Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: happylight    11/07/2011    5 recensioni
Danimarca decide di fare una sorpresa ai suoi fratelli minori, ma non sa che sarà lui a riceverne una ancora più grande...
***
*-Iscritta al concorso "Una one-shot per l'estate"-*
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era una bellissima giornata estiva a Copenaghen.

Certo, se si escludeva la pioggia mista a grandine che si stava abbattendo sulla città.

Questo pensava Danimarca, seduto in una comoda poltrona nel salotto della sua villa, mentre fissava le gocce di pioggia scorrere sul vetro della finestra. Neanche il boccale di birra che aveva in mano riusciva a risollevargli il morale, mentre fissava il panorama del porto della capitale danese che si godeva dalla sua casa.

Nell’immaginario collettivo alla parola “estate” si associano spiagge assolate, giorni pieni di sole e di caldo, mare illuminato dal sole, feste dal tramonto all’alba.

Già.

Quello che mancava in quel momento era proprio il sole.

E non gli sarebbe dispiaciuto neanche farsi un bel bagno. Certo non nelle fredde acque del Mar Baltico però. Neanche la Sirenetta che vedeva all’ingresso del porto avrebbe avuto piacere a tuffarsi in quei gelidi abissi. O forse le sirenette non sentivano il freddo in acqua. Chissà. Avrebbe dovuto chiedere a Norvegia, era lui quello che si intendeva di più di creature sovrannaturali.

Danimarca appoggiò il boccale sul basso tavolinetto accanto alla poltrona, sbadigliò e si stiracchiò le braccia.

Poi all’improvviso un brivido lo scosse.

Si stava lagnando come una femminuccia! Insomma, non era proprio da lui deprimersi in quel modo per un po’ di pioggia! Lui era un uomo, anzi, una nazione attiva, energica ed allegra, ed affrontava i problemi di petto, senza starci troppo a rimuginare sopra.

Ergo, doveva trovare una soluzione.

Una vacanza!

Certo, una magnifica vacanza in qualche spiaggia assolata, in un posto pieno di sole e di caldo, mare illuminato dal sole e feste dal tramonto all’alba.

Danimarca si sentì rianimare già all’idea.

Adesso doveva solo trovare qualcuno che lo accompagnasse…

Sul suo volto si dipinse il solito sorriso allegro e scanzonato mentre afferrava ombrello e giacca, pronto ad uscire, un’idea già pronta e definita nella mente.

Per prima cosa doveva andare alla più vicina agenzia di viaggi. Dopodiché avrebbe scritto qualche lettera ai suoi amati fratellini…

 

 

“Vi abbiamo invitati tutti qui perché io e Su-san dobbiamo dirvi una cosa!” disse Finlandia con un gran sorriso alle altre nazioni nordiche riunite nel salone.

Norvegia smise di giocare a scacchi con il suo nisse, Islanda di mangiare biscotti insieme a Mr. Puffin e Danimarca di tracannare la solita birra.

“Tu e Sve vi sposate finalmente?” chiese Norvegia con tono piatto.

“Certo che no!” urlò isterico e scandalizzato il finnico “Io non sono sua moglie, volete piantarla?  Ah, Su-san, con questo non volevo dire che sto male insieme a te!” replicò fulmineamente dopo aver guardato in faccia lo svedese, che aveva messo su la sua espressione paurosa e terrificante.

“Uhm.” commentò il biondo, mentre un atmosfera azzurrina e spaventosa si spargeva attorno a lui.

Finlandia sentì un brivido lungo la schiena.

“Insomma, volevo solo specificare che non siamo sposati!”

L’atmosfera azzurrina non dava cenni di scomparire.

“Ok, forse un giorno….”

L’atmosfera azzurrina cominciò a diradarsi.

“Insomma, cosa ci volevate dire?” fece brusco Islanda, mentre Mr. Puffin sottolineava il tutto con un “Parlate, bastardi!”

