Era un bell'uomo, dicevano alcuni.

Simpatico, allegro, uno di quelli con la battuta pronta, insomma.

Capace di attaccar discorso perfino con gli alberi, se avesse voluto.

Mamma mi ha sempre detto che era il sole della famiglia.

Eppure quando qualcuno lo nomina a tutti scappa una lacrima. Proprio non capisco.

Come fanno a piangere se era una persona così simpatica?

Dovrebbero ridere, invece.

Gli adulti sono strani.

James dice che piangono perché gli manca. Ma non capisco neppure questo: papà dice che le persone che amiamo vivono per sempre nel nostro cuore.

Tutti gli zii lo hanno amato. Allora perché piangono?

Zia mi racconta sempre che non c'era verso di farlo ragionare: era matto da legare.

Ricordo una sera, papà, Al e James erano andati a comprare la bacchetta nuova ad Albus, avrebbe iniziato la scuola di lì a poco tempo. Pioveva forte e io avevo molta paura.

Sono corsa da mamma, e le ho chiesto di raccontarmi una storia.

La storia di zio Fred.

Lei ha sorriso, ma ho visto subito che gli occhi le sono diventati lucidi. Ha iniziato a raccontare: raccontava di quando zio George e zio Fred avevano interrotto gli esami di papà, zio Ron e zia Hermione, entrando con le scope e scoppiando fuochi d'artificio.

Raccontava delle estati alla casa dei nonni, di come scherzassero zio Ron per il fatto di essere una frana a Quidditch.

Mi sono addormentata mentre mamma raccontava, quella sera, e ho sognato di volare con zio Fred sulla scopa. Volteggiavamo fra e nuvole, accarezzandole.

Ridevamo e ci divertivamo. Avrei voluto rimanere con lui per sempre.

Ma non è stato così: all'improvviso le nuvole sono diventate nere e così anche il cielo.

Zio ha iniziato a piangere, delle grandi mani sono uscite dalle nuvole e l'hanno afferrato, portandolo lontano.

Ho fatto però in tempo a sentire il suo urlo: "Saluta tutti gli zii e i nonni. Dagli un grosso bacio da parte mia!".

Mi sono svegliata. Ero ancora nel letto con la mamma, lei si era addormentata. Aveva gli occhi gonfi, senza far rumore gli ho schioccato un grosso bacio sulla guancia e sono andata in camera mia.

Il giorno dopo ho chiesto a nonna Molly di parlarmi di zio Fred.

Ha iniziato a singhiozzare non appena ho pronunciato il suo nome.

Io allora l'ho abbracciata forte e le ho raccontato il mio sogno, ma lei anziché sorridere è corsa via dalla stanza piangendo.

Mi dispiace...non volevo far piangere la nonna. In casa c'era anche zio George, che mi ha detto di non preoccuparmi, nonna piangeva perché gli mancava zio, non per copa del mio sogno.

Non ho mai conosciuto zio Fred, ma lo sogno ogni notte.

E ogni notte quelle mani vengono a strapparlo via da noi.

Quando sarò grande voglio distruggere quelle mani, annientarle.

Ti voglio bene, zio.

Manchi a tutti.

Anche a me.

Lily.

Ho immaginato la piccola Lily....chissà cosa deve aver provato lei, pensando a Fred.

Spero vi sia piaciuta. =)