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Autore: Miss Dumbledore    10/07/2011    1 recensioni
Piccola one-shoot sul gruppetto di Serpeverde più famoso della storia, con una piccola aggiunta da parte mia ù.ù
Beh, ecco a voi gli Intoccabili, durante il loro sesto anno ad Hogwarts.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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'Sei bellissima'. Ecco cosa le ripetevano in continuazione, fin da prima che iniziasse a parlare tanto che queste due parole le erano entrate nella pelle e ci credeva, ci credeva anche ora che era una statuaria diciassettenne che si apprestava a finire il sesto anno.
Bella, appariscente e decisa, ecco come la vedevano tutti, ecco come voleva apparire. Lei doveva essere sempre perfetta, altera, una Dea scesa in terra solo per bersi un'acqua viola e poi tornare nel suo mondo dorato. Naturalmente non era sola, lei e la sua combriccola di pochi eletti erano gli Intoccabili, come li aveva soprannominati Henrietta, più comunemente soprannominata da Astoria Etta.
Quel mondo, a cui pochi esterni era dato l'accesso, sembrava una favola dall'esterno: popolarità, bellezza eterea, donne (o uomini nel caso di Daphne), alcool, feste e divertimento. Ma oltre a tutto questo c'erano segreti, voci, complotti, dolore e il vuoto lasciato dalla mancanza di amore; era una specie di riproduzione in miniatura del mondo dei purosangue: freddo e vuoto in cui la parola d'ordine era 'perfezione ed eleganza', nessuno sapeva che dietro quella facciata di abbagliante bellezza c'era un piccolo inferno personale per tutti loro. Malfoy col padre ad Azkaban e un compito su cui la Greengrass aveva deciso saggiamente di non indagare, Zabini con il padre sempre assente e la madre alcolizzata che ad ogni festa dava mostra di sè per la sua eleganza e compostezza, la Parkinson con i suoi genitori sempre scontenti e il suo amore impossibile; poi c'era Astoria Greengrass, sua sorella nonchè re-incarnazione di quel Black morto giusto un anno prima, spirito ribelle e fin troppo lontano dai canoni della loro società, sempre in lotta con i suoi genitori. Ed infine lei, Daphne Greengrass, la Queen Bee per eccellenza, la ragazza più ambita di Hogwarts il cui sguardo era capace di congelare chiunque che a volte si chiedeva chi fosse davvero, la quasi donna perfetta e algida che faceva stragi di cuori e rendeva così orgogliosi i suoi genitori o una ragazza ancora in cerca di se stessa, senza amore ne un vero scopo. A volte invidiava la sorella che sapeva chiaramente chi voleva essere e chi non, che aveva il coraggio di essere sempre se stessa in ogni occasione e che non era così attaccata all'immagine vanesia che gli altri avevano di lei, mentre lei, oh lei adorava quando gli sguardi di chiunque nella stanza si posavano su di lei, come se fosse l'unico raggio di sole in una giornata buia e tempestosa, uno spicchio di luna in una notte novilunio; qualcosa di raro, speciale insomma, qualcosa per cui chiunque avrebbe dato l'anima pur di averlo.
-Che fai Daf, sei rincretinita di colpo?- disse una voce mentre sentiva sedersi vicino a lei con poca grazia la persona che aveva appena parlato.
-Sempre gentile Malfoy, eh- commentò in tono piatto senza staccare lo sguardo dal fuoco, o almeno, quel che rimaneva nel caminetto, tenendo le gambe incrociate sul divano di pelle nera.
-Nemmeno tu lo sei mai stata, è per questo che facciamo scintille assieme- ghignò lui tirando fuori un pacchetto di sigarette dai pantaloni della divisa e infilandosene una fra le labbra; -vuoi?-
-Questo è vero- ammise lei mente prendeva una sigaretta dal pacchetto da cui gliele stava offrendo, -grazie.-
-E di che?- ghignò lui facendo scattare un vecchio accendino intarsiato e poi passandolo all'amica -comunque quando mai ciò che dico non è vero?-
-Oh, da un bel po', precisamente da..fammici pensare- assunse una finta aria pensierosa la bionda subito dopo avere acceso a sua volta la sigaretta -ah ecco, da mai.-
-Adesso sei ingiusta- ribattè lui in tono piatto, senza nessuna particolare sfumatura nella voce -allora, che ci fai in pigiama in sala comune alle due di notte?- domandò dopo poco, trafiggendo con sguardo indagatore la ragazza che aveva spostato di nuovo lo sguardo sulle braci mente teneva fra le dita sottili la sigaretta il cui fumo si alzava in un piccolo fumo bianco fino a raggiungere il soffitto basso e in penombra.
-E tu come mai torni a quest'ora in sala comune?- fece lei indifferente, senza nemmeno volerlo sapere.
-Touchè, non voglio più saperlo- si accasciò allungando le gambe davanti a se Draco soffiando fuori il fumo dalle labbra sottili.
-Bene-
-Bene- aggiunse in tono atono quanto quello di Daphne lui. Rimasero in silenzio per un po', finchè lei non buttò il mozzicone fra le braci e fece un lieve sospiro.
-Ah Daphne Daphne Daphne.. la mia piccola dolce Daphne- ghignò Draco facendola voltare di scatto con le labbra leggermente socchiuse dallo stupore.
-Che c'è?- chiese lui guardandola con aria innocente portandosi le braccia incrociate dietro la testa. Lei rimase qualche istante a guardarlo in silenzio, poi scosse la testa.
-Niente, a meno che tu non voglia portarmi a letto, perchè la risposta è sempre la stessa- sorrise altrettanto angelica Dafne; lui per tutta risposta fece il suo solito ghignetto geneticamente ereditato dai suoi antenati, se qualcuno non l'avesse riconosciuto per la carnagione chiara, dagli occhi grigi come metallo e dai capelli platinati l'avrebbe riconosciuto da quello, impeccabilmente strafottente, Malfoy.
-Ah , resterai sempre la mia regina dei ghiacci preferita cara, ma dovresti addolcirti un po', sai?-
-Lo so- disse solo mentre appoggiava la testa alla sua spalla con un lieve sospiro. Draco le passo un braccio sulla spalla e le diede qualche pacca.
-Ah Draco Draco Draco.. rimarrai sempre il mio imbecille preferito.-
-Lo so- ghignò lui divertito.
-Ma non dirlo a nessuno, rovinerebbe la mia immagine- aggiunse lei con un tono totalmente serio, anche se era chiaro che scherzava.
-Rimarra un segreto fra noi due Daf, come sempre- la rassicurò lui tirando fuori un'altra sigaretta.
-Come sempre- sospirò lei stanca.

