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Autore: Elbereth    17/03/2006    4 recensioni
L'ultimo dei Portatori compie il suo viaggio, giunta la fine, sulle orme dei Custodi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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29 Settembre





Mentre la Falce dei Valar scoloriva ad Occidente tingendosi del pallido blu che precede l'aurora, una figura solitaria si lasciava alle spalle le brulle asperità dei Luoghi Lontani. Cavalcava un piccolo pony, non veloce ma affidabile e docile, adatto a percorrere lunghe distanze. Ammantato in un vecchio e consunto mantello elfico, ombra tra le ombre, scendeva le ultime pendici dei colli al piccolo trotto, desideroso di attraversare in fretta la nera pianura che lo separava da Mithlond. Con sè portava assai poco, poichè tutto quanto era in suo possesso, compreso il Libro Rosso tanto caro al signor Bilbo, l'aveva lasciato in dono, assieme alla sua benedizione, a Elanor la Bella, che dimorava con il suo sposo sui Colli Torrioni.
Qualcosa nel suo cuore gli aveva sempre sussurrato che sarebbe partito per seguire i Custodi degli Anelli, ma la decisione definitiva l'aveva presa con la morte dell'adorata moglie Rosie, il giorno di Mezza Estate. Aveva segretamente stabilito di lasciare Casa Baggins e la Contea come il signor Bilbo aveva fatto tanti anni prima, in una notte stellata, fuggendo amare parole di addio e lacrime di commozione. Neppure Merry e Pipino, gli inseparabili amici in cui ancora riviveva il ricordo dell'antica Compagnia, erano venuti a conoscenza del suo viaggio. Non vi era più un saggio e potente Gandalf a metterli al corrente della sua volontà di attraversare il Mare.
A Orizzonte sorse una pallida luce, che mutò il paesaggio grigio e scintillante di rugiada in un arcobaleno di tinte verdi picchiettate qua e là da macchie di oleandri selvatici e di ginestre. La striscia argentea del mare occhieggiava ad ovest attraverso una fine nebbiolina bianca, portando nel vento l'odore salmastro dei flutti e il richiamo dei gabbiani. Guardando verso nord-est da punto in cui egli si trovava distinse, ancor che fosse lontano, la cinta esterna dei Porti Grigi; a circa mezzo miglio dal punto in cui essa s'incontrava con la base della scogliera, si apriva il cancello orientale che Sam aveva varcato per l'ultima volta settant'anni prima, quando la notte sembrava essere calata anche nei cuori di coloro che rimanevano silenti sulla riva, osservando una grigia vela sparire in lontananza.

"Dove state andando, padrone?" aveva chiesto. Ma dentro di sè conosceva la risposta. E quando aveva scorto i Custodi avvicinarsi nel crepuscolo, aveva capito che tra loro, in quel momento, per lui non c'era posto.
"Forse verrà la tua ora" gli aveva detto Frodo, sorridendo tra le lacrime. "Non essere troppo triste, Sam. Non puoi essere sempre lacerato in due. Dovrai essere uno e sano per molti anni. Hai tante cose da godere, da vivere, da fare."

D'un tratto si scoprì a pensare di aver mantenuto la promessa. Erano nati Elanor e Frodo e Rosa, Pipino, Merry e l'incantevole Cioccadoro, proprio come il signor Frodo aveva previsto. Aveva vissuto lunghi anni in gioia e in letizia con Rosie a Casa Baggins ed era stato per ben sette volte Sindaco della Contea. Durante il suo mandato gli Hobbit dei Quattro Decumani avevano conosciuto una duratura prosperità, e la terra aveva moltiplicato i suoi frutti. Era stato onorato della visita di Re Aragorn e della sua Regina, la splendida Arwen Undòmiel, che gli aveva donato la Stella dei Dùnedain, e in quella occasione si era tenuta una festa di molti giorni e molte notti. Insieme a Merry e Pipino avevano conversato a lungo, ricordando i Grandi Anni, quando l'Ombra ancora incombeva sulla Terra di Mezzo e l'Unico bramava ritornare nelle mani del Signore Oscuro. Poco tempo dopo Sam si era recato a Gondor con Elanor la Bella e sua moglie, ed erano stati ospiti con tutti gli onori a Minas Tirith, poichè il popolo ancora ricordava i Periain distruttori dell'Anello. E come allora, le guance dell'Hobbit erano arrossite al suono delle trombe, quando entrando nella Cittadella molte voci avevano acclamato:

Cuio i Periain anann ! Aglar 'ni Periannath !

Molte cose erano successe in quel periodo, e sulla strada di casa egli aveva desiderato fermarsi per qualche mese nello splendore d'Ithilien, nella dimora di Faramir ed Eowyn, la Bianca Dama di Rohan. Aveva visto i figli sposarsi e nascere i nipoti, e per molto altro tempo ancora era stato Sindaco, fino a che l'età glielo aveva concesso. A novantasei anni, ormai vecchio e stanco, aveva lasciato il suo incarico ritirandosi a vivere sotto la Collina fino alla morte della moglie tanto amata, poco più di un mese addietro. Avrebbe desiderato poter accarezzare ancora la piccola tomba bianca circondata da fiori di ibisco, e prendersi amorevolmente cura del giardino traboccante di ortensie e di candide gardenie, ma alzando lo sguardo realizzò, con una dolorosa fitta alla bocca dello stomaco, che si apprestava infine a raggiungere l'ultima tappa del viaggio. Non avrebbe saputo dire quanto tempo era trascorso, ma il sole era già alto ed egli vide stagliarsi imponente di fronte a sè un grigio cancello. Come settant'anni prima, un'alta figura barbuta se ne stava lì in piedi ad aspettarlo, e Sam capì che quello sarebbe stato l'ultimo viaggio di Cìrdan il Timoniere al di là del Grande Mare. Era tornato per lui, e con lui lasciava per sempre la Terra di Mezzo.
"Benincontrato, Portatore" disse accennando ad un lieve inchino, "infine il tuo tempo è giunto."
Sam annuì, e smontando da cavallo lo seguì in silenzio fino ad una piccola imbarcazione ancorata a pochi passi dal pontile. Si voltò un'ultima volta verso la verde campagna e le cime dei monti emergenti dalla nebbia lontana, e il suo pensiero volò di nuovo ai suoi affetti più cari e alla lunga e felice esistenza trascorsa nella Contea. Se ne staccava con tristezza, ma non con dolore. E quando la barca scivolò rapida sulla piatta distesa marina facendo vela per la terra di Aman, rieccheggiò chiara nella sua mente la melodia che Frodo aveva cantato molto tempo prima:

Voltanto l'angolo forse si trova
Un ignoto portale o una strada nuova;
Spesso ho tirato oltre, ma chissà,
Finalmente il giorno giungerà,
E sarò condotto dalla fortuna
a est del Sole, a ovest della Luna.







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Le parti in corsivo sono citazioni dal libro "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien, che ne detiene ogni diritto.
  
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