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Autore: NipoteDellaLuna    07/07/2011    2 recensioni
Beh, ciao a tutti, sono Ludo. Ho deciso di scrivere una Eff perché molte volte, non posso dire ciò che provo, ciò che penso, e sopratutto quello che voglio, che desidero ardentemente. Questa storia, più o meno è basata sulla mia.. Diciamo, stravagante vita. Passo per passo, vi racconterò (in parte), perché sto scrivendo, vi spiegherò il perché è all’incirca basata sulla mia vita.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno o son Desto?

 
Bella’s Pov.
 
 
Sentii qualcosa sfiorarmi le labbra, qualcosa di fresco e morbido. Aprii gli occhi, e mi guardai attorno, ma accanto a me non c’era nessuno, la stanza era vuota, non c’era nessuno oltre me.
Mi girai verso il comodino per vedere che ora era e vidi un cofanetto di velluto rosso, uno di quei cofanetti dove si mettono le collane. Accanto ad esso c’era un biglietto, riconobbi subito quella scrittura stretta e pasticciata. Incominciai a leggere :
 
“Cara Regina,
 sono andato negli Emirati per prendere una cosa per te, spero che ti piaccia. E se domani ti vedrò con essa indosso, vuol dire che io e te incominceremmo assieme la tua favola. Io sono il tuo Cavaliere Nero. Non ti sembra un po’ banale la storia del Principe azzurro? Spero che da domani in poi saremmo Chuck e Bella, Bella e Chuck.
 
P.s. Io sono Chuck Bass, e ricordati che una volta fra le mie braccia al ballo, non potrai più scappare.
-Tuo Chuck.”
 
 
Fissai il foglio, e se non fosse autenticata da una scritta Bass dietro il foglio, avrei giurato che fosse un falso! Era andato ad Abu-Dhabi per me. Poggiai il biglietto e aprii il cofanetto. “Wow! E’.. è stupenda.” Guardia quelle collana così perfetta, tempestata di diamanti. La base di platino e tutto il resto diamanti e zaffiri. “Come ha fatto a comprarmi questa collana?” Incominciai a riflettere “Oddio! SONO LA PRIMA AL MONDO AD AVERE QUESTA COLLANA!” La mia voce si alzò di un’ottava, mentre mia madre entro, in fretta e furia con il vassoio della colazione in mano. “Bella, che succede?” Disse mia madre allarmata, e nel frattempo, appoggiava il vassoio nella scrivania. “Ma… mamma. Io, sto bene.” Nascosi il biglietto sotto il lenzuolo. Lei si avvicinò con fare minaccioso, e io mi misi a ridere. “Cosa mi stai nascondendo?” Io sorrisi e le mostrai la collana. Mi guardò stupita, e la sua bocca si tramutò in una “O”  Sorrisi fissando la mia collana.
Certo che Chuck, sapeva che tasti premere. “E chi te l’ha regalata?” Io continuai a sorridere come un’ebete. Mamma continuava a parlare, ma io non le stavo prestando nemmeno un briciolo d’attenzione. “Quella collana costa di più delle auto sportive di tuo Padre, e ancora non è nemmeno in circolazione.” Continuò il suo monologo, ancora un po’ perplessa.  “Bella, tesoro, mi stai ascoltando?” Scuotei la testa, i realtà nemmeno io ancora ci credevo, ma Chuck l’aveva comprata, e l’aveva regalata a me! In quel momento, ero la più felice del mondo. “Ehm, si mamma, certo.”
Mi alzai dal letto con il cofanetto in mano, mi sedetti nella poltroncina davanti lo specchio, adagiai la scatola e presi quella collana. “Ti ripeto nuovamente la domanda. Chi te l’ha regalata?” Io sorrisi mentre mi mettevo la collana al collo. “Mamma, me l’ha regalata Chuck.” Oddio, ma che avevo detto? Mi tappai immediatamente la bocca. “Chuck?!? Chuck, Charles?” Chiese sbalordita. Sorrisi e mi spostai la mano dalla bocca, sistemai la collana e le risposi con un leggero cenno del capo, in segno di consenso.
“E’ perfetta Mamma.” Lei sorrise e mi scoccò un bacio nella guancia “Ti sta benissimo Piccola, e Charl.. cioè Chuck si sta dimostrando un galantuomo. Mi raccomando, non finire come tua zia B. E’ fascino dei Bass è potente!” Mi accarezzò i capelli e sorridendo uscì. “E poi, starà benissimo con il mio vestito!” Mi feci una doccia veloce, presi la limousine e andai a casa di Chuck.
Uscii dall’ascensore e mi venne ad accogliere Dorota. Sorrisi mentre gli porsi il cappotto. “Dorota, c’è Mr. Charles? Ho Miss Bella, il Signor Charles sta dormendo, posso riferirgli un messaggio?” Sentii qualcuno scendere le scale e schiarirsi la voce. “Dorota, vai a preparare del tè.” La cameriera annuì a Blair e scomparì verso la cucina. “B, pronta per il ballo?” Mi disse abbracciandomi. “Mai stata più pronta.” Mi scostai e ci andammo a sedere nel divanetto, mente Dorota ci serviva il tè. “Blair, chi ti ha regalato questo ciondolo? Un altro regalo dell’anniversario da parte di Chuck?” Chiesi un po’ curiosa, era stupendo, un ciondolo fantastico. E c’erano incise due lettere C&B.
Lei si sganciò il ciondolo e me lo porse, lo presi e lo guardai attentamente, lo aprii e c’erano due foto bellissime. Il Mio Chuck da un lato e Chuck&Blair dall’altro. Lei sorrise “No, questo non è da parte del mio Chuck, ma del tuo. E’ di là che dormi, fa attenzione a non svegliarlo, il fuso orario l’ha disorientato.”Mi fece l’occhiolino, mi accarezzò la spalla e con la tazza di tè salì al piano di sopra, dove si sentiva discutere suo marito d’affari, probabilmente con altre due persone.
Poggiai la tazza quasi vuota nel vassoio, presi la mia borsa di Valentino e mi avviai attraverso il corridoio. Aprii lentamente la porta. “Sei bello come un Dio.” Sussurrai appena, mi mancava l’aria. Era così bello e poi non me lo ricordavo così muscoloso. Mi avvicinai di soppiatto al letto, stranamente, non aveva nessuna camicia addosso, e nemmeno uno dei suoi adorati pigiami di seta.  Dormire senza niente addosso,  non era da Charles, ma forse lo era da Chuck. Risi del mio pensiero, non mi dispiaceva affatto, che non avesse niente addosso, a parte dei miseri pantaloncini, che usava per andare a giocare a basket con Royal.
Appoggiai le ginocchia nel materasso, e accarezzai da un’estremità all’altra le sue spalle. Lo sentii fremere sotto il tocco del mio polpastrello e poi sussurrò in un modo incomprensibile “Bella.” o almeno, qualcosa che ci assomigliava. Sorrisi involontariamente, pronunciando il mio nome mi aveva fatto infatuare ancora di più!
Si girò bruscamente e il mio sguardo cadde sui suoi addominali, e poi ancora più giù. Si dormiva, ma il suo amichetto lì sotto, non dormiva mai. Gli sfiorai il contorno delle labbra, il mento e quelle fantastica fossetta che aveva, poi scesi e gli sfiorai il pomo d’Adamo abbastanza evidente, per poi tracciare la linea dei suoi muscoli addominali. E poi risalii nuovamente, ritornai sul suo viso angelico. Era davvero un Dio, ancora più bello del Davide di Michelangelo.
Mi misi comoda dall’altro lato del letto e mi distesi, decidendo che avrei passato un bel pezzo della mia mattina, ad osservarlo. Gli scostai una ciocca di capelli castani, che ricadeva su quel viso così angelico. Non avevo parole, erano passati minuti, da quando stavo facendo la scannerizzazione completa al suo viso, al suo fisico, al suo intero corpo. Però non riuscii a trovare un solo difetto, come avevo fatto, a non accorgermi prima, di tale bellezza incustodita? Forse non l’avevo mai guardato così attentamente, e forse, anzi ne ero certa, non l’avevo mai guardato con questi occhi. Occhi di una persona innamorata, occhi di chi sa leggergli nell’anima.
 Ero sempre riuscita a capirlo prima degli altri, ma ora, ora era tutto diverso. Non solo lo capivo, ma gli leggevo destri, e non era  solo un BASS-TARDO, ma era anche un vero e proprio gentiluomo.
Mentre io continuavo a fare film mentali, sul fatto che fosse stupendo, e di quanto sciocca fossi stata, ad accorgermi che il mio Principe azzurra non esisteva ma, c’era qualcosa di ben più grande e più bello. Un vero e proprio Cavaliere Nero ad aspettarmi.
Il respiro regolare di Chuck, ce soffiava sul mio collo e nel mio viso, mi faceva da ninnananna, così mi addormentai inconsciamente.
 
