Lo spunto per scrivere questa fanfiction mi è venuto guardando questa divertente (non so perchè, ma mi fa morire XD) intervista di Emma e Rupert - http://www.youtube.com/watch?v=GcXix0ruQDw . Naturalmente consiglio di darle un'occhiata per avere una vaga idea sull'argomento della storia.
Buona lettura ;D
  di      

- TU!! -
Questa ragazza che punta minacciosamente il dito contro di me è Emma Watson.
- Ciao, Emma -
Questo ragazzo, fin troppo cordiale e paziente, sono io, Rupert Grint.
- C-come hai potuto farmi… Ma ti ci sei impegnato? No, perché mi piacerebbe sapere quello che ti frullava nella testa in quel momento, sono curiosa! -
Io cambierei quel “curiosa” con “furiosa”, sembra veramente un demonio (con tanto di corna e forcone)
- Anche a me piacerebbe sapere quel che ti frulla nella testa in questo momento, sai? -
Leggermente acido, il mio tono… Ma non ho veramente la minima idea di quello che intende.
- L’intervista, Rupert… Ecco cosa!! - sbuffa per tranquillizzarsi - Ti rendi conto della pessima figura che mi hai fatto fare? -
Santo cielo! Ancora quell’intervista?! Ed io che credevo di essere stato un gentleman con la mia risposta.
- A dirla tutta, credo di aver contribuito al contrario… - riduco gli occhi in fessure, come per sembrarle convincente - Non pensi che se avessi dato un voto al tuo bacio sarebbe stato peggio? - non fiata - No? - giro la frittata, mi riesce alla grande - Sei tu che mi hai fatto fare una figuraccia dandomi un pessimo, squallido, infimo sette! -
Ecco, in questo momento si può capire come quel voto non mi sia andato a genio.
Vedo gli ingranaggi del suo cervello metabolizzare la mia risposta, e poi torna all’attacco.
- Mi avevano detto che avevi dato un voto, che dovevo fare?! -
- Darmi un voto più alto? Adesso tutti credono che sia un imbranato… -
- Certo! Magari tiravo fuori un nove per poi venire a sapere che TU, Rupert Grint, non ti ricordi nemmeno com’è stato! -
Ha il sangue al cervello, ora mi picchia.
- E’ stato fin troppo cortese non dare un voto e fingere di non ricordare, non trovi? - avverto della quiete nei suoi occhi, ora - Pensa se avessi dato io un nove e tu mi avessi lasciato con un misero sette? In questo modo ho salvato la faccia a tutti e due! -
Si sta arrendendo, ho ragione. Sento aria di vittoria, e voi?
- Sei un ragazzino -
Perché l’unica cosa che sa dirmi è che sono un bamboccio demente? Lei è una ragazzina, se si fa prendere d’acido così facilmente.
- Dalle mie parti sono ragazzini quelli che entrano senza bussare e battono i piedi per terra quando credono che qualcuno gli abbia fatto un torto -
Finisco in bellezza. Dannazione! Oggi sono proprio una bomba con le parole!
- E’ decisamente diventato meno divertente discutere con te… Hai sempre… -
“Ho sempre…?? Dai, fammelo sentire!”
Balbetta qualcosa di confuso abbassando lo sguardo, poi scuote la testa come per riprendersi da uno stato di trance.
- Avanti, dillo… Io ho sempre…? - sorrido sornione.
- … il cervello di una bertuccia, Rup - sorride angelica.
- Quanto ti da fastidio darmi ragione da uno a dieci, Watson? - mi avvicino cautamente.
- Uhm… - inarca un sopracciglio - Sette - scoppia in una risata cristallina. E’ quasi graziosa quando ride… Niente a che vedere che nella versione EmmaDevil.
Mi fissa per un momento, ancora con gli angoli della bocca piegati in un sorriso spontaneo. No, non è quasi graziosa, è meravigliosa.
Sbuffo, un po’ per cacciare via i miei pensieri, un po’ in risposta a quel che ha detto - Io odio quel numero - dico, suadente. La metterò a tappeto.
- Allora dammene un altro… - sussurra.
Ok… In questo momento è lei a mettermi al tappeto.
Vuole che la ri-bacio? Non ci sono problemi!
- … di numero… -
La mia espressione esprime con eloquenza la mia perplessità riguardo quell’uscita.
- … nel senso… -
“Ma cosa vuoi da me, Emma?”
- … riguardo al bacio… -
“Be’? Ne vuoi un altro?”
