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Autore: E s t e r    13/07/2011    1 recensioni
Quando l'ho conosciuto, non mi sarei mai immaginata che con lui, la mia vita sarebbe stata travolta da cotanta dolcezza.
Con lui ho passato in quasi un anno più momenti felici e pieni d'amore, che in ventitré anni della mia vita.
Ogni giorno che passo con Andrea, è una sorpresa, non sai mai cosa aspettarti.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo scriverò nel vento col rosa del tramonto

Io e Andrea stiamo insieme da quasi un anno, domani è il nostro anniversario.
Quando l'ho conosciuto, non mi sarei mai immaginata che con lui, la mia vita sarebbe stata travolta da cotanta dolcezza.
Con lui ho passato in quasi un anno più momenti felici e pieni d'amore, che in ventitré anni della mia vita.
Ogni giorno che passo con Andrea, è una sorpresa, non sai mai cosa aspettarti.
Ma la sorpresa più grande che mi abbia mai fatta è stata la sua dichiarazione e insieme la proposta di fidanzamento.
Era esattamente il 18 di Luglio  e quel giorno, quel momento e quelle emozioni non le scorderò mai, nemmeno tra cent'anni.
Adesso che ci ripenso, mi stupisco ancora  ...
 
Quel giorno faceva decisamente troppo caldo, mi scioglievo come il ghiaccio al sole.
Era una tortura, quindi mi chiusi in casa con i condizionatori accesi, si stava molto meglio.
Erano solo le dieci del mattino e sembravano fosse le tre del pomeriggio, il sole regnava nel cielo che era senza nuvole.
Ero bellamente spaparanzata sul divano, che comincia a squillare il telefono. Con non molta voglia mi allzai e risposi.
«Pronto?»
« Ciao Camilla, come stai? » Era Andrea, la sua voce era bellissima anche al telefono.
« Sto benissimo, ora che sono al fresco dentro casa, tu come stai Andre?»
« Non c’è male, ma vorrei chiederti una cosa»
«Dimmi pure» Avrei accettato qualunque cosa mi avesse chiesto, infondo io lo sapevo che ero completamente pazza di lui, ma Andrea non lo sapeva.
«Vuoi venire al mare con me? » - infatti  - «Certo dammi un’ora e sono pronta, ok? »
« Va bene, passo da te, vediamo …  alle undici e un quarto che ne dici? »
« Va benissimo, Andre. A dopo allora ciao! »
« Si a dopo Camilla »
Chiusi la chiamata e mi avvia al bagno, armata di tutto.
Silk epil, lametta, pinzetta per le sopracciglia, e costume.
Mi feci una doccia, fredda, poi mi asciugai.
Adesso toccava al silk epil, dopo tutte quelle volte che l’avevo usato, non mi faceva più male, sentivo loro un leggero solletico.
Tolti i peli dalle gambe passai all’inguine con la lametta, poi le ascelle.
Le sopracciglia non le facevo da una settimana e andavano aggiustate, erano orribili.
Tolte anche quelle, mi misi il costume a due pezzi, lilla.
Controllai l’ora erano le dieci e quarantacinque minuti, avevo mezz’ora per preparare qualche panino.
Presi quattro panini e li imbottii, due di salame e due al prosciutto crudo, buonissimo.
Poi presi anche due bottiglie piccole d’acqua e misi il tutto nella borsa frigo.
Undici, avevo un quarto d’ora per vestirmi, ero ancora in costume.
Non mi andava di mettermi  un pantaloncino e una maglia e quindi optai per un vestitino bianco leggero, e il cappelli di paglia.
Ero pronta, mi mancava solo la borsa dei teli da mare, ne presi due e li misi in un’altra borsa, presi le chiavi di casa e uscii.
Sempre puntuale giù c’era Andrea, che stava per suonare al campanello.
« Eccomi! »
« Ciao, stavo per suonare, e tu mi spunti d’avanti, allora andiamo? »
