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Autore: LoScrittoreMisteriosoX    09/07/2011    4 recensioni
I Keroniani, in vista della lentezza della conquista della terra da parte del plutone "Grandi Manovre", invia alla squadra un nuovo membro: lo Specialista Takashi Ryuu!
Una normale rana, come qualsiasi Keroniano, ansiosa di cominciare il suo primo periodo di servizio sotto i comandi del leggendario Sergente Keroro.
Ma cosa succederebbe se, in seguito ad un errore, una ragazza lo baciasse?
Come nella più classica delle favole, Takashi diventerebbe un vero PEKOPONIANO!
E cosa succederebbe se, per un motivo o per l'altro, tutte le graziose fanciulle dell'Anime (Fra cui Natsumi e Momoka) si innamorassero di lui alla follia?
E se poi i loro innamorati si accorgessero dei propri sentimenti e cominciassero ad esserene gelosi?
Riusciranno personaggi come Fuyuki o Saburo a riprendersi le loro amate?
E chi, fra le fanciulle, riuscirà a conquistare il cuore di Takashi per prima?
E Takashi? Come si comporterà una rana trasformata in umano alle prese con le cotte adoscenziali?
Quando fantasia e fantascienza si incontrano, si crea una storia!
Una commedia romantica tratta dalla serie con la rana più famosa e amata di sempre!
Nuovi personaggi faranno la loro comparsa: apettatevi gag, amori, rivali, gelosie e combattimenti in nome dell'amore!
E' il primo racconto comico che faccio, spero vi piaccia!
Buona lettura e mi raccomando: commentate! =D
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Episodio quattro: Una "normale" famiglia extraterrestri, signorsì!
 
Era ormai passata una settimana da quando Takashi era entrato a far parte della famiglia Hinata. Ovviamente la possibilità di accogliere in casa un caso unico come quello di un alieno che si trasforma in umano, fu un’esperienza più che allettante per la Capo Famiglia Aki, così ordinò a Kururu l’immediata creazione di una stanza in casa, dando così la possibilità al ragazzo di vivere come un umano.

Grazie alla tecnologia Keroniana, Kururu ci mise meno di un minuto a soddisfare la richiesta. L’unica pecca, però, fu solo il sacrificio di metà della stanza di Aki, permettendo così alla rana di costruire una stanza praticamente uguale a quella di un terrestre, affianco a quella di Natsumi.

Quest’ultima non ne fu estasiata, ma come poteva andare in contro a sua madre?

Valutarono la possibilità di farlo vivere nella base, o per lo meno assieme a Keroro, ma Aki insistette affinché Takashi vivesse come un vero essere umano: la curiosità di quella donna era a dir poco insaziabile.

Così i giorni passarono e ormai Takashi si era del tutto integrato nella famiglia, arrivando addirittura non solo a litigare apertamente con Natsumi, ma anche ad abituarsi a chiamare gli altri dando del "tu", anche se però non riusciva proprio a togliere quei titoli davanti ai nomi, come con Lady Natsumi, per esempio.

Dato che era periodo di vacanza, Momoka e Tamama ancora non avevano conosciuto Takashi, così come Dororo e Koyuki, dato che entrambe le coppie erano in vacanza chissà dove. Ma presto si sarebbero tutti incontrati dato che non solo l’indomani la scuola sarebbe ricominciata, ma anche perché il destino aveva in serbo molte cose per loro…

« Fuyuki, dov’è Takashi? » domandò Natsumi entrando in soggiorno.

« Sorellona, ho notato che ultimamente ti interessi molto a Takashi, perché? Quando non lo hai attorno chiedi di lui ogni cinque minuti » azzardò il ragazzo con l'immenso sforzo di alzarsi e distrarsi dalla sua rivista sul paranormale.

Sentendo quelle parole, Natsumi arrossì violentemente.

« N-Niente di speciale! S-Solo che se non ci sono io a controllarlo, chissà quali guai combinerebbe! » mentì dandogli le spalle per non mostrare il suo imbarazzo.

Fuyuki non rispose, limitandosi a guardarle i capelli per qualche istante, « Be’, suppongo tu abbia ragione! » concluse ingenuamente e tornando poi sdraiato a leggere, « Comunque è in giardino. Perché non vai a dargli un’occhiata? »

« S-Sicuro che lo faccio! C-Chissà cosa staranno architettando quei dannati ranocchi! » esclamò Natsumi prima di uscire in giardino, ma come entrò rimase di stucco.

Un calcio, poi due seguiti da una raffica di precisi pugni dritti nel vuoto.
Un veloce girarsi di schiena solo per colpire con il gomito sfruttando la potenza di centrifuga del corpo.
Il rapido ritorno in una posa perfetta e senza aperture, pronto poi a riprendere in un'altra serie di colpi concatenati. Era come guardare un giovane maestro di arti marziali allenarsi.
Ad ogni movimento, i suoi capelli bianchi oscillavano, rilasciando nell'aria lente gocce di sudore che alla luce del sole sembravano stelle.
Un fisico magro eppure visibilmente allenato, come quello di un monaco guerriero, che ad ogni sua posizione sprizzava pure arte.
Gli occhi rossi messi in un'espressione seria e dura, un'espressione che sembrava voler sfidare tutto il mondo di attaccarlo.

« Bellissimo. » pensò Natsumi.

Ogni suo movimento era perfetto, preciso e sicuro.
Natsumi non si accorse di essere rimasta ad osservarlo per un buon minuto intero, a bocca aperta, con una faccia sorpresa quanto incantata. Ma quando si sorprese così indifesa, la ragazza arrossì scuotendo la testa. Che andava a pensare?

