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Autore: Meissa    13/07/2011    1 recensioni
Riconobbe subito la figura composta di Blaise, su una poltrona davanti al camino.
“Ehi,” lo salutò sedendosi sul bracciolo della poltrona.
Blaise le scoccò un’occhiata obliqua, ma Pansy non colse, evidentemente troppo stanca. “Ti spiace? Mi fai ombra,” disse schioccando la lingua con irritazione.

Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
In risposta alla sfida di Mela, fluff, Pansy/Blaise.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: Al resto, poi -io e i titoli non andiamo d'accordo, si sa.
Coppia: Blaise Zabini/Pansy Parkinson
Parole: 662, contatore Word
Note: Per la sifda indetta da Mela aka Clà sul Cos -Collection of starlight- partecipante all'iniziativa Woodstock, maratona di tre giorni per l'amore libero, per I <3 shipping.
Le richieste della sfida erano: Blaise Zabini, Fluff, Babbanologia.
Ahinoi, sono andata fuori tema. Perdonatemi comunque. Ambientata al sesto anno, spero valga qualcosa.

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »


Al resto, poi




Pansy entrò in Sala Comune a tarda notte, dopo il giro di controllo abituale dei Prefetti. Giro che aveva fatto da sola, ovvio, perché Draco era impegnato in chissà che cosa e stava praticamente ignorando tutti loro, oltre che i propri doveri.
Riconobbe subito la figura composta di Blaise, su una poltrona davanti al camino.
“Ehi,” lo salutò sedendosi sul bracciolo della poltrona.
Blaise le scoccò un’occhiata obliqua, ma Pansy non colse, evidentemente troppo stanca. “Ti spiace? Mi fai ombra,” disse schioccando la lingua con irritazione.
La ragazza rimase seduta, e gli tolse il libro dalle mani –aveva delle bellissime mani, Blaise, glielo diceva spesso. Erano grandi, confortevoli, come se potessero accogliere qualcuno e trattenerlo lì, al sicuro, fin quando non fosse stato possibile lasciarlo andare. Tenne il segno con l’indice, e chiuse il libro per vederne il titolo; quando lo lesse, Blaise vide dipingersi sul viso della compagna una smorfia di disappunto.
“Babbanologia? Sei impazzito?” chiese stizzita, tirandosi dietro una ciocca di capelli corti.
“No,” rispose lui, quietamente. “Ti ricordi Claudine, carina, bel viso, occhi chiari e lentiggini, di Corvonero?”
Pansy si morse appena il labbro, cercando di collegare la descrizione di Blaise a un viso conosciuto.
“Quella con i capelli corti, castani, del quarto anno?” domandò dopo qualche secondo di riflessione, mentre rigirava tra le mani il manuale di Blaise.
Questo annuì, con un sorriso.
“Non capisco,” disse Pansy.
“Ha bisogno di ripetizioni di Babbanologia, così le do mano,” spiegò Blaise scrollando le spalle.
Lei non trattenne una smorfia. “Stai dando lezioni di Babbanologia, che non hai mai seguito, per rimorchiare una?”
“… la cosa ti stupisce?”
“Considerando la ragazza in questione, sì,” ammise Pansy, restituendogli il libro. “Potresti avere di molto meglio,” sentenziò a voce più bassa.
Blaise sorrise sornione, e Pansy sentì un brivido di freddo percorrerle la schiena: non necessariamente qualcosa di negativo, solamente una sorta di agitazione che le mise in subbuglio lo stomaco. Sperò che il suo viso non tradisse niente di tutto questo, e che rimanesse impassibile.
“Ero convinta tu avessi qualcun altro per la testa,” mormorò piano.
Pansy colse –forse c’era, forse no- una leggera derisione nelle sue parole. E poi aveva improvvisamente caldo, e si diede della stupida, perché lei e Blaise giocavano e si provocavano da anni, e queste erano solo battute nulla di serio. Nulla. Di. Serio, ripeté tra sé, trattenendo il respiro.
“Anche io,” buttò fuori invece, senza volerlo fare, perché lo sapeva che stava giocando, solamente una presa in giro, una provocazione, nulla di serio, e lei non avrebbe mai dovuto rispondergli, perché loro erano amici di Draco, e mai, mai Blaise…
Non appena si rese conto di quello che aveva detto, e di quello che aveva pensato soprattutto, sentì le lacrime pungerle gli occhi. Si voltò di poco, con un movimento che sperò fosse discreto, ma conscia che non ci sarebbe cascato, per impedire che la vedesse così.
“Pansy?” la chiamò dopo qualche secondo. “Pansy,” ripeté più dolcemente.
Il suo nome le scivolò addosso come una carezza di seta, Blaise le sfiorò una mano e prese le sue dita tra le sue. Un singhiozzo le sfuggì, e pensò a quanto fosse stupida, e quanto si sentisse vulnerabile.
“Mi spiace, non avrei voluto,” sussurrò, cercando di controllare la voce perché non tremasse e girandosi appena per vederlo con la coda dell’occhio.
Blaise sorrise, con una dolcezza così infinita che gli occhi di Pansy si fecero nuovamente lucidi, e si diede di nuovo della stupida. “Anche a me spiace,” disse piano, ma non sembrava dispiaciuto, nemmeno un po’. “Ma visto che è successo,” mormorò sollevandole il mento con gentilezza e girandole il volto, mentre con l’altra mano ancora tratteneva quella della compagna.
Pansy non pensò né ricordo altro, dopo quelle parole, se non le labbra di Blaise sulle sue, il senso di colpa che svaniva, il nodo alla gola che si scioglieva, la mente che si appannava senza consentirle di formulare alcun pensiero logico.
Al resto, avrebbero pensato poi.




Piccola noticina: gli spiace per Draco, non per loro. Loro saranno allegri e felici e avranno una relazione tormentata fatta di prese in giro. Io non so perché li adoro, ma li adoro comunque. Perdonate l'orrore.
   
 
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