 
 

Chuck’s Pov.
 
 
Forse sognavo, o forse era realtà. Sembrava tutto così perfetto.
Forse ero sveglio, o forse dormivo. Se ero sveglio non volevo addormentarmi, se dormivo non volevo svegliarmi.
Forse il ballo era già passato, ed ero con Bella, o forse stavo immaginando tutto.
 
Prima c’era Bella che mi accarezzava la schiena, dopo che io e lei eravamo stati a letto, mi massaggiava le scapole, e tutte le spalle. Io sussurrai dolcemente il suo nome. Mi ero girato verso di Lei e sorrideva, mi accarezzava dal mento, al basso ventre, per poi il suo sguardo cadere su qualcosa, che ancora non era andato a letto.
Risalì verso il mio viso scostandomi una ciocca di capelli. E poi niente il buioi. Erano passati secondi, minuti, ore, forse giorni, o anni.
Chissà quanto tempo era passato!? E poi di nuovo la luca. Mi guardai attorno, e accanto a me, c’era la Mia Bella. Però mi resi conto che era stato solo un sogno.
E poi un’altra domanda, balzò nella mia testa. Lei, quell’incantevole creatura, che ci faceva nel mio letto? E soprattutto vestita. Risi lievemente e decisi di non svegliarla, era ancora più bella quando dormiva. Non era un essere terrestre.
Ogni secondo di più, mi convincevo che era una Dea, o forse un’Angelo, che era venuto a salvare la mia anima dannata.
Continuai a fissarla, e poi anch’io mi riaddormentai.
 
Quando mi svegliai accanto a me non c’era nessuno, lei se ne era andata. 

  
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