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Autore: Unsub    09/07/2011    1 recensioni
Due persone completamente agli antipodi, come vivono le medesime emozioni? Cosa ci porta ad innamorarci di una persona? A volte la normalità della vita quotidiana porta un po' di luce in fondo al tunnel.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Morgan, Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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8 Capitolo 8.

Quantico, Virginia
-    Sai qual è il tuo problema? – Fanny camminava gustandosi il suo cono gelato.
-    Frequento te, questo è il mio problema – rispose Hope imbronciata, tirando un calcio ad un sassolino.
-    No, io sono la tua ancora di salvezza – precisò la rossa assumendo un’aria saccente – Il tuo problema è che pensi troppo. Così finisci per rovinare qualcosa che non c’entra niente con la logica.
La ragazza mora si fermò di colpo a guardare la cugina. Sbatté le palpebre più volte e cominciò a giocare con una ciocca di capelli. Doveva ammettere che Fanny diceva qualcosa che aveva un pur minimo senso, anche se quella tiritera la ripeteva fin dai tempi delle superiori.
-    Io non sono come te, non riesco a buttarmi. I salti nel buio non sono la mia specialità.
-    No, la tua specialità è credere che ci sia una spiegazione per tutto. Nei rapporti sentimentali non funziona così, a volte devi correre qualche rischio.
-    E tu da quando sei un’esperta? Non mi sembra che tu abbia mai avuto queste relazioni così serie – le fece notare la mora mettendo il broncio.
Fu la volta di Fanny di abbozzare, indubbiamente sua cugina aveva ragione. Riusciva sempre a rovinare tutto, proprio perché non valutava mai le conseguenze dei suoi atti e delle sue parole. Sospirò buttando il gelato che, ormai, aveva perso ogni attrattiva.
-    Facciamo un patto – propose la rossa – Da oggi in poi tu cercherai di pensare un po’ di meno e io di farlo un po’ di più.
-    Non credo sia così facile cambiare quello che si è.
Alzò lo sguardo davanti a se. Una folla numerosa di bambini si era radunata davanti al furgone dei gelati. Sorrise, pensando che i bambini sono uguali a prescindere da dove abitano. Anche nell’Idaho, quando andava a trovare sua madre a Nampa, i figli dei vicini di casa prendevano d’assalto il furgone ogni volta che si fermava nel loro quartiere.
Improvvisamente sgranò gli occhi e spalancò la bocca, notando due adulti in fila insieme a tutti quei piccoli avventori. Afferrò sua cugina per un braccio trascinandola dietro un albero. Corrugò la fronte indispettita, di tutti i parchi pubblici, di tutti i furgoni dei gelati… proprio lì doveva trovarsi l’unica persona che aveva timore di rincontrare?
-    Che succede? – si informò Fanny scrutandola – Sembra che tu abbia visto un fantasma.
-    E’ lui – balbettò la mora non osando affacciarsi.
Se c’era una cosa a cui Fanny non sapeva resistere era la curiosità, quindi intuendo da chi si stesse nascondendo Hope si affacciò per scoprire l’aspetto del ragazzo che la turbava tanto. Guardò verso il camion dei gelati e a sua volta si nascose meglio dietro l’albero, maledicendo la sfortuna di aver scelto il parco più vicino a casa sua.
-    Ora che ti prende? – chiese Hope.
-    E’ lui – rispose la rossa in evidente imbarazzo.
-    Lui chi? – Hope rifiutava di fare il collegamento mentale, riteneva quella situazione assurda.
-    Derek.
-    Ora chi è Derek?
-    Il mio vicino di casa, quello del momento imbarazzante.
-    E che ci fa con Spencer?
-    Chi è Spencer? – le due si guardarono.
Si affacciarono, cercando di non farsi scorgere e continuarono a parlare sottovoce.
-    Quel ragazzo alto e magro.
-    Quello che ti ha baciato e che tu hai ringraziato? Come mai è con biscottino?
-    Mi domando quando la finirai di appioppare nomignoli a tutti – disse l’altra alzando gli occhi al cielo – Comunque è strano… Spencer ha detto di non frequentare nessuno a parte… credo che siano colleghi.
-    Impossibile. Non ce lo vedo proprio quello spilungone a fare l’agente federale.
-    Agente federale?
-    Sì. Derek è un profiler dell’F.B.I. – spiegò Fanny continuando a studiarli – Effettivamente sembra che si conoscano bene, visto che stanno scherzando.
-    O cielo! Agenti federali… e si conoscono… a volte la vita è proprio strana.
-    Direi di tornare indietro e fare finta di niente…
-    Hai paura di incontrarlo? – Hope scrutò Fanny attentamente, era la prima volta che sua cugina faceva dietro-front davanti ad un ragazzo che le piaceva.
-    Non ne verrebbe nulla di buono. Siamo amici e preferisco lasciare le cose così.
Hope appoggiò la schiena contro il tronco dell’albero e si guardò i piedi per un momento. Da che riusciva a ricordare era sempre stata Fanny quella intraprendente e sfacciata, mentre lei era un po’ la ruota di scorta, quella che era troppo timida per provare ad attaccare bottone con ragazzi che non conosceva. Quando le era capitata la possibilità di conoscere qualcuno, aveva sempre pensato che ignorando tutto dell’altra persona rischiava di fare una figuraccia… pensare! Nella sua vita non aveva fatto altro che pensare alle conseguenze… Decise che Fanny aveva ragione. Meno pensiero più azione.
Prese un lungo respiro e squadrò sua cugina. Non avrebbe permesso che la sua timidezza e la ritrosia di Fanny ad avere una storia seria, rovinassero ancora la loro vite. Se sua cugina non aveva intenzione di agire e sistemare le cose, per una volta avrebbe preso lei in mano la situazione. Pregando di non arrossire troppo, uscì dal suo nascondiglio e alzò un braccio.
-    Spencer! – gridò con quanto fiato aveva in gola, sotto lo sguardo attonito di Fanny – Ehi, sono qui!
Il ragazzo voltò la testa nella sua direzione, seguito dall’altro che la scrutava con un sorriso divertito stampato sulle labbra carnose. Riconoscendola, contro ogni sua aspettativa, Reid le regalò un sorriso, anche se un po’ impacciato, e si girò a dire qualcosa al suo compagno.

