notte di san patrizio. Bologna
diventa splendita. Pub fighetti
spopolati dei loro avventori soffrono la fame mentre
le strade esplodono del tepore di un'irlanda
festaiola che qui gli studenti portano nel cuore. Non importa aver vissuto un
Pub dublinese, non importa aver sofferto la pioggia
fine e tagliente che colpisce il cappuccio mentre si
cammina a Cork. L'anima giovane che vuole vivere una
notte esiste. Così erasmus e italiani passeggiano
sorseggiando questa notte strana che rende l'Irlanda così
lontana e così pulsante nelle risate dei passanti? Un anno fa a
Barcellona brindavo a San Patrizio e ora lo faccio qui
a Bologna. Lo farò l'anno prossimo magari a Belfast,macchiata
dall'infamia, o in Messico. Spero che i piedi continueranno a fremere e dire
"cammina cammina cammina" e io spero che camminerò schiacciando l'aria
appestata di quotidianità e sarò lontano con amici e birra per sorridere agli
sconosciuti di vecchio e incomprensibile idioma. Le righe scritte sono troppe ma ho voglia di battere su questi tasti come pesto i
piedi per terra per raggiungere un gate di un aereoporto
di Venezia o Londra non fa differenza. La mia testa arriverà a Bombay, le mie
braccia Chicago, le mie spalle a Zamzibar. Così
smembrato come un criminale vivrò un mondo che sento così
mio e che sento esplodermi sotto le piante dei piedi ogni minuto che sto fermo.
La verità è che spesso sto fermo e che spesso mi sento morire in queste notti
rancide di invidia per chi ha avuto le palle per non
essere qui. Buona notte.