La scena si colloca
nell’estate tra il quarto e il quinto anno di Hogwarts di
Albus, Rose e
Scorpius. Nella mia testa Albus finisce a Serpeverde e diventa un
grande amico
di Scorpius. Rose è parte integrante del loro gruppetto di
amici.
Credo sia tutto quello
che serve per capire la storia.
Buona
lettura! (Sperando che sia gradita)
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Odiava luglio e quel fastidioso cicaleccio continuo dalle undici della mattina.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Non riusciva neanche a leggere, tanto le cicale facevano rumore.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Se almeno avesse avuto diciassette anni, avrebbe saputo lei come impiegare uno delle centinaia di incantesimi che aveva imparato a scuola in quattro anni.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Chiuse
il libro e si sdraiò all’ombra della grande
quercia dietro la Tana. D’estate la casa era piena di vita,
tutti i nipoti
passavano almeno due settimane con i nonni. Lei, James e Al da un paio
d’anni
rimanevano per due mesi. Erano troppo grandi per andare in vacanza con
i loro genitori
e troppo piccoli per potersela cavare da soli. Da quando andavano a
Hogwarts,
poi, Scorpius Malfoy li raggiungeva regolarmente per passare
l’estate con loro.
Sorrise. Aveva pensato a Scorpius usando anche il
cognome. Era ridicolo, visto che ormai stavano insieme da
più di sei mesi, ma
le abitudini erano di certo dure a morire.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Quelle
cicale erano snervanti. Aprì gli occhi, sicura di
trovare sopra di sé le fronde della grande quercia, ed
incontrò invece un paio
di grandi occhi grigi. Sussultò.
«Nonna Molly mi ha mandato a cercarti.» le disse,
sedendosi vicino a lei e spostandole una ciocca di capelli rossi dalla
fronte.
«Devo dirle che non ti ho trovata?»
«Non ti crederebbe mai, lo sai.» rispose, mentre
cercava
la mano del ragazzo con una delle sue.
«Dubiti delle mie capacità?» Scorpius la
guardò con un
atteggiamento di sfida, incrociò le braccia sul petto e
assunse una posa offesa.
«Lo sai che non è vero! È che se ha
mandato te e non Al
deve aver avuto i suoi buoni motivi.»
«Tipo che non le servi così
urgentemente?» l’espressione
di Scorpius si addolcì, mentre i suoi occhi si fermavano
sulle labbra di Rose.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
«Fa
caldissimo, non trovi?» Rose si era sentita avvampare
sotto lo sguardo di Scorpius. Era più forte di lei. Lui la
guardava, e lei
arrossiva. Ancora dopo più di sei mesi. Proprio in quel
momento una leggera
brezza accarezzò le foglie della quercia, facendole fremere.
«No, qui si sta davvero bene. Ti sei trovata un bel
posticino per leggere.» rispose il ragazzo, indicando con il
mento il libro abbandonato
accanto al braccio di Rose.
«Sì, ma con queste maledette cicale non riesco a
concentrarmi abbastanza!»
«Che libro è?» le chiese, allungandosi
sopra di lei per
prendere il libro. Le sfiorò il seno con il braccio, nel
farlo, e lei arrossì.
Lui sembrava non essersi reso conto di nulla.
«Ragione
e
Sentimento? Che roba
è?» chiese, iniziando a sfogliare le prime pagine.
«È un romanzo babbano di inizio ottocento. Me
l’ha prestato
mia madre…»
«Già, dimentico sempre i tuoi nonni Babbani!
Sarà che tua
madre è una strega straordinaria, non mi passa neanche per
la testa che lei non
sia…»
Cri-cri-cri-cri-cri-cri.
«Tranquillo,
Scorpius. So che non intendevi offendere mia
madre.»
«Non è stata comunque un’uscita
felice.» disse,
strappando un ciuffo d’erba secca vicino alla sua coscia.
Rose si sollevò a
sedere e gli sorrise.
«Sei sempre lo stesso.»
«Lo stesso?»
«Sì, lo stesso. La prima volta che ci siamo
parlati
torturavi il prato in riva al Lago Nero, perché
c’era qualcosa che ti
preoccupava. Non so cosa fosse, non l’ho mai saputo, ma oggi
come allora ogni
volta che sei nervoso devi torturare qualcosa che ti è
vicino. Di solito te la
prendi con Al!»
«Non è vero! E comunque, tu ti mangiavi le
unghie!»
«Lo faccio ancora, se è per questo. Ma non quando
sono
con te. Quando sono con te sono tranquilla, perché so che mi
vuoi bene.»
«Io non ti voglio bene, Rose.»
Cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri.
Gli
occhi di Rose si riempirono di lacrime, e distolse lo
sguardo dal viso di Scorpius. Stavano insieme da più di sei
mesi e lui veniva a
raccontarle ora
di non volerle bene?
Le dita che si poggiarono sotto il suo mento di dovettero forzare un
po’ per
vincere la resistenza di Rose, che infine si voltò verso
Scorpius.
«Rose, io non ti voglio bene. Io ti amo.»
Rose avvampò e divenne tutt’uno con il colore dei
capelli, mentre le labbra di Scorpius si poggiavano sulle sue,
delicate, senza
forzare, e una leggera brezza sfiorava le foglie degli alberi.
Cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri.
«Ragazzi, ha detto la nonna se vi va il gelato!»
Cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri-cri.
«Albus
Severus Potter. Fosse l’ultima cosa che faccio, io
ti ammazzo con le mie mani.»
Scorpius si separò malvolentieri da Rose, ma si
alzò in
piedi ed iniziò a rincorrere Al intorno alla Tana.
Eh, sì. Era proprio estate.
Note finali:
Ci
ho preso gusto a scrivere nel fandom di Harry Potter.
Questa volta il pretesto è il contest organizzato da EFP
“One-Shot
dell’Estate”.
Grazie a quanti di voi sono arrivati alla fine di questa
storia e a quanti stanno leggendo anche queste poche parole. Vuol dire
davvero
tanto, per me.
Grazie a Abraxas che ha betato/approvato questa storiella in cui c'è tanto fluff e un odio immenso per le cicale (quello è il mio ^^).
Ragione e sentimento è un romanzo di Jane Austen pubblicato per la prima volta nel 1811.
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