei. Per quell'unico sorriso, quell'unico momento di riluttante rispetto, quel piccolo lampo di qualcosa didiverso dall'odio.

 

Perché non lo capisce?

 

Credevo che la Evans fosse intelligente. Se è intelligente, dovrà pur sapere che siamo fatti per stare insieme. E' ovvio, davvero. Io la amo e lei (da qualche parte nel profondo) mi ama. Cos'altro c'è, ancora?

 

Cosa devo fare per farglielo capire?

 

A quanto pare, molto di più, siccome dopo l'Incidente Durante Il Quinto Anno Che Non Menzioneremo Mai Più (in breve IDIQACNMMP) sono letteralmente dovuto cambiare per la Evans. Il processo di trasformazione è stato qualcosa di simile a:

James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido.

 

Questo ha fatto meraviglie per la mia autostima, ovviamente. Avrò scritto quella dannata frase un milione di volte. Un miliardo, probabilmente. Quaderni su quaderni, completamente pieni, solo per ficcarmi in testa l'amara verità: non sono così magnifico come credevo di essere.

Il fatto è che ha veramente aiutato. Ho capito che coglione pieno di me sono stato. Lily Evans aveva completamente ragione su quello che aveva detto di me.

C'è solo un piccolo inconveniente: ora, ogni volta che vedo quella piccola smorfiosa, quel dannato mantra continua a ripetersi da solo nella mia testa.

 

Ed ecco perché cerco di evitare un po' di più quel particolare festival del dolore. Questo però rende tutto ancora più doloroso. Io ho bisogno di vedere Lily Evans. E' la luce del mio cuore, la pupilla dei miei occhi, il mio unico, vero amore e tutte quelle cazzate lì.

In breve, amo Lily Evans e non vederla fa male. Quindi il punto era questo: il mio ego o il mio vero amore.

Non c'era storia, davvero. Ho scelto Lily. Sceglierei sempre Lily. Sceglierei Lily al posto della mia stessa vita.

Perché? Perché la amo. Niente di più semplice.

E, a causa di questa semplice verità, in questo momento sto tessendo le lodi dei miei due migliori amici, perché, sinceramente, questa è la cosa migliore che potessero farmi.

Adesso non so se ucciderli o abbracciarli. Dopo essere uscito da qui, si capisce.

Dipende dal risultato, veramente.

«Giuro che li distruggerò, quando usciremo da qui».

Aggiungere: sentimenti di intensa passione e, più precisamente, amore. Lily Evans.

Sorrido nel buio. Questa è la mia ragazza. Aggressiva come sempre.

«Ti aiuto» dico, appoggiando la testa al muro dietro di me e sperando ardentemente di aver detto la cosa giusta.

«Oh, per favore, non mentire» risponde Lily caustica.

Note da ricordare: mai mentire di fronte a Lily.

«Come se non sapessi quello che stanno combinando. Come se non fossi stato tu a dire loro di farlo!» continua con voce profondamente disgustata.

«Ma non l'ho fatto» dico sorpreso. Se fossi stato io la mente geniale dietro questo piano, sarebbe stato molto più elaborato, meditato e pianificato con cura.

Nonostante anche questo stesse andando alla grande. Quindi, applausi per Sirius, suppongo.

«Certo, come no» dice Lily con tono di scherno.

«Non l'ho fatto, Lily. Veramente. Lo giuro» rispondo sinceramente.

La sua espressione arrabbiata si rilassa leggermente «... Sei serio?»

RESISTI ALLA TENTAZIONE, JAMES. RESISTI- ARGH!

«No, Lily, sono James, ricordi? James Potter? Non posso credere che dopo sei anni non sai ancora chi sono*».

Dovrei davvero investire in uno di quegli aggeggi che filtrano tutte le cagate che mi passano nel cervello prima che raggiungano la bocca.

Lily si lascia scappare un ringhio di frustrazione ed io deglutisco rumorosamente nel buio. Cazzo. Ha ringhiato. Lo sapete quanto è eccitante?! «Non è mai stata divertente» dice a denti stretti.

«Au contraire, Mademoiselle. E' un classico».

Da dove spunta fuori il francese, vi starete chiedendo? Beh, non ne ho la più pallida idea. Parlo francese. Alcune volte fa molto effetto.

C'è un breve silenzio, mentre Lily ribolle e io mi rimprovero mentalmente per aver fatto la figura del completo coglione, un'altra volta.

E' lei che tira fuori questa parte di me. Giuro che di solito non sono così senza tatto.

«Sei davvero insopportabile, lo sai?» dice alla fine. Sussulto, mentre le sue parole mi lacerano il cuore.

«Sì, lo so» sospiro imbronciato, allontanandomi leggermente per non farle sentire il dolore nella mia voce.

