Era un caldo, caldissimo pomeriggio di estate; la città sembrava deserta, tutti si erano concentrati sulla spiaggia dove la brezza marina sollecitava a prendere il sole o a fare una nuotata. Dopo tutto l’estate era fatta per stare spaparanzati sulla riva con gli amici, fare due chiacchiere , ridere.. insomma divertirsi, essere spensierati. Non tutti però poteva godere appieno  di questi momenti.. già, c’era qualcuno che anziché andare al mare e non fare niente, praticamente, tutto il giorno doveva stare chino sui libri..eh si! Perché alla fine non aveva fatto niente durante l’anno scolastico ed ora purtroppo era la sua ora!!
“ Non è giustoo!” disse arricciando il naso, tenendo la matita in bocca, mordicchiandola nervosamente “ Anch’io voglio andare al mare!”  e incrociando le braccia dietro la testa si stese sul pavimento, l’unica cosa fredda che le dava un po’ di refrigerio.
“ Se avevi fatto il tuo dovere…” dall’altra parte della stanza le fu data risposta ; “ uff.. se se se.. sempre se! Io sono stata impegnata!” “ ah si? A fare??” ; la ragazza si tirò su di scatto, si alzò in piedi per prendere , probabilmente tempo e pensare ad una risposta soddisfacente a quella domanda; sapeva benissimo che si sarebbe potuta impegnare molto di più nello studio, ma a lei proprio non piaceva! O meglio tutte le volte accadeva sempre qualcosa che la distraeva! “ Bhe sono stata impegnata…dunque… coi miei impegni!” disse la ragazza chiudendo gli occhi e ridendo mentre si sistemava i suoi codini.
“ Ahahah! Oioi Usa, questa poi, una scusa migliore?!” “ ahah! Era la prima cosa che mi passava per la testa!” la  ragazza era alla finestra, che guardava il paesaggio davanti a lei, guardava il sole  : doveva fare davvero molto caldo quel giorno! In quel momento ringraziava quel condizionatore d’aria che emanava un’arietta niente male. “ usa a che pensi ora?” “ Al condizionatore!” “ cosa??” “ penso al condizionatore..anzi dentro di me lo sto ringraziando per questa sua arietta!” “ fammi capire… vorresti ringraziare un condizionatore e non pensi di ringraziare me che ti sto aiutando con la matematica quando potrei essere non so, al mare, in piscina… brava Usa! Brava davvero…” il ragazzo che stava parlando aveva usato un tono offeso, o per meglio dire, un finto offeso, e Usagi lo sapeva troppo bene. “ Mamo guarda che non ti si addice la parte dell’offeso sai… “ . La ragazza continuava a guardare fuori dalla finestra mentre il ragazzo era ancora a quel tavolo pieno di quaderni, libri e penne intento a risolvere quei dannati esercizi che tanto affliggevano la biondina. “ Usa dai, vieni qua finiamo!” “ no!” “ Usa ti prego, prima si finisce prima si esce dai…” “ ho detto no signor Mamoru Chiba!” “ ora mi chiami anche per nome e cognome??” chiese il ragazzo che nel frattempo si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe , continuò “ sai.. sei proprio una testolina buffa!” sorrise ed anche la ragazza sentendosi chiamare in quel modo tornò alla realtà e si volto a guardare il ragazzo; si avvicinò a lui per abbracciarlo: lo stava stringendo stretto stretto poi alzò la testa per guardarlo dritto negli occhi ed in punta di piedi si avvicinò il più possibile alle sue labbra lasciando un rapido bacio, poi disse “ Mamo sei un tesoro, sei qua ad aiutarmi nonostante io mi comporti sempre da fannullona, scusami tanto, hai ragione te, mi devo mettere a studiare con più impegno”.
Il ragazzo che aveva accettato con molto piacere quel rapido contatto di labbra accarezzò i capelli della ragazza e con una mano le strinse la vita, avvicinandola di più a se. I loro sguardi erano come il ferro e la calamita e in quel momento fu lui ad approfittare dolcemente delle labbra morbide e desiderose della ragazza, la sua ragazza… la sua Usa. “ lo faccio con piacere lo sai!” Usagi sorrise e si diresse verso il  tavolo che ospitava le varie scartoffie e disse “ tu pensa a cosa posso fare per ricambiarti tutti questi favori! qualsiasi cosa.. e la farò per te!” non fece quasi in tempo  a terminare la frase che il ragazzo la raggiunse, la bloccò, abbracciandola da dietro e le diede un soffice bacio sui morbidi capelli che profumavano di vaniglia “Usa .. averti qua con me è la cosa più bella, lo sai…” quelle parole le furono sussurrate all’orecchio tanto da procurare un brivido a quella ragazza che ora come ora era più felice che mai
“ Ora continuiamo a studiare!”
“ Certo Mamo.. ma prima..” ; un bacio dolce, inaspettato ma pieno di passione.
“ Ecco ora possiamo tornare a studiare!”