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Autore: Alexiel Maho    11/07/2011    2 recensioni
FF del concorso con immagini del Midori Mikan, ovviamente ZONAMI!
La ciurma di cappello di paglia è appena approdata su una nuova isola, inizia il giro... e chissà cosa faranno i ragazzi...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN GESTO INASPETTATO

 

UN GESTO INASPETTATO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ciurma di cappello di paglia era appena approdata su una nuova isola, tutti decisero di organizzare la giornata iniziandola a visitare, ma come al solito il loro capitano era già corso via.

-E’ sempre il solito… - Ringhiò Nami.

-Che razza di cretino… - Sospirò Sanji.

-Che ci volete fare, il nostro capitano è fatto così! – Sorrise Robin.

-Ho già in mente qualche giro interessante da fare! – Pensò Usop.

-Dove devi andare? – Domandò curioso Chopper.

-Devo comprare nuovi materiali per le mie fantastiche armi, altrimenti come posso sconfiggere i miei terribili nemici?

-Armi speciali? E di che tipo???

-Chopper questo è un segreto, ma posso dirti che sono le stesse di quando sconfissi un gigantesco tritone!

-Hai sconfitto un tritone? E da solo?

-Ovviamente, ti ricordo che io sono il grande Capitano Usop!
-Oddio Usop ma sei fantastico! – Disse con gli occhi luccicanti Chopper.

-Non ci posso credere… si beve ogni storia di quel bugiardo!

-Che ci vuoi fare Sanji, ormai lo sai come è fatto il nostro piccolo dottore! – Rise Franky.

-Avete già tutti una meta? – Domandò la navigatrice.

-Certo… - Rispose Robin.

-Se volete mie sirene posso accompagnarvi io! – Fece una giravolta il biondo.

-Stupido…

-Ti ho sentito marino!

-Non ricordo cosa ho detto…

-Fai il finto tonto, eh????

-FINITELA TUTTI E DUE! – Gridò inviperita Nami.

-Boss ti unisci a noi? Io vado con Usop! – Sorrise Chopper.

-No grazie, penso che questa volta girerò da solo… ho una serie di faccende da sbrigare! – Fece un ghigno Franky.

-Brook ti unisci tu a noi? – Domandò Usop.

-Io avrei accompagnato volentieri le due signorine in un negozio di intimo, tanto per rifarmi gli occhi… anche se io non ho gli occhi… yohohoho!

-CHE RAZZA DI PORCO CHE SEI!!! – Gridò Sanji.

-Senti chi parla… - Sussurrò Zoro.

-DI NUOVO? ALLORA LO FAI APPOSTA MARIMO!

-Non te la prendere cuoco, guarda che possiamo andarci insieme! – Rispose Brook.

-Davvero? Allora mi sembra una fantastica idea!

-Ecco appunto… - Girò gli occhi Zoro.

Nami, ormai al limite dell’esasperazione, mise a terra sia Sanji che Brook.

-Ne faccio volentieri a meno della vostra compagnia! – Ringhiò sempre la rossa.

-Vi ringrazio per l’offerta, ma non devo andare in un negozio di intimo, bensì in una grande biblioteca ben fornita… - Sorrise Robin.

-Sarà per la prossima volta… ad ogni modo sei fantastica quando ti arrabbi mia adorata Nami! – Disse con tanti cuori Sanji.

-Da qua giù si possono intravedere le tue mutandine navigatrice! Yohoho!

-ADESSO BASTA!! THUNDER LANCE TEMPO!!!

A quel punto i due malcapitati vennero fulminati…

-Bene sarà meglio andare, la vedo particolarmente arrabbiata a Nami! – Si preoccupò il cecchino.

-Penso proprio che accetterò la vostra offerta ragazzi… - Alzò il braccio Brook.

-Allora andiamo! Su forza e coraggio! – Rise Chopper.

-Io andrò a fare la spesa come richiesto… - Si accese una sigaretta Sanji.

-Non so ancora dove andare… - Pensò Zoro.

-Occhio a non perderti… - Fece un ghigno la rossa.

-Taci strega…

-Pensa a ridarmi i miei soldi…

-Ancora con questa storia?

La ciurma di cappello di paglia si divise, ognuno aveva da svolgere i suoi compiti.