 

James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido.

Maledizione!

 

C'è un altro breve silenzio, in cui rimango a fissare il soffitto buio, sperando ardentemente che Sirius ci lasci andare presto, per poter sperimentare le mie favolose mosse ninja su lui e Remus, per avermi ficcato in questa situazione.

Dannati amici. Non fatevi mai degli amici, ve lo dico io. Sono assolutamente inutili, per non parlare del fatto che sono anche fottutamente fastidiosi.

 

«Io davvero non riesco a capirti» dice di nuovo Lily Evans con voce frustrata, mentre si siede per terra contro il muro di fronte al mio. L'aria davanti a me mi sembra strana e vuota, così mi siedo anch'io, con le ginocchia pressate contro le sue.

Merda, anche le sue ginocchia sono attraenti. Merlino mi odia.

«Cosa intendi?» le chiedo curioso. Non sono proprio così difficile da capire. Voglio dire, ehi, sono un ragazzo. Ai ragazzi importano solo tre cose: il Quidditch, le ragazze e le proprie madri.

Beh, l'ultima forse riguarda solo me. Amo la mia mamma.

«A volte mi chiedo cosa ti passi per la testa» dice Lily, studiandomi al buio. Posso vedere i suoi occhi smeraldo luccicare da qui e deglutisco, prima di abbassare lo sguardo sulle mie ginocchia.

«Non è un gran mistero, fidati» dico, lasciandomi andare in una risata nervosa.

«A cosa stavi pensando, allora?» intravedo un accenno di sorriso, prima che la sua espressione torni di nuovo impassibile.

Fermi tutti- perché sta parlando civilmente con me?

Beh, non ho intenzione di chiederglielo! Le rovinerebbe il buon umore. Chiedeteglielo voi più tardi.

Rido di nuovo «Ehm- mia mamma» dico scrollando le spalle.

Scoppia anche lei in una breve risata, prima di riprendere il controllo «Tua mamma? In un momento come questo

«Hai una risata bellissima» mi lascio sfuggire, senza pensare.

Silenzio. Cazzo, adesso mi picchia.

«Dimentica quello che ho detto» mi correggo velocemente, lasciandomi cadere la testa tra le mani e appoggiandola alle ginocchia «Sul serio».

Sembra sorpresa «Perché?»

«Non dovrei farti complimenti. Ti fa arrabbiare» provo ad alzare lo sguardo e, con mia immensa sorpresa, Lily non sembra minimamente arrabbiata. Anzi, stasorridendo.

Quasi svengo. Sorridendo. A me.

Santo Merlino.

 

James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido.

Non dovrebbe essere così male, però. Voglio dire, Lily Evans gli sta sorridendo.

No. James Potter è brutto e stupido.

 

«Sono una ragazza, Potter. Credimi, amo i complimenti» dice divertita.

Lascio che un lento e stupido sorriso affiori sulle mie labbra, felice che nessuno possa vedermi «Beh, allora ritiro tutto. Lo dicevo sul serio».

«Grazie» dice timidamente «Non me l'ha mai detto nessuno».

«Beh, è vero. La tua risata è veramente bellissima. Mi rende felice» scrollo le spalle.

Mi rende felice? Che diavolo, James?! Di solito questo è il punto in cui Sirius si mette a correre per la stanza, urlando "ALLARME CHECCA" a squarciagola, come un idiota.

Non so perché sono suo amico.

 

C'è ancora silenzio e alzo lo sguardo per vedere un raggio di luce che le colpisce il volto e lei che sta- Uccidetemi. Adesso.

Si sta mordendo il labbro. Perché deve fare una cosa del genere? Non si rende conto che si trova in un piccolo ripostiglio con un ragazzo che è innamorato cotto di lei? Non capisce cosa mi fa quando si morde il labbro?

Questa ragazza mi ucciderà.

Espirando profondamente, appoggio la testa al muro, con gli occhi serrati. Caro Merlino, falla smettere di morsicarsi il labbro. Per favore.

 

«Sei cambiato molto, James» dice alla fine e la mia testa scatta in avanti, gli occhi spalancati.

«Cosa?» chiedo.

«Ho detto che sei cambiato molto» ripete leggermente confusa.

«No. Dopo» insisto.

«... James?» pronuncia timidamente.

James. Mi ha chiamato James.

«Mi hai chiamato James» dico con voce meravigliata «Il mio nome. James».

Arrossisce; lo riesco a percepire «Beh, è il tuo nome, no?» si tira una ciocca di capelli rossi.

Stai calmo, Jimmy. La stai mettendo in imbarazzo.

«Scusa» mi lascio sfuggire. Poi mi sbatto una mano in faccia. Perché? Perché? Devo sempre parlare senza pensare? Devo sempre rendermi ridicolo davanti a questa ragazza? Per niente fico, Merlino. Questo non è giusto, amico.

