Una donna spezzata*

Una donna altera e decisa.

Crudele e inarrestabile.

È difficile essere te, vero??

Sempre rigida e fredda.
Come il diamante.
Puro e prezioso.
Indistruttibile.
Ma anche fragile.

Assurdo contrasto,vero?

Eppure è così.
Ma neanche tu vuoi ricordarlo.
Cerchi in tutti i modi di non mostrare la tua debolezza.

Ma non rimarrà nascosta per sempre, sai.

Basterà la caduta perfetta.

Crash.

In mille frammenti.



Toujours pur, era questo il motto.

Lui l’ha infranto.

E tu sei a pezzi.


Ma lui non merita più un attimo della tua vita.
E tutto quello che conta, se conta, è come sabbia tra le dita.**

~♪Angolo di Shadow♪~
Questa storia a partecipato al "Pure-Contest" indetto da _Zukkerina_ , non avevo mai scritto nè una drabble pura, nè qualcosa su Walburga, ma nel complesso sono soddisfatta.
Credo che il giudizio di _ Zukkerina_ esprima bene quello che vorrei dire anche io..quindi non aggiungo altro!


Giudizio di _Zukkerina_

Una donna spezzatadi Shadow_Sou. Quinta classifica al “Pure-Contest”l
Grammatica, stile e lessico: 9/10
Sviluppo e originalità della trama: 8.5/10
Caratterizzazione del personaggio: 10/10
Rispetto delle regole del contest: 10/10
Gradimento personale: 4.5/5
Totale: 42/45
Cominciamo analizzando le ragioni del punteggio del primo parametro.
È difficile essere te, vero?? Rabbrividisco sempre quanto trovo due punti di domanda o due punti esclamativi: negli scritti comuni possono essere usati per dare enfasi, ma in testi letterari sarebbe preferibile che non venissero usati. Oltretutto, questo non mi sembra neanche il caso, visto che nella seguente frase in corsivo ne usi solo uno: è una scelta stilistica che va mantenuta costante, quindi o ne metti sempre uno, o due. A mio parere, sarebbe meglio un solo punto interrogativo.
Crash. In narrativa l’uso del grassetto (così come quello del sottolineato) non è permesso. Per quanto il sito di EFP non sia così rigido riguardo l’impaginazione delle storie, è sempre meglio adottare le comuni regole perché la ff abbia un buon effetto ottico.
Ovviamente queste sono quisquilie, ma preferisco comunque farle notare; l’ho detto che sono pignola, io!
Le ultime due frasi, per quanto inserite perfettamente nel contesto, stonano un po’ dal punto di vista stilistico: la drabble è composta di frasi brevi, secche, mentre le ultime due sono fin troppo lunghe per il modo con cui hai scritto gli altri periodi.
La drabble non è originalissima, perché uno dei momenti più comuni che vengono in mente quando pensiamo a Walburga è proprio la sua reazione alla fuga di Sirius, ma ti ha fatto guadagnare punti al secondo parametro il modo con cui l’hai sviluppata, a partire dal paragone del personaggio con un diamante, fino alla rottura di questo diamante puro, segnata dalle ultime due frasi che sono una buona conclusione per la ff.
Walburga è una madre. In quanto tale, ho sempre pensato che provasse amore per Sirius, anche se non lo dimostra perché lui l’ha ferita e lei non vuole altro dolore. Ma è una madre che ha portato in grembo il suo bambino, l’ha fatto nascere, l’ha cresciuto, anche se con idee che lui non condivideva: da questo punto di vista, la caratterizzazione di Walburga è perfetta. Possiamo addirittura arrivare a pensare che lei di dubbi ne abbia avuti riguardo la sua concezione del sangue, come suggerisce la frase conclusiva della tua drabble: ebbene sì, perché quando c’è il dolore, il dolore per la perdita di un figlio, tutto viene visto in un’altra prospettiva e Walburga si chiede se le ragioni che hanno portato Sirius ad abbandonare la sua famiglia non siano poi così sbagliate. Ma è un attimo, perché le convinzioni di una vita intera non sono facili da cambiare. E lei ritorna una madre, ferita e addolorata.
Posso dire che la tua drabble mi è piaciuta molto, anche perché sei riuscita a incastrarla con una citazione da una canzone che io amo. Complimenti.