 

***
 

 

A metà pomeriggio gli Intoccabili si erano riuniti per noia in giardino, Daphne se ne stava stesa con la testa appoggiata sulle gambe di Pansy che era seduta appoggiata al grande albero sotto il quale si erano sistemati. Ormai erano legate e si potevano quasi definire migliori amiche, anche se per Daphne era già tanto definire qualcuno 'amico' col suo modo di fare distante e freddo che tanto faceva impazzire i ragazzi di quella scuola. La sua opinione era cambiata radicalmente quell'ultimo anno insieme alla Parkinson, il cui cervello sembrava essere uscito da quel letargo perenne che la rendeva un'ochetta decisamente insopportabile. Forse il sole estivo gliel'aveva fatto maturare, perchè a metà agosto, quando si ritrovarono per una cenetta gli Intoccabili era un'altra persona. Era strano, vederla così.. calma, in un certo senso, nessun fare da oca giuliva sempre attaccata al braccio di Draco; allora pensò che forse era stato il sole estivo fin troppo forte a farle crescere il cervello, come un cactus che metteva i fiori dopo dieci anni di vita, alla Parkinson ne erano serviti sedici per farsi crescere un cervello. Ed ora, il gruppo era davvero unito, erano davvero ciò che si poteva definire, la cricca di amici più importante di Hogwarts, alla stregua di SanPotter, il traditore del suo sangue e la zannuta, solo che loro avevano decisamente più buon gusto e classe.
-Passami una sigaretta Draco, - la voce della Greengrass annoiata riscosse il biondino che era a sua volta steso con la testa appoggiata sulle gambe della bionda e che sembrava quasi sul punto di addormentarsi, lui si tastò le tasche dei pantaloni della divisa finchè non trovò il pacchetto e allungò un braccio verso di lei, in modo che lo prendesse, corredato di accendino; -sempre ai suoi ordini madame- commentò, forse un pochino acido.
-Ed è bene che sia così- rispose lei, ignorando volutamente il tono sarcastico dell'amico e cercando di non bruciarsi le dita fini.
-Da qua Daph,- disse dopo un po' Pansy prendendole dalle mani la sigaretta e l'accendino e accendendogliela lei, per poi mettergliela fra le labbra vermiglie e prendendosene anche lei una. Daphne ricordava perfettamente quando aveva smesso di andare a letto con Draco, con cui l'aveva fatto più per amicizia che per altro, erano una specie di scopamici: era successo da poco più di un mese e mezzo, forse due. Lei e Pansy erano rimaste sole in sala comune, dato che avevano entrambe saltato il pranzo e si erano messe a parlare del più e del meno, la bionda curiosa di conoscere quella nuova Parkinson e la mora probabilmente per noia; non sapeva bene come erano finite sul discorso Draco e due parole l'avevano colpita a fondo, come pochissime cose facevano: 'lo amo'. Aveva detto solo questo, ma a Daphne era bastato per capire quanto fosse complesso quel sentimento, uno Slytherin che diceva di amare qualcuno era come vedere un Grifondoro intelligente, raro, quasi impossibile. Loro educati a non pesare troppo i sentimenti, a preferire un buon partito o una semplice notte di passione ad un vero amore. Era rimasta per un attimo in silenzio, poi con la scusa di dover andare a parlare con Zabini di una cosa urgente si era alzata ed era uscita dalla sala comune mantenendo quella facciata impassibile che la rendeva la regina dei Serpeverde; aveva davvero raggiunto gli altri e si era seduta al tavolo in silenzio, accanto ad Astoria che l'aveva guardata solo un attimo e poi le aveva preso la mano, quella piccola creaturina che si ostinava a difendere in quel momento la rasserenò. Era la sua forza, insomma. Decise di non pensarci e si godette quel poco che rimaneva del pasto prima di tornare con tutti in sala comune, ma quando la sera lei e Draco avevano avuto uno dei loro soliti appuntamenti, dopo, con una sigaretta in mano e lo sguardo sul soffitto del baldacchino pensava a ciò di cui aveva bisogno e cosa no, e quelle scopate occasionali con Draco non rientravano nel primo gruppo. Ricordava ancora la scena perfettamente.

