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Autore: crownless    08/07/2011    4 recensioni
"Perché laddove la spada del Principe non arrivava, colpiva la magia del mago e viceversa. Perché si fidava di Artù. Perché l’uno era il completamento dell’altro, e Merlino era così grato per la sua vita, in momenti come quelli."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Piccola cosetta scritta in poco tempo. Spero vi piaccia, nonostante sia corticina. Un saluto a tutti



Merlino doveva salvare Artù ogni qualvolta ce ne fosse stato bisogno non solo perché era il suo destino, non solo una promessa gli faceva bruciare le labbra ardentemente, sotto le sue, Merlino doveva e voleva salvare Artù, farsi salvare da Artù, perché non ne poteva fare a meno. Perché voleva che fosse sempre al sicuro e felice, circondato dal suo alone luminoso, i suoi canini che spuntavano quando rideva ad una sua risposta irriverente. Perché erano le due facce di una sola medaglia. Perché laddove la spada del Principe non arrivava, colpiva la magia del mago e viceversa. Perché si fidava di Artù. Perché l’uno era il completamento dell’altro, e Merlino era così grato per la sua vita, in momenti come quelli. Si erano innamorati, alla fine.
Se solo fosse così facile sfuggire al proprio destino, la voce del drago nella sua mente, le sue dita intrecciate ai capelli dorati di Artù, stesi sul letto, aggrovigliati nelle lenzuola.
“Artù?” mormorò Merlino. la gola ancora secca.
Il somaro lo scrutò. Lo prese per un polso e se lo tirò prepotentemente addosso ed il viso di Merlino sprofondò nella peluria bionda del petto di Artù, il dolce solletico sul mento e sulle labbra. Represse uno sbuffo. Si accomodò meglio, rassicurato dal calore che l’intero corpo di Artù emanava, appiccicandosi a lui.
“Ho avuto fortuna.”
Artù corrucciò la fronte. Poi, le mani di Merlino presero a strisciare sul suo addome, e si morse il labbro. Poi, il ricordo. Ealdor. Un sorriso sornione gli arricciò le labbra, il Principe dorato con la Vittoria nelle mani.
La vittoria su ogni cosa. Guerre, conflitti, dolore, vita. Morte.
Perché Artù si fidava di Merlino. Si fidava di quel qualcosa di speciale in lui, che ancora non riusciva a stringere tra le braccia del tutto, come se Merlino fosse costantemente accoccolato nella nebbia, una nebbia che doveva proteggerlo in qualche modo, come se il suo idiota potesse morire improvvisamente e in ogni istante e solo il nasconderlo, oscurandolo lontano dal mondo poteva salvarlo. Dagli occhi. Dai suoi tocchi più profondi ed interni.
Perché Artù sapeva che non morirà se Merlino era con lui, sapeva che Merlino lo avrebbe salvato; lui avrebbe dato la vita per quella di Merlino, e ne sarebbe stato dannatamente fiero ed orgoglioso. Erano una cosa sola.
“In effetti sì, Merlino, hai proprio avuto una fortuna sfacciata”, disse infine Artù premendosi addosso il mago, che scoppiò a ridere.
“Asino!” riuscì a dire, ma poi il suo sguardo catturò quello di Artù e non ci furono più bisogno di parole.
Artù lo baciò profondamente, una mano calda e rassicurante sul suo collo nudo, e chiudendo gli occhi Merlino si ritrovò a pensare che , in effetti il suo destino non era male e , aveva proprio avuto tanta fortuna.

Che il tuo cammino e quello di Artù sono intrecciati non è altro che la verità. Non esiste nessun giusto o sbagliato.
Esiste solo ciò che è, Merlino.



fine
  
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