- … capito? Intendo… -
“Non essere timida, cara.”
- … prima hai detto… -
“Che ti voglio baciare? No, no! L’ho solo pensato!”
- … che hai finto dicendo… -
“Che sei meravigliosa? No, non ho mai finto! Aspetta… Non l’ho mai detto apertamente!”
- … che non lo ricordavi… -
Un momento: ma di che stiamo parlando?
- … il… -
Si blocca e mi scruta. Probabilmente ho un’espressione da ebete.
- Dannazione, Rupert! Ma mi stai ascoltando? -
Credo di no.
- Certamente! - questo tono non convince neanche me.
- Come no! Allora qual è l’ultima parola che ho detto? - mette le mani sui fianchi e assume la più irritante delle espressioni da maestra.
- Uhm… detto? -
Grazie a questa uscita infelice si arrende all’evidenza.
- Ok, non hai sentito nulla… - prende un respiro profondo - Parlavo del bacio! Che voto gli daresti, visto che da quanto hai detto non è vero che l’hai dimenticato? -
- Ah! Ma allora la parola era dimenticato, giusto? Vedi che ti ascolto - le faccio l’occhiolino per gioco ma sembra non gradire.
Infatti emette un suono molto simile ad un grugnito e si volta di scatto infervorata.
Alzo gli occhi al cielo.
- Dove vai? - la prendo per un polso - Non fare la ragazzina - la volto avvicinandola pericolosamente.
- Non ti permettere! Sei tu il ragazzino! Avevo ragione a pensare che non avresti mai capito! -
- Capito cosa?! Che ti interessa sapere il mio parere riguardo quel bacio? - arrossisce vistosamente - Non l’hai detto tu che siamo come fratelli-cugini-parenti-nipoti o che so io? Se dovessi baciare una delle mie sorelle non mi preoccuperei tanto se le è piaciuto o no! -
Con un flash mi immagino mentre bacio Georgina, la mia sorellina - Ma che schifo! Sarebbe una specie di incesto venuto male! -
Mi guarda spesata con un’espressione docile. Abbassa lo sguardo.
- Quindi per te sono come… come una sorella? -
Adesso vorrei ridere.
- Non è quello che ci diciamo da anni? O meglio: quello che mi dici da anni? Mi hai quasi convinto, sai? - dico duro, aggrottando le sopracciglia.
- Ah. - esordisce delusa.
Un’onda di tristezza mi travolge.
Sarà il suo viso infelice o questa distanza dai nostri corpi tanto piccola quanto incolmabile, ma in questo momento sento di dover allontanarmi dal posto che occupo in questa stanza.
Chiudo gli occhi, sospiro rumorosamente, e mi avvio verso l’uscita in modo da congedarmi.
- Dove stai andando? - mi chiede flebile.
- A dimenticare seriamente - dico misterioso.
- Dimenticare cosa? -
Le rivolgo lo sguardo.
- Il tuo bacio, Emma -
Le sorrido, mi volto e con nonchalance mi dirigo alla porta.
Speravo di averla lasciata senza parole, ma lei continua.
- Rupes? -
Mi fermo sulla porta incoraggiandola a continuare con il solo silenzio.
- Sai perché sette? - non rispondo… Non lo so. La sento sorridere - Perché il tuo bacio mi ha fatto sentire al settimo cielo. -
Rido di gusto scuotendo la testa, dandomi mentalmente dell’idiota per essermi invaghito di Emma e nello stesso momento dandomi del genio visto il suo stesso coinvolgimento.
Si avvicina alle mie spalle e mi cinge il busto da dietro.
- Sai…? Questa tua affermazione mi ha fatto perdere realmente la memoria, che disdetta! - scherzo.
- Ma davvero? Allora credo proprio di doverti rinfrescare un po’ la mente, che ne dici? -
Finalmente mi volto e la guardo negli occhi. Il suo sguardo mi manda in tilt: adesso non ricordo neanche come mi chiamo…
- Dico che mi ci potrei abituare a questi vuoti di memoria - la stringo a me sorridendole malizioso.
Ricambia il sorriso e mi sussurra nell’orecchio - And… Action! - 


Bene! Spero sia piaciuta e ringrazio (in anticipo, sperando qualcuno la legga) chiunque si sia cimentato nella lettura di questa One-Shot.
Inutile dirlo, una recensione è vivamente gradita :)
Fatemi sapere cosa ne pensate!!