« Takashi! » ringhiò fermandolo, « Andiamo a fare la spesa! »

« Arrivo! » rispose il ragazzo avviandosi verso il soggiorno, soddisfatto della sua ginnastica mattutina.

« Sir Takashi! » lo fermò Angol Mois andandogli incontro, rimasta sino a quel momento seduta a guardarlo come Natsumi, « Ecco un asciugamano! »

« Oh, Grazie, Lady Angol Mois. » sorrise Takashi cominciando ad asciugarsi i capelli con affianco Angol che sorrideva come una brava mogliettina.

E quella scena fece non poco irritare Natsumi.

« TAKASHI! » ringhiò dandogli le spalle e andandosi a preparare, « MUOVITI O TI LASCIO INDIETRO! »

« S-Si, arrivo! » esclamò Takashi mentre con la coda dell'occhio notò Giroro avvicinarsi e chiedere qualcosa ad Angol Mois.

Dopo essersi preparati ad uscire, i due ragazzi si avviarono verso il Mini-Market in cui di solito Natsumi andava sempre, il più vicino a casa Hinata.

« Cavolo. » Pensò Natsumi a disagio mentre passeggiava affianco a Takashi. « Perché mi batte forte il cuore? Adesso che ci pensò è la prima volta da quando è arrivato che siamo noi due da soli. »

Si sentiva estremamente in imbarazzo. Cos'era tutta quella tensione improvvisa?

« Lady Natsumi, posso chiederti qualcosa? » esordì improvvisamente Takashi.

« C-Certo... » rispose la ragazza, leggermente presa di sorpresa.

« Credi che un giorno conquisteremo mai Pekopon? »

« Hah! » sbuffò Natsumi, aspettandosi una domanda simile e approfittandone per tornare la solita ragazza sicura, « Potete provarci, ma ti posso assicurare che farò di tutto pur di fermarvi. Fino alla fine dei giorni. »

« E allora penso proprio che io invece ti impedirò di ostacolarci... » ridacchiò Takashi.

« Che faccia tosta! Vediamo se dopo questo lo dirai ancora! » tuonò Natsumi cercando di assestare un pugno al volto di Takashi, abilmente deviato senza alcuna difficoltà.

Silenziosamente, Natsumi imprecò.

Fu sul punto di tirare un altro pugno quando improvvisamente qualcosa le afferrò la maglia.

La stessa cosa sembrava essere successa anche a Takashi dato che anche lui avvertì qualcuno afferrarlo.

Simultaneamente, entrambi abbassarono lo sguardo e videro una bambina tra i cinque e i quattro anni dai capelli bianchi e gli occhi color nocciola guardarli con felicità.

« Ciao piccola Pek- bambina! » sorrise Takashi abbassandosi e toccandole la testa per farle capire le buone intenzioni, « Ti sei persa? »

« Che carina » ridacchiò Natsumi, sorridendo a sua volta.

« Mamma, Papà… Yuki finalmente vi ha ritrovati… » rispose la bambina a sorpresa, pietrificando entrambi i ragazzi e bloccandoli entrambi con faccia sconvolta e il volto pallido.

« T-Ti devi essere sbagliata. » parlò Takashi sembrando il primo a riprendersi dallo shock, « Noi non siamo i tuoi genitori. »

« Mamma... papà.... » mormorò la bambina con le lacrime agli occhi, cominciando a singhiozzare, « Mamma... papà... dove eravate...? Mamma... papà... Yuki era così spaventata… »

« Scusa piccola ma noi... »

« No, voi siete Mamma e Papà! » insistette la bambina interrompendolo.

« N-Non possiamo essere i t-tuoi genitori... » si intromise Natsumi rossa dall'imbarazzo, « N-N-Noi due siamo solo due ragazzi! Non possiamo aver fatto una bambina. Forse ci assomigliamo soltanto? »

« Già a parte che ci conosciamo nemmeno da due settimane, e se le mie informazioni sono giuste, una vita Pekoponiana ci mette nove mesi a nascere... » commentò Takashi, rivivendo i momenti di cultura sociale con Aki, Fuyuki, Natsumi, Angol Mois, Keroro e Giroro.

« E-Esatto! »

« No! Siete mamma e papà! » esclamò la bambina, fermamente convinta con le lacrime agli occhi, « Yuki lo sa, smettetela di prenderla in giro! »

Sia Natsumi e Takashi non risposero, rimanendo entrambi paralizzati dalla sorpresa e incerti sul da farsi.

« Guarda L-Lady N-Natsumi... ha una borsa, forse ha un indizio sui suoi veri genitori. » riprese Takashi prendendole la tracolla mentre la sconosciuta continuava a piangere, confidente di aver trovato una soluzione a quel particolare problema.

Lentamente aprì la borsa e ci trovò dentro una portafoto con sopra scritto “Mamma, Papà e Yuki”: perfetto, proprio ciò che cerc-

Ma come girò la foto, impallidì ancora di più.

« C-Calmati, su... ti prometto che troveremo i tuoi genitori... » cercò di rassicurarla Natsumi accarezzandole i capelli, « Takashi, allora? » domandò voltandosi verso il ragazzo, trovandolo a boccheggiare come un pesce fuor d'acqua.

« L-Lady Na-N-Natsumi... io... io... boh. » balbettò pallido come se avesse visto un fantasma.

« Ma che hai?! Fa' vedere quella foto! » ringhiò Natsumi strappando la foto dalle mani di Takashi. Cos'è, i suoi gentori erano alieni famosi e Takashi era sconvolto dalla cosa?