Passarono un paio di ore, l’incontro alla Sunny era ancora lontano, si sarebbero rivisti verso sera, ma ormai Nami aveva completato il suo giro.

-E’ stato più veloce del previsto… - Pensò portando una serie di borse.

Oltre ad aver fatto compere di vestiario ed oggetti di vario genere, era riuscita anche a comprare dell’ottimo materiale per le sue carte nautiche.

-Potrei tornare intanto alla nave e posare la roba…

Fece un sorriso compiaciuto dell’idea ed a quel punto si incamminò, ma ad un tratto sentì qualcuno piangere.

Lentamente si recò verso quel suono, quando vide a terra un bambino che piangeva, avrà avuto all’incirca sette anni.

-Che ti succede piccolino? Ti sei fatto male? – Domandò Nami accarezzandogli la testa.

-S-Sono caduto…

-E ti sei fatto male?

-Solo un pochino alle ginocchia…

-Non ti preoccupare, non è niente di grave… solo una piccola botta!

-M-Ma c’è altro… - Continuò a piangere.

-E cosa?

-La mia palla è caduta fra quelle bottiglie e non riesco a prenderla!

-Allora aspettami qui che te la prendo io, ok? – Sorrise la navigatrice.

-D-Davvero?

-Certo! Arrivo subito!

Nami si avvicinò verso le bottiglie e si accorse che l’unica soluzione per recuperare la palla era arrampicarsi su quello scatole di legno.

Una volta salita si sporse verso le bottiglie e finalmente riuscì a prendere ciò che apparteneva al bambino, ma purtroppo si sentì bruciare leggermente il polso.

Ritirata la mano si accorse che si era tagliata il polso e stava colando un po’ di sangue, sicuramente c’era anche qualche vetro rotto e non se ne era accorta, del resto quelle bottiglie erano tutto accumulate su un grande scaffale di legno posto vicino ad una abitazione, per la precisione dall’uscita retrostante di un bar.

-Ecco a te la palla piccolino!

-L’hai presa! Grazie tante signorina!

-Figurati, è stato un piacere…

-Ma ti sei fatta la bua anche tu…

-Non ti preoccupare, è solo un graffio… pensa a giocare e stai più attento, ma soprattutto adesso vai dalla tua mamma!

-Si, vado subito! Grazie ancora signorina! Ciao!

-Ciao! E fai attenzione con quella palla!
-Si! Grazie!

Il bambino felice corse verso via, mentre Nami riprese le sue borse e si recò velocemente alla nave, era meglio medicarsi il prima possibile, non voleva arrivare a qualche infezione poco piacevole.

Una volta raggiunta la Sunny, Nami si recò nella sua cabina ed iniziò a medicarsi la ferita, successivamente con una garza si fasciò il polso.

-Direi che adesso va proprio meglio! – Sorrise la rossa.

Una volta sistemate le sue cose si recò sul ponte, poteva aspettare gli altri oppure proseguire il giro turistico per la nuova isola, quando si ritrovò Zoro che stava riposando allegramente.

-Zoro? Che ci fai qui?

-Non vedi? Sto cercando di riposare…

-Ma non eri in giro anche tu?

-Tu cosa dici? Se sono qui non posso essere in giro…

-Sempre il solito ominide! – Ringhiò la rossa.

-Il mio giro è terminato presto…

-Fammi indovinare, ti sei per caso perso?

-Non direi, non avevo niente da acquistare!

-Ci credo… sei solo uno squattrinato che ha ancora un grande debito con me! – Disse la rossa appoggiando le mani sui fianchi.

-Mi pare che il nostro debito si fosse saldato…

-Questo lo dici tu…

-Strozzina…

-Ominide!

-Cosa ti sei fatta al polso?

-Eh?

-Sei diventata sorda?

-No ho capito benissimo!

-Ed allora rispondi, no?

-Come te ne sei accorto? Vedo che non ti sfugge niente…

-Semplicemente perché la benda è leggermente rossa… si vede che la ferita sta ancora sanguinando…

-Niente di particolare, mi sono solo tagliata…

-Rubando a qualcuno? – Fece un ghigno lo spadaccino.

-No affatto! – Ringhiò la rossa.

-Che strano…

-Vuoi provocarmi Zoro?