-    E’ lei – mormorò a Morgan, assumendo uno sguardo esaltato – Dici che dovrei andare da lei?
-    Direi proprio di sì, ragazzo – lo incoraggiò il moro spingendolo con una mano – Vedi di farti valere e il gelato me lo offrirai la prossima volta.
-    Sarebbe strano andare da lei da solo – disse corrugando la fronte – Ci ha visti insieme…
-    Non vuoi darle l’impressione di vergognarti di conoscerla, giusto? – al cenno affermativo dell’altro, Derek sfoderò un sorriso smagliante – Bravo ragazzo. Ora io ti accompagno lì, mi presenti, facciamo due chiacchiere e poi io mi eclisso. Ti piace il piano?
-    Grazie, Morgan.
-    Non ringraziarmi, non ti ho mica baciato – rise di gusto l’altro.

-    Che diavolo stai facendo? – chiese Fanny, sgranando gli occhi – Sei impazzita?
-    Seguo il tuo consiglio. Penso di meno e agisco di più – Hope si sentì sollevata nell’accorgersi di non essere arrossita.
-    Di tutte le volte che ti ho dato quel consiglio, tu scegli proprio oggi per seguirlo? – la rossa era andata nel pallone.
Si rese conto di non poter scappare senza essere vista e non voleva dare l’impressione di evitare di proposito Derek… anche se era quello che voleva fare da mercoledì sera. Sospirò, sperando che la cotta di sua cugina non si portasse dietro l’amico del cuore. Si poggiò contro l’albero e sperò che andasse tutto bene.
-    Ciao – Spencer era arrivato a pochi passi da lei, seguito da Morgan – Come mai da queste parti?
-    Io e mia cugina avevamo voglia di gelato – rispose Hope con un sorriso – Immagino che tu e il tuo amico siate qui per lo stesso motivo.
Sentendosi tirato in ballo, Morgan allungò la mano nella direzione della ragazza mentre la studiava. Era molto carina, con quei capelli neri e gli occhi blu, fisico snello e sorriso incantatore. Non faticava a capire perché Reid si sentisse attratto da lei.
-    Piacere di conoscerti, io sono Derek Morgan – si presentò con tono sicuro.
-    Piacere io sono Hope Jones – disse la ragazza stringendogli la mano – E questa è mia cugina Fanny McLaren – aggiunse tirando la rossa per un braccio.
-    Ciao biscottino – riuscì a dire la ragazza, sorridendo.
-    Ehilà rossa! – Morgan si rese conto che gli era mancata, anche se aveva cercato di evitarla per tutto il fine settimana.
-    Voi due vi conoscete? – chiese Reid, fissando la nuova arrivata.
-    Siamo vicini di casa – risposero i due all’unisono, per poi guardarsi e scoppiare a ridere.
-    Il mondo è piccolo – disse Derek con un sorriso malizioso – Io continuo ad aver voglia di gelato, ma visto che abbiamo incontrato due signorine così graziose, non possiamo certo farvi fare la fila al furgone.
-    Veramente noi abbiamo già fatto – disse Fanny, cercando una scusa per defilarsi.
-    Cosa ne dite di un caffè, allora? – Spencer guardava Hope, sperando di riuscire a trattenerla.
-    Direi che è una magnifica idea – rispose Hope arrossendo e prendendo sua cugina sottobraccio.
Fanny tirò fuori un sorriso tirato. Di tutti i giorni dell’anno, di tutti i momenti che compongono la vita di una persona, quella frana di sua cugina doveva decidere di cambiare proprio in quel momento? Perché il mondo ce l’aveva con lei?

Continua…
   
 
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