La figura ritraeva due ragazzi abbracciati come due innamorati mentre fra di loro era seduta la ragazzina, tutti sorridenti ed orgogliosi esattamente come una vera famiglia.

E fin lì tutto regolare a parte i genitori incredibilmente giovani.

In un primo momento non riconobbe chi erano i due ragazzi. Ma quando li guardò meglio impallidì anch'essa: il ragazzo aveva i capelli bianchi e gli occhi rossi, la ragazza i capelli rosa e gli occhi nocciola.
 
Non c'erano dubbi sul chi fossero: lei e Takashi.

Come il ragazzo, Natsumi si mise a boccheggiare incredula, alla ricerca delle giuste parole e della forza per dirle.

« N-Non... non è possibile.... » riuscì a mormorare con voce strozzata dopo innumerevoli tentativi. Cosa diavolo stava succedendo?

« COSA DIAVOLO MI HAI FATTO DANNATO ALIENO!! » gridò tirando un pugno a piena potenza in faccia a Takashi, mandandolo addosso ad un muro e sfondandolo, -first confirmed hit in the fiction- « COME CAVOLO HO FATTO AD AVERE UNA BAMBINA DA TE?! »

« NON LO SO! » ribatté l'altro uscendo dalle macerie e la guancia deformata dal pugno, « IO NON C'ENTRO NIENTE! NON PUO' ESSERE MIA FIGLIA! »

« NON DIRE BALLE! » ringhiò Natsumi caricando e obbligando entrambi ad un testa a testa con le proprie fronti, « VORREI CREDERCI ANCH'IO, MA HA I TUOI CAPELLI E I MIEI OCCHI! COME DIAVOLO LO VUOI SPIEGARE!? »

« NON LO SO, TI DICO!! » grignò Takashi spingendo con la fronte, « SE CI SIAMO INCONTRATI DA UNA SETTIMANA! NON PUO' ESSERE “NOSTRA” FIGLIA! CAPISCILO!! »

« ALLORA DAMMI UNA SPIEGAZIONE LOGICA PRIMA CHE TI AMMAZZI! »

E mentre i due continuavano a fronteggiarsi come i peggiori dei nemici, la bambina, Yuki, continuò a guardarli con le lacrime agli occhi finché ad un tratto non scoppiò a piangere, interrompendo lo scontro.

« Avevate detto a Yuki che non avreste più litigato! » strillò Yuki piangendo forte, « Lo avevate promesso! »

Bloccandosi, i due ragazzi si guardarono con fare confuso e nel panico. E ora? Che si faceva? Già il muro era distrutto, se poi si aggiungeva il pianto della bambina avrebbero sicuramente attirato l'attenzione. Far piangere i bambini era decisamente cattivo.

Velocemente si guardarono negli occhi e annuirono: pace momentanea, avrebbero chiarito le cose più tardi.

« N-Non stavamo litigando! » esclamarono all'unisono, « Ci stavamo solo consultando! »

« Consultando? » domandò la bambina, ancora sospettosa.

« Si, si! Mamma e Papà si stavano consultando dato che adesso andavamo a fare la spesa! » parlò Takashi recitando il ruolo del buon padre « Giusto, Lady Natsumi? »

« G-Giusto! » balbettò l'altra sorridente e annuendo, « E’ così che noi due ci consultiamo! »

« Allora andiamo! » esclamò Yuki scattando sui due e afferrandoli entrambi per le braccia.

« Con te farò i conti più tardi. » sussurrò Natsumi fulminando Takashi con lo sguardo.


-
 
Fortunatamente il mini-market non era molto lontano, perciò non ci misero molto a raggiungerlo. Rimasero in silenzio tutto il tempo mentre Yuki canticchiava canzoni felici, soddisfatta nell’essersi riunita ai suoi genitori.

« Cosa mangiamo stasera? » domandò Natsumi guardando con espressione dubbiosa alcune confezioni di carne, erano tutte in offerta quindi una valeva l'altra, « Spezzatino? O manzo? »

« Il Sergente ama lo stufato di manzo, per cui... » parlò Takashi affiancandola con il carrello della spesa.
 
« Smettila di assecondarlo » lo riprese la ragazza prendendo gli ingredienti per lo spezzatino, « Se ben ricordo ti piace lo spezzatino. Bene, oggi faremo lo spezzatino. »

« Ma... »

« Obbiezione respinta. »

« Capisco... grazie. » sorrise Takashi.

« Non lo sto facendo per te o cosa, chiaro? Diciamo che a me oggi va’ lo spezzatino, ecco. » disse Natsumi girandosi, con il cuore pulsante e il viso in fiamme. Perché quel sorriso la rendeva stranamente felice?

« Mamma, Yuki può prendere questo? » domandò Yuki con un pacchetto di caramelle in mano.

Sentendosi chiamare “mamma”, Natsumi sobbalzò. Essere chiamata “mamma” da una bambina le dava una sensazione di incredibile disagio.

« C-Certo... » annuì la ragazza prendendo il pacchetto e mettendolo nel carrello.

Ad un tratto Yuki si fermò, alzando le braccia in direzione di Natsumi.

« Che c'è piccola? » domandò la ragazza abbassandosi.

« Mamma, Yuki ti vuole tanto bene » sorrise Yuki abbracciandole il collo, « Tu e papà siete mancati molto a Yuki. Lei pensava che l’avevate abbandonata... se siete arrabbiati con lei perché ha fatto qualcosa di male... A Yuki dispiace.... dispiace davvero tanto, mammina. »

Sentendo quelle parole, Natsumi sorrise in modo rassicurante. Come si poteva arrecarle dolore dicendole “guarda che non sono tua madre”?