«Cosa?» mi chiede.

Ormai il danno è fatto. Non c'è motivo di fare marcia indietro e ignorare tutto. Peggiora soltanto la situazione. Credetemi, lo so.

«Scusa» ripeto più umilmente possibile.

 

James Potter è brutto e stupido.

 

«Per cosa?» continua con voce sorpresa. La mia testa si alza di scatto per incrociare di nuovo il suo sguardo.

«Cosa vuol dire "Per cosa"?» chiedo sconcertato «Per cosa non dovrei scusarmi? Partiamo dall'inizio» rido aspramente. Sono un dannato imbecille «Scusami per averti fatto lo sgambetto al primo anno. Scusami per averti tagliato i capelli al secondo. Scusami per averti spinta nel lago al terzo anno. Scusami per averti rovinato il tuo primo appuntamento. Scusami per aver affatturato la tua migliore amica. Scusami per averti colorato di rosa brillante i capelli al quarto anno. Scusami per tutta quella... cosa al quinto. Scusami per averti fatta piangere alla fine dell'anno scorso. Scusami per tutto quello che potrei aver fatto quest'anno. Scusami per esserestupido».

 

James Potter è brutto e stupido.

 

Sembra non avere più parole.

«Soltanto... scusami» finisco pateticamente «Per tutto. Scusami se mi piace il modo in cui i tuoi capelli brillano al sole, scusami se ti guardo mordere il labbro mentre leggi, scusami se mi piace il modo in cui dici il mio nome, scusami se amo la tua personalità, il tuo viso, la tua voce... te. Scusami se ti amo. Solo che... non so come smettere».

 

James Potter è brutto e stupido.

 

Non mi sono mai scusato con nessuno che non fossero i miei amici, prima d'ora. Ma sapete cosa? Mi sento bene. Come se qualcosa di pesante se ne fosse andato dal mio petto.

«Non farlo» dice a bassa voce.

Chiudo gli occhi, improvvisamente esausto «Proverò a non farlo, Lily. Qualunque cosa per te. Scusa se ti ho dato fastidio».

Certo che le ho dato fastidio. Lei mi odia.

 

James Potter è brutto e stupido.

 

«Non smettere» sussurra. I miei occhi si spalancano mentre la guardo. E' arrossita e i suoi occhi verdi brillano.

«Non smettere?» ripeto, raddrizzandomi e sporgendomi in avanti, per distinguere il suo viso nel buio «Non smettere cosa?»

Abbassa lo sguardo «Non smettere di amarmi, James».

Il mio cuore sta per esplodere, tanto sta battendo forte nel mio petto. Sono sicuro che lo possa sentire anche lei; il mio battito sembra rimbombare nel piccolo spazio attorno a noi.

 

Non smettere di amarmi, James.

 

Mi lecco le labbra improvvisamente secche «Non penso di riuscirci, ad essere sinceri» dico con voce rauca.

I suoi occhi si alzano, profonde pozze di infinito smeraldo «Bene, allora» sussurra in risposta.

 

Stiamo seduti in silenzio per un po', l'aria tra di noi piena di parole non dette e sentimenti elettrizzanti.

Ancora quella parola. Sentimenti. Merlino, odio parlare dei miei sentimenti.

Qualunque cosa per Lily, però. Qualunque cosa per Lily.

Mando giù le parole che mi stanno salendo alle labbra, prendo un respiro profondo e alzo prudentemente una mano per sfiorarle la guancia. Ho sempre voluto sentire come fosse. Sembra soffice e lattea, ma assomiglia alla seta.

Sto toccando il viso di Lily Evans e lei non sta facendo nulla.

 

James Potter è brutto e stupido?

 

«Sei veramente cambiato, James» mormora ancora, senza scostare il viso. Accarezzo di nuovo la sua guancia, sentendola come seta sotto le mie dita.

Chissà se tutta la sua pelle è così soffice.

Ho deciso che mi piace la pelle morbida.

«Ci ho provato» rispondo.

«Beh, ci sei riuscito»  un angolo della sua bocca si alza e mi viene la voglia improvvisa di baciare l’altro, per far sollevare anche questo, così che lei mi possa sorridere.

Assomiglia ad un angelo, quando sorride.

Dio, è bellissima.

«Grazie per averlo notato» le sorrido – sì, le sorrido veramente e, no, non potete dirlo a nessuno. Ho una reputazione da difendere, io! – e l’altro angolo della sua bocca si solleva leggermente.

L’ho fatta sorridere. Ho fatto sorridere Lily Evans.

 

James Potter è brutto e stupido? Non credo proprio. Sapete, ha fatto sorridere Lily Evans.

