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Autore: JoyBrand    07/07/2011    1 recensioni
Quella che si prospettava come il suo trampolino di lancio nel mondo giornalistico, si rivelerà per Layla, giovane giornalista musicale, un’esperienza che la sconvolgerà. Toccando con mano il crudo mondo della rock star, stringerà amicizie, si innamorerà, odierà, e si troverà a far i conti con i fantasmi del suo passato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione




"It's a new dawn

It's a new day
It's a new life
For me
And I'm feeling good"
[Muse - Feeling Good]



“Il volo sta per decollare, si prega i signori passeggeri di allacciare le cinture”

Layla guardò il suo riflesso nel finestrino elettrizzata, era da anni che aspettava quel momento.

Aveva undici anni quando decise cosa avrebbe fatto nella vita, volendo unire le due cose più belle del mondo: scrivere e viaggiare. Quando due mesi fa aveva inviato il suo curriculum con alcune recensioni di dischi a diverse riviste musicali, quasi per gioco, mai si sarebbe aspettata di ricevere da una di esse una risposta positiva. Era sempre stata sicura che quel giorno sarebbe arrivato, ma non così presto, non al primo anno d’università.  Certo, l’aspettavano anni di interviste a band emergenti sconosciute e stipendi penosi prima di arrivare in cima, ma l’avrebbe conquistata.

“Ma guarda te se mi devono far viaggiare in turistica” Patrick, il giornalista a cui dovevo far da scendiletto, non era certo un tipo da tener le lamentele per sé.  Musicista dal cuore infranto, in gioventù era riuscito a pubblicare un album d’esordio con la sua band che aveva avuto un discreto successo in Gran Bretagna,  che non durò però a lungo.  Distrutto il suo sogno di diventare una rock star, aveva fatto carriera come giornalista musicale. Era un uomo simpatico dopotutto, benché spesso avesse manie da prima donna.  Eravamo diretti in Germania, dove ci aspettava un festival estivo da recensire e tanti artisti da intervistare.  Non mi facevo troppe illusioni, conoscendo la sua fama sarei stata fortunata se mi avesse lasciato fare qualche domanda ai tizi della security.

Una volta atterrati e chiamato un taxi per dirigersi lì, non stavo più nella pelle. La location era enorme, gente che correva in tutte le direzioni, gruppi di ragazzi che discutevano su che band vedere, casse che trasmettevano vecchi successi dei Metallica per scaldare il tutto.  

Subito un uomo sulla cinquantina, un po’ stempiato, ci diede dei pass e ci fece accomodare in una delle sale nei backstage.

“Tieni ben aperti gli occhi ragazzina” mi avvertì Patrick mentre prendeva una manciata di patatine da un tavolo allestito con cibarie e bevande “voglio una band da seguire in tour, e una bella tosta. Non voglio checche col coprifuoco. Quando io ero in tour, restavamo svegli tutta la notte  andando di pub in pub con una quantità di alcol in circolo da far invidia ad in irlandese! E le donne, aaah, le donne… Ti ho mai raccontato quella volta in cui il bassista…”

“Patrick, il vostro tour non durò due settimane?” lo interruppi. Qualsiasi cosa pur di non sentire un altro dei sui aneddoti da rock star palesemente inventati.

“Sì, ma che settimane!” mi rispose senza perdere l’entusiasmo.

In quei due giorni vidi e presi appunti di molte esibizioni, alcune fantastiche, altre decisamente discutibili. Assistetti anche a molte delle interviste di Patrick, vergognandomi da morire ogni volta che stringendo la mano a un musicista mi saliva il batticuore a mille, sentendomi sempre più una ragazzina fanatica di rock e sempre meno una giornalista.

Nel viaggio di ritorno (business class, per la gioia di Patrick) potevo dire di aver vissuto i tre giorni più elettrizzanti della mia vita. Non riuscivo a smettere di sorridere.

“D’accordo ragazzina, ho ristretto la scelta a tre band!”

“Di che diavolo stai parlando?”

“Da seguire in tour! Ma mi ascolti quando ti parlo?!”

“Oh già, scusami Patrick. Sarebbero?”

“Social Distortion, System e Avenged Sevenfold. Che te ne pare? Voglio degli scandali! Roba scottante, capisci?”

“Mmh…” riflettei qualche secondo “ penso che i Social siano troppo avanti con l’età per quel tipo di tour, e so che ultimamente i System sono stati seguiti da Mark Beaumont”

“Dannatissimo Beaumont, si prende sempre i migliori. Bene, credo che contatterò il manager degli Avenged appena tornati a Londra. Brava, ragazzina! ” Si stiracchiò e si girò di lato con l’aria di aver l’intenzione di far un sonnellino.

Non so se benedire o maledire l’incidente sciistico che costò una gamba rotta a Patrick la settimana successiva.

 

 

[Il nome Layla (come il titolo della storia) è un omaggio all’omonima canzone di Eric Clapton.
La frase “unire le due cose più belle del mondo: scrivere e viaggiare” è tratta dal libro Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi.
Mark Beaumont è un vero giornalista musicale inglese, autore anche di una biografia sui Muse]

 

Introduzione davvero breve per una fan fiction che mi gira per la testa da un po’. E’ ancora un esperimento, non so ancora se la continuerò. Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

  
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