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Autore: JulesB    08/07/2011    3 recensioni
Modificata
Un'estate può cambiare per sempre una persona, il suo stile di vita, il suo carattere, il suo aspetto esteriore. Così cambiai anche io, involontariamente. Perché quella fu l'estate in cui mi innamorai perdutamente di Luca, un ragazzo milanese che trascorse i suoi mesi estivi nel mio paese.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ora io me ne andrò, ma se vuoi tornerò perché te sei la sirenetta più bella che c'è. Ti amo."


 
Un'estate può cambiare per sempre una persona, il suo stile di vita, il suo carattere, il suo aspetto esteriore. Così cambiai anche io, involontariamente. Perché quella fu l'estate in cui mi innamorai perdutamente di Luca, un ragazzo milanese che trascorse i suoi mesi estivi nel mio paese.
 
 
Quella mattina Alice arrivò in spiaggia come sempre puntuale, alle otto e mezza lei era pronta a tuffarsi in mare. Lasciò l'asciugamano sul lettino e si spogliò, mentre Luca la guardava sempre più affascinato.
Senza dar troppo peso al suo sguardo, corse in acqua e si tuffo nel mare limpido e pulito, nuotando fino a che il fiato lo consentiva. Luca non perse un istante, anche se era più timoroso di lei verso l'acqua, troppo fredda la mattina!
In poche bracciate la raggiunse e la abbracciò, stringendola saldamente tra le sue braccia.
- Buon giorno sirenetta.
Alice si voltò, senza sciogliere l'abbraccio, e lo baciò leggera sulle labbra. Sapeva di sale e di sole, le sue labbra morbide la facevano impazzire sempre di più, ogni volta che le toccava o, semplicemente, le sfiorava con le sue.
Luca le lasciò un bacio sullo zigomo, mente la lasciava andare.
- Nuota che ti fa bene, ti rassoda il culo.
Alice rise e lo schizzò divertita, tuffandosi e riaffiorando qualche secondo dopo.
- Non essere così volgare, oggi è l'ultimo giorno che stai qui, sii più romantico.
Lui rise, rimanendo fermo nella sua postazione.
- Farò uscire il mio lato tenero solo se tu mi offri quel magico cornetto algida.
Lei rise, tornando verso di lui e baciandogli il petto. 
- Mi piaci per come sei, idiota. Anche senza lato tenero.
Lo baciò ancora, senza staccarsi effettivamente dalle sue labbra.
- Anche perché a me i cornetti algida fanno cagare.
Luca la pizzicò su un fianco, facendola ridere e fremere.
- Non essere volgare, domani mattina parto.
Una scia di tristezza passò attraverso i suoi occhi, che poi tornarono ridenti come sempre, rilanciandosi nel mare blu. Come nella canzone di Battisti “Un tuffo dove l’acqua è più blu, niente di più.”
Luca si limitò a guardarla mentre nuotava, ricordandosi dei primi giorni in cui parlò con lei. Cercava il suo sguardo, gli sorrideva di tanto in tanto, una battutina detta a caso solo per vederla ridere. La guardava mentre si muoveva in spiaggia, mentre osservava la sua abbronzatura e nella sua mente le carezzava i lunghi capelli. E lui si domandava come si potesse chiamare quello che sentiva. Dentro di sé l’orrore di vivere grandi romanzi, che non permettevano alle persone di far nulla. Aveva sempre creduto di avere il potere delle parole, ma si ricredette, pensando che solo i grandi scrittori lo possedessero. Si limitava a guardarla mentre passeggiava con le sue amiche, con quel suo fare da grande. Guardava le labbra e sentiva la voglia di baciarle; gli occhi nei suoi e perdersi in quell’azzurro del mare. L’insana voglia di averla, catturarla, di tenerle le mani, di cullarla. 
Alice sott’acqua pensava a cosa avrebbe fatto in quel paese vuoto che ormai sapeva di lui e del suo profumo. Ogni tanto quando passeggiava da sola per la spiaggia, mentre lo aspettava, sentiva improvvisamente il suo odore pervaderla, così il cuore iniziava a battere furiosamente e iniziava a guardarsi intorno, non trovando nulla davanti a sé. 
In quell’acqua così chiara le sue lacrime non potevano scendere, rivelando così occhi gonfi. Doveva essere bellissima quel giorno, più bella di tutti gli altri e far finta che lui non se ne sarebbe mai andato. Il giorno dopo sapeva che avrebbe pianto, cercando di non far fuggire tutti i baci dalle labbra, tutte le carezze dai capelli, tutto l’amore che il cuore desiderava. 

 
Entrambi sapevano che iniziare una storia d'amore sarebbe stata dura. Ma volevano provarci lo stesso, volevano mettercela tutta. La distanza può rafforzare, come può far dimenticare. 
Mettersi in gioco per loro fu un alto rischio, dato che si affezionarono l'un l'altro con estrema facilità, senza rendersene conto. Alice era ligure, Luca era lombardo. Due regioni vicine solo su una cartina, ma non nella vita reale. 
Luca aveva in serbo una serata fantastica con la sua ragazza, voleva trascorrere la sua ultima serata in sua sola compagnia, senza limiti di tempo, senza pensare al domani. Solo presente.
La sera infatti il ragazzo andò a prenderla in macchina, puntuale come un orologio. Alice quella sera era divinamente, indiscutibilmente, assolutamente, inesorabilmente bellissima. Non tanto per il vestito, non per le lunghe gambe abbronzate e snelle, non per la scollatura vertiginosa. Per il suo sguardo allegro e velatamente imbarazzato; per il suo sorriso timido e un po' chiuso; per la sua mano che sistemava nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchia. 
Luca la baciò appena si sedette accanto a lui in macchina, carezzandole i capelli e cercando di infonderle quello che provava, sapendo che le parole non bastavano. Senza che loro prendessero ulteriori decisioni, sapevano che l'indomani tutto sarebbe svanito per sempre nel nulla. Se il destino l'avrebbe voluto, loro un giorno si sarebbero incontrati di nuovo. 


