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Autore: nightswimming    11/07/2011    12 recensioni
In casa Hudson-Bellamy non si riesce a trovare un accordo sul nome da dare al nascituro. Matt decide di prendere la situazione in mano.
Ovviamente, Dominic dovrà assisterlo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: non sono miei, non fanno nulla di quanto scritto sotto, non ci guadagno un centesimo.
 
 
 
 
 
 
Dominic era allibito.
Matthew gli era venuto incontro sventolando una delle sue cravatte a mezz’aria – e fin qui tutto bene, insomma, si stava pur sempre parlando di un uomo che in passato gli aveva fatto molto peggio, come ad esempio scagliargli molteplici chitarre su entrambe le sopracciglia. Tutto nella norma.
Poi però Matthew gli aveva porto quell’oscenità a righe con in faccia l’aria più seria e determinata del mondo e gli aveva chiesto di bendarlo.
- Prego…?! – aveva ribattuto Dom, sul punto di strozzarsi con la sua birra.
Matthew aveva alzato gli occhi al cielo.
- Dom, su, non è difficile, bendami. –
- Ma- -
- Dai, che voglio togliermela il prima possibile. – aveva insistito Matt, agitandogli l’orrore sotto agli occhi.
Dom aveva appoggiato con calma la bottiglia sul tavolo e l’aveva fissato con attenzione.
- Cosa vuoi toglierti?... – aveva poi chiesto sospettoso.
Matt a quel punto aveva sbuffato infastidito.
- E’ lunga da spiegare. –
- Ah ah! –
- Ma non è niente di quello che tu pensi. –
Dom aveva socchiuso le palpebre e aveva incrociato le braccia sul petto, poco convinto.
Matt aveva scosso la testa.
- Ti faccio assistere. Va bene? Ora mi bendi? Andiamo, che ho fretta. –
Dom aveva deglutito con una certa difficoltà. In che cosa si era cacciato?...
 
*
 
Dominic, dicevamo, era allibito.
- Matt. –
- Mh. –
- …Di grazia, che cazzo stai facendo?! –
L’amico si era girato a tentoni, non riuscendo a individuarlo con chiarezza a causa della cravatta che aveva ben stretta attorno agli occhi.
- Non si vede? – aveva chiesto, provocatorio.
Dom si era chiesto cosa diavolo si sarebbe dovuto vedere. Erano sul suo letto: Matt si stava sgranchendo le dita davanti a uno dei suoi più brutti cappelli dell’era Showbiz, riempito fino ai bordi di bigliettini piegati con estrema cura.
- No. – aveva ribattuto sinceramente Dom.
Matt ora aveva preso a far roteare le braccia, rischiando di ucciderlo a ogni giro.
- Sto per scegliere il nome del bambino. – disse, passando a sciogliersi i muscoli del collo.
Dom lo guardava annichilito.
- Temo di non comprendere. –
- Io e Kate litighiamo da troppo tempo. Ho messo qui dentro – indicò uno degli Spiderman che costituivano la fantasia del copriletto, ma Dom suppose che mirasse al cappello – le mie proposte e le sue. Sarà la sorte a decidere. – concluse, in tono solenne.
Il quale, sommato alle cretinate che stava dicendo e al fatto che fosse scalzo e bendato sul suo letto, faceva di lui un perfetto idiota.
- Sei un perfetto idiota! – ci tenne a fargli sapere Dominic, indignato, prendendo a scrollarlo per una spalla. – Lasci al caso il nome del tuo unico figlio?! Ma ti sembra il modo? –
Matt fece filosoficamente spallucce.
- Lei è d’accordo. Mi ha fatto giurare di essere onesto e io ovviamente lo sarò. E’ il modo più democratico di risolvere la faccenda. – disse, stringendosi il nodo della cravatta con un ultimo gesto propiziatorio.
Dom si colpì le cosce con le mani in un moto d’incredulità e tornò all’attacco.
- Ti ricordi come si chiama lo zio cui Kate è tanto affezionata? E se viene fuori quel bigliettino? Eh? Come la mettiamo, con Rufus Bellamy?! –
Matt si divincolò dalla sua stretta con aria offesa.
- Kate pensa che sia una femmina. – ribatté deciso, con l’intenzione di porre fine alla discussione.
Dom emise un verso incredulo.
- Ah, di bene in meglio! “Complimenti, Matthew, ho saputo della bella notizia! Come si chiama la frugoletta?” “Eh, Rufus Bellamy!” –
Matt gli rifilò una spallata che avrebbe voluto tirargli nelle costole e che invece lo colpì all’inguine; lo dedusse dal fatto che normalmente il suo batterista non prendeva note così alte.
- Ahia, cazzo! Brutto…! -
- Piantala di straparlare e lasciami adempiere agli onori paterni. – lo ignorò secco Matthew, cercando a tentoni il cappello sul letto.
Sentì che Dom si agitava al suo fianco, probabilmente per accertarsi di essere ancora in grado di diventare padre anche lui un giorno o l’altro.
- Chiamalo Dominic, è un nome così bello! – lo sentì proporre, sarcastico. Matt sbuffò.
- Sì, così la mia vita famigliare va a puttane sin da subito. Hai idea delle voci che girano su di noi? Di quello che i fan sono stati capaci di inventarsi in tutti questi anni?... –
Lo sentì emettere un verso vittorioso.
- Giusto! I fan! Avranno suggerito un paio di nomi anche loro, no? Magari qualcuno ha avuto una buona idea… -
- Quello con più buon gusto proponeva Pwoperfish se è maschio e Zeta se è femmina. –
Silenzio.
- Non ci credo. – disse infine Dom, incerto.
- Lo giuro sulla Glitterati. –
Altro silenzio.
- Vabbé dai, pesca. – si arrese Dom, massaggiandosi le tempie.
Lo osservò mentre immergeva una mano nel mare di bigliettini.
- O sennò chiedi a Chris, che coi ritmi che ci sono in casa sua di nomi ne deve sempre avere qualcuno pronto. – suggerì ancora, ridacchiando.
 