La bionda si girò verso il ragazzo accanto a lei e gli poso le mani sul petto, avvicinando le labbra all'orecchio di lui sussurrò solo -questa era l'ultima volta Malfoy, spero te la sia goduta,- aveva assunto un tono talmente.. soave, sì, non c'erano altri aggettivi per descriverlo, che lui la guardò solo negli occhi, ghiaccio contro metallo, entrambi così freddi, all'apparenza ostili, che però fra loro inscenavano mille giochi, diventavano quasi umani e se ne stette zitto, restò solo a guardarla negli occhi, lei sopra di lui con la lunga chioma dorata che gli sfiorava il petto. Fu Daphne a interrompere il contatto visivo e ad alzarsi per rimettersi i vestiti e sistemarsi di tutto punto, per raggiungere il dormitorio femminile.
-Solo una domanda Daph, perchè?- la voce di lui la bloccò nell'atto di aprire la porta, si girò lentamente verso Draco ancora nel letto che l'aveva osservata attentamente, studiandola, durante tutta la preparazione, quasi a volerla scandagliare.
-Oh, non prendertela a male tesoro.. solo che non mi diverte più,- gli fece un mezzo sorriso lei prima di voltarsi e aprire la porta. -Notte Draco, sogni d'oro- e si richiuse la porta alle spalle sentendo la voce di lui che diceva qualcosa di simile a 'dormi bene o ti verranno le rughe' e con un sorriso capì che non sarebbe cambiato nulla, in fondo, lui ne aveva di puttanelle e lei aveva con chi divertirsi, era durata fin troppo e le cose a lungo andare l'avevano sempre annoiata.

-Passatene una anche a me,- la voce di Zabini seduto accanto a Pansy la fece riemergere in fretta dai ricordi, mentre, come aveva fatto poco prima Draco, allungava il braccio verso di lui passandogliele.
-Tu Ast non fumi?- domandò rivolgendosi ad una piccola biondina, truccata con una matita nera pesante assurdamente somigliante a Daphne, con la differenza che lei invece di indossare lucide scarpe nere col tacco da dieci centimetri aveva ai piedi delle più pratiche converse.
-Uhm, non mi va, no- rispose annoiata con gli occhi chiusi mentre si godeva quel sole di inizio primavera, strano per metà marzo dove, di solito, pioveva a dirotto.
-A En non lo chiedo nemmeno, lei e le sue manie da salutista- ridacchiò Blaise buttando fuori il primo fumo della sigaretta e appoggiando l'accendino sopra il pacchetto al suo fianco.
-Sempre meglio che finire avvelenata come voi altri,- rispose una moretta stesa a pancia in giù che leggeva il giornale svogliatamente senza nemmeno alzare lo sguardo, anche se lo faceva giusto per avere qualcosa da fare.
-Sicura di non essere amica di SanPotter e compagnia cara? Mi ricordi terribilmente lui,- la punzecchiò Pansy cominciando a giocherellare con un boccolo biondo della Greengrass.
-Già, perdi punti Kingsley- aggiunse Malfoy svogliato, non perdendo l'occasione di dire la sua, come sempre.
-Oh, andate al diavolo voialtri- borbottò Henrietta decisa a non dare corda agli Slytherin che cercavano un po' di divertimento, mai imbattersi in un Serpeverde annoiato, era peggio che farlo infuriare.
-Con piacere,- accennò un ghignò Malfoy che come un bambino dispettoso voleva sempre avere l'ultima parola. La ragazzina sbuffò appena, ma continuò imperterrita a leggere il giornale in cui compariva a grandi lettere '
Famiglia babbana uccisa in Scozia, che sia stato Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?!' seguito da una serie enorme di baggianate, dato che sembrava fosse stata una semplice fuga di gas, ma cosa ci si poteva aspettare da un giornaletto da quattro soldi come 'La Gazzetta del Profeta'?

note: se siete arrivati fin qui mi complimento con voi, davvero, siete proprio masochisti u.ù
Beh, che dire, ecco una piccola one-shot cone due piccoli sprazzi di vita dei miei Slytherin preferiti (diciamola così v.v); il primo anormale, una situazione eccezionale, mentre nel secondo è un po' la vita di tutti i giorni in quei noiosi pomeriggi che non passano mai, un missing moment insomma v.v
Beh, tanti saluti a tutti e taaaaanto love :D
Ah, la parola intoccabili non è davvero di mia invenzione, ma di una mia amica che ha il copyright u.u quindi se la trovo in giro vi spiezzo in due, sul serio ò.ò

   
 
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