« Non ti preoccupare... non siamo arrabbiati. E non ti abbandoneremo più. » le sussurrò colta da un improvviso istinto materno.

Chissà cos'era successo. Chissà perché era lì, in mezzo alla strada come se fosse stata abbandonata per davvero. E chissà se i ragazzi nella foto erano veramente lei e Takashi....

Comunque sia, una cosa era certa: Yuki aveva bisogno di una mamma e di un papà, era una bambina che aveva bisogno di affetto.

Come poteva il cuore di Natsumi dirle di no? Di rifiutarla o farla sentire male? E poi era così carina!

« Già, non ti preoccupare. Finché non troveremo i tuoi veri genitori non rimarrai sola. » si intromise Takashi abbassandosi anch'esso per guardarla negli occhi con un sorriso. 

« Schiocchino, papà. Yuki vi ha già trovato. » ridacchiò Yuki asciugandosi teneramente le lacrime degli occhi, « Papà, Papà puoi prendere Yuki in braccio? »

« Sicuro. Lady Natsumi prendi tu il carrello? »

« Suppongo di non avere scelta. » sospirò la ragazza mettendosi alla guida del carrello mentre Takashi si metteva Yuki sulle spalle.

« Ma Papà Yuki aveva chiesto di prenderla in braccio! » replicò Yuki, « Lei è troppo piccola per stare sulle spalle! »

« Ormai sei grande invece, penso che ti meriti di stare sulle spalle. » sorrise Takashi, « Reggiti forte. »

Annuendo con un sorriso sul volto, Yuki si tenne forte alla testa di Takashi « Guarda Mamma! » ridacchiò spensierata « Yuki è in alto! In alto! »

« Si, davvero alto! » sorrise Natsumi a sua volta.

E mentre i tre continuavano a camminare con Yuki che rideva, ad un tratto alcune signore si fermarono ad osservali.

« Certo che sono proprio giovani! »

« Eh, già. Forse un po' troppo per avere già una figlia »

« Ma c'è da ammettere che sono proprio una bella famiglia! »

« Già, già. Quando la passione travolge, travolge. »

« Già, già. Poi guarda che bella moglie! Anche se giovane. »

« Anche il marito non è male! Si, si. »

« Già, già. »

« Si, si. »

« Già, già. »

Sentendo quelle voci, Natsumi arrossì violentemente lanciando una rapida occhiata a Takashi giocare con Yuki: sembravano davvero una famiglia?

« T-Takashi... M-Meglio se andiamo via al p-più presto... » balbettò rossa in volto.

« Uh? E perché? » domandò il ragazzo senza accorgersi delle voci attorno a loro.

« P-Perché d-devo ancora pre-preparare la cena! E-Ecco perché! »

« Torniamo a casa? » domandò Yuki.

« Già. La mamma deve preparare da mangiare » rispose Takashi, per niente a disagio a chiamare Natsumi “mamma”.

« Cena, cena! »

Guardandoli, Natsumi non riuscì a non sorridere. Che scena tenera. Forse non era tanto male avere una propria famiglia, « Se poi è con Takashi... » pensò la ragazza. Ma rendendosi conto del pensiero, arrossì violentemente, « Cosa diavolo stai pensando Natsumi Hinata?! »

Sentendo i bisbiglii dietro di lei aumentare, Natsumi si guardò attorno.

Chissà come apparivano agli occhi della gente. E come faceva Takashi a comportarsi così da padre con Yuki?

Ad un tratto un dubbio le sfiorò la mente: e cosa sarebbe successo se una delle sue compagne di scuola l'avesse vista in quella situazione? O peggio, cosa sarebbe successo se avesse incontrato Saburo? Cosa avrebbe dovuto dire?

Scossa da questo pensiero, accelerò il passo: doveva tornare a casa. Subito.

« Ehi, Lady Natsumi aspetta! » intimò Takashi affiancandola, « Non credi di andare un po' troppo veloce? »

« Affatto! » rispose Natsumi rapida come una frusta, « Dobbiamo tornare IMMEDIATAMENTE a casa. »

« D'accordo, d'accordo... ti sono dietro. Solo che pensavo di prendere un pacchetto di patatine per Yuki... »

« Non ci pensare nemmeno! » esclamò Natsumi, « Ha già le caramelle. Non possiamo dargli anche delle patatine! Hai la minima idea di quanto facciano male?! »

« Beh, ho letto che il tasso di... »

« No è no! »

Takashi fu sul punto di ribattere quando improvvisamente si accorse la mancanza di un piccolo particolare.

« Dov'è Yuki...? » domandò non sentendo più il peso della bambina sulle spalle ,« Oddio! Dov'è Yuki?! »

Natsumi strabuzzò gli occhi girandosi con faccia incredula » Ma se ce l'avevi un attimo fa! »

« Si. ma ora non c'è più! »

« Brutto stupido come diavolo hai fatto a perdere una bambina?! »

« Dannazione, dobbiamo trovarla! Yuki! » cominciò a gridare Takashi, « Yuki! »

« Yuki! Dove sei?! » fece da eco Natsumi, mentre i due percorrevano le vie del mini-market alla ricerca della bambina.

« Come padre faccio schifo! » tuonò Takashi tirando testate al muro.

« Smettila di dire cavolate e continuiamo a cercarla! Yuki! » lo riprese Natsumi tirandolo per il colletto della camicia. « Dannazione, Takashi! Giuro che succede qualcosa alla mia bambina te la faccio pagare! »

« Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, dov'è, dov'è, dov'è?! Yuki!! » gridò Takashi in lacrime e cadendo nel panico più totale.