 

«Come non avrei potuto?» chiede, lasciandosi scappare una piccola risata «Quando sono entrata in Biblioteca e ti ho visto aiutare quei ragazzini del primo anno, ho quasi avuto un arresto cardiaco».

Mi blocco di colpo «L’hai visto?»

«Eri seduto in Biblioteca. Io praticamente ci vivo, lì. Ricordi?» mi chiede divertita.

«Nessuno avrebbe dovuto vederlo!» dico inorridito. «È per quello che eravamo seduti in un angolo.»

«Perché nessuno avrebbe dovuto vederlo?» Inclina di lato la testa e così preme ancora di più la sua guancia sulla mia mano.

La ritraggo velocemente, lottando contro il rossore che minaccia di colorarmi le guance.

James Potter non arrossisce. James Potter è virile. Arrossire non è virile.

«Sai, ho una reputazione da difendere» le dico «Nessuno deve sapere che in realtà noi Malandrini siamo dei teneroni».

Butta indietro la testa e ride. Cioè, ride veramente. E' una risata libera e leggera e probabilmente il suono migliore che abbia mai sentito in tutta la mia vita.

L’ho fatta ridere.

 

James Potter NON è brutto e stupido. Ha fatto ridere Lily Evans!

 

«Beh, io credo che sia una cosa carina» sorride.

«Sì?» non ci posso credere.

«Sì».

Adesso tutto quello che devo fare è farglielo dire davanti ad un prete e saremo ufficialmente sposati!

Un passo alla volta, Ramoso. Facciamo un passo alla volta.

«Oh. Questa è quello che conta, veramente» dico con voce ancora scioccata.

«Non ti importa di quello che la gente pensa di te?» chiede, inclinando ancora una volta la testa di lato.

«Non molto. L’unica cosa che mi importa è quello che pensi tu» sposto gli occhi sul suo volto «Degli altri non mi importa. Beh, a parte Sirius, Remus e Peter. Ma loro sono i miei migliori amici; mi vorrebbero bene qualunque cosa facessi».

Sembra sorpresa «Pensavo che ti importasse solo di quello. Visto che sei così popolare, pensavo di preoccupassi di più di quello che la gente pensa di te».

Una risata sorpresa mi esce senza che possa fermarla, molto simile a quella di Sirius «Non mi importa quello che la gente pensa di me, Lily. Se gli piaccio, dovrebbe essere per quello che sono, non per qualcuno che fingo di essere, capisci?»

«Adesso stai fingendo di essere qualcun’altro» insinua, i suoi occhi improvvisamente prudenti e imperscrutabili «Sei cambiato completamente».

«Solo vicino a te, in realtà» scrollo le spalle «Di solito sono così, comunque. È solo che… ogni volta che eri a meno di tre metri da me, la mia personalità volava fuori dalla finestra più vicina e io diventavo un coglione».

«Prima non eri neanche un po’ arrogante?» chiede con tono scettico.

«Ok… forse solo un pochino» mi correggo «Ma non tanto quanto credevi tu. Ero solo un po’ troppo sicuro di me stesso».

«Visto? Sei cambiato. Stai fingendo di essere qualcun altro» insiste.

Ma perché le piace tanto farmi sembrare una persona falsa?

«Tutti cambiano, Lily» dico ragionevolmente «Sono sempre io. Sempre James Potter. Meno l’ego esagerato».

La sua mascella si serra leggermente. Cavolo, cosa le è preso così all’improvviso? Stavo anche pensando di stare facendo dei bei progressi.

 

James Potter è (ancora) brutto e stupido.

 

«Ho cambiato idea» dice all’improvviso, spostandosi il più possibile lontano da me, per quanto il piccolo spazio lo conceda «Voglio che tu smetta di amarmi».

Il dolore si impossessa del mio corpo, freddo e pungente nello stesso momento.

Mi fa più male di quanto avrebbe dovuto. Perché? Questo è il peggior tipo di rifiuto che mi avrebbe mai potuto rifilare.

Preferirei che mi urlasse contro, in realtà. Sarebbe meglio di questo, cazzo.

«Cosa ho detto di sbagliato?» chiedo ansiosamente «Ho fatto qualcosa? Perché?»

 

James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido. James Potter è brutto e stupido.

 

«È tutta una recita» dice con voce bassa e arrabbiata «Avrei dovuto capirlo. Non sei nemmeno tu. Stai fingendo di essere qualcuno che non sei, solo per… per… non so neanche perché!»

In quel momento avrei voluto prenderla per le spalle e scuoterla finché non avesse visto la verità. Avrei voluto strillare, gridare “Perché non lo vedi? Sono innamorato di te!”. Lo volevo urlare così forte che tutto il mondo l’avesse sentito, solo per farle capire che questo… questo è reale.

Perché non riesce a capirlo?

