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Autore: bapchin    13/07/2011    4 recensioni
"Ma che diavolo l'ha agitata?! Era a casa sua! Che diamine!" non si capacitava del, nuovo, fallimento! Era rimasto solo uno scenario, a quel punto o la va o la spacca...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sono passate più di tre settimane da quando ha iniziato a fare quei sogni. Il copione è sempre lo stesso, loto iniziano a ridere e scherzare, poi lui diventa serio e le dice "Ti Amo", lei non ci crede, non vuole più soffrire per lui. Il ragazzo avvicina il suo viso a quello di lei e inizia a baciarla con foga, lei non resiste a quel contatto e si lascia trascinare.
Erano più di tre settimane che Sakura faceva quei sogni, l'unica cosa che cambiava era lo scenario: una volta erano all'accademia ninja, quella dopo alle porte di Konoha...
Di quel sogno tutto era strano, ma la cosa più strana era Sasuke, il Sasuke del sogno era allegro, quasi solare, e diceva di amarla. Non c'era alcun dubbio che fosse un sogno. D'altro canto, quando si sentiva sola le bastava coricarsi nel letto e addormentarsi per trovare compagnia e quale compagnia è migliore di quella della persona che ama?
"Ci dovrò riuscire prima o poi! E' solo una questione di tempo!" pensò il ragazzo leggermente irritato "Riuscirò a farle fare il sogno per intero! Altrimenti mi toccherà andare a Konoha e rischiare di essere scoperto, e questo non andrebbe bene. Che diamine Sasuke! Tra tutti i jutsu che sai fare perchè questo ti da così tanti problemi?!" lo irritava parecchio dover faticare tanto per una persona che non era lui. Va bene che l'amava, però lo stava facendo affaticare troppo! Il problema era che Sakura aveva un sonno leggero e che si emozionava con poco, era un miracolo che non si fosse svegliata al "Ti amo"! Sasuke inoltre era convinto che fosse anche lo scenario ad agitarla e quindi lo cambiava ogni volta. Ormai li aveva provati tutti, ne erano rimasti solo due: la casa di lei e "il posto dove è incominciato tutto" così l'aveva definito Sakura. "Che cosa mi dovrò inventare stasera per farle continuare il sogno?!" Sasuke si stava scervellando come uno studente all'ultimo esame.
Sakura appena arrivata a casa non mangiò nemmeno dalla stanchezza e si coricò nel letto. Dopo qualche ora di sonno si svegliò di scatto, non aveva fatto il sogno, ma non se ne curò, scese nella cucina per prendere una camomilla e riprendere sonno, quando arrivò in cucina diede uno sguardo all'orologio digitale del microonde, segnava l' una e diciassette, non si capacitava di questo risveglio, non era da lei. Dopo aver preso la camomilla tornò in camerò sua, ma c'era qualcosa che non andava, o meglio qualcuno: c'era Sasuke seduto sulla sua scrivania. "Ciao Sakura, come va?", da quando Sasuke chiedeva "come va?" a qualcuno?! Sakura un po' confusa rispose "B-bene...". Il moro iniziò un discorso, cosa molto strana per uno come lui, e ogni tanto sorrideva pure, sorrideva per davvero. "Proprio come nel sogno" pensò la rosa metre osservava il viso dell'Uchiha. Tutto d'untratto Sasuke s'incupì e, come da copione, le disse "Ti Amo" lei non ci credeva e successe tutto quello che succedeva nei suoi sogni, solo che quella era la realtà. Si lascò trascinare dal bacio del moro, ma arrivò il momento che lui si dovette allontanare da lei. Non si allontano troppo solo il giusto per incrociare i suoi occhi con le iridi verdi della ragazza. Questa volta dalla bocca del moro uscirono ben tre parole "Cosa provi per me?" in quel momento Sakura sentiva le guance andare a fuoco e si sentì mancare; nello stesso momento si alzò di scatto dal suo letto, si guardò attorno disorientata alla ricerca di qualcosa, anzi, di qualcuno... Ma non lo trovò... Era stato solo un altro sogno. Diede uno sguardo alla sveglia sul suo comodino, erano le cinque e cinquanta. A quel punto tanto valeva stare sveglia dato che si sarebbe dovuta svegliare dici minuti dopo.
"Non è andata benissimo, ma sono andato più lontano di quanto non avessi già fatto..." fu questo il suo pensiero la mattina seguente, dava l'idea di una persona che si fosse accontentata del risultato ottenuto, mentre in realtà era ad un passo dallo strapparsi i capelli e gridare. "Ma che diavolo l'ha agitata?! Era a casa sua! Che diamine!" non si capacitava del, nuovo, fallimento! Era rimasto solo uno scenario, a quel punto o la va o la spacca...

