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Autore: Kumiko_Walker    12/07/2011    3 recensioni
- Noah?! - il ragazzo si stupì e sgranò gli occhi, il Clan Noah aveva 13 membri, visto che uno gli aveva traditi ed era stato ucciso, tutti le persone avevano uno o più poteri che li caratterizzava, ognuno di loro aveva un soprannome ed un numero. Il Clan Noah non si faceva vedere ormai da tre secoli, per questo Allen si stupì nell’incontrare Road. Quando i Noah appaino significa soltanto una cosa: guai.
[TykixAllen]
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Neah/Quattordicesimo, Road Kamelot, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Noah Clan
 
Allen Walker era un cacciatore di vampiro molto famoso.
Aveva i capelli bianchi, gli occhi grigi, con una stella rossa su quello sinistro, che era in grado di capire se una persona era umana o no, piuttosto basso e con pochi muscoli, il braccio sinistro deforme e rosso, la sua arma anti-vampiro che si trasformava in una spada, grande quanto lui. Aveva solamente 18 anni.
Allen odiava i vampiri, perché loro avevano ucciso la sua amata Lenalee, e lui non gli avrebbe perdonati mai. Bè, finchè non incontrò loro.
Il ragazzo si era fermato in una locanda, e stava mangiando prima di perlustrare la città, come suo solito.
Quando il suo occhio sinistro, di solito grigio, si tinse di un rosso vivo, segno che c’era un vampiro nei paraggi.
- Mi dispiace signore, devo andare - congedò il proprietario della locanda, lasciò la sua cena a metà, prese il suo mantello scuro e se lo mise intorno al collo, per poi mettersi il cappuccio, dopo riusciva a malapena a vedere.
Uscì dalla locanda velocemente, ed entrando in un vicolo buio, salì sopra al tetto, per vedere meglio la città.
Sentì il vento sul viso, che gli dava leggermente fastidio.
- Oh! Guarda, un cacciatore! - una voce acuta, un tono divertito, una risata sadica. Fu tutto quello che sentì Allen, e si girò velocemente, mentre l’occhio rosso cominciava a bruciare.
Il ragazzo si ritrovò davanti una ragazzina di al massimo tredici anni, bassa di statura, piuttosto magra, di carnagione bianca, i capelli corti blu, gli occhi del colore del mare, indossava un vestito bianco e nero, con un sorriso sadico dipinto sulle labbra.
- Non è un po’ imprudente per te essere da sola, vampiro? - ringhiò Allen, mentre si toglieva il mantello, mostrando la sua maglietta senza maniche blu e i pantaloni dello stesso colore, e trasformò il suo braccio sinistro deforme in una spada grande quanto lui.
La vampira ridacchiò, mostrando i canini molto più lunghi di quelli di un essere umano.
Allen sapeva bene che un vampiro aveva forza e velocità molto superiori a quelle di un essere umano normale.
Prima che potesse muovere un muscolo, si ritrovò una candela nella spalla destra, il ragazzo gemette dal dolore, e si mise su un ginocchio, si tenne in piedi solo grazie alla spada, che conficcò nel tetto.
Lasciò la spada, per potersi togliere la candela, con qualche gemito. La buttò a terra, con un ringhio, mentre riprendeva la spada e la puntò contro la vampira.
- Come diavolo…? - Allen non era a conoscenza di un potere simile nei vampiri, ed era alquanto sorpreso.
- I normali vampiri non hanno questo potere, ma io sono Road Kamelot, la numero nove, il sogno, del clan dei Noah, - la vampira si presentò con un mezzo inchino, i suoi denti si erano allungati di molto, a causa del sangue del cacciatore, ed ora erano molto visibili.
- Noah?! - il ragazzo si stupì e sgranò gli occhi, il Clan Noah aveva 13 membri, visto che uno gli aveva traditi ed era stato ucciso, tutti le persone avevano uno o più poteri che li caratterizzava, ognuno di loro aveva un soprannome ed un numero. Il Clan Noah non si faceva vedere ormai da tre secoli, per questo Allen si stupì nell’incontrare Road. Quando i Noah appaino significa soltanto una cosa: guai.
- Sai, ti osservo da tempo, e devo dire che mi piaci, uccidi i vampiri in una maniera fantastica, li squarti proprio bene! - un’altra risata sadica da parte della Noah del sogno.