“Ecco, io e Su-san non ci saremo per due settimane! Andiamo in vacanza alle Hawaii…”

“E poi hai anche il coraggio di dire che non siete sposati.” sussurrò Norvegia in tono blando “Allora cos’è questo se non una specie di viaggio di nozze?”

“NON È UN VIAGGIO DI NOZZE! Andiamo in vacanza insieme perché abbiamo vinto tutti e due un viaggio…”

“Cosa?” esclamò Islanda alzandosi in piedi e rovesciando qualche biscotto, mentre Mr. Puffin gracchiava il suo disappunto “Anche io ho vinto un viaggio alle Hawaii!” ed estrasse dalla giacca una lettera identica a quelle che stava tenendo in mano in quel momento Finlandia. Si avvicinò per confrontarle, girando e rigirandosi in mano i biglietti aerei.

“Sì, sono proprio identiche…” disse con espressione concentrata, lo sguardo fisso ai fogli appoggiati sul tavolo.

“Anche io ho ricevuto una lettera così.”

La testa di Norvegia sbucò all’improvviso sopra la sua spalla, facendogli prendere un colpo. Sentì una corrente di aria gelida, mentre il troll norvegese faceva sollevare i fogli e li teneva sospesi a mezz’aria davanti allo sguardo inespressivo del suo padrone.

“È evidente che qualcuno vuole che andiamo in vacanza tutti insieme…” sussurrò in maniera chiara, scuotendo impercettibilmente il ricciolo ribelle, mentre gli sguardi di tutti e quattro i nordici si posavano su Danimarca, che fino a quel momento era rimasto stranamente in silenzio.

“Aaahh, ragazzi come vi invidio!” fece il più grande dei nordici, tirando un grosso sospiro, mentre appoggiava le gambe sul tavolo e cominciava a dondolare sulle gambe posteriori della sedia “Quanto vorrei anche io che qualcuno mi avesse regalato una vacanza al mare! Così potrei andarmene da questa pioggia! Siete proprio fortunati!”

Gli altri quattro erano scioccati dalla sua inaspettata reazione.

“Ehi” disse Islanda, posando una mano sulla spalla del danese “Ma stai bene? Hai la febbre?” appoggiò il palmo della mano sulla sua fronte “Perché non stai sbraitando e urlando che non è giusto e che vuoi venire anche tu insieme a noi? Perché non ti stai lamentando che non vuoi essere lasciato indietro?”

“È il dovere di un fratello maggiore gioire per i suoi fratellini senza essere invadente!” esclamò l’altro con un gran sorriso “E comunque, che carino che sei Ice, ti sei preoccupato per il tuo fratellone!”

E, facendo cadere la sedia con un gran tonfo, si alzò di scatto stringendo il più piccolo in un abbraccio stritola-costole, mentre sul viso di quest’ultimo si dipingeva un’espressione sconvolta e disgustata.

“Ok, è ubriaco.” disse Norvegia tranquillo, osservando il danese che tentava di appiccicare un bacio sulla fronte di Islanda, mentre quest’ultimo si dimenava come un pazzo e sulle loro teste svolazzava Mr. Puffin che lanciava insulti all’indirizzo del biondo.

“Mpf.” fece espressivo Svezia, mentre Finlandia fissava la scena tormentandosi le mani, non sapendo se intervenire o aspettare che Su-san salvasse il più piccolo dei nordici dalle attenzioni del maggiore.

Fortunatamente si avverò la seconda ipotesi.

“Allora non verrai.” disse lapidario Svezia con il suo vocione, facendo scattare Finlandia dalla paura e mettendo fine agli assalti di Danimarca.

“Certo!” replicò quello sorridendo ancora “Voi andate e divertitevi, e ricordate di portarmi un souvenir!”

Danimarca si avvicinò alla porta.

“Bene, allora se è questo che volevate dirmi vi saluto!” esclamò, sempre sorridendo “Immagino che avrete valigie da preparare, costumi da bagno da comprare, eccetera eccetera… E ho un sacco di lavoro da sbrigare, quindi ci vediamo al vostro ritorno! Fate tante foto e pensate al vostro fratellone mentre fate il bagno nelle limpide acque del Pacifico…”

E con una grossa risata se ne andò sbattendo la porta.

