Anime & Manga > Doremi
Ricorda la storia  |      
Autore: Grey Wind    08/07/2011    4 recensioni
L'ennesimo compleanno, uno dei tanti, mentre il tempo rende ogni ricordo più bello.
Un sogno, un incontro sperato.
Un paio di orecchini.
Dedicata a Diana e a tutti coloro che mi hanno sempre seguita! :D
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Hana-chan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Venticinque anni e non sentirli.
Ok, non era così vecchia da sentire il peso dell'età, però il concetto era quello.
Ed era il suo compleanno!

Faceva caldo quel giorno.
La bella venticinquenne si sedette all'ombra di un albero, la gonna dell'ufficio le lasciava scoperte le ginocchia candide.
“Certe volte penso di riflettere la luce.”
Il vento non spirava nemmeno a pregare qualunque Kami possibile, ma l'ombra donava un certo sollievo.
La natura dona sempre sollievo a chi ne ha bisogno.

Era letteralmente scappata. Doveva essere alla mensa con i suoi colleghi, ma l'idea di uscire da quelle quattro mura di cemento caldo e di godersi quello scorcio di natura, era stata troppo allettante.
“Venticinque anni. E non ho ancora trovato l'uomo giusto.”
Lanciò le scarpe laccate di nero ad un paio di metri di distanza, le quali brillavano in modo quasi fastidioso.

Quando si compiono gli anni è inevitabile pensare al passato, ai successi e alle sconfitte, a tutto ciò che non era stato realizzato e non sarebbe più tornato.
Si sentiva fortunata ad avere un lavoro che le piaceva, aveva avuto delle storie di amore e non le sembrava di dover essere compatita.
Eppure...
Quella sensazione di malinconia non si placava.
Forse se li avesse rivisti un'ultima volta...
No.
Era come la dipendenza dalle sigarette.
“Questa è l'ultima e poi basta.”
Sai che non è così, che ne seguirà un'altra e cercherai di trovare il modo di assaporare il sapore acre sulla lingua ancora. Vivrai e ti consumerai per questa ossessione.
La dipendenza dalle persone, o del loro ricordo, agisce allo stesso modo.
O forse è peggio.
Se scopri di non essere un loro pensiero fisso, di non aver stravolto le loro vite come hanno fatto loro con te, se ti rendi conto dei bastardi che sono diventati, se ti accorgi che non siete compatibili.
Se capisci di aver vissuto nell'ovatta composta da ricordi fin troppo felici per essere reali e da visi fin troppo belli per essere veri.
A quel punto, cosa fai?

L'orologio scandiva il tempo, gli uccelli cinguettavano, le nuvole passavano.
“Non sono cresciuta poi molto se continuo a farmi certi problemi... vorrei solo sapere se si ricordano di me.”

La schiena dritta era appoggiata contro il legno dell'albero, le mani candide stringevano un lembo della gonna celeste e gli occhi si facevano pesanti.
L'afa nelle città di mare è davvero insopportabile.

-Doremi-chan svegliati!-
I grandi occhi della donna si aprirono. Era un bel prato, ma il colore dell'erba sembrava azzurro e i fiori erano completamente nuovi ai suoi occhi curiosi.
-Ma dove sono?- le parole uscirono lente e pesanti.
-Lo sai dove siamo...-
Era così bella quella voce, così fine e delicata. Era di ragazza, probabilmente lontana dall'età adulta ma anche dalla fanciullezza.
Sembrava provenire da una caverna, eppure non vi erano pertugi o gallerie.
-Non ne ho proprio id...-
-Ti sei dimenticata di noi? Di me?-
-NO!-
Furono le sue labbra a muoversi, i suoi polmoni a dare fiato.
Il suo cervello non le diceva nulla di significativo, ma il suo corpo sapeva; proprio questa consapevolezza fece muovere le sue gambe, dapprima con lentezza, fino ad una corsa matta e disperata.
I fiori si spostavano e l'erba ondeggiava ovunque anche se lei il vento non lo sentiva addosso.
Mentre respirava l'aria, nessun particolare odore si levava da così tanta natura, si rese conto di un nome.
-HANA!-
Le gambe si fermarono facendola crollare a terra di botto.
-Mamma...-

Si rialzò alla meglio, si maledì per non aver capito prima che era Hana – aveva pensato a lei fino a poco prima, e si guardò attorno spaesata.
Dove era? La voleva vedere, immergersi in quei grandi occhi castani fino ad affogare in ogni singolo ricordo.
Poi una stretta calorosa la avvolse e si materializzò qualcuno davanti.
-Hana-chan...-

Seguirono attimi di silenzio. La testa bionda era stretta al petto della donna, piangeva lacrime calde e si aggrappava con tutte le forze a quella camicetta immacolata.
Doremi le accarezzava i capelli lunghi e sciolti, sentiva che le lacrime rigavano le sue guance, ma non singhiozzò.