Allen si innervosì per quel commento, e, con un urlo caricò contro Road, ma lei saltò in alto di qualche metro, e la schivò.
Altre due candele colpirono Allen nell’occhio sinistro, bucandoglielo, e l’altra lo colpì proprio al centro del petto, il cacciatore urlò per il dolore e si accasciò al suolo, facendo ritornare la spada nel braccio deformato, si tirò fuori le candele a mani nude, cosa che lo portò a gemere ancora.
- Sai una cosa cacciatore? Non ti ucciderò, anzi… - la Noah sorrise sadicamente.
Allen aveva la vista sfuocata, e si premeva l’occhio sinistro, da cui usciva molto di quel liquido cremisi, vide Road che si avvicinava, con i canini in vista.
Poi il nulla, sentì solo un dolore al collo, ed del sangue che gli veniva portato via.
 
Allen si svegliò, era tutto sudato ed aveva il fiato corto.
- Io… sono vivo?! - sussurrò, toccandosi al centro del petto, ma tutto quello che toccò fu solo una benda.
Si guardò intorno: era notte, le tende nere svolazzavano, il letto era leggermente sporco di sangue, c’erano dei mobili antichi, che abbellivano la stanza.
Il cacciatore si accorse che era a dorso nudo, ed aveva solo i pantaloni.
Nel buio intravide uno specchio, si alzò dal letto, facendo attenzione a non fare rumore e si specchiò.
Aveva la spalla destra ed il petto fasciati, l’occhio sinistro era bendato, e sulla parte destra del collo si potevano vedere due piccoli fori.
Allen si tolse le bende dall’occhio, e vide che si era rigenerato. Perché era una maledizione, a cui lui non si poteva sottrarre, causata dal padre Mana, perché lo aveva trasformato in vampiro, e poi si uccise.
Si risvegliò da quei pensieri quando sentì un vociferare fuori dalla porta. Si mise, ad ascoltare.
- Ma perché hai portato un cacciatore a casa nostra, Road?! - era una voce maschile sensuale.
- Ma è così bello, ed il suo sangue è così gustoso! - Allen si ricordò che Road, prima che lui svenisse, gli aveva portato via una grande quantità di sangue.
La porta si aprì di scatto, facendo sbattere il naso al cacciatore.
- Che male! - si lamentò lui, in ginocchio, mentre si teneva il naso.
- Oh! Il piccolo! - la voce del ragazzo che accompagnava Road fece eco nella stanza. 
La Noah del sogno portava con sé una candela accesa.
Allen osservò il ragazzo che accompagnava la vampira: aveva la carnagione scura, gli occhi d’orati, con sotto ad essi un neo, i capelli neri lunghi, legati ad una coda bassa, robusto ed alto, con indosso una divisa bianca (da cui si intravedeva una cicatrice sulla parte destra del petto) ed i pantaloni neri.
- “Piccolo”? - chiese il cacciatore, alzandosi in piedi.
- Siccome non so il tuo nome ti chiamerò “Piccolo”, visto che sei anche basso - spiegò il ragazzo, con un sorriso divertito stampato in viso.
- Ma come ti permetti?! - improvvisamente il dolore al naso sparì, lasciando la collera al suo posto.
L’occhio sinistro maledetto di Allen cominciò a bruciare, ed a piangere sangue.
- Tu… sei un vampiro? - chiese al ragazzo, che assunse un’espressione sadica e divertita.
- Mi chiamo Tyki Mikk, il numero tre, il piacere, del Clan dei Noah - spiegò, allargando il sorriso.
Allen indietreggiò di un passo.
- Non preoccuparti, non ti ammazzo, per ora… - le ultime due parole, Tyki, le marcò di più, come se volesse sfidare il cacciatore.
Allen notò che Road aveva un vestito bianco, con un copri-spalle nero.
- Non ti ho neanche chiesto il tuo nome! Come ti chiami?! - la Noah del sogno abbracciò il cacciatore.
Lui la guardò truce, ma non la staccò.
- Sono Allen Walker - il cacciatore sentì la schiena di Road sobbalzare.
-  Walker? - la vampira ringhiò, e graffiò con forza il collo del ragazzo.
- Road, calmati - la rimproverò Tyki, staccandola da Allen.
La vampira se ne andò, ma lasciò la candela.
- Ma cosa le è preso? - chiese il cacciatore, osservando la porta. Ebbe come un flash-back: vide la stessa stanza, ed un ragazzo che suonava il piano.