I quattro nordici si fissarono sconvolti.

“Ma cosa diavolo gli è successo?” fece Finlandia, con gli occhi spalancati.

“Trauma infantile.” disse pratico Islanda “Ha troppa paura di far vedere che è sconvolto all’idea di rimanere solo due settimane, ed è scappato prima di scoppiare a piangere dal dispiacere.”

Mr. Puffin gracchiò qualcosa che assomigliava a “Maledetto Danese!”

“Uhm.” fece Svezia, alzando impercettibilmente il sopracciglio destro di 2 millimetri.

Norvegia lo fissò. Quando Svezia si comportava in quel modo voleva dire che aveva qualcosa in mente. Ed anche lui aveva qualche idea… Il comportamento di Danimarca non lo aveva convinto pienamente. Ci doveva essere qualcosa sotto. E lui sapeva già cosa fare.

Sussurrò qualcosa all’orecchio di Astrid, la sua grassoccia fatina verde che sfrecciò via in un baleno, per poi sorridere soddisfatto rivolgendo il suo sguardo agli altri nordici.

“Bhè, per parte mia sarà un vero piacere trascorrere due settimane senza il fastidioso Anko… Peccato che ci dobbiate essere anche voi.” disse in tono piatto.

Gli altri tre sospirarono. Anche senza Danimarca, sarebbero state due lunghe settimane.

 

 

Danimarca doveva muoversi.

Accidenti, stava rischiando di perdere l’aereo, nonostante avesse pianificato tutto minuziosamente. E non poteva certo di rischiare di arrivare in ritardo…

Afferrò la valigia, pronto ad uscire di casa, quando lo raggiunse la voce del suo boss.

“Danimarca! Aspetta un attimo, sono arrivate delle lettere urgentissime, devi leggerle assolutamente!”

Ma cavolo, proprio ora dovevano arrivare questi contrattempi! Non aveva tempo da perdere, doveva assolutamente prendere l’aereo o avrebbe fatto piangere i suoi fratellini. Già aveva visto le loro espressioni sconvolte all’idea di passare due settimane lontano da lui! Ma da bravo fratello maggiore, non lo avrebbe assolutamente permesso! Chissà che espressioni stupite avrebbero avuto quando avrebbero scoperto che era lui il misterioso benefattore che aveva regalato loro una splendida vacanza! Si sarebbero messi a piangere dalla gioia e lo avrebbero abbracciato commossi!

Un ghigno allegro si dipinse sul suo volto a quell’idea, mentre esclamava “Non ho tempo ora boss! Le vedrò al mio ritorno!”

“Ma sono molto urgenti! Mettile almeno in valigia e leggile durante il volo!”

Il danese sbuffò scocciato mentre afferrava il pacco di lettere e le infilava di malagrazia nella valigia.

Il boss gli rivolse un cenno di approvazione.

“Bhè, allora io vado a compiere il mio dovere di fratello maggiore!” esclamò il biondo e sorridendo uscì dalla porta di casa.

 

 

“NO, NO E POI NO!” strillò isterico Finlandia, puntando un dito tremante verso l’addetto alla reception del lussuoso hotel hawaiano, che da parte sua si passò una mano sul volto, tentando di spiegare al finnico per la decima volta la situazione.

“Mi dispiace signore, ma l’organizzatore del viaggio ha espressamente richiesto che voi quattro alloggiate nel bungalow sulla spiaggia, tutti assieme, e che nello specifico lei e il signore con gli occhiali abbiate un letto matrimoniale” disse l’uomo volgendo lo sguardo verso Svezia, che da parte sua aveva messo su un espressione terrificante spargendo attorno un’atmosfera azzurrina ed inquietante.

“UUHHAA! Mi dispiace signore, ma non posso cambiare la prenotazione!! La prego di perdonarmi!!” urlò terrorizzato il receptionist profondendosi in mille inchini, cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere dalla paura.