Sono passate più di tre settimane da quando ha iniziato a fare quei sogni. Il copione è sempre lo stesso, loto iniziano a ridere e scherzare, poi lui diventa serio e le dice "Ti Amo", lei non ci crede, non vuole più soffrire per lui. Il ragazzo avvicina il suo viso a quello di lei e inizia a baciarla con foga, lei non resiste a quel contatto e si lascia trascinare.Erano più di tre settimane che Sakura faceva quei sogni, l'unica cosa che cambiava era lo scenario: una volta erano all'accademia ninja, quella dopo alle porte di Konoha...Di quel sogno tutto era strano, ma la cosa più strana era Sasuke, il Sasuke del sogno era allegro, quasi solare, e diceva di amarla. Non c'era alcun dubbio che fosse un sogno. D'altro canto, quando si sentiva sola le bastava coricarsi nel letto e addormentarsi per trovare compagnia e quale compagnia è migliore di quella della persona che ama?


"Ci dovrò riuscire prima o poi! E' solo una questione di tempo!" pensò il ragazzo leggermente irritato "Riuscirò a farle fare il sogno per intero! Altrimenti mi toccherà andare a Konoha e rischiare di essere scoperto, e questo non andrebbe bene. Che diamine Sasuke! Tra tutti i jutsu che sai fare perchè questo ti da così tanti problemi?!" lo irritava parecchio dover faticare tanto per una persona che non era lui. Va bene che l'amava, però lo stava facendo affaticare troppo! Il problema era che Sakura aveva un sonno leggero e che si emozionava con poco, era un miracolo che non si fosse svegliata al "Ti amo"! Sasuke inoltre era convinto che fosse anche lo scenario ad agitarla e quindi lo cambiava ogni volta. Ormai li aveva provati tutti, ne erano rimasti solo due: la casa di lei e "il posto dove è incominciato tutto" così l'aveva definito Sakura. "Che cosa mi dovrò inventare stasera per farle continuare il sogno?!" Sasuke si stava scervellando come uno studente all'ultimo esame.


Sakura appena arrivata a casa non mangiò nemmeno dalla stanchezza e si coricò nel letto. Dopo qualche ora di sonno si svegliò di scatto, non aveva fatto il sogno, ma non se ne curò, scese nella cucina per prendere una camomilla e riprendere sonno, quando arrivò in cucina diede uno sguardo all'orologio digitale del microonde, segnava l' una e diciassette, non si capacitava di questo risveglio, non era da lei. Dopo aver preso la camomilla tornò in camerò sua, ma c'era qualcosa che non andava, o meglio qualcuno: c'era Sasuke seduto sulla sua scrivania. "Ciao Sakura, come va?", da quando Sasuke chiedeva "come va?" a qualcuno?! Sakura un po' confusa rispose "B-bene...". Il moro iniziò un discorso, cosa molto strana per uno come lui, e ogni tanto sorrideva pure, sorrideva per davvero. "Proprio come nel sogno" pensò la rosa metre osservava il viso dell'Uchiha. Tutto d'untratto Sasuke s'incupì e, come da copione, le disse "Ti Amo" lei non ci credeva e successe tutto quello che succedeva nei suoi sogni, solo che quella era la realtà. Si lascò trascinare dal bacio del moro, ma arrivò il momento che lui si dovette allontanare da lei. Non si allontano troppo solo il giusto per incrociare i suoi occhi con le iridi verdi della ragazza. Questa volta dalla bocca del moro uscirono ben tre parole "Cosa provi per me?" in quel momento Sakura sentiva le guance andare a fuoco e si sentì mancare; nello stesso momento si alzò di scatto dal suo letto, si guardò attorno disorientata alla ricerca di qualcosa, anzi, di qualcuno... Ma non lo trovò... Era stato solo un altro sogno. Diede uno sguardo alla sveglia sul suo comodino, erano le cinque e cinquanta. A quel punto tanto valeva stare sveglia dato che si sarebbe dovuta svegliare dici minuti dopo.

"Non è andata benissimo, ma sono andato più lontano di quanto non avessi già fatto..." fu questo il suo pensiero la mattina seguente, dava l'idea di una persona che si fosse accontentata del risultato ottenuto, mentre in realtà era ad un passo dallo strapparsi i capelli e gridare. "Ma che diavolo l'ha agitata?! Era a casa sua! Che diamine!" non si capacitava del, nuovo, fallimento! Era rimasto solo uno scenario, a quel punto o la va o la spacca...

 

   
 
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