*
 
Dom diede uno sguardo di sbieco a Matt. Era molto pallido, e il bigliettino gli tremava fra le dita.
- Non… Non ce la faccio. – sussurrò, la voce rotta.
Dom si sporse oltre la sua spalla per sbirciare il nome prescelto e inorridì.
- E questa chi è…? – chiese, disgustato. Matt accanto a lui fissava il vuoto.
- La nonna di Kate. – rispose, assente.
- Ma di che cosa si fa la famiglia Hudson prima di scegliere i nomi ai bambini?! –
Matt scosse la testa.
- Che ne so. –
Dom gli diede una pacca di incoraggiamento.
- Prova ancora. Se è maschio. – aggiunse, incoraggiante.
Matt annuì debolmente.
 
*
 
- Allora? –
Matt gli porse il bigliettino con aria soddisfatta. Dom fece schioccare la lingua in segno di apprezzamento.
- Questo mi piace. –
- Naturale! – fece Matthew raddrizzando orgoglioso la schiena, - E’ uno dei miei. –
Dom lo osservò mentre cavava fuori il cellulare dalla tasca.
- E adesso? – chiese, divertito.
Matt prese un lungo sospiro.
- E adesso preghiamo che sia maschio. – disse in tono fatalistico, aspettando che Kate gli rispondesse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: adoro scrivere cose dementi XDDD
E questa è appunto una storiella demente scritta per festeggiare la buona novella (BabyBells è fra noi <3) e che prende ispirazione dal toto-scomesse che sta girando in rete riguardo al nome della suddetta creatura.
(Non dimentichiamoci di prendere tutti insieme per i fondelli Cheit che, dopo mesi di discorsi filosofici su quanto questa gravidanza fosse “diversissima da quella prima quindi sento distintamente che è una femmina” e bla bla bla, ha sonoramente cannato il sesso del pargolo *epic fail*)
Spero vi sia piaciuta :*
 
P.S. La famiglia Hudson, ho verificato, ha nomi normalissimi – almeno, la madre di Goldie Hawn ha un nome da cristiana. Non sono stata a controllare anche gli zii, per cui su Rufus non ci giuro XD, però insomma, mi sembra poco probabile.
  

 

   
 
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