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Autore: emme30    09/07/2011    4 recensioni
Sam guardò confuso il ragazzo di fronte a se.
-Cosa ci fai qui Kurt? Tra pochissimo dobbiamo partire...
-Sono venuto a salutarti.
-Ma mi hai già salutato l'altro giorno.
-Sono venuto a salutarti lo stesso.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Sam Evans
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sam diede un'ultima occhiata alla valigia aperta sul letto e si tolse un ciuffo di capelli biondi da davanti agli occhi. Si guardò intorno ancora una volta prima di sospirare e chiudere la valiga.

Intorno a lui quella che era stata la sua camera per quegli ultimi 2 mesi da quando i suoi genitori erano riusciti a rimettersi in piedi, era completamente spoglia. Aveva impacchettato quel poco che gli era rimasto dalla svendita totale della primavera prima, i regali di compleanno che gli avevano fatto i suoi amici insieme a tutti i suoi vestiti.

I poster dei Queen e dei Rolling Stones che gli aveva regalato Puck, la collezione speciale di DVD di Star Wars, regalo di Kurt e le ragazze e i CD della sua musica preferita che gli avevano preso Mike e Finn erano finiti in uno scatolone insieme a Scarlet, la sua chitarra.

In realtà gli avevano fatto una festa di compleanno a sorpresa due mesi dopo il suo effettivo compleanno, ma non gli era importato più di tanto.

La cosa più bella era stata far parte di quel gruppo, essere stato accettato per quello che era, e ovviamente essere riuscito ad avere degli amici così fidati e di buon cuore.

Era solo grazie a loro che poteva ritenersi fiero e soddisdatto della persona che era diventata.

Beh, il merito era di uno solo di loro, anche se non ne era propriamente al corrente.

Ma poco importava, visto che ormai era finito tutto.

Suo padre aveva riavuto il suo vecchio lavoro in Tennesse e quello era il suo ultimo giorno a Lima. Si avvicinò alla finestra e si mise ad osservare fuori le foglie che ondeggiavano nella brezza autunnale. Il cielo era grigio, coperto dalle nubi e stava cominciando a venire freddo, il che era piuttosto strano visto che era solo inzio settembre e fino a pochi giorni prima c'era un caldo torrido.

Il tempo coincideva perfettamente con il suo umore tetro, debilitato e depresso per quella partenza così forzata.

Non avrebbe mai potuto dire al padre che non se ne voleva andare da Lima dopo tutto quello che avevano fatto i suoi genitori per lui, Stevie e Stacy, non se la sentiva proprio di chiedergli di rimanere a fare l'ultimo anno di scuola lì.

Aveva già fatto l'iscrizione alla sua vecchia scuola e ricontattato i suoi vecchi “amici”, che nonostante gli avessero promesso che non si sarebbero mai persi di vista, non lo avevano mai cercato da quando si era trasferito.

Appoggiò una mano alla finestra e cominciò a lasciare dei segni con l'indice sul vetro freddo. Avrebbe anche rivisto Harry. Già, quello era un problema un po' più grande di amici che non si erano mai più fatti sentire.

Non aveva mai parlato a nessuno di lui, non era il caso visto che non voleva essare considerato un emarginato anche al McKinley.

Aveva così tenuto al segreto ai suoi nuovi amici e alle sue fidanzate quel suo lato nascosto, preferendo mettere in rilievo quello del dongiovanni e rubacuori con le ragazze. Solo uno di loro era quasi arrivato a scoprirlo, ma purtroppo era stato travolto da eventi più grandi e più complicati di lui e non era riuscito a tirar fuori il vero Sam Evans dal groviglio di bugie in cui si era infilato per evitare le prese in giro e le granite in faccia. Nel momento in cui sarebbe potuto nascere qualcosa, ecco che si era presentato mano nella mano con un'altra persona e un sorriso in volto, un sorriso che metteva bene in chiaro quale fosse la situazione tra i due.

E nonostante avesse sviluppato uno splendido rapporto di amicizia con questa persona, non era mai riuscito a raccontagli il suo segreto più oscuro, neanche quando lo aveva aiutato un paio di mesi prima nel periodo che aveva vissuto in quel lurido motel.

Sospirò e ripensò all'ultima volta che si era ritrovato in sua compagnia, quando aveva dato l'addio al Glee Club. I ragazzi gli sarebbero mancati veramente tanto, erano stati la sua famiglia e più che dei semplici amici. Ma soprattutto gli sarebbero mancati quegli occhi di ghiaccio che lo paralizzavano ogni volta che osava posarci lo sguardo sopra.

Chiuse le palpebre, sospirò e si perse nei ricordi delle sensazioni che quegli occhi così profondi erano soliti dargli quando intrecciava lo sguardo con il loro proprietario.

Era così perso nei suoi pensieri che non sentì la sorellina salire le scale.

Sammy! Sammy! C'è una visita per te!”

Appena sentì la voce di Stacy il cigolio della porta si voltò di scatto e la prima cosa che incontrò furono proprio quegli occhi che fino a due secondi prima vagabondavano nei suoi pensieri.