E improvvisamente accadde ciò che non sarebbe mai dovuto accadere in un mini-market.

« QUESTA E' UNA RAPINA TUTTI A TERRA!! » gridò qualcuno alla cassa mentre vari colpi da fuoco esplodevano sul soffitto, pietrificando ogni cliente sul posto.

Ovviamente ogni persona fece quanto istruito, lasciando che i rapinatori facessero irruzione in ogni sezione del posto.

« FORZA! » riprese il rapinatore mettendosi in piedi sul balcone, « ADESSO DATECI TUTTO QUELLO CHE AVETE ALTRIMENTI UCCIDO QUESTA BAMBINA! »

« Mamma!! Papà!! » gridò una voce che i due ragazzi riconobbero all'istante: Yuki.

Rapidamente, i due si guardarono dritto nelle palle degli occhi scambiandosi un semplice guardo determinato ed un cenno della testa.

Un corridoio. Un solo percorso. Quattro rapinatori; tutti lungo la via.

Veloci come puma, i due ragazzi scattarono in piedi caricando contro i rapinatori, prendendoli tutti di sorpresa. Il tempo di reagire che il più vicino venne colpito da una potente gomitata al ventre da parte di Takashi, subito seguito da un calcio a mezz'aria da parte di Natsumi che lo scansò di lato, liberando la via verso il prossimo.

Continuando a scattare a zig zag, proprio come due ninja, i due arrivarono verso il prossimo bersaglio, colpendolo all'unisono con un pugno da due direzioni opposte che lo tramortì all'istante.

Il terzo rapinatore sembrò riuscire a riprendersi dallo shock, puntando l’arma contro i ragazzi, ma prima che potesse sparare, Natsumi gli arrivò davanti mandandolo a gambe all'aria con una rapida spazzata, atterrato poi con un calcio a taglio verso il basso da parte di un Takashi volante.

« Lady Natsumi! » esclamò quest'ultimo sfruttando la posizione per scattare in avanti subito dopo l'atterraggio. Rapido come un fulmine, Takashi puntò avanti, dritto contro l'ultimo rapinatore.

Quest'ultimo puntò l'arma verso di lui, pronto a sparare, ma improvvisamente il ragazzo arrestò la sua corsa e si abbassò. E prima che il nemico potesse capire le sue intenzioni, Natsumi saltò in avanti usando la schiena di Takashi come trampolino, lanciandosi poi dritto contro il criminale.

« PRENDI QUESTO!! » tuonò la ragazza volando come una freccia.

« Ma che...?! » riuscì a mormorare il rapinatore prima di essere zittito da un portentoso calcio in faccia che lo spalmò sul muro.

 
Un ottimo gioco di squadra!

 « Yuki! » esclamò Natsumi prendendo la bambina in volo e atterrando senza nemmeno un graffio « Stai bene? »

« Si, mamma, Yuki sta bene. » rispose la bambina sorridente.

« Grazie al cielo! » sospirò Takashi, « Yuki non devi mai più allontanarti senza il nostro permesso, d'accordo? »

« Si, scusa papà. »

« Ma come fai ad essere così tranquilla? »

« Yuki sapeva che mi avreste salvata... le avevate promesso che non l'avreste più abbandonata. »

I due ragazzi la guardarono con sguardo sorpreso. Abbandonarla ora, sarebbe stato il gesto più ripugnante che un essere umano poteva fare.

« Si, esatto. » sorrise Natsumi abbracciandola forte, « Non ti abbandoneremo mai. »
 
Più tardi, quello stesso giorno...

« Siamo a casa! » esordì Natsumi entrando e cambiandosi le scarpe, subito seguito a ruota da Takashi.

« Era ora! Ce ne avete messo di tempo. » esclamò Aki dal soggiorno, « Bentornati! »

« Bentornati, Lady Natsumi, Takashi. » parlò Keroro accogliendoli venendo loro incontro, un po’ perché felice di rivederli, un po’ perché aveva fame, « Se state cercando il Caporale Giroro e Lady Angol Mois, loro sono giù nella stanza degli allenamenti! »

« Già. E hanno detto inoltre che ci staranno per un po... » attaccò subito Fuyuki, lui subito mirando al cibo, 
« Comunque ho una fame! Che si mangia oggi, sorellona? »

« Un attimo e preparo subito... » rispose Natsumi dopo aver salutato ed entrando in soggiorno accompagnato da Takashi, « … Stasera comunque si mangia spezzatino. Sicuri che staranno bene giù senza cibo? »

« Hanno detto che si sono già attrezzati con Kururu, quindi
 staranno a posto con il mangia- » disse il fratello tutto sorridente, ma si bloccò quando notò una bambina attaccata alle loro gambe « Natsumi... perché c'è una bambina dietro di te? »

Anche Aki, così come Keroro, fermarono sul colpo le loro attività per guardarla come se si aspettassero che la nuova arrivata saltasse in aria da un momento all'altro.

« Mamma, papà... » mormorò Yuki timidamente, afferrando saldamente le gambe di Takashi e Natsumi, come se non volesse separarsi da loro per nessun motivo « … chi sono queste persone? »

L'intera stanza si gelò, paralizzata dallo shock.

« Mamma.... » mormorò Fuyuki, incredulo con la faccia avvolta da uno strano sorriso incredulo, quasi sognante.

« ...e papà...? » finì Aki, con la stessa faccia.

« Si, insomma... » borbottò Natsumi rossa in volto, senza sapere cosa dire. Avevano provato ad escogitarsi una scusa per tutta la durata del percorso, ma alla fine non era venuto in mente niente di plausibile, se non la pura e semplice verità. Ma era impossibile dirlo con naturalezza.