« Si! »
Durante il viaggio in macchina parlammo del più e del meno, del tempo e di come anche solo respirando si sudasse.
Arrivati, scendemmo e la distesa di sabbia si presentò davanti a noi, andando a finire nel mare calmo.
Soffiava proprio un bel venticello, e si stava bene.
« Andiamo a mettere l’ombrellone da qualche parte, e poi ci mettiamo le nostre cose sotto»
Disse Andrea e io annuii.
Dopo ci buttammo in mare, che era praticamente deserto, così come la spiaggia, probabilmente nessuno ci andava mai lì.
Da soli si stava più tranquilli e io avevo un’occasione in più per stare con Andrea.
Andrea è un ragazzo molto gentile ed onesto, con grandi occhi verdi e i capelli neri, è alto circa un metro e ottanta, e ha i muscoli al punto giusto.
Inoltre è anche molto dolce e romantico, ovviamente io me ne sono innamorata perdutamente. Sono irrecuperabile.
Comunque, era arrivata l’ora di pranzo e io sfoggia i miei panini, e ne offrii due ad Andrea che se li era dimenticati, poco male.
Aspettammo un’ora circa e ci tuffammo di nuovo in mare; ci schizzavamo, nuotavamo facevamo tuffi e tanto altro, e il tempo passò inesorabilmente veloce.
Erano le quattro, incredibile, e decisi di abbronzarmi un po’, quindi mi stesi sul telo.
Il sole batteva violento sulla mia pelle, e io sudavo come un cane, era insopportabile e mi rimisi in piedi  andando all’ombra dell’ombrellone.
Ora si che si ragionava.
« Ehi Andre, ti va di giocare a carte? »
« Si dai va bene, però sta attenta che io sono fortissimo»
« Se, se. Allora io sono imbattibile»
Come non detto.
Giocammo quattro partite a scopa e le vinse tutte lui, mentre io vinsi le due partite di briscola.
Avevo perso, e quindi un po’ offesa mi feci offrire un gelato.
« Andre, che ne dici se dormiamo sulla spiaggia? Non mi va di tornare a casa»
« Ottima idea, te lo stavo per chiedere anche io. Oggi mi anticipi su tutto»
Tra partitine a scopa e briscola, chiacchiere e mangiando un gelato, si fecero le sei e mezza di sera.
Volevo vedere il tramonto, quella mattina avevo sentito che calava alle sei e quarantadue, lo dissi ad Andrea, e lui annuii.
Lui aveva la faccia, che era diventata tutta d’un tratto seria, mi spaventai.
« An - »
«No Camilla aspetta, lasciami parlare. Senti io devo dirti una cosa »
«Ok va bene dimmi»
In quel momento mi prese le mani tra le sue, e mi disse quelle parole nel momento esatto in cui il sole tramontava, dove il cielo si tingeva di rosa, arancione, giallo e rosso, con quegli sbuffi di azzurro.

«Io ti amo»
Mi scesero le lacrime di gioia, da quanto avevo aspettato quelle parole uscire dalla sua bocca.
« Anche io Andrea, anche io, da tanto tempo, tanto »
Dopo ci baciammo, e facemmo l’amore.
Le onde del mare che si infrangevano contro riva erano il nostro sottofondo.
La sabbia era il nostro letto.
Il venticello caldo che soffiava era il nostro lenzuolo.
Le stelle che dall’alto ci guardavano, erano le testimoni del nostro amore.
                                
                                                          Fine
 
Voglio ringraziare Brucio per aver recensito la precedente One shot, e per avermi fatto notare tutti quegli erroracci, che spero di non aver ricommesso.
L’estate dei miei quasi quattordici anni l’ho cancellata, e al suo posto ho scritto questa.
Spero che vi piaccia e mi piacerebbe anche sapere che cosa ne pensate.
 
  
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