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Autore: manubibi    13/07/2011    5 recensioni
Si fa tutto un gran parlare della morte. Riempie le prime pagine dei quotidiani, si diffonde come un morbo attraverso il passaparola in neanche un minuto in tutto il mondo, fa più notizia e scuote gli animi più di un aereo a bassa quota sulla Piazza Rossa, cambia vite - paradossalmente - e ne distrugge virtualmente altre. A dire il vero, gente, non è che sia tutta questa gran cosa. C'è tutto il terrore prima che venga (se la vedi arrivare) e ci si immagina come sarà. Le domande sono sempre le stesse. Perché io? Soffrirò? E mia sorella? E il resto del mondo? Sì, questa è una mia aggiunta, perché ho un ego enorme anche se lo nascondo spesso dietro una certa riservatezza che mi identifica per la mia cultura.
Uh, sì, dovevo presentarmi. Mi chiamo Jude Law, vengo da Londra, ho trentacinque anni e sono morto.
AU, death!fic, rating variabile.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Bitter End.~

 


Si fa tutto un gran parlare della morte. Riempie le prime pagine dei quotidiani, si diffonde come un morbo attraverso il passaparola in neanche un minuto in tutto il mondo, fa più notizia e scuote gli animi più di un aereo a bassa quota sulla Piazza Rossa, cambia vite - paradossalmente - e ne distrugge virtualmente altre. A dire il vero, gente, non è che sia tutta questa gran cosa. C'è tutto il terrore prima che venga (se la vedi arrivare) e ci si immagina come sarà. Le domande sono sempre le stesse. Perché io? Soffrirò? E mia sorella? E il resto del mondo? Sì, questa è una mia aggiunta, perché ho un ego enorme anche se lo nascondo spesso dietro una certa riservatezza che mi identifica per la mia cultura.
Uh, sì, dovevo presentarmi. Mi chiamo Jude Law, vengo da Londra, ho trentacinque anni e sono morto.
Sì, sì, morto. Per questo ciarlavo di com'è essere morti e per questo mi posso permettere di dire com'è. In verità, il dolore per me è durato un istante. Il tempo che la pallottola rompesse la costola - perché sì, sono stato anche così sfigato da trovarmi ossa di mezzo - e che la suddetta costola rotta si ficcasse, assieme alla suddetta pallottola, nel polmone. E chiaro, ovviamente il tempo di agonizzare, ma a quel punto ero già bello che andato, stavo perdendo i sensi ed il dolore si affievoliva sostituito da un senso di angoscia e sgomento perché no, chiaramente non volevo morire. Neanche per sogno, io avevo tutta una vita davanti, ed ero troppo giovane per-- Sì. Non importa, comunque è finita.
Dicevo che la cosa che mi ha ferito di più non è stata la pallottola, ma il fatto che a premere il grilletto sia stato proprio lui. Ma detto così non si capisce perché mi abbia fatto tanto male e perché la cosa dovrebbe essere rilevante, quindi per spiegarmi racconterò qualcosina su chi è Lui, almeno chi è sempre stato per me... Fino ad un paio d'ore fa.

