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Autore: BaliBliss    09/07/2011    0 recensioni
Nell'epilogo, Albus chiede ad Harry perché tutti li stanno fissando. Questa è la storia di come James ha imparato la risposta alla stessa domanda.
La storia originale è di BaliBliss, traduzione a cura di Jane Dirnt.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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James Potter premette la faccia sul finestrino cercando di mantenere il contatto visivo con i suoi genitori ancora per un po',
ma troppo presto il treno girò l'angolo e si persero di vista.
Sospirando James si girò verso lo scompartimento e guardò i membri della famiglia che erano ancora con lui.
"Quanto tempo..?" cominciò, ma fu subito interrotto da Dominique Weasley.
"Non provare nemmeno a terminare la domanda, James!" lo ammonì,
prima di salutare suo fratello e sua sorella e partire per cercare i suoi amici di scuola.
Qualche attimo dopo che ebbe abbandonato lo scompartimento Louis si alzò dal suo posto e,
prendendo l'uscita di sua sorella come il segnale che anche lui poteva fare lo stesso,
andò a raggiungere le persone che non vedeva dallo scorso Luglio.
Con un arrivederci sussurrato se ne andò anche lui, certamente con meno sfarzo della sorella maggiore.
Ridacchiando, Teddy Lupin tirò la più grande dei fratelli verso di lui e si rivolse a James.
"Allora" disse, "mi sembra di capire che non vedi l'ora di cominciare la scuola!"
A quanto pare, era la cosa sbagliata da dire.
Sia Teddy che Victorie instintivamente si allontanarono dal bambino di fronte a loro,
mentre un fiume di parole cominciò a riversarsi dalla sua bocca per l’eccitazione.
Annuendo perplesso Teddy cercò disperatamente di tenere il passo con ciò che il suo fratellino,
in tutto tranne che nel sangue, stava dicendo.
“.. e spero davvero di essere a Grifondoro, ma papà dice di non sperarci troppo nel caso in cui non fosse così,
e non vedo l’ora di iniziare le lezioni,ma mamma dice che è meglio che non mi comporti come ha fatto papà
o potrebbero non lasciarmi tornare dopo che andrò a casa per Natale, e poi stavo parlando con lo zio Ron
su cosa aspettarsi a Hogwarts,e potrei avere detto che ero preoccupato che potessi perdermi, e poi mi ha parlato di qualcosa,
così me ne sono andato e ho indagato e..." qui James finalmente fece un respiro profondo rabbrividendo, " ...guarda cosa ho rubato dall'ufficio di papà ".
Teddy ebbe abbastanza buonsenso da riscuotersi dal suo torpore e accettare il pezzo di pergamena malconcio che veniva spinto verso di lui.
"Che cos'è?" chiese con cautela.
Aveva avuto abbastanza esperienza con Ron da sapere che era incline a testare i nuovi prodotti scherzo sui giovani nipoti
(sebbene, lo facesse raramente sui propri figli ...).
“È una mappa. È stata scritta da.. " alla tipica maniera “James”, si bloccò e si guardò attorno con eccessiva prudenza
prima di abbassare a voce a un sussurro “.. i Malandrini”.
Teddy, eccitato, guardò James. Come tutti i bambini Weasley – perchè, nonostante diversi cognomi,
ognuno nella loro famiglia era considerato un Weasley – conosceva fin troppo bene i Malandrini e i loro legami con la famiglia.
"Davvero? Come funziona?"
“Beh, vedi…”
_______________________________________________________________________________________________________

Quando i ragazzi furono finalmente stanchi della mappa, il treno si stava avvicinando Hogwarts,
e gli altri studenti stavano iniziando a muoversi su e giù dal treno, ritornando ai loro scompartimenti per indossare le divise.
Mentre Victoire era fuori nel corridoio a parlare con un amico, James approfittò di quel momento per parlare con il suo fidanzato in privato,
per parlargli di ciò che lo aveva preoccupato per tutto il pomeriggio.
Teddy era il suo confidente, il suo consigliere, quello a cui si rivolgeva quando non poteva parlare con uno qualsiasi degli adulti.
“Teddy,” cominciò, giocherellando nervosamente con l’orlo della sua nuova veste.
Era un segno che mostrava quanto fosse nervoso, nonostante tutte le bravate che aveva combinato.
Teddy, essendo stato cresciuto in una famiglia così numerosa, era ben attento ad atteggiamenti come quello
e capì subito che non era tempo di scherzare, o prendere in giro.
“Che c’è James?” domandò, la preoccupazione che gli colorava la voce di solito calma.
“Cosa… ” James si fermò, come se stesse considerando la sua domanda.
“Perché la gente continua a fissarci?”
A fissarmi.
“Ogni volta che passano davanti al nostro scompartimento rallentano, smettono di parlare e guardano.
Voglio dire, sono abituato quando sono fuori con la mamma perchè la gente la riconosce sempre dalle Harpies,
ma ciò non spiega perchè tutti ci stanno fissando adesso… “
James guardò Teddy; chiaramente era decisivo quanto la sua domanda stava per ottenere come risposta.
Teddy deglutì nervosamente. In realtà non era la persona giusta per rispondere a quella domanda.
Ricordava un tempo, sei anni fa, quando era stato esattamente nella stessa posizione.
Si ricordò quello che aveva provato quando aveva finalmente imparato la vera ragione per cui la gente guardava sempre il suo padrino,
perché tutti conoscevano il suo nome.
Per lungo tempo aveva messo in discussione la decisione di Harry di tenere segreta la sua storia ai nuovi arrivati in famiglia,
ma recentemente, dopo molte conversazioni profonde con sua nonna, Bill e Harry stesso
, aveva cominciato ad apprezzare la ragione che c’era dietro quella decisione.
Tenendo all’oscuro i suoi giovani parenti, Harry aveva garantito la minima disgregazione della loro infanzia.
Stava dando loro l’infanzia che lui non aveva mai potuto avere.
Teddy alzò lo sguardo e incontrò gli occhi preoccupati di James. Doveva dirgli qualcosa, qualunque cosa.
Con un eloquenza di cui suo padre sarebbe stato orgoglioso, Teddy se ne uscì con un incomprensibile “um”.
Fortunatamente fu dispensato dal dover dire altro dal fischio acuto che annunciava l'arrivo del treno a Hogsmeade.
E così, non appena i due ragazzi furono spazzati via e separati dalla folla,
uno in direzione delle carrozze trainate dai Thestral e l'altro verso le piccole imbarcazioni, la domanda di James rimase senza risposta,
ma non dimenticata.

La traduttrice si riserva il diritto di piccole modifiche sintattiche in modo da rendere più scorrevole la lettura.
Per qualunque suggerimento o problema, contattatemi I link li trovate sulle NdA di BaliBliss.

Grazie,
Jane.

  
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