« Lei è Yuki. » intervenne Takashi notando il blocco di Natsumi « Ed è nostra figlia. Credo. »

Il soggiorno gelò ancora una volta, non paralizzando, ma bensì mandando in coma ogni persona (o alieno) nella stanza.

« Figlia... intendi dire... tua e di Natsumi...? » mormorò Fuyuki con voce strozzata dalla sorpresa, essendo il primo a ritrovare le forze momentanee per parlare.

« Si... »

Il silenzio tornò, ancora paralizzato da un'atmosfera tesa ed incredula.

« COSA!? » gridarono improvvisamente, riprendendosi all'unisono dallo shock.

« Natsumi, esigo spiegazioni! » tuonò Aki sconvolta, scattando in piedi e puntando un indice per nulla felice.

« M-Mamma, adesso spiego! Non è come pensi! » cercò  di difendersi la ragazza. Ma quale persona avrebbe mai creduto al “Eh, già. Abbiamo trovato la bambina per strada e ora è nostra figlia.” Tuttavia, quando il suo sguardo si incrociò con quello di Takashi, oltre ad un piccolo batticuore, prese il coraggio a due mani e dopo averli fatti sedere cominciò a spiegare.


-

« Fammi capire: questa bambina, Yuki, è sbucata dal nulla e ha cominciato improvvisamente a chiamarvi mamma e papà? » domandò Fuyuki facendo un rapido resoconto del racconto di Natsumi e Takashi nel dopo cena.

« Esatto. »

« E, nonostante la foto che mostra chiaramente voi due con lei, non avete la minima idea del chi sia o dal dove venga, esatto? »

Takashi e Natsumi annuirono all'unisono.

« Cavolo, sembra una di quelle storie paranormali sul “Mai nato” »
 
« “Mai nato”? » domandò Takashi, ignorando quelle parole.

« I “Mai nato” sono quel genere di fantasmi che dovevano nascere ma in seguito ad un aborto, sono stati rinnegati nel mondo uman- Ah! »

Fuyuki non riuscì a finire la frase che Natsumi lo colpì con un potente ceffone sulla nuca.

« Non ho fatto nessunissimo aborto! E sono ancora vergine per tua informazione! » ringhiò la ragazza piuttosto innervosita da quel discorso.

« Allora come la spieghi questa bambina? » domandò Aki osservando Yuki dormire serenamente fra le gambe di Natsumi e Takashi.

« Te l'ho detto: è sbucata dal nulla e ci ha riconosciuto come i suoi genitori per via della foto. Era abbandonata e sola, non potevamo deluderla. »

« Tipica di Natsumi: ha un cuore troppo gentile » sorrise Aki facendo l'occhiolino.

« Però i test di Kururu indicano che lei sia vostra figlia al novantotto percento. » sentenziò Keroro, « Inoltre i suoi occhi sono i tuoi Lady Natsumi, mentre i capelli dello Specialista. Signorsì. »

« Sicura che voi due non avete mai...? » si assicurò la madre.

« Mamma, ho detto di no! Dacci un taglio! » rispose Natsumi rossa in viso, ormai stanca di ripeterlo, « A parte che un bambino nasce in nove mesi, mentre io e Takashi ci conosciamo a malapena da due settimane perciò... »

« Allora come è possibile che Yuki sia qui, abbia i vostri stessi geni e quella foto? »

« Non ne ho la più pallida idea, ma in fin dei conti Takashi è un alieno. Per me mi ha fatto qualcosa a mia insaputa... » mormorò Natsumi fulminando Takashi con lo sguardo.

« Sarò anche un alieno, ma finché sono in questo stato, sono al cento per cento un Pekoponiano. » si difese il ragazzo scrollando le spalle, innocente.

« Sarà... ma sappi che ti tengo d'occhio. » per ovvi motivi, Natsumi non si fidava. Ma come poteva fare altrimenti? Non è cosa da tutti i giorni avere di colpo bambine in casa che sono al novantotto percento tue figlie.

Infine la stanza piombò nel silenzio, tutti troppo concentrati a pensare ad una spiegazione logica a quell'inspiegabile evento ma, nonostante gli sforzi, nessuno riusciva a trovare soluzione.

« Oh, beh. » esordì poi Aki spezzando quello stallo, « Un motivo ci deve pur essere. Ma finché non lo scopriamo, non abbiamo altra scelta che tenerla qui e accudirla come un membro della famiglia. » per lo meno non era un animale dato che Aki non li sopportava.

Silenziosi, Natsumi e Takashi annuirono. Ne avevano già discusso prima ed entrambi non volevano che stesse in mezzo alla strada.

« Fortunatamente è piccola, quindi non c'è bisogno di una stanza... Ora, con chi dorme: mamma o papà? »

« Papà. » « Mamma. » parlarono all'unisono Takashi e Natsumi, indicandosi a vicenda.

« Non è forse meglio che dorma con il padre? Del resto è tua figlia. » fronteggiò Natsumi per prima.

« Macché. Le donne dovrebbero dormire nella stessa stanza. Per non parlare che è anche tua figlia. » ribatté Takashi mentre i due cominciarono a scontrarsi con le fronti nel solito testa a testa di ogni giorno
.
« Si, ma io mi muovo a letto... potrei far male alla piccola »

« Anch'io e inoltre io sono un ragazzo. »

Natsumi arretrò.

« Dannazione ha ragione. Chissà cosa farebbe a Yuki nel sonno. » pensò Natsumi presa di sorpresa, « No, no! Lo conosco Takashi. Non farebbe mai niente di simile: sto cadendo nella sua trappola. »

Doveva inventarsi un contrattacco, e subito.

