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Autore: Alex53    19/03/2006    4 recensioni
Ecco mi con un'altr fic. Cortina sul mio personaggio preferito, Harry. Harry è solo, su un'isola, abbattutto. Pensa a cos'è successo nella sua vita, alle sue scelte, e a lei. Non so se vi piacerà ma per me è molto importante. Quindi buona lettura
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A caccia di ricordi

A caccia di ricordi

 

“Lo so, è triste immergersi in ricordi già passati, in persone che non esistono più, in quesiti già risolti, eppure non riesco a fare altro. Mi pare ieri, quando varcai quella soglia incantata, quando decisi la magia alla non magia e i maghi ai babbani. Eppure in quel giorno in cui mi venne a prendere Hagrid, quando sfondò quella porta dura, allora non sapevo quante sofferenze avrei subito né quante falsità. Non riesco a crederci, mi sembra di aver commessolo sbaglio più grande della mia vita accettando quell’invito, eppure so che non è così. So che se avessi continuato a vivere con i miei zii non sarei così triste, ma neppure avrei mai saputo cosa fossero la magia, l’amicizia e, soprattutto, l’amore. E questo, ora, lo so benissimo, e non mi devo vergognare del mio passato, ma del mio futuro, di qualcosa che non farò. Perché io, sebbene molti affermino il contrario, non riuscirò mai a sconfiggere Lord Voldemort e a riportare la pace nel mondo dei maghi e, in gran parte, anche dei babbani. Ora invece sono qui, a caccia di ricordi passati, a caccia di qualcosa che non c’è più. So che non dovrei arrendermi così facilmente, in effetti, lotterò contro Voldemort, e anche se penso di non farcela, nessuno potrà dire che sono un codardo, che non ho provato. Ma dopo non ci sarà più un Harry Potter, un altro “bambino sopravvissuto”, un altro come me. Un lato positivo ci sarà nella mia morte, anche se essa porterà sulla terra morte, distruzione e panico, ma là dove sarò io, lassù in cielo, là ci sarà solo pace e serenità. Tutti, rivedrò tutti, fuorché te. E’ triste pensarlo, del resto è triste anche ciò che sto dicendo, com’è triste la mia vita, insomma… devo aggiungere altro? Ripenso al nostro primo bacio. E’ stato emozionante e desiderato per me, eri e rimarrai per sempre una rosa.

Come ho fatto a sopravvivere fino a questo punto, io non lo so, l’unica cosa che conta è arrivare fino in fondo al mio cammino e poi, come tutti, abbandonarsi all’aldilà. Sono pazzo, un pazzo egoista. Tu me lo dicevi sempre, prima della nostra separazione che nemmeno Voldemort aveva calcolato. Certo questa “novità” ha reso la mia, e la tua vita, più difficile, ma anche quella del mio nemico, e di questo sono felice. Ovunque vada non mi troverà, perché gli abitanti stanno con me e non diranno dove mi trovo, anche perché molti non lo sanno.

Intanto io mi allenerò qui, in quest’isola deserta, con la sola compagnia di quei ricordi tanto dolorosi quanto vissuti e sorpassati, ricordando soprattutto il giorno in cui fummo separati.

 

***

Era un bel giorno di sole e l’aria fresca ci sferzava il viso. Stavamo pensando al nostro futuro, ai nostri progetti. Non sapevamo cosa di lì a poco sarebbe successo alla nostra vita, alle diverse vie che inevitabilmente avremmo preso, insomma al nostro addio. Tu mi assicurasti che non mi avresti mai abbandonato che la mia vita era la tua e la tua la mia, insomma che eravamo un’unica cosa. Per me era lo stesso, ti avrei sempre difeso, e tu lo sapevi. Ci prendemmo per mano e camminammo lungo il lago. La tua mano era fresca, pulita e, per quanto una mano lo possa essere, felice. Eravamo contenti insieme. Non ci preoccupavamo di nulla, ci bastava quella vita, la nostra vita felice, i nostri sogni e le nostre avventure. Ma io me lo sentivo che c’era qualcosa che non andava, qualcosa che ci avrebbe separato. Ma preferii non dirtelo, ti saresti rattristata, e sapevo invece che ora tu volevi solo essere felice, e poi per rattristarsi ci sarebbe stato tempo in futuro, durante l’imminente guerra. Troppe cose non andavano. E poi arrivò il peggio. Remus e Tonks, mi portarono via, per proteggermi, dissero. Mi portarono qui. Non piangesti, anzi, mi dicesti un: -A presto Harry- calma, ma vedevo che in realtà eri triste, come se sapessi cosa mi attendeva, o forse no. Ti baciai, le tue labbra erano morbide ma tristemente fredde. Non sapevo a cosa stessi pensando, ma feci delle ipotesi. La prima era quando ci saremmo rivisti, forse mai, forse in cielo. La seconda era se sarei morto, oppure, come credo speravi, no. L’ultima, la più importante, era se il nostro amore sarebbe sopravvissuto. Non se realmente pensasti a questo, oppure se questi pensieri sono semplicemente un’invenzione della mia mente, ma ti vorrei dire che non ti ho dimenticato e che mai lo farò. Ricorda che la morte non è la fine, ma l’inizio di un nuovo cammino. L’unica cosa che conta è che mi devi aspettare, in qualunque luogo saremo. Perché io lo farò. Perché io ti amo Ginny.

 

A presto Harry

 

Ecco qua, bella (si fa per dire) e finita. Naturalmente non ho voluto dire quanti anni hanno, dove sono o cosa facevano. Forse ho sbagliato, ma non sapevo come introdurlo, e soprattutto volevo dare più importanza, molto più importanza, ai pensieri di Harry che a mio parere contavano di più. Questa non è la mia coppia preferita, anzi è una tra quelle non troppo gradite (si fa per dire) ma in questo contesto mi vedevo una Ginny piuttosto che un Hermione.

Ah (forse suonerò fissata) ma qualche recensioncina mi farebbe piacere!

Grazie a tutti, vi saluto caldamente.

 

Alex Questa Q

 

 

 

 

  
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