Kurt... ma cosa-”

Sammy, papà ha detto di sbrigarti con la borsa, tra 10 minuti dobbiamo partire sennò prendiamo il temporale!”

Sam distolse lo sguardo dal viso di Kurt e provò a fare un sorriso alla sorellina. “Scendo subito, dì a papà...digli che arrivo.”

Stacy annuì e cominciò a scendere le scale saltellando, lasciando i due ragazzi soli in camera di Sam.

Si guardarono senza riuscire a dirsi nulla, persi l'uno nello sguardo dell'altro. Poi Sam riuscì a trovare la forza di aprire la bocca.

Cosa ci fai qui Kurt? Tra pochissimo dobbiamo partire...”

Sono venuto a salutarti.”

Una smorfia di delineò sul viso pallido di Kurt mentre diceva quella frase.

Ma mi hai già salutato l'altro giorno.”

Volevo salutarti lo stesso.”

Sam lo guardò negli occhi non sapendo bene come rispondergli. Una lacrima scese lungo la guancia di Kurt, ma lui se la asciugò prontamente con il dorso della mano, distogliendo lo sguardo da quello di Sam e tirando su con il naso.

A vederlo in quello stato il biondo non resistette più, con due falcate gli fu di fronte e lo strinse in un abbraccio che Kurt non tardò a ricambiare.

Rimasero abbracciati avvolti dal silenzio, interrotto di tanto in tanto da un singhiozzo da parte di Kurt, che non si decideva a lasciare la presa dalla vita di Sam. Il biondo avvolse le braccia intorno alle spalle del più piccolo lo strinse a se ancora di più, accarezzandogli i capelli.

Appena Kurt si fu un attimo calmato, fece un respiro profondo e si asciugò le lacrime dal viso, guardando dispiaciuto la spalla bagnata di Sam.

Scusa per quella” disse indicandola e tirando su con il naso.

Sam ridacchiò e gli fece segno di non preoccuparsi.

Beh allora... buon viaggio... e che la Forza sia con te.”

Sam lo guardò stranito prima di scoppiare a ridere. “Non potevi salutarmi con una frase migliore. Da quando ti piace Star Wars?”

Da un po', Maestro Obi-Wan.” disse con un sorriso asciugandosi le ultime lacrime residue sulle sue guance.

Cavolo, avresti potuto cominciare a guardarlo prima, avremmo avuto qualcosa di più di cui parlare!” scherzò Sam prima di voltarsi verso il letto e controllare per un'ultima volta di aver preso tutto.

Ci avrebbe scommesso un occhio della testa che era stato lui a convincere Kurt a guardare i film di Star Wars, il che rendeva ancora più difficile chiudere le cerniere di quella stupida valigia.

Non avevo capito.” sussurrò Kurt dopo un attimo di silenzio. Sam si voltò e lo guardò, senza riuscire a capire se stesse parlando di Star Wars o di qualcos'altro.

Prima di riuscire a chiedergli spiegazioni vide Kurt muovere dei passi indecisi verso di lui, appoggiare una mano sulla sua guancia e avvicinarsi al suo viso molto lentamente.

Sam rimase impietrito, incredulo e anche un po' confuso, ma nel momento in cui le labbra di Kurt toccarono le sue, sentì ogni pensiero triste svanire, sostituito da una dolce sensazione di pace e tranquillità.

Affondò le dita nei morbidi capelli di Kurt e lo tirò a se, dischiudendo le labbra e facendo diventare quel bacio più intenso. Le loro bocche si cercavano a vicenda, affamate e desiderose, ma anche conscie che quella era la loro unica e ultima occasione.

Troppo presto il clacson della macchina del padre di Sam li fece tornare alla realtà.

Si separarono e si guardarono con occhi vitrei. Kurt fece un paio di passi indietro, cercando di lasciare andare la mano di Sam, alla quale era aggrapato come se stesse per cadere da un momento all'altro.

Nessuno dei due voleva lasciare la presa, ma un altro colpo di clacson li costrinse a dividersi.

Kurt indietreggiò, dai suoi occhi color ghiaccio tornavano a far capolino alcune lacrime e si avviò verso la porta.

Sam rimase imbambolato, senza riuscire a dire e fare nulla mentre lo guardava allontanarsi.

Prima di sparire dalla sua vista e giù dalle scale, Kurt lo guardò e fece un sorriso.

Questo non è un addio.”



 

 


Una KUM tutta per la mia Annalisa. Love u Darling :)

Avevo in testa questa idea da quando ha cominciato a girare la voce che Chord non ci sarebbe più stato nella prossima stagione, quindi ho provato a immaginarmi un Sam che parte, una situazione triste e un Kurt ancora più triste. Non è nulla di che e forse Kurt è anche un po' OOC, ma avevo voglia di roba triste e sdolcinata e quindi stasera è uscita così :)

Critiche, non critiche, se vi è piaciuta o meno, lasciatemi un commento :)

Marti

   
 
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