«Non ti è mai passato per la mente che forse era per te?» chiedo, la voce bassa e arrabbiata quanto la sua «Che mi sono stufato di essere sempre rifiutato e che non potevo sopportare il dolore di non amarti più, così sono cambiato, solo una parte, per te. Tutto è sempre stato per te! Tutto quello che ho sempre fatto, è stato tutto per te. Solo perché tu mi notassi almeno una volta, solo per farti capire che non sono chi credi che io sia. Perché non lo vedi, Lily? Perché non mi vedi?»

Rimane in silenzio, senza parole.

Lasciando scappare un rumore frustrato, mi passo nervosamente una mano tra i capelli «Non so più cosa fare» dico senza speranze, l’irritazione ancora presente nella mia voce «Ho fatto tutto quello che potessi fare perché tu, per un solo momento, mi guardassi e pensassi a qualcos'altro, oltre all’odio. Ma tu non capisci».

La guardo ancora, la sua faccia sconvolta e la sensazione di vuoto mi attraversa un’altra volta. Devo farglielo capire. È la mia ultima possibilità. Se non lo capisce ora… non so cos'altro potrei fare. Dovrei decidermi a lasciar perdere.

Non ho mai lasciato perdere niente prima d'ora. Non la lascerò andare senza lottare.

«Non mi hai mai preso sul serio, neanche per un secondo» dico «Hai mai pensato che, quando ti dicevo che eri bellissima, non scherzavo? Che quando ti dicevo che ti amavo, lo pensavo veramente e che ogni volta che mi rifiuti, come hai sempre fatto, fa veramente male? Hai mai pensato che sono anch'io un essere umano, una persona con sentimenti e… e… sogni e qualsiasi altra cazzo di cosa che gli esseri umani dovrebbero avere?»

«Io-» dice. Aspetto che continui, ma le parole sembrano non volerle uscire dalla gola. Io. È tutto quello che ha detto. Ho sputato fuori il mio fottutissimo cuore per lei e tutto quello che riesce a dire è "Io"?! Non è nemmeno una frase, dannazione!

«Ti amo!» grido, balzando in piedi, troppo agitato per stare seduto a guardare la sua espressione sconcertata «Sono innamorato di te! Perché non lo vedi? Perché non lo capisci? Cosa devo fare per fartelo capire, Lily? Eh? Dimmelo! Cosa devo fare? Cos’altro devo fare

Mi guarda dal basso, i suoi occhi ancora spalancati e sorpresi «Una cosa sola» sussurra.

Alzo le braccia al cielo, colpendo per sbaglio il soffitto, ma ancora troppo frustrato per notare la scarica di dolore nelle dita. «Farei centinaia di cose per te. Dimmi solo cosa».

Prende un respiro profondo e si alza in piedi, traballante. Poi, prendendo un altro respiro profondo, mi guarda da sotto le ciglia, improvvisamente intimidita «Baciami» mi sussurra.

I miei occhi si spalancano, ma non ho bisogno di sentirmelo dire due volte. Senza un secondo di esitazione, mi avvicino e la spingo contro di me, facendole passare un braccio dietro la schiena. Mi viene contro con uno squittio sorpreso ed è in quel momento che realizzo che ha paura. Di me.

Poso la mia mano sulla sua guancia di seta, incrociando il suo sguardo, l’altro mio braccio ancora saldo intorno alla sua vita. E' così delicata, il suo corpo magro si incastra perfettamente con il mio, fragile anche al tocco più leggero. Allento un po’ la presa.

«Non avere paura» mormoro, guardandola direttamente negli occhi. Anche al buio, sembrano brillare di luce continua «Prometto che non ti farò mai del male».

Morirei prima di lasciare che qualcosa le faccia del male.

Chiude gli occhi, così io mi avvicino fino a sfiorarle dolcemente le labbra con le mie.

Il mondo esplode. Fuochi d’artificio sembrano scoppiare dietro le mie palpebre, il mio stomaco prova le stesse emozioni di quando sto volando e l’unica cosa che c'è di vero al mondo è Lily, il profumo dei capelli di Lily e la sensazione delle labbra di Lily contro le mie.

Dolci. Troppo mansuete. Lily Evans è appassionata. James Potter è eccitante. È questo che ci rende così… esplosivi.

Troppo mansueta. Starò attento. Ho solo bisogno di un po’ di più.

Facendo lentamente un passo avanti, la schiaccio contro il muro, la mia bocca ancora incollata fermamente alla sua. Sembra lasciarsi andare un pochino e le sue mani, che prima stavano penzolando senza vita ai suoi fianchi, si appoggiano al mio stomaco. La spingo più vicina, per tenerla stretta ancora un po’ prima che si stacchi, ma invece di spingermi via le sue mani si muovono verso l’alto, tracciando un percorso lungo il mio stomaco, sopra il cuore, fino ai capelli. Le sue dita scorrono lungo le ciocche e, per un momento, rimango senza fiato.

