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Autore: naoi    12/07/2011    3 recensioni
Prima di incontrare Ciel Phantomhive, prima di dare il via a quella macabra danza tra demoni, Alois Trancy viveva in un'enorme villa aspettando il giorno della sua vendetta, che probabilmente non era poi così lontano.
I giorni alla magione Trancy e il rapporto di Alois con i suoi servi, specialmente con quello più enigmatico e impenetrabile, Claude.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alois Trancy, Claude Faustas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Yes, your Highness
 

Alois era solo. Era sempre stato solo, da quando aveva memoria. C’era stato un periodo della sua vita troppo lontano per essere toccato con mano, in cui ricordava il volto di un bambino che non aveva nulla. Né genitori, né una villa, né un maggiordomo, ma che nonostante tutto era felice perché aveva qualcuno. Qualcuno che non importava cosa facesse o dicesse, né tantomeno di quanto le sue idee fossero strane. Lui, Luca, gli sarebbe stato sempre vicino.

Proseguì lungo l’infinito corridoio di quella residenza, troppo grande per un signore e cinque servi che erano come estranei. Anzi, non erano come, loro erano estranei. Anche Claude lo era, ma a questo lui non ci voleva, anzi, non ci poteva proprio pensare. Perdere l’unica cosa tangibile che gli era rimasta, lo avrebbe distrutto.

Sospirò, riportando i pensieri a un presente che sebbene fosse stato scelto esclusivamente lui, non lo convinceva. No, a cosa stava pensando? Vendicare Luca uccidendo Ciel Phantomhive. Questa era la via che aveva voluto. L’unica possibile per un bambino sporco come lui.

Scese le scale con lentezza calcolata, come si conveniva a un vero signore. In quel momento, non sapeva bene dove stesse andando nel cuore della notte in giro per la villa. Sapeva solo che dopo aver avuto un incubo, non voleva rimanere chiuso nelle quattro mura della sua stanza. Attraversò l’ingresso, aprendo la porta, facendo passare uno spiraglio di luce.

Guardò il viale che si apriva davanti e in quel momento l’abbozzo di una stupida idea gli venne in mente. Quella di scappare. Quella di abbandonare tutto e tutti, e di andare in un altro luogo, dove nessuno lo conosceva. Stupidaggini, appunto. Il conte Alois Trancy non fuggiva. E soprattutto non poteva farlo. Lui lo avrebbe ritrovato anche in capo al mondo per avere la sua anima.

Un sorriso gli si aprì sul volto candido, che nonostante tutto quello che aveva passato, era ancora quello di un bambino. L’idea di Claude che lo veniva a cercare lo faceva sentire migliore, lo faceva sentire voluto da qualcuno per una volta.

Si appoggiò alla fontana, immergendo le dita nell’acqua fresca. Era piacevole. Guardò in alto. Lui lo sapeva bene che guardare il cielo non serviva a niente. Nemmeno una stella cadente avrebbe potuto realizzare ciò che voleva. Se Claude non poteva farlo, chi avrebbe potuto?

« Danna-sama, prenderete freddo se rimarrete qua fuori. » Una voce atona interruppe il silenzio di quella serata fresca, riportandolo alla realtà di sempre. Quella che non importava quanti fronzoli potesse avere, rimaneva comunque vuota.

Claude era lì, che lo guardava con quegli occhi dorati da cui non traspariva assolutamente niente. Le sue parole avrebbero potuto far pensare che in lui ci fosse un minimo di vera preoccupazione, ma se lo si scrutava bene, dietro le lenti non v’era nient’altro che il nulla.

«Voglio rimanere ancora un po’ qui. » Disse, mentre andava ad osservare l’acqua zampillare sul marmo della fontana. Solo un cenno del capo del maggiordomo, nemmeno una parola. Ma in fondo, voleva davvero sentirlo parlare? La sua voce priva di emozioni era più pungente di una lama.
« Claude, ho freddo. » La voce quasi affranta di Alois spezzò nuovamente quel silenzio, ricreatosi fra i due.

«Desidera che le porti una vestaglia, Danna-sama? » Chiese atono l’altro, fissando le proprie iridi chiare verso la chioma bionda dell’altro, che ancora non si era rigirato verso di lui.

Un paio di minuti di silenzio, poi Alois parlò di nuovo. «Voglio che mi abbracci.» Sentenziò il signore dei Trancy, rivolgendo lo sguardo verso l’altro, osservando i suoi occhi.

Un inchino, poi la stessa frase di sempre. Quella che diceva prima di eseguire magistralmente un compito. «Yes, your highness. » Poi, due braccia fredde avvolsero il corpo di Alois, che sorrise. Anche se sapeva la verità. Quello era solo un ordine da svolgere al meglio. Perché Claude non provava sentimenti. Mai.


 

 Note di Naoi. 


Serie di one-shoot dedicate ad Alois e Claude. Perchè loro due mi sono piaciuti dal primo momento che li ho visti, indipendentemente da quello che succede poi. E' possibile che in mezzo ci finiscano anche Sebastian e Ciel, ma i protagonisti rimarranno comunque i due sopra citati. Che dire, spero possa piacere e ovviamente se avete due minuti di tempo, fatemi sapere che ne pensate.

  
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