Barcollò, e si tenne l’occhio sinistro, che continuava a bruciare. Cosa era appena stato?
- Stai bene, piccolo? - chiese Tyki, notando gli strani movimenti di Allen.
Lui annuì.
- Lo conosci la storia del quattordicesimo Noah, vero? - il cacciatore annuì, e Tyki continuò a parlare - quel Noah uccise quasi tutti i membri della nostra famiglia, restarono solo lei ed il Lord, si chiamava Neah Walker -.
- Ma tu come…? - Allen non capì allora come faceva Tyki ad essere vivo.
- Io sono una reincarnazione, come lo siamo tutti tranne il Lord - rispose tranquillo il ragazzo.
- Capisco - in realtà non aveva capito molto, ma non voleva far ripetere Tyki, visto che sembrava già nervoso.
- Vieni, gli altri ci aspettano -.
- Altri? Cioè tutti gli altri Noah?! - chiese sobbalzando Allen.
- Sì - Tyki sorrise ed annuì.
Il cacciatore seguì il Noah del piacere, stando ben attento a non perderlo di vista, visto che Allen era un mago nel perdersi.
Entrarono in una stanza, costellata di teschi, sopra a dei troni c’erano dodici persone, inclusa Road, ed un pianoforte bianco.
- Benvenuto, Allen Walker! - lo salutò un uomo piuttosto grassoccio, dalla pelle grigiastra, la mandibola grandissima, uno strambo capello ed un vestito bianco, con in mano un ombrello parlante.
- Ed ora… addio! - appena finì la frase prese il ragazzo per il collo, sbattendolo a terra.
- Io sono Adam, il Conte del Millennio, nonché il numero uno - il Lord cercò di soffocare il cacciatore.
- Lasciami andar… - Allen non finì la frase che sentì un brivido dentro di sé, e svenne.
I capelli del ragazzo diventarono mossi, gli occhi si rimpicciolirono, i canini si allungarono, ed un sorriso divertito si formò sul suo volto.
- Buon… gior… no… - sibilò.
- TU! - il Lord lo lasciò andare.
- Non credere di riuscire ad uccidermi così facilmente, fratello - detto questo, il ragazzo svenne, mentre delle vene si formarono sul viso di Allen, i suoi lineamenti ritornarono normali.
- Dovremo ancora ucciderlo Lord? - chiese Cheryl, il desiderio, il numero quattro, il fratello maggiore di Tyki, un uomo dai lunghi capelli neri, gli occhi d’orati, il corpo alto e robusto, con una divisa bianca addosso.
- No, sarà divertente scoprire il perché il Quattordicesimo sia tornato, e se rifarà la stessa cosa di trentacinque anni fa lo ucciderò- il Conte del Millennio rise, mentre guardava Allen svenuto.
 
Allen, per l’ennesima volta, si svegliò in quel letto.
Notò che non aveva più le bende ed i due fori sul collo.
- Devo dire che ci hai sorpreso - commentò Tyki, seduto su una sedia al fianco del letto.
- Perché? - il cacciatore era confuso, di quella notte si ricordava solo che il Lord lo aveva quasi strozzato, e lui era svenuto.
- Sicuramente non te lo ricorderai, piccolo, ma abbiamo deciso di risparmiarti, vedendo la tua vera natura - il vampiro si avvicinò ad Allen, e gli prese le guance. Le premette con tale forza, da fargli aprire la bocca.
- Non hai le zanne… - mormorò seccato Tyki, mostrandogli le sue.
Allen si liberò dalla presa del vampiro - Ma che diavolo fai?! - ringhiò il cacciatore.
- Allora non ti ricordi nulla… - stavolta era deluso, il vampiro aveva sorvegliato il piccolo per tre notti di fila, e l’unica cosa che ne ricavava era una marea di insulti.
Passò al piano B.
Tyki si morse il polso, facendo colare il sangue cremisi sul letto, sporcando le lenzuola bianche, e lo mostrò ad Allen.
Inizialmente il cacciatore non capì, ma poi sentì i canini allungarsi, cosa alquanto strana: non aveva mai avuto una reazione simile per del sangue!
Allen schiaffeggiò la mano di Tyki, ritrovandosi qualche goccia di sangue sulla mano.
Lo sguardo del cacciatore si posò sulla mano, se lo leccò.
Ma poi si accorse di quel gesto, e si mise una mano sugli occhi.
