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Autore: Dazel    12/07/2011    3 recensioni
Lo chiamavano in piccolo principe, e di certo non solo per via del suo aspetto. Il motivo reale di quel soprannome era la sua omosessualità, il suo essere gracile, il suo essere biondo e carino. La gente lo odiava, o forse lo invidiava e basta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le Petit Prince

Lo chiamavano in piccolo principe, e di certo non solo per via del suo aspetto. Il motivo reale di quel soprannome era la sua omosessualità, il suo essere gracile, il suo essere biondo e carino. La gente lo odiava, o forse lo invidiava e basta. Quando passava per i corridoi sussurravano quel nomignolo con aria di scherno, sperando di ferirlo, ma era difficile farlo se non impossibile. Chris era forte, a lui non importava niente delle cattiverie che la gente diceva alle sue spalle, degli sguardi che gli lanciavano quando passava per i corridoi per raggiungere un'aula della sua scuola, oppure quando lo mettevano in imbarazzo o in difficoltà fingendo che fosse tutto accaduto per un banale incidente. Non gli importava. Erano solo persone, stupide e bigotte, essenzialmente insulse che malauguratamente aveva incontrato sul cammino della sua vita. Non erano ostacoli, non erano deviazioni, non erano sassolini scomodi che deviavano la via – erano l'erbetta secca ai bordi della stradina, i funghi che si attaccavano l'uno con l'altro, erano il muschio che cresceva vicino ai ciottoli umidi. Erano insignificanti. Per questo nonostante le voci Chris riusciva a sorridere e a fare perfettamente il suo lavoro, a prendere ottimi voti e a costruirsi una carriera brillante a cui tutte quelle persone non avrebbero mai potuto aspirare. Perché lui non era il nipote del preside e non era nemmeno la matricola con la scollatura e il seno abbondante. Perché lui combatteva contro il pregiudizio ogni giorno sorridendo sprezzante davanti alle calunnie e combatteva per la sua laurea ogni notte, piegato sui libri a studiare medicina come se non ci fosse altro di importante nella via. Perché quando aveva un esame era orgoglioso di prendere il massimo dei voti con le sue forze, e non con i favoritismi o con la prostituzione. Perché quando prendeva un trenta era per il suo impegno, la sua costanza, il suo talento. E gli altri avrebbero anche potuto parlare, avrebbero potuto chiamarlo Piccolo Principe, Raperonzolo, Barbie o qualsiasi altra cosa avessero desiderato perché lui sarebbe diventato un chirurgo.

Gli altri erano insignificanti, lo erano sempre stati.



   
 
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