 
Il ragazzo guidò fino al paese vicino, parcheggiando la macchina un po' fuori dal centro. La prese per mano e iniziarono a passeggiare sul lungo mare, chiacchierando tranquillamente e baciandosi di tanto in tanto, stuzzicandosi un po'.
- Hai per caso mangiato un cornetto algida?
- No, solo che il mio lato tenero era stanco di stare chiuso in un cassetto. Credo che abbia trovato la chiave.
Lei rise, nascondendosi la bocca con una mano e socchiudendo gli occhi.
- Non dovevi lasciarle in giro, stupido.
- A chi?
Lui le lasciò la mano mentre fingeva di essere offeso. Lei rise e iniziò a correre verso la spiaggia, dopo qualche istante lui le fu dietro. Ridevano, correvano, si seguivano, si fermavano e si baciavano.
- Sei la mia sirenetta preferita.
- Perché? Quante ne hai?
- Solo te, per sempre. 
Si baciarono, mentre Alice cercava di inalare il suo profumo più a lungo possibile, per non scordarlo mai. Chiuse gli occhi e lo abbraccio, mentre la tristezza cercava di prendere il sopravvento. Scacciò via una lacrima, mentre si allontanava di poco dal suo corpo e lo guardava negli occhi.
- Andiamo a bere qualcosa?
Lui le poggiò un dito sulle labbra, accennando un no con la testa.
- Ho un altro programma per noi, sirenetta.
La prese di nuovo per mano, continuando a passeggiare tranquillamente sulla spiaggia. Dopo qualche attimo raggiunsero una piccola scogliera, percorrendola senza lasciarsi un secondo e sedendosi sulla cima, dove la brezza del mare accarezzava i loro corpi.
Luca le baciò la mano, mentre con l'altra le accarezzò un fianco.
- Voglio solamente guardare la luna e il mare con te, per tutta la serata. Non sarà romantico, ma questo è il meglio che il mio lato tenero vuole fare con te. Forse perché tu sei talmente bella che nessuna cosa al mondo potrebbe mai essere più bella di te, per soddisfarti.
Alice si avvicinò alle sue labbra e lo baciò, mentre una lacrima sfuggiva dalla sua palpebra e scendeva lenta su una gota, leggermente arrossata.
- Scusa se piango, non dovrei farlo. Ma...mi mancherai tanto.
Lui la fece sedere sulle sue gambe, stringendola e baciandole il capo, mentre la cullava e la faceva calmare.
- Anche tu mi mancherai mia piccola sirenetta, non posso dire che starò bene, mentirei. Però posso dirti una cosa sincera: adesso sto da favola.
- Luca..sei la miglior cosa della mia vita, e sai che non è poi così lunga.
Risero insieme, mentre anche il ragazzo piangeva stretto a lei.
- Ma, anche se non è così lunga, rimarrai per sempre la miglior cosa della mia vita. Dal giorno in cui ti ho conosciuto al giorno in cui ti perderò.
Luca si avvicinò al suo orecchio, scostandole leggermente i capelli.
- Tu non mi perderai.
Passarono la serata abbracciati su quegli scogli, ridendo e cercando di smorzare la tensione del tempo che passava. Sentivano il tic-tac fastidioso di un vecchio orologio dentro le loro teste, mentre i loro cuori cercavano di fermare il tempo che scorreva veloce tra le loro dita, sfuggendo con abilità. 
Per l’ultima volta fecero l’amore, lontano da sguardi indiscreti e imprimendo nelle loro menti ogni singolo attimo, donandosi carezze e sguardi carichi di significato. Non servivano parole, vecchie o nuove canzoni, baci o tocchi leggeri. Servivano solo gli occhi che si cercavano, per perdersi di nuovo in un mondo fatto di passione e amore. Servivano solo gli sguardi velati dalle lacrime, che celavano una silenziosa promessa. Servivano solo i loro cuori puri d’affetto.
La riportò a casa che era mezzanotte passata, da quel momento non l'avrebbe più rivista, non l'avrebbe più cercata. Si baciarono a lungo, mentre i loro cuori battevano forti che quasi non sentivano i battiti. 
- Ti amo, sirenetta.
- Ti amo, Luca.
Alice scese dalla macchina, lasciando apposta il suo prezioso braccialetto porta fortuna sul sedile del passeggero. Luca fece scivolare nella sua borsa la sua collana d'oro, che non si era mai tolto sin da quando gliel'avevano regalata qualche anno prima. 
Aspettò che salisse in casa, prima di fare quello che sognava da quando la conobbe quel giorni di tre mesi prima.





 
 
 
 
Penso di essere fissata con il mare e tutte le varianti. Ma quando in vacanza ho visto quella scritta ai piedi di una scalinata, non ho potuto fantasticare su quella sirenetta. Chissà chi è, la storia dei due ragazzi, mi piacerebbe conoscerli e sapere come si sono incontrati, perché lui se ne è andato. 
Grazie per averla letta. 

P.S.
Non sono molto pratica di internet e varianti, qualcuno può dirmi per caso come posso mettere l'immagine? c.c Grazie.
Sallie. 
   
 
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