Devo essere prudente, ma le dita di Lily sono tra i miei capelli, mi spingono più vicino e io non so quanto ancora posso essere cauto con lei.

La sua bocca si muove più velocemente sulla mia, ma io continuo a baciarla piano, non volendo farle del male. Ha paura che possa ferirla. Non le farei mai del male. Morirei prima di farle del male. Ucciderei chiunque volesse farle del male.

La amo.

Con un ringhio irritato, Lily si stacca all'improvviso, le sue mani ancora tra i miei capelli «James Potter» dice con voce arrabbiata e bassa «Non ti sto chiedendo di baciarmi gentilmente. Fallo come si deve».

«Non ti voglio fare del male» dico, baciandola dolcemente sulle labbra un’ultima volta, prima di iniziare ad allontanarmi.

«Non ci pensare nemmeno» mi sibila, tirandomi di nuovo contro di lei «Baciami. Come si deve».

«Lily–».

«James. Per favore». Mi prega con i suoi occhi verdi, grandi ed innocenti.

Grugnisco e abbasso la testa «Sei orribile».

«E tu baci male» ribatte.

Mi allontano, con la bocca spalancata «Non è vero!» dico indignato «Si dà il caso che io baci in modo eccellente, grazie tante».

«Allora fammi vedere. Provamelo» I suoi occhi verdi luccicano nel buio ed io grugnisco ancora.

«Mi ucciderai un giorno, Evans».

«Lo farò veramente se non mi baci ora, Potter».

Così lo faccio, abbassando la testa e premendo le mie labbra contro le sue un’altra volta. Ti faccio vedere io chi "bacia male", Lily Evans. Io bacio benissimo. Ti lascerò senza fiato.

Nessuno può insultare James Potter e passarla liscia. Vuoi un bel bacio, Evans? Bene, eccoti servita.

Lily prende un profondo, soddisfatto respiro dal naso, quando la spingo contro il muro, prendendola per i fianchi per sollevarla leggermente e pressarla ancora di più contro il mio corpo. Immediatamente, avvolge le gambe intorno alla mia vita– cazzo. Cazzo, cazzo, cazzo – e una delle mie mani, come se si stesse muovendo da sola, incomincia a muoversi lungo la sua coscia, tracciando motivi, cerchi e lettere d’amore sulla pelle morbida al di sotto della gonna.

 

Io amo la pelle morbida. Io amo la pelle morbida di Lily Evans.

 

L’altra mia mano lascia la sua vita e incomincia a muoversi verso l’alto. La sua pelle sembra bruciare attraverso il leggero tessuto della camicia di scuola e non vorrei fare altro che togliergliela e– meglio evitare il discorso, ora.

A questo punto, non ci stiamo solo baciando; stiamo proprio limonando come se non ci fosse un domani, il sapore della sua lingua impresso nella mia bocca. Sa di mele, aspra e dolce e dannatamente allettante. Se facessero un succo al sapore della saliva di Lily Evans, lo berrei tutto il giorno.

 

Ok, sembra una cosa da maniaco.

Ma sto divagando. Torniamo a limonare, ok?

 

Passo la lingua nella sua bocca ancora una volta, scorrendo tra la sua lingua e i denti, all’interno delle labbra e lungo la pelle scivolosa della guancia, assaggiandola ancora ed ancora. Un suono basso e strano proviene dal fondo della sua gola e lei mi tira leggermente i capelli – le manca l’aria.

Questo non mi ferma. Non ve l’ha mai detto nessuno che i ragazzi, quando limonano, non hanno mai bisogno d'aria? Noi continuiamo e basta. Chiamatelo talento maschile, se volete.

 

Prende un respiro profondo non appena mi allontano dalla sua bocca, iniziando a passare le labbra lungo la sua mandibola e il collo. Il suo respiro è irregolare, ansimi veloci emessi ogni tanto, mentre la mia mano sfiora un’altra parte sensibile del suo petto. Le bacio il collo – le sue dita scorrono continuamente tra i miei capelli – mentre sposto la mia mano dal suo petto di nuovo alla sua vita, tirandole su la camicia per scoprire la pelle morbida della schiena. L’altra mia mano è ancora sulla sua coscia, che va avanti e indietro, muovendosi a caso giù per lo stinco e su fino al fianco.

Potrei passare il resto della mia vita a toccare la pelle di Lily Evans. È così morbida. Sì, davvero. Le succhio ancora il collo e lei geme, le sue mani lasciano i miei capelli per arrivare al bordo della maglia. La strattona ed io mi sposto leggermente indietro per poterla togliere, appallottolare e lanciare dietro la schiena, tornando poi di nuovo al suo collo. Fa scorrere le dita lungo la linea dei miei muscoli, delineando lo stomaco e il petto.