« Si, ma... ma... » provò a dire qualcosa, ma non le veniva in mente nulla.

Sentendo la vittoria nell'aria, Takashi sorrise.

« Si, ma oggi è il tuo turno! » ribatté Natsumi inventandosi una scusa su due piedi.

« Cos...? Turno? E da dove viene questa regola? »

« Da oggi, un giorno dorme da me e un giorno dorme da te. E oggi dorme con te. »

« Cosa?! Ma non è giusto! Cosa siamo? Una coppia divorziata?! »

« Nessuna obbiezione. Sono sua madre: ho sempre ragione. »

« Perché non volete dormire con la Lady Yuki? » si intromise Keroro.

« Perché io mi muovo nel sonno, e ho paura di far male alla bambina » dichiararono i due ragazzi all'unisono.

« Cosa'! Che scusa è questa?! Oggi dorme con te. » intimò Natsumi.

« Non è giusto! » ringhiò Takashi, impotente davanti a quella dichiarazione, « Lady Natsumi, di solito non ti sono mai contro ma in casi come questi mi spiace ma dovrò esserti da avversario! »

« Io ho un'idea » parlò Fuyuki vedendo la situazione in stallo. « Dato che nessuno di voi due vuole dormire con Yuki, che dire se dorme con il Sergente? O magari con me o la mamma. »

« Ottima idea, Mister Fuyuki » si complimentò la rana verde.

Takashi e Natsumi furono sul punto di rispondere, ma improvvisamente Yuki gridò, facendo intuire che si era svegliata da ormai un bel po'.

« No! » tuonò piangendo, « Yuki vuole dormire con mamma e papà! »

« Giusto! » parlò Aki con fare innocente, « Potreste anche dormire insieme. »

« No! » obiettarono i due ragazzi all'unisono « Non c'è modo che noi due... »


-

« … dormiremo insieme, perciò vedi di stare attento a quello che fai! » ringhiò Natsumi rigirandosi nel letto « Prova a farmi qualcosa nel sonno e giuro sul mio onore da donna che te la farò pagare cara. »

« Stai tranquilla, non farò niente. » rispose Takashi, leggermente irritato dall'essere riconosciuto come un “criminale” da Natsumi.

« Ahw, cavolo come mi sono ficcata in questa situazione? » si domandò la ragazza guardando un punto immaginario sul soffitto mentre Yuki dormiva tranquilla in mezzo a loro.

« Se accettavi subito di dormire con Yuki senza tante storie, non si sarebbe svegliata e ora non saremmo in questa situazione. » rispose l'altro facendo la stessa cosa.

Che tensione. Come poteva Natsumi dormire nello stesso letto di Takashi rimanendo calma?
« Dannazione, dannazione, dannazione, dannazione. » Continuò a ripetersi con il cuore che batteva a mille, il viso così rosso che poteva benissimo camuffarsi in un campo di pomodori.
Continuando a maledirsi per non riuscire a tenere sotto controllo il suo battito cardiaco, Natsumi non si accorse di aver perso la cognizione del tempo.
Quanto tempo era passato? Secondi? Minuti? Ore?
« Dannazione a Takashi, perché mi batte così forte il cuore? Dannato. » Pensò Natsumi facendo una smorfia indispettita non riuscendo a prendere sonno.
Ma doveva dormire. Domani le vacanze sarebbero finite e la scuola sarebbe ricominciata.
Eppure non riusciva a chiudere occhio.

« Ehi... » esordì improvvisamente, colta da un dubbio, « … Takashi, sei sveglio? »

Nessuna risposta.


Lentamente, Natsumi si alzò e lo guardò dormire beato con Yuki sotto il braccio. « Cavolo... ma come fai a dormire così tranquillamente in una situazione del genere? » domandò la ragazza sorridendo.

A guardarlo dormire così tranquillamente, nessuno avrebbe mai detto che era un alieno.

Era tremendamente carino.
 
Leggeri e lunghi respiri accompagnavano il sonno di Takashi.
Che ragazzo strano. Chi era veramente?
Alcune volte faceva arrabbiare Natsumi in modo indescrivibile, altre invece gli faceva battere il cuore in modo indescrivibile.
Qual era il suo segreto? Cosa nascondeva?
Certo, spesso di comportava spensieratamente, quasi come un bambino, ma era anche vero che spesso era serio sembrando incredibilmente adulto.
Perché gli faceva battere il cuore in un modo così anormale?
In fin dei conti Takashi non era tanto male. Era affidabile, divertente, ed era una delle poche persone capaci di tenerle testa. Ad un tratto, l'attenzione di Natsumi si concentrò sulla bocca del ragazzo.
Cosa sarebbe successo se l'avesse baciato? Cosa avrebbe provato?
Spinta da una forza estranea, lentamente si sporse e allungò le sue labbra verso quelle di Takashi.
Il cuore batteva forte, il calore era così intenso che avrebbe potuto fondere il letto. Il suo respiro si stava facendo serrato e pesante.
Che tensione.
Era ormai a pochissimi centimetri quando la pressione diventò insostenibile.
Chiuse gli occhi e si sporse ancora di più, decisa di andare fino in fondo.

« Lad.. Lady... Natsumi... che... che stai facendo... ? » domandò improvvisamente Takashi.

Natsumi aprì gli occhi e si ritrovò il suo sguardo rosso fisso su di lei.
Presa di sprovvista, la ragazza urlò gracile e svenne dall'imbarazzo, cadendo sopra Takashi come una pera cotta.