- Che cavolo succede?! - sussurrò a denti stretti.
- Il quattordicesimo, non capisco come, risiede nel tuo corpo, quando Road ti ha morso, lo ha accidentalmente liberato - la ferita sul polso di Tyki si rimarginò.
- Fantastico - mormorò con sarcasmo Allen, in un ringhio.
- Credo che dovrai abbandonare il ruolo di cacciatore, e unirti a noi - l’albino sussultò. Era vero: un cacciatore di vampiri non poteva essere un vampiro.
Tolse la mano dagli occhi e la portò alla gola. Sentiva un bruciore peggiore di quando avvertiva i vampiri con l’occhio sinistro.
- Hai sete? - chiese Tyki, avvicinandosi al volto di Allen.
- Che vuoi dire? - chiese l’albino, sussultando e ritrovandosi  a pochi centimetri il volto del vampiro al suo.
- Un bruciore alla gola - spiegò, con poche parole ma chiare, Tyki, buttandosi addosso a lui.
- Ma che diavolo fai?! - Allen arrossì, ritrovandoselo addosso.
- A me non dispiace stare così, poi sei anche carino, piccolo - gli sussurrò il vampiro, facendo un sorriso sensuale.
- Idiota, lasciami andare! - urlò con tutte la sua forza Allen, cercando di spingerlo via.
Tyki fece una smorfia, e conficcò le sue dita nel suo collo, facendo cadere qualche goccia sulla faccia dell’albino, che continuava a dimenarsi sotto di lui.
- Il quattordicesimo è ritornato e, che tu lo voglia o no, il Lord mi ha ordinato di non farti morire - un sorriso divertito si dipinse sul volto del vampiro.
I denti di Allen diventarono più lunghi che mai, non riusciva a sottrarsi al richiamo del sangue di quel vampiro.
Che umiliazione, ma aveva troppa sete.
Alzò il capo, che finì contro il collo di Tyki, pieno di sangue.
- Ti odio - sussurrò l’albino ringhiando, prima di aprire la mascella e mordere il collo dell’altro.
- Lo so - rise il Noah del piacere.
Allen sentì il sangue di Tyki scorrergli giù per la gola, mentre la sua sete veniva calmata.
Si staccò dopo essere stato solo dieci secondi a mordere il collo dell’altro vampiro.
Si pulì la bocca, sporca di sangue, con il dorso della mano.
Il collo di Tyki si rimarginò subito, e pulì il volto dell’albino.
Il vampiro si alzò, e osservò negli occhi Allen.
- Credo che andrò a caccia, ho troppa sete, e per dirtelo, hai dormito per tre giorni - il Noah del piacere, sorrise sensuale e si alzò.
- Ci vediamo, piccolo - sussurrò.
- Maledetto - disse a denti stretti Allen, ringhiando, i canini ritornarono normali.
Ora era da solo in quella oscurità. Notò che ci vedeva bene, anche senza luce, ed era una sensazione famigliare.
Si ricordò di quel tipo di flash-back. Tyki gli aveva detto che il quattordicesimo, quindi quello doveva essere un ricordo di Neah Walker.
Ora era un vampiro, non più un cacciatore, eppure lui gli odiava i vampiri.
Quando aveva quindici anni, aveva una ragazza di nome Lenalee Lee, erano felici, ma un giorno, quando lui rientrò a casa, trovò la sua amata morta dissanguata, era stato un vampiro gli dissero. Da quel momento, usò la sua arma anti-vampiro (che aveva scoperto di avere tre anni prima), per diventare un cacciatore e diventò famoso in poco tempo.
Ma ora che poteva fare? Aveva scoperto di essere il quattordicesimo, un vampiro che uccise la sua famiglia.
L’unica cosa che poteva fare, era restare lì, insieme al Clan Noah.
 
Erano quasi due settimane che Allen era a casa Noah.
Gli avevano dato anche un nuovo comodo vestito, esattamente come quello che aveva prima, solo bianco.
Si rifiutava qualsiasi contatto con il resto del Clan.
Era il quattordicesimo, ma non voleva bere sangue, anche se aveva scoperto di essere un vampiro, e non voleva avere a che fare con i Noah.
Se non ci fosse stato Tyki, che lo costringeva a bere il suo sangue, sarebbe morto sicuramente.
- Perché devi sempre farlo?! - urlò, un giorno l’albino contro il vampiro.