«Credo di amare il Quidditch» sospira, continuando a far scorrere le mani su e giù. Sorrido compiaciuto contro la sua clavicola.

 

James Potter è eccitante e Lily Evans si sta divertendo a baciarlo.

 

Porta ancora una mano tra i miei capelli, spingendomi il volto di nuovo contro il suo. So che tutto questo finirà presto; per quanto lo voglia non posso baciare Lily per sempre.Sarebbe tornata la stessa di sempre, prima o poi, e tutto quello che avrei avuto per il resto della mia vita sarebbe stato questo bacio.

Questo bacio che è stato completamente provocato dagli ormoni.  Devo farle capire che non la desidero soltanto, ma la amo anche. Più di qualsiasi altra cosa.

Lasciando la pelle della sua schiena e coscia, le prendo il volto tra le mani, tenendolo a pochi centimetri di distanza, sostenendo il suo sguardo con i miei occhi e sperando che possa leggere tutte le emozioni che li attraversano. Sono premuto così forte contro di lei che non ho neanche bisogno di tenerla in piedi. Le sue gambe sono strette intorno alla mia vita, le sue mani schiacciate contro il mio petto.

«Cosa c'è?» Sussurra alla fine, guardandomi. Sorrido e mi piego a sfiorarle leggermente le labbra con le mie, staccandomi dopo un istante.

«Ti amo» mormoro. Apre la bocca per dirmi qualcosa (probabilmente di smetterla o simili), ma la fermo con un altro, profondo bacio.

Questo è molto più serio, intenso, con qualcosa di più importante. E' incandescente, da togliere il fiato, assolutamente strabiliante. E' pieno di emozioni vere, emozioni che sembrano partire dal cervello per passare poi dalla mia bocca alla sua.

Di tutta questa sessione, so che avrei ricordato di più questo bacio, semplicemente perché dice tutto quello che non posso dire a parole.

 

Ti amo. Ti voglio. Ho bisogno che tu mi ami. Non so cosa farei senza di te. Farei di tutto, solo per vederti sorridere. Non ho bisogno di nient’altro, Lily, finché sei con me. Sei tutto il mio mondo. Ti amo. Ti amo, ti amo, TI AMO!

 

Mi stacco da lei all'improvviso quando un grido di sorpresa e disgusto riempie il piccolo ripostiglio e tutti e due sbattiamo gli occhi a causa della luce improvvisa.

«Sono appena stato traumatizzato a vita!» si lamenta con un tono di voce devastato chi ha gridato, aggiungendo un paio di finti conati.

«Felpato, ti deciderai mai a crescere?» dice una seconda voce, esasperata «Seriamente, si stavano solo baciando, non li abbiamo beccati mentre stavano scopando o qualcosa del gen– Santo Merlino, Evans, mettiti a posto la gonna!»

Realizzando che le sue mani sono ancora tra i miei capelli, abbasso velocemente le mie e le sistemo la gonna fino al ginocchio, mettendole anche a posto la camicia. Posso sentire il calore che sprigiona la sua pelle e so che sta arrossendo.

«Il mio migliore amico, Lunastorta! Il mio migliore amico! Ho appena visto il mio migliore amico limonare con qualcuno contro un muro! Ho appena visto qualcuno palpeggiare il mio migliore amico! Non sarò mai più la stessa persona» Geme.

Sirius. E Remus.

Ma certo. Avrei dovuto realizzarlo prima, ma il mio cervello è completamente fritto per aver appena baciato Lily e gli unici pensieri coerenti che posso elaborare sono:

Gelato = squisito. Quidditch = divertente. Evans = bella.

 

Questo è il mio cervello: O

Questo è il mio cervello dopo aver baciato Lily: ∙

È orribile, lo so.

 

«Quindi».

Con un sobbalzo, realizzo che sia Sirius che Remus sono di fronte a me, a braccia incrociate e con ghigni identici sul volto.

Sono stato io ad insegnare loro quel ghigno. Coglioni.

Guardo Lily. Lily guarda me. Quasi nello stesso momento, due sorrisi maligni si fanno largo sulle nostre labbra. Ci giriamo verso Remus e Sirius, che improvvisamente sembrano leggermente diffidenti.

Proprio così, ragazzi. Abbiate paura.

Un secondo dopo, sia Remus che Sirius stanno barcollando all'indietro, tenendosi il volto con le mani ed urlando di dolore.

«Bel gancio sinistro» dico a Lily con ammirazione. Sta scuotendo la mano sinistra dopo aver colpito la faccia di Remus.

Mi sorride «Bel gancio destro».