“Veramente volevo dire che a me andava bene così” pensò Svezia, e l’atmosfera azzurrina si dissolse un po’, cosa che tranquillizzò il povero receptionist, che volse lo sguardo verso gli altri due nordici presenti.

Pessima idea.

Attorno a Norvegia si stava sviluppando un vortice verde in cui a tratti si intravedeva una testa barbuta di troll, mentre Islanda stava trattenendo a viva forza Mr. Puffin, che sembrava intenzionato a volare sulla testa del receptionist e beccargli a morte il cranio.

Questo fu troppo per il povero hawaiano che crollò sul bancone.

“Se avete delle proteste…” disse con un filo di voce “fatele all’organizzatore… Vi sta aspettando nella stanza accanto..”

La tempesta verde attorno a Norvegia parve calmarsi e la pulcinella di mare smise di dimenarsi tra le mani del suo padrone.

“Bene!” fece Finlandia deciso, che per una volta sembrava determinato a far valere le sue ragioni “Andremo a parlare con questo signore e gli spiegheremo la situazione!”

E marciò nella direzione indicatagli dal receptionist, seguito a ruota dalle altre tre nazioni, che sembravano pronte a compiere un bagno di sangue.

Varcata la soglia si ritrovarono in un grazioso porticato di legno che si affacciava sulla spiaggia, con poltroncine e tavolini sparse qua e là, la dolce musica di un ukulele che si spargeva nell’aria…

E Danimarca, comodamente seduto su una poltroncina di vimini, in t-shirt e bermuda, una collana di fiori al collo e un drink dall’aspetto delizioso in mano.

“Salve ragazzi! Benvenuti alle Hawaii!”  disse con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

I quattro nordici erano troppo sconvolti per parlare.

Fissavano il biondo come si fissa un fantasma che appare improvvisamente in una stanza, mentre una strana luce si faceva largo negli occhi di Norvegia.

“Non mi aspettavate qui, vero?” continuò noncurante il danese, scambiando il loro shock per emozione “E cosa direste se vi dicessi che ho organizzato io questa magnifica vacanza? È stata un idea fantastica, nevvero? Degna di me!”

Non si accorse del tremito impercettibile che percorse le mani di Norvegia, mentre un tic all’occhio stava prendendo possesso di Islanda.

“Trascorreremo insieme ogni singolo minuto di queste due settimane! Vedrete come ci divertiremo! Ho organizzato un sacco di cose, sono addirittura venuto qua due giorni prima di voi perché tutto fosse perfetto!”

Una nube scura molto minacciosa si stava addensando sulla testa di Svezia e Finlandia.

“Le Hawaii sono davvero bellissime, vi piaceranno! E se poi vedeste il nostro bungalow! Vi si vede un tramonto talmente stupendo che…”

Ma non poté finire il suo sproloquio perché Norvegia apparve all’improvviso alle sue spalle, una luce assassina negli occhi. Gli afferrò la collana di fiori e cominciò a tirare verso l’alto, stringendo il collo del povero danese in una morsa ferrea.

“Argh, Norge, capisco che sei felice, ma così mi soffochi…”

Non vide avvicinarsi Svezia con una faccia terrificante, ma più terrificante della solita espressione terrificante, prendere una sedia e sbattergliela con violenza sulla schiena, facendolo cadere disteso bocconi, mentre Mr. Puffin e Islanda si scagliavano contro di lui colpendolo a beccate uno, e con quello che capitava a tiro l’altro.

“CI HAI INGANNATI!” urlò isterico Finlandia, puntando un dito tremante contro il danese steso a terra e vittima delle… ehm… attenzioni degli altri nordici. “TU! E NOI CHE CI SIAMO ANCHE PREOCCUPATI PER TE!”

Islanda terminò il pestaggio e lasciò cadere sul pavimento con un tonfo sordo la testa del biondo.

“Ah…” fece Danimarca, con un occhio nero ed un rivolo di sangue che gli usciva da un labbro “Non dovete esprimere in modo così esuberante la vostra contentezza al fratellone…”

Per tutta risposta fu superato dalle nazioni che si diressero verso la porta di uscita. Ovviamente Norvegia si premurò di pestargli ben bene una mano col piede.