Robert. Più precisamente, Robert Downey. No, non il miliardario proprietario di un trust industriale di tipo verticale - quindi di svariate categorie produttive - ma suo figlio. Sì, un figlio di papà, ma non così odioso come ci si poteva aspettare. Bizzarro, sì. Non eccessivamente viziato, stronzo, playboy e miliardario come i figliocci che cagano soldi da ogni orefizio dei film americani. Sì, a volte il mio linguaggio non è dei migliori, ma sono fatto così, prendere o lasciare.
Comunque, tornando a Robert, lo conobbi online. No, non mi ero iscritto a qualche sito per sfigati che cercano relazioni a distanza che al novanta per cento non funzioneranno mai. E puoi dire che l'amore non conosce ostacoli e che può durare per sempre e che una volta conosciuto il tuo amore l'aria saprà di rose e i marshmallow pioveranno col sole che splende... No. Stronzate. Ma forse sono io che in questo momento ho una visione un po' cinica dell'amore. Sapete, l'uomo che, circa,
amavo (ma il termine per me è alquanto azzardato, direi più... Non lo so, al momento) mi ha appena ammazzato-- Ma sto divagando, di nuovo!
Comunque, che facevo online? Lavoravo. O meglio, hackeravo. Non ho studiato per fare questo lavoro, semplicemente sono sempre stato sposato con computer, telefoni, apparecchi elettronici di ogni tipo. Dovevate vedermi da piccolo! Smontavo qualsiasi cosa mi capitasse a tiro, una volta smontai l'orologio di mio padre e non sapevo più come rimetterlo insieme... Quante ne ho prese quella volta! Se potessi, riderei. Ma ovvio, ho un polmone bucato e credo che fra poco comincerò a deperire. Per fortuna non ho più alcun senso, altrimenti sentirei il mio stesso odore. Mioddio.
Sì, mi dispiace, tendo a cambiare argomento nel bel mezzo dei miei racconti, non sono mai stato bravo in queste cose.
Comunque, ecco, lui mi mandò una mail proprio mentre lavoravo alla decriptazione della password per accedere al database principale della Downey Ind. Io odio le interruzioni; specialmente perché quando metto mano su una tastiera divento intrattabile, al limite dell'isteria. Il resto del mondo non esiste, esiste solo il lavoro da portare a termine. Perciò quella mail mi seccò, anche parecchio, ma avendo un Mac l'icona di Thunderbird continuava a saltellare sul dock. La cosa che mi infastidisce di più è avere un'applicazione attiva che avverte di qualcosa. C'è anche da dire che la mia mail è segretissima - per ovvi motivi - perciò mi chiedevo chi e come l'avesse ottenuta. La sua era delle mail più stupide che mi fossero mai arrivate. "Ciao, sono Robert", c'era scritto.
Inarcai il sopracciglio e mi chiesi chi diavolo fosse questo imbecille che mi contattava dal nulla. "Ti conosco?" Scrissi semplicemente, per poi tornare al codice. Non feci in tempo a studiarlo che subito mi arrivò un'altra risposta. "No, non credo. Però credo di conoscere te... Sei appena entrato nel sito di mio padre. E ti chiami Jude Law, no?".
Mi immobilizzai qualche secondo, iniziando ad inquietarmi. "Chi sei?!" Gli chiesi di nuovo, lasciando perdere un attimo il lavoro. Ci tenevo a rimanere anonimo, non sono come i LULZsec che per la fama online scrivono ovunque i loro nickname. Il mio era solo un lavoro da free-lancer, io ero un barista. Non volevo finire nei guai... Non con il figlio dell'uomo che stavo contribuendo a fregare! Decisi di parlarci con un minimo di cautela.
"Come fai a sapere chi sono e cosa sto facendo?"
"Faccio il tuo stesso lavoro, genio." Replicò dopo una decina di minuti.
Annuii lentamente allo schermo. Ma certo, ecco perché ci stavo mettendo tanto. Lo stronzo cambiava la password ogni tot di tempo per impedirmi di arrivarci troppo presto. Da fuori. Mi grattai la testa. Perché hackerare il sito come me, ma per proteggerlo? Riflettei: forse il ragazzo aveva un brutto rapporto col padre - non potevo biasimarlo, Robert Downey Senior era una testa di cazzo con tutte le carte in regola per rimanere assassinato senza pietà al primo errore. E forse il ragazzo gli voleva bene, dopotutto, ma non voleva farlo sapere al padre. E per identificarmi, dopotutto non c'era niente di più semplice. Passare da qualche parte in internet lascia sempre tracce evidentissime - per gente come noi. Ed il mio lavoro era stato così grossolano, lo ammetto, che era come se avessi camminato su una strada infangata con degli stivali da trekking.
Non risposi e decisi di finire il lavoro il prima possibile per levarmi di torno, salutare tutto e sparire da qualche parte. Sì, insomma, ero in un certo stato d'ansia. Ma Robert mi scrisse di nuovo.
"Sto vedendo delle tue foto... Sei carino". Che cazzo?!
Iniziai a sudare. Cazzo, il figlio di Downey ora spiava fra le mie cose. Cazzo, cazzo, cazzo. E poi che significava "Sei carino"? Ovvio, ora lo so, ma allora rimasi parecchio inquietato.
Continuai ad ignorarlo, si fa per dire, e col respiro accelerato presi di nuovo a digitare come un pazzo sulla tastiera, sbagliando e fottendo tutto. Sbattei un pugno sulla scrivania e mi presi la testa fra le mani, riflettendo. Canticchiai fra me e me una canzone che mi tranquillizzava sempre -
Take A Chance On Me degli ABBA. Dopotutto sono un omosessuale con tutti i cliché al loro posto e adoro questa musica anni '80 da checche. Problemi?
"Bella canzone" Fu l'unico commento che mi arrivò fra le mail. Fissai lo schermo sbiancando completamente e sgranando gli occhi. A quel punto cominciavo ad avvertire un mal di pancia crescente. Cazzo, il ragazzo era bravo. Era bravo. Ora controllava anche la mia webcam. Ed aveva acceso il microfono.
E poi delle parole indipendenti cominciarono a formarsi sulla schermata del terminale. «Che cazzo...» Mormorai, e lessi il messaggio che si formava. "Ti ho spaventato, eh? Non preoccuparti. Non dico niente a papà". Sì, ci credo, pensai sarcasticamente. "Segui il coniglio bianco-- Naaah, scherzavo. Voglio incontrarti e parlare di quello che stavi facendo sul sito di Papà."