-No, non direi…

Lo spadaccino a quel punto si alzò e si recò con sguardo molto serio di fronte alla navigatrice.

-Cosa vuoi ora? – Lo scrutò la rossa.

Zoro non disse niente, continuò a fissarla attentamente, il suo sguardo era impenetrabile!

-Allora? Che ti prende? – Chiese confusa la navigatrice.

A quel punto lo spadaccino prese il polso ferito della rossa e scostando leggermente la benda per guardare il taglio le lecco la ferita, levandole quel rigolo di sangue che ricadeva lentamente, alzò lo sguardo divertito e successivamente chiuse gli occhi e le diede un dolcissimo bacio.

Nami, a quel gesto tanto dolce quanto inaspettato, non fece a meno di arrossire in modo vistoso, facendo sorridere Zoro.

La rossa ritirò subito il braccio e senza pensarci due volte, visto l’imbarazzo che aveva addosso, scappò sottocoperta e decise di andare nella sala ricreativa di bordo, dove c’erano tanti libri ed una vetrata che dava lungo il mare.

Si mise seduta, con le gambe piegate, sulla sedia e chiuse gli occhi, si sentiva strana, non solo perché aveva provato per un attimo un forte piacere, ma anche perché si sentiva presa in giro, pensava che Zoro si divertisse a vederla in quelle situazioni di disagio.

Intanto lo spadaccino l’aveva seguita e lentamente era sceso dalla scala, il suo sguardo era leggermente scocciato, non pensava che sarebbe finita in una simile reazione, ma soprattutto si toccò la fronte pensando come fosse potuto accadere.

Non era riuscito a controllarsi e non aveva resistito nel baciare quell’esile polso ferito.

Si trovò davanti la rossa, che era sempre girata di spalle con sguardo serio, mentre lui non fece a meno di fare un sorriso sghembo, fino a toccarsi la fronte.

Lentamente si avvicinò fino ad accarezzarle delicatamente i capelli.

Nami a quel gesto scostò velocemente la mano di Zoro, era ancora imbarazzata.

Lo spadaccino decise di parlare, doveva chiarire la questione, non sopportava di restare in discussione con la navigatrice.

Lentamente si chinò verso di lei e le sussurrò all’orecchio qualcosa, tanto da prendere la sua completa attenzione.

-Non ho resistito a baciarti il polso… sono stato impulsivo come sono sempre… ma il tuo gesto nell’aiutare quel bambino è stato davvero gentile da parte tua, non mi aspettavo che le streghe fossero così buone con i più piccoli, sai?

Nami spalancò gli occhi e si voltò di scatto, fino a guardare il ghigno divertito da parte dello spadaccino.

-T-Tu mi hai visto?

-Certo, ero di passaggio ed ho assistito alla scena…

-Potevi anche darmi una mano!
-Certo che no, non volevo rovinare il tuo momento! – Rise Zoro.

-Sei sempre il solito… - Sbuffò la rossa.

-Ti sei comportata bene, devo ricredermi sul fatto che sei una strega!

Lo spadaccino rise e mise una mano sulla testa della rossa, fino a scompigliarle dolcemente i capelli.

A quel contatto, Nami divenne di nuovo rossa e lo fissò attentamente, fino ad alzarsi ed ad appoggiare la testa sul forte petto dello spadaccino, fu Zoro in quel momento a diventare rosso in volto.

-C-Che fai mocciosa?

-Volevo stare un po’ così…

-Ma…

Nami alzò lo sguardo e si avvicinò al viso dello spadaccino, tanto che quest’ultimo chiuse gli occhi, si aspettava un bacio, che non arrivò…

-Ma che…

Quando aprì gli occhi vide Nami che se la rideva allegramente e gli diede un buffetto sul naso.

-E così il grande Roronoa Zoro si aspettava un tenero bacio?

-Non mi prendere in giro, mocciosa!
-Non posso far a meno di ridere! Non ti credevo così dolce!

-Pensa per te! – Ringhiò lo spadaccino.

-Io invece penso a questa scena!

-Devo rimangiare ciò che ho detto prima… sei davvero una strega!

-Può darsi…

I due scherzarono allegramente, fino ad uscire sul ponte, quando la navigatrice propose allo spadaccino di fare ancora un giro per l’isola, ma questa volta insieme, sfiorandosi delicatamente le mani.

  
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