Titolo: A Promise
Autore: Castiel Who (Lady House)
Genere: Romantico, Sentimentale
Personaggi: Frodo Baggins, Samwise Gamgee
Pairing: Frodo/Sam
Rating: PG15
Avvertimenti: Slash, Fluff, What if?, Missing
Moment, One-shot
Timeline: Alla fine de “La Compagnia dell’Anello”.
Note: “Acqua” nella Big Damn Table
Disclaimer: Frodo, Sam e l’intera Terra di Mezzo
non sono miei, ma appartengo a quel genio di Tolkien.
"Vengo anch'io, o
non partirete neppure voi. Farò dei buchi in tutte le barche." disse Sam fra i vari tentativi di riprendere del
tutto fiato.
Avrebbe realizzato in
seguito che se l'era vista veramente brutta, che se Frodo avesse tardato di un
solo secondo sarebbe stato troppo tardi per qualsiasi tentativo di salvataggio.
Nonostante ciò, nel profondo del cuore, sapeva che lo avrebbe salvato. Sapeva
che il suo padrone provava abbastanza affetto per lui.
"Lasciane almeno
una intatta! Ne avremo bisogno.",
il giovane Baggins lo abbracciò con forza, incurante che in questo modo veniva
bagnato anche lui.
In effetti, si rese conto,
l'amico era appena uscito dalle fredde acque del fiume, il che non lo rendeva
solo bagnato, ma anche gelido al tatto e di conseguenza, con un grosso
potenziale di poter prendere la febbre o una terribile polmonite.
"Oh no! Sei
congelato, rischi di prendere un accidente e tutto questo per colpa mia!"
disse sconsolato allontanandosi abbastanza per osservarlo: i riccioli bagnati
gli stavano incollati al volto lasciandoli qua delle righe confuse e là delle
piccole gocce solitarie.
"Morirei volentieri,
a costo di non abbandonarla, lo farei.", ribatté l'interessato con
convinzione, ritrovato un certo controllo nella voce.
"Non me lo perdonerei
mai e poi mai, se accadesse, mio caro Sam Gamgee," ammise Frodo senza
esitare, "E ora aiutami a toglierti questi vestiti fradici. La cosa
migliore sarebbe metterli al sole e aspettare che si asciughino."
Detto ciò, senza attendere
risposta, incominciò: aprì la spilla di Lorien e gli sfilò il leggero e soffice
mantello elfico che adagiò piegato alla ben meglio dietro di sé.
Sam impiegò dei secondi
per rendersi conto che di lì a poco sarebbe stato nudo davanti al suo padrone.
Non era mai stato un tipo eccentrico o estroverso; si ritrovò talmente in
imbarazzo che rimase imbambolato mentre le gentili mani di Frodo trafficavano
con i suoi indumenti zuppi.
Dopo aver tolto la spessa
giacchetta di lana, passò alle bretelle che tenevano su le corte braghe che gli
arrivavano poco più sotto del ginocchio. Fatte scivolare, si ritrovò a dover
aprire uno per volta, tutti i bottoni della camicia le cui asole parevano
volessero essere tutt'uno con il resto. Le piccole dita dello Hobbit, nel
gesto, sfiorarono più volte il petto e la pancia tremanti del più giovane. In
un attimo, le sue guance presero fuoco, era visibilmente imbarazzato da quei
contatti che il suo cuore tanto ambiva. Oramai non era più sicuro del vero
motivo per cui tremasse: se per il freddo che gli stava penetrando nelle ossa,
o per quel che stava accadendo.
l'ultimo indumento a
finire sul liscio legno della barca furono i pantaloni: per essi Frodo ebbe
bisogno della partecipazione di Samwise che, sempre più rosso in volto, si
tenne ai bordi dell'esile imbarcazione e si vece leva per sollevare il corpo
dalla vita in giù.
Si ritrovò completamente
nudo davanti agli occhi del suo padrone, ma presto si accorse che la cosa più
importante in quel momento era non morire di freddo. Strinse le braccia attorno
alle membra bisognose di calore riuscendo con un gomito tenuto particolarmente
piegato e in basso, a celare i propri genitali.
Il mantello elfico
dell'altro Hobbit finì - seguito da tutti gli altri capi di vestiario rimasti -
abbandonato da una parte e Sam capì immediatamente quali fossero le intenzioni
del padrone: scaldarlo con il calore del proprio corpo, la miglior fonte di
calore immediata e appropriata per quella situazione.
Quando fu completamente
nudo, si avvicinò al giardiniere fino a sfiorarlo, "Vieni qui, Sam. Hai
urgentemente bisogno di scaldarti come si deve e di asciugarti."
Prese il proprio mantello
ancora asciutto e, mentre l'amico si avvicinava timidamente, glielo passò sulle
spalle. Aderì e asciugò la sua schiena rapidamente, le mani dello Hobbit
correvano dove l'indumento lo copriva nel tentativo di scaldarlo. Afferrò i due
lembi ancora asciutti e incominciò a passarli anche sul resto del corpo di
Samwise: prima il petto, poi il ventre, le braccia e infine le gambe.