Scrollo le spalle e mi massaggio discretamente le nocche, che mi fanno solo un po’ male. E' sorprendente dato che ho appena tirato un pugno a Sirius, che ha una proverbiale faccia di bronzo.

«Merlino, Evans, non c’era nessun bisogno di diventare così aggressiva» borbotta Remus, cercando di nascondere il livido che gli si sta formando sulla guancia «Voglio dire, lo so che lo fai per James, lo fa eccitare tantissimo, però onestamente-».

«Per cos’era?» chiede Sirius, tenendosi ancora il volto.

«Quello, Felpato, fratello, vecchio amico, era per averci chiuso in un fottutissimo ripostiglio delle scope» lo informo. Lui mi fa un gestaccio e io alzo gli occhi al cielo.

Quello è il dito preferito di Sirius. Gli piace molto tirarlo fuori. Una persona si abitua dopo un po’. Ormai non è neanche più un insulto.

Lily sorride mentre muove la bacchetta verso i miei amici, riportandoli alla loro condizioni prima del pugno.

Sia Sirius che Remus abbassano le mani, decisamente sorpresi.

«E questo per cos’era?» chiede Remus.

«Questo» risponde Lily «E' per aver fatto mettere me e James insieme».

… fermi tutti. Ha appena detto…

Porca merda.

La mia bocca si spalanca e gli occhi di Sirius e Remus si posano su di me, spalancati e pieni di domande.

«Siamo– tu– io– insieme?» cerco di dire, guardando Lily.

«Ehm…» risponde incerta «Non riesco proprio a capire la tua frase incoerente, James, mi dispiace».

«Mi stai dicendo di si?» chiedo insicuro, recuperando finalmente la conoscenza della lingua inglese e soprattutto il suo uso.

Un sorriso lento si impossessa del suo viso, insieme ad una chiara sfumatura rosa «Ti sto dicendo di si».

«Davvero?» Stento a crederci.

«Davvero» conferma, con gli occhi che brillano «Non so chi non lo farebbe, dopo tutte le cose che mi hai detto lì dentro».

Le sopracciglia di Sirius si alzano e un ghigno lento gli piega le labbra «Whoa, Ramoso, cosa–».

«Non quel tipo di cose, Sirius» dice Lily esasperata «Seriamente, sarebbe troppo togliere la testa dai pantaloni per un momento?»

Le sue sopracciglia si aggrottano «Ma– voglio dire, l’ultima volta che ho controllato, non era esattamente considerato volgare dire a qualcuno "Ti amo". Qualcuno ha improvvisamente cambiato le regole e io non sono stato informato? Merda, ragazzi, ho detto alla mamma di James che l’amavo! Spero proprio che non l’abbia presa nella maniera sbagliata, lo intendevo con intenzioni assolutamente innocenti, giuro!»

A questo punto Lily è scoppiata a ridere «Non smettete mai di sorprendermi, ragazzi».

«Aspetta» esclamo, la mente ancora assente «Stai dicendo veramente di sì?»

Lily si gira verso di me, gli occhi ancora brillanti per la risata. «Sì, James, sto dicendo veramente di sì».

Sta dicendo di sì. Sta dicendo di sì.

Santo Merlino, Lily Evans sta dicendo di sì a me. Lily Evans è la mia ragazza.

 

L’avreste mai creduto? Immagino che James Potter non sia poi così brutto e stupido come pensava di essere.

 

 

 

“I’m so in love, you’re the only one I’m dreaming of,

You see, I can be myself and finally, in fact there’s nothing I can’t be,

I want the world to see you be with me.”

 

-Hey, Soul Sister by Train

 

 

Note di traduzione:

*= Battuta non traducibile in italiano; nelle fanfiction inglesi è una specie di classico, usato tantissimo tra James e Sirius. In pratica Lily chiede "Are you serious?" e gioca sul fatto che Sirius e seriuos si pronunciano alla stessa maniera, e quindi James alla domanda risponde "No, I'm James" quindi praticamente dice, no, non sono Sirius, sono James. É geniale, ma purtroppo non traducibile in italiano.

Poi. Il pezzo che dice:

Questo è il mio cervello: O

Questo è il mio cervello dopo aver baciato Lily: ∙

È orribile, lo so.

É tratto da un libro di James Patterson, Maximum Ride, come precisa l'autrice.

Inoltre, questo è il link alla storia originale, per chi volesse leggerlo in inglese.

Volevo ringraziare Daphne_Descends che mi ha dato la meravigliosa opportunità di tradurre questa storia, e ha corretto la mia prima traduzione. GRAZIE!

I personaggi appartengono a J.K. Rowling, e la storia a dream_BIG. Spero vi sia piaciuta come è piaciuta a me!

                                                                                                                                                                        Cinquemmezzo.


 

  
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