Quando anche l'ultima lacrima finì di uscire dagli occhi di Hana, le due cominciarono a parlare.
Le parole uscivano come fiumi: erano sconnesse, eccitate, cariche di significato e stupide allo stesso tempo, nostalgiche, lasciate a metà.
Eppure erano parole. Le voci erano diverse dall'ultima volta che si erano parlate, eppure quella nota, l'accento, l'intonazione... erano inconfondibili.
-Non potevamo lasciarti un altro compleanno senza regalo!-
Fu l'ultima frase della principessa, la quale fece apparire un paio di orecchini dal nulla.
Erano come rubini, ma definirli tali era sbagliato. Brillavano dall'interno.
-Non posso accettarli!-
-Certo che puoi... anzi, devi! Con questi vederci sarà più facile...-
La luce interna si mosse vorticando.
Erano belli e magici, ma non le sembravano così potenti.
-Io.. e le altre?-
-Questo è il tuo compleanno.-

Fu la parola “compleanno” a far sparire tutto.
Nero totale.

-Hana!- disse, ma non appena riaprì gli occhi si rese conto di essere a Misora, nel parchetto.
-Accidenti, che sogno strano...-
Era stanca, i muscoli le facevano male e la testa le scoppiava.
Si toccò le orecchie, ma ovviamente non c'era niente.
Aveva sognato Hana, come spesso le accadeva, ma non vi era traccia di lui; eppure era strano, se sognava il mondo delle streghe c'era sempre il principe di quando era bambina a farla sorridere.

Un'angoscia interiore le attorcigliò lo stomaco.
Come poteva essere stato tutto così irreale e triste? Aveva toccato i capelli setosi di Hana, si era crogiolata nel calore di quella stretta così desiderata, aveva sentito quella voce così tenera.

Si guardò le ginocchia ancora una volta. Non doveva aver dormito molto, il sole non si era mosso granché e anche se avrebbe dovuto, non guardò l'orologio.
Se era in ritardo sarebbe stata sgridata, non le importava. Ma sapeva che se si fosse alzata tutto il sogno sarebbe svanito.

Dipendeva dai ricordi, lo sapeva.

Ripercorse a occhi chiusi tutto il sogno, ogni singola parola che si erano dette e sorrise della foga di ragazzina che aveva avuto nel parlare con la sua piccola principessa. Le succedeva di parlare così solo quando si ritrovava con le sue Ojamajo e ricordavano i bei tempi con Majo Rika e LaLa, di quando il problema più difficile fosse creare un gioiello che non sembrasse uno sgorbio.

Poi si decise. Alzò gli occhi alle fronde degli alberi e si mise in piedi, pronta a tornare in ufficio.
Guardò l'orologio e si rese conto di aver dormito e fantasticato solo per venti minuti, quindi si piegò per prendere le scarpe.
Fu lì che accadde.

Dalla sua tasca destra cadde un pacchettino di velluto grigio. Era una scatolina piuttosto piccola, strana quasi.
“Cosa ci fa nella mia tasca?” si chiese raccogliendola.

Prima di aprirla pensò a quei bei orecchini rossi.
Non potevano essere loro, eppure...

La prima cosa che vide aprendo il contenitore, fu un bigliettino piegato e ripiegato. Era una carta marrone, sembrava prestigiosa.
“Un messaggio di Hana-chan!” esclamò felice, prima di aprirlo.
Intravide che effettivamente gli orecchini erano quelli, solo che non vi era nessuna luce interna.

Cara Doremi-chan,
o forse dovrei usare il -san? Non so bene quanta confidenza possa darti.
Ho pensato di farti un regalo, spero ti possano piacere! Sai, sarò nella tua città presto e magari... non so, ti andrebbe di prendere un caffè insieme? Lo so, forse penserai che sia una cosa fuori luogo, non ti ricorderai nemmeno chi sono. Ma tu hai lasciato dentro di me una macchia indelebile.
Quindi, quando vorrai, indossa gli orecchini e io saprò che vuoi incontrarmi.
A presto spero,
Shidoosha Akatsuki”

Un caloroso sorriso le illuminò il viso.
Non era la sola ad essere dipendente dai ricordi.

Fin



Note: Piccola storiella nata alle 3 di notte, mentre non riuscivo a prendere sonno! -.- La dedico in particolare a Diana, ma anche a tutti coloro che leggono e commentano le mie fanfiction! :) (Sono AikoSenoo, ho cambiato nick!)
Grazie a tutti e a presto spero.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Doremi / Vai alla pagina dell'autore: Grey Wind