Nel crederlo si sentì
stupido e terribilmente ingenuo, ma Frodo avrebbe giurato di aver sentito dei
deboli gemiti mentre passava sui capezzoli, sull'ombelico e nel tratto vicino
alla zona inguinale, il che lo rese tremendamente curioso.
Non disse niente, se il
volto del giardiniere fosse diventato ancora più rosso avrebbe iniziato a
sospettare mancanza di ossigeno o qualcosa di peggio. Meccanicamente, lasciò
cadere la stoffa bagnata e lo abbracciò con forza, facendo aderire i loro corpi
il più possibile. Sentì la pelle dell'altro farsi sempre più calda, bramosa di
quel contatto. Improvvisamente, il braccio di Sam, dimentico del suo compito
gli circondò delicatamente la vita senza stringere come se temesse di fargli
male.
Allora Frodo capì con
certezza cosa nascondeva. Cercò di non farsi notare e lo vide per una frazione di secondo: il pene
dell'amico era eretto come se fosse primo mattino. Si lasciò stringere con
maggiore rigore, mentre quei pochi centimetri di pelle rimasti ancora scoperti
andarono a contatto con il complementare dell'altro. La reazione che ebbe fu
talmente inaspettata che per un attimo lo lasciò sorpreso. Stava avendo luogo
un graduale afflusso di sangue nelle sue parti basse, segno che tutto ciò non
dispiaceva nemmeno al suo corpo.
In cuor suo aveva sempre
saputo di certi desideri intimi nei confronti del giardiniere, ma sempre erano
stati messi da parte con la convinzione che averlo tutto per sé in ogni senso
della parola sarebbe stato ingiusto e avrebbe fatto soffrire entrambi. Che i
suoi sentimenti non corressero da un lato solo fu l'ultima cosa che si sarebbe
mai aspettato; non era già abbastanza raro che uno solo Hobbit si sentisse
attratto da un'altro del suo stesso sesso?
Samwise si allontanò con
la testa abbastanza per poter osservare il volto di Frodo e lasciare che i loro
sguardi si incontrassero e incatenarsi per un lungo momento. Il colore
dell'acquamarina e quello del grano maturo uniti da qualcosa che andava ben
oltre le normali aspettative.
Fu come se fosse scoppiata
una scintilla: Sam quasi non si accorse di essersi avvicinato finché le loro
labbra non si sfiorarono impercettibilmente; allora provò tutto l'imbarazzo
possibile - se mai fosse stato possibile averne altro - e lo colse un forte
desiderio di ritrarsi e chiedere un'infinità di scuse al suo padrone.
Ma non gli fu dato il
tempo necessario a farlo, una mano di Frodo lo trattenne accarezzandogli una
guancia dolcemente. Bastò perché entrambi annullassero le distanze con un bacio
casto. Le labbra si unirono per un tempo che parve infinito, eppur appena
sufficiente a riassumere anni di sentimenti e affetto.
Il desiderio nascosto per
lungo tempo nei loro cuori si infiammò all'istante e li animò
irreversibilmente. Samwise si addossò all'esile corpo di Frodo che a sua volta
si distese di schiena sul mucchio di indumenti abbastanza morbidi da rendere il
tutto più comodo. Con la cautela di chi ha paura di spezzare un ramoscello, il
giovane giardiniere si abbandonò sul suo padrone, ma questi parve di non
aspettar altro che sentire quel peso su di sé.
"Ti prego; mio
adorato Sam, fa l'amore con me, ora." chiese Frodo scostandosi di pochi
millimetri appena per sussurrare quelle bisognose parole.
"Signor Frodo,"
ribatté incerto Sam, "la mia paura é di farle del male e sa che non me lo
perdonerei mai, se questo accadesse."
Le labbra di Sam
lasciarono dei dolci baci sul petto di Frodo rendendosi conto per la prima
volta che quest'ultimo si era tolto il suo fardello da attorno al collo.
"Quel che so è che
non succederà mai. E so anche che pure tu lo vuoi." gli soffiò dolcemente
nel punto in cui il collo incontra la spalla.
Samwise non riuscì a
trovare parole adeguate, ma presto la sua bocca venne presa nuovamente in
ostaggio da quella di Frodo.
Incoraggiato da così tanto
entusiasmo, il giovane Hobbit seguì il proprio istinto e il proprio cuore. Dopo
aver accarezzato e baciato a lungo l'amante, lo fece. Lo penetrò con decisione,
ma anche con delicatezza, assicurandosi di recar il meno dolore possibile.
Quando tutto fu finito,
rimasero per lungo tempo abbracciati l'uno all'altro mentre non molto lontano,
una battaglia infuriava e l'Unico Anello giaceva dimenticato tra i vestisti
sdruciti.
Fine.