“Allora ci vediamo a cena! Voi andate a farvi un giretto, ci vediamo dopo!” urlò Danimarca, mentre le altre nazioni uscivano senza degnarlo di uno sguardo.

Si mise a sedere, appoggiando la schiena a una colonna di legno e massaggiandosi il collo…

Certo che erano stati un po’ troppo esuberanti…

Ma come non capirli, erano così contenti di rivederlo!

Si alzò in piedi, ed uscendo dal portico si diresse al bungalow per cambiarsi la maglietta che si era schizzata di sangue.

Ah, il piccolo Islanda doveva volergli davvero tanto bene per colpirlo così forte!

Entrando nella piccola costruzione di legno adocchiò subito la sua valigia in un angolo. Nonostante fosse lì da due giorni ancora non l’aveva disfatta, era stato troppo occupato ad andare in giro ad organizzare tutto!

Così quando l’aprì non poté trattenere una smorfia alla vista delle quattro lettere che il boss gli aveva lasciato prima che partisse.

C’era ancora tempo prima di cena…

Sbuffando, decise di compiere anche il suo dovere di nazione, oltre che quello di fratello maggiore, ed afferrando la prima lettera si lanciò di peso sul letto matrimoniale e l’aprì, accingendosi a leggerla.

E così non poté trattenere un moto di stupore.

Gli occhi si illuminarono e la bocca si spalancò nel leggere la calligrafia di Norvegia.

La lettera, scritta in modo lapidario e leggermente scorbutico, lo invitava a raggiungere gli altri quattro nordici nella loro vacanza alle Hawaii.

“Non potrei sopportare le mille domande che ci farai quando torneremo, sarebbe troppo scocciante doverti rispondere. Quindi vieni anche tu.” diceva la lettera.

Danimarca afferrò la busta, per scoprire che conteneva anche un biglietto aereo per l’isola di Honolulu.

Si alzò di scatto dal letto per raggiungere la valigia e afferrare le altre tre lettere.

E la sua sorpresa aumentò nel leggere la calligrafia di Finlandia, Svezia e Islanda che lo invitavano a raggiungerli nell’isola del Pacifico.

Uno dicendo “Su-san si sentirebbe solo senza nessuno con cui litigare tutto il giorno.”

L’altro dicendo semplicemente “Umpf, vieni anche tu.”

E l’ultimo con “Mr. Puffin dice che devi venire anche tu, maledetto.”

Ogni busta conteneva un biglietto aereo.

Sul viso di Danimarca si allargò un sorriso. Non era il solito ghigno scanzonato e strafottente, piuttosto un’espressione ebete e incredula. Un sorriso di inaspettata felicità.

Si infilò la prima maglietta che gli capitò a tirò ed uscì sbattendo la porta.

Non poteva certo far aspettare i suoi fratellini!

 

 

 

***

La mia One-Shot per il concorso “Una One-Shot per l’estate!”

Danimarca: Spero vi sia piaciuta! Lasciate tante recensioni ed il fratellone sarà contento!

Note:

1-       La sirenetta di cui parla Danimarca è la famosa statua della sirenetta situata all’ingresso del porto di Copenaghen

2-       Il nisse è una creatura mitologica del folklore scandinavo. È rappresentato come un piccolo uomo barbuto o completamente ricoperto di pelo, con 4 dita ed orecchie a punta. È una delle creature con cui Norvegia viene spesso raffigurato, insieme a un troll e a una fatina paffuta.

3-       Mr. Puffin è la pulcinella di mare di Islanda. Himaruya ha detto che può sembrare carino, ma in realtà ha un caratteraccio!

4-       Anko: è un termine con cui Norvegia si riferisce a Danimarca. Nel dialetto del Giappone settentrionale sta a significare “fratello maggiore”. Spesso lo chiama “anko uzai” cioè fastidioso fratello maggiore.

 

Fonti:  http://hetalia.wikia.com/wiki/Hetalia_Archives

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: happylight