 

NdA: Sono tornata. E sì, anche stavolta con una long AU, come l'anno scorso. Questa fic è molto strana per me, nasce da un'idea strampalata e molto probabilmente anche stupida. È da settimane che ci penso su, però non ho scritto molto quindi non so quando verrà aggiornata - sempre che vi interessi. 

Comunque il contesto online mi stuzzicava da parecchio, e soprattutto trovo l'hacking un tema interessante, anche se la fic non sarà tutta così, chiaramente. Non so nemmeno io come sarà, è davvero strana. Spero che vi ispiri, altrimenti non c'è nessun problema a lasciarla lì :) non sarebbe la prima e neanche l'ultima a rimanere incompleta.

E credo proprio che questa sarà l'ultima fic che posterò in questo fandom, l'ho deciso dopo almeno un paio di mesi di riflessione. Ho deciso di continuare a scrivere sull'RDJude, ma non qui, bensì nel mio livejournal. Me ne vado per molti motivi, principalmente perché qui non mi sento più a casa come l'anno scorso, c'è troppa competizione e non mi va di scrivere per ottenere più recensioni possibili, obiettivo che questo sito sta inculcando a tutti come se ricevere una recensione in meno di qualcun altro invalidasse un lavoro. Spesso si tratta di porn, ed io non ho più intenzione di scriverne, quindi qui sarei quasi completamente ignorata, tranne per alcune persone che nonostante il fatto che io sia un'acida egocentrica continuano a sopportarmi e, spero, seguirmi anche se non posterò più qui. Quindi grazie a chi mi ha letto e apprezzato, è qualcosa che ha davvero valore per me. 

E lo so, sto diventando melensa e melodrammatica, ma ho amato davvero tanto questo fandom, per un po' è stato una seconda famiglia, mi ci sono sentita davvero a casa. Ora non è più così, ed è tutto quello che ho da dire no, non è vero.

Comunque, cambiando parzialmente argomento, non sto abbandonando EFP in toto, ma solo questa sezione: continuerò a postare negli altri fandom, e di questa sezione continuerò a leggere e commentare le fic che mi piaceranno di più (oltre a completare questa e forse altre long che avevo lasciato in sospeso). Insomma, non sentirete la mia mancanza XD anche perché chi mi legge ha LiveJournal, o è mia amica su Facebook, lì linkerò i capitoli delle storie o le shot. Se volete leggermi potete aggiungermi agli amici e lurkare un pò XDDD

Vi voglio bene. 

   
 
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