- Mica ti lascio morire! Il Lord si arrabbierà di brutto... - rispose lui, fumandosi una sigaretta.
Allen ringhiò.
I suoi sensi erano diventati cinque volte più sensibili, ed il fumo gli dava fastidio.
- Piantala di fumare! - urlò, coprendosi il naso con le mani.
- Noioso - spense la sigaretta nel portacenere, schiacciandola.
- Perché continui a farmi bere il tuo sangue?! - ringhiò l’albino contro di lui, prendendo la stoffa del petto. La differenza d'altezza si notava benissimo.
- Perché fai la stessa domanda di prima, piccolo? - rispose con un sorriso Tyki, tranquillo.
Allen ringhiò e lasciò il vampiro.
- Adesso tocca a me farti una domanda - disse lui, sbottonò il vestito dell’albino, in modo si potesse vedere la cicatrice sulla parte destra, con qualche insulto da parte di Allen.
- Come te la sei fatta questa? - chiese, indicando il segno verticale, impresso sulla pelle.
- Un vampiro mi è venuto addosso, ed io, per colpirlo, sono stato trafitto insieme a lui - se lo ricordava bene, quel giorno, ma non aveva voglia di pensarci.
- Certo che fai delle cose davvero strane, piccolo - Tyki rise, abbottonando il vestito di Allen.
- Zitto tu! Sei solo un idiota - a quelle parole il sorriso del vampiro si trasformò in una smorfia.
- Non mi devi chiamare “idiota”, ora ti farai perdonare! - la smorfia sul volto di Tyki, durò solo un secondo, perché si trasformò in un ghigno.
Allen non riuscì a replicare, che il vampiro, prese il volto dell’albino, dandogli un bacio.
Tyki si trafisse la lingua con un canini dell’albino, facendogli uscire sangue dalla bocca.
Allen non si ritrasse, sentiva il sangue del vampiro scendergli giù per la gola, mentre la sua lingua danzava con quella dell’altro. Un bacio del sapore del sangue.
Quando, dopo innumerevoli minuti, il contatto finì, cominciarono gli insulti da parte dell’albino.
- Ma come cazzo ti è venuto in mente?! - gridò.
- Sei arrossito - notò Tyki, ignorando le urla dell’altro - io sono il Noah del piacere, no? - un sorriso divertito o sadico, Allen non lo vide, perché si sentì svenire.
- Piccolo, qualcosa non va? - chiese il vampiro.
- Ti sta davvero a cuore questo qua? - chiese, una voce diversa da quella del solito Allen, mentre i capelli diventavano mossi, un sorriso divertito comparve ed gli occhi diventano gialli e stretti.
- Sei venuto fuori, eh? Cosa vuoi ancora?! Il Lord ti ucciderà, se farai ancora come trentacinque anni fa! - lo assalì Tyki, prendendolo per le spalle.
- Non voglio rimanere ucciso di nuovo, Piacere, non vi darò più fastidio, ma resterò nel corpo di questo qua - il quattordicesimo si indicò - ma se proverete ad ucciderlo, io uscirò fuori e vi farò fuori tutti, questa volta! - Neah lo minacciò, e poi ritornò Allen.
Crollò tra le braccia di Tyki.
- Cosa? - sussurrò, alzandosi in piedi, aggrappandosi al Noah del piacere.
- Stai bene, piccolo? - chiese il moro, ritrovandosi l’albino attaccato al petto.
- Sì, solo un capogiro - sorrise Allen. Poi capì di essere attaccato a Tyki e balzò indietro.
Il quattordicesimo non si ripresentò più, Allen riuscì a farsi accettare, anche se con qualche difficoltà, dal resto del Clan Noah, l’albino lasciò la sua natura di cacciatore ed il suo passato alle spalle, trasformandosi in un vampiro (ma che si rifiutava di bere sangue umano, nutrendosi di quello del piacere), lui e Tyki portarono avanti la loro relazione (segreta) anche nei secoli successivi, cercando in tutti i modi, di non farsi scoprire dal resto del Clan.


Note dell'autrice: inizialmente era una RoadxAllen, ma poi il mio lato da amante dello Yaoi è uscito fuori, e non ho saputo resistere nel scrivere una TykixAllen (mia prima Yaoi, quindi fa un po' schifo). Avevo già in mente di fare una Fic che parlava di vampiri! 
   
 
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