« E-Ehi! » borbottò quest'ultimo con il respiro mozzato « No... A-Aiut...Lady Nats... pesi... >>

 
Anticipazioni Prossima Puntata!
Episodio cinque: Primo giorno, primi problemi! Signorsì!

« Ma guarda... » sorrise Aki svegliando Natsumi toccandole continuamente la guancia come una bambina dispettosa, « E' solo la prima notte che dormono insieme e già hanno fatto progressi. »
 
« Mamma e papà si vogliono davvero bene! » commentò Yuki affianco, vivace già dal primo mattino.

In un primo momento Natsumi non capì quello di cui stavano parlando, ma quando vide Takashi sotto di lei addormentato, si alzò di scatto gridando dalla sorpresa.

« Le mie orecchie! » esclamò il ragazzo sobbalzando subito dopo.

« T-T-T-T-TAKASHI PERCHE' ERI S-SOTTO DI M-ME?! » balbettò Natsumi putandogli un dito accusatorio contro mentre la sua faccia era ai limiti dell'imbarazzo, confusa e stracotta.

« Lascia che ti corregga. » rispose l'altro alzandosi e stiracchiandosi, lasciandosi anche scappare uno sbadiglio già che c’era, « La giusta domanda è: perché eri TU sopra di me… Stanotte sbaglio oppure hai tentato di- »

Come un lampo, tutti i ricordi di quello che era successo nella notte le piombarono nella mente imperversando su ogni altro pensiero: esatto, ieri aveva tentato di baciare Takashi.

« NOO! » gridò la ragazza assestandogli un pugno alla mascella, « STAI ZITTO!! »

Aki rise divertita come non mai, « Sei così carina quanto ti imbarazzi, Natsumi.  »

« Mamma, ti prego, non dire nulla! » parlò Natsumi più rossa della notte precedente.

« Certo, certo... » parlò la madre sorridente, « Ora però preparati che devi andare a scuola. La colazione è già pronta, fai con comodo. »

« Si, adesso mi preparo! » tuonò Natsumi spingendoli tutti fuori « Ma ora uscite! »

Non appena si chiuse la porta alle spalle, Natsumi si girò, levando un lungo e grande sospiro di sollievo.

Rapidamente si disse ogni formula, ogni incantesimo, ogni possibile parola per calmarsi. Finalmente calma, si tolse la maglia del pigiama: era ora di tornare a scuola… pensiero che non la entusiasmava affatto.

« Ahw... ma che ho fatto per meritarmi quel pugno?! » domandò Takashi riprendendo i sensi e alzandosi dal letto.

Ma quando vide Natsumi a petto nudo, arrossì violentemente.

« PERVERTITO!! » gridò Natsumi seguito dal suono di una finestra che si rompeva, un urlo ed infine un rumoroso impatto.

« B-Buongiorno... » mormorò Takashi entrando poco dopo dal giardino con fare zoppicante, ricoperto di lividi e segni d’erba su tutto il corpo.

« Giorno, Specialista » salutò Keroro con entusiasmo e porgendogli una porzione di riso.

« Giorno, Takashi... » fece da eco Fuyuki sforzando un sorriso a quel Takashi e cercando di ignorare la distruzione che Natsumi aveva portato su quel pover corpo.

« Scusate » disse ad un tratto Takashi, accorgendosene solo in quel momento, « ma Lady Angol Mois e il Caporale? Sono ancora giù? »

« Signorsì! » rispose Keroro.

« La dedizione nel Caporale Giroro nel tenersi in forma mi ispira... oggi credo proprio che darò il 120% nel mio allenamento!  »

Il Capo Famiglia Aki sogghignò.

« Comunque devi sapere che non esistono molte persone capaci di battere mia sorella. » si intromise Fuyuki, rievocando con la memoria i combattimenti contro sua sorella.

« Probabilmente Giroro si sarà sentito inferiore dato che lui non ci riesce... » sorrise Aki con tutta la sua infinita saggezza e perspicacia, « Sarà per questo che si è rintanato nella base con Angol Mois per allenarsi. »

« Oh, no! » esclamò improvvisamente Natsumi facendo irruzione in cucina « Mi sono dimenticata che al rientro si entra prima! Oddio è tardissimo! »

Veloce come un fulmine, Natsumi salutò tutti, prese una fetta di toast e dopo aver baciato sulla fronte Yuki, uscì di casa correndo a rotta di collo.

« Dove va? » domandò Takashi, mentre accarezzava la testa di Yuki.

« Oggi deve andare a scuola » parlò Yuki felice come una pasqua, « non ci vai anche tu, papà? »

« Io veramente... »

« Ed ecco il momento che stavo aspettando » sorrise Aki lanciando a Takashi una busta contente una abito composto una giacca blu, una camicia bianca, una cravatta rossa e dei pantaloni del medesimo colore della giacca.

« Cos'è? » domandò il ragazzo aprendo la busta.

« Mamma... » si intromise Fuyuki, capendo al volo cosa stava per accadere, « … sbaglio o quella è una divisa maschile della scuola di Natsumi? »

« B-I-N-G-O! » sorrise Aki facendo l'occhiolino e passando poi all’albino il suo casco di riserva, « Preparati Takashi, perchè oggi è il tuo primo giorno di scuola alla Kissho Academy. »

 
02/05/15 Et voilà! E anche questo capitolo messo a posto dalla mia mano sotto le attente guide di SemplicementeSamanta, unica mia fan ancora in vita da quanto ho cominciato a pubblicare Takashi Gunso, quattro anni fa.... spero che quando pubblicherò il sesto episodio (finalmente), ci siano nuovi visitatori! E' un peccato che SemplicementeSamanta sia sola! ;)

As always... see you in the next message!

 
  
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