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Autore: Sweet96    13/07/2011    9 recensioni
E dire che a lui le lucciole non erano mai piaciute più di tanto… […]
Ma in quel momento, mentre illuminavano di una luce tenue il viso della sua Ran, il giovane detective si trovò costretto ad ammettere che in fondo non erano così male… 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucciole  
 

Era una splendida mattina di Giugno. Davanti ad una casa, una ragazza attendeva con pazienza che il suo amico fosse pronto.

- Accidenti, è sempre in ritardo. - Pensava la giovane - Sembra quasi che non gli importi niente di me... Di me che nonostante tutto sono sempre qui per lui, pronta a dargli una mano… - Un sospiro interruppe i suoi pensieri, mentre la ragazza chiudeva gli occhi sconsolata e un rossore le colorava le guance. Avrebbe tanto voluto che il ragazzo la considerasse qualcosa di più che una semplice amica d’infanzia, ma purtroppo...

Dopo qualche minuto, il cancello si aprì per permettere di uscire ad un giovane liceale dagli occhi azzurri come l’oceano. Subito si avvicinò all’amica con un sorriso, che la ragazza giudicò stupendo, stampato in volto.
“Allora, Ran? Sei pronta per andare a scuola? Guarda che non ho intenzione di tornare indietro perché tu hai scordato qualcosa a casa!” La punzecchiò, al ché lei fece per dargli un pugno che fu evitato con agilità.
“Ma se sei tu che ci metti un’eternità a svegliarti! Di chi credi sia la colpa se arriviamo sempre in ritardo?!” Ribatté lei ridendo e avviandosi verso la scuola, seguita dall’amico.

Lungo il tragitto calò un silenzio che stava diventando sempre più insostenibile per Ran. Si decise quindi a parlare di qualcosa, giusto per rompere quel mutismo che li aveva avvolti.
“Dormito bene, Shinichi?” Esatto, Kudo Shinichi, era questo il nome del ragazzo ormai famoso in tutto il Giappone grazie alla sua passione e alla sua non poca bravura investigativa. Ma nonostante ciò, non si dava mai arie (o almeno solo per finta, provocando la rabbia di Ran) ed era per questo che piaceva a tutti. Era sempre disponibile per darti una mano. E l’amica lo amava proprio per quel motivo.
Il ragazzo la guardò con aria seccata. “Non parlarmene!” Disse “Ieri notte c’erano così tante lucciole che non riuscivo a dormire!”
Ran sorrise divertita. Qualcun altro gli avrebbe detto di chiudere le tapparelle, ma lei sapeva che Shinichi non lo avrebbe mai fatto. E conosceva bene anche il motivo: il giovane detective le teneva aperte anche la notte per poter vedere all’occorrenza le sirene della polizia e sapere così se era successo qualcosa, tipo un omicidio. Ma era un sistema che poteva rivelarsi controproducente e Shinichi lo sapeva. Ma continuava a tenere le tapparelle aperte. Certe volte Ran si chiedeva se questa sua passione per le indagini gli portasse qualcosa di buono.

Mentre rideva divertita da questi pensieri, qualcos’altro catturò la sua attenzione. Una parola. Lucciole. Aveva sentito bene? Aveva davvero detto così? Non poteva crederci. Eppure non ci aveva mai fatto caso! Quante volte il detective le aveva detto che non riusciva a dormire per colpa delle lucciole e lei non aveva pensato a cosa significava veramente?! Certo che era davvero scema, a volte!
“Shinichi, hai detto che a casa tua ci sono le lucciole?” Chiese lei, ancora stupita dal fatto di non essersene mai accorta.
“Si, e allora?”
“Ma è fantastico!”
“Macché, anzi, è parecchio seccante! Pensa che non riesco a dorm…”
“Si, ho capito, ma il punto è un altro! E’ da quando sono piccola che desidero vedere le lucciole, ma dall’agenzia investigativa non si vedono per colpa delle luci.” Disse Ran, eccitata dalla nuova scoperta.
“E quindi vorresti venire a vederle da me, non è così?” Concluse lui al posto dell’amica.
“Esatto!” Stava quasi urlando, ormai “Sempre se per te va bene…” Terminò, con un tono di voce più basso del precedente, anche se era difficile, visto che la gioia di poter realizzare il suo vecchio sogno la stava praticamente invadendo.
Dal canto suo, Shinichi non aveva nulla in contrario, anzi! Passare una serata con Ran non gli dispiaceva affatto! Era già da un po’ che si era reso conto di provare qualcosa di particolare per la sua amica d’infanzia, ma sapeva di essere un disastro per quel che riguardava i sentimenti, perciò aveva preferito lasciar perdere.
Ma c’era una cosa che lo infastidiva: come mai non sapeva niente del sogno di Ran? Non riusciva a spiegarselo. Decise di chiedere alla diretta interessata.
“Senti un po’, Ran, perché non mi hai mai detto niente di questo tuo sogno?”
A quella domanda, la ragazza avvampò vistosamente. “Be’, ecco… io…” - Oh, cavolo! E ora? Non posso certo dirgli che in realtà quello delle lucciole è solo una parte del sogno e che quello che sognavo veramente e sogno ancora è una dichiarazione da parte sua, circondati dalle luci di quei meravigliosi insetti. - Pensò disperatamente la giovane, mentre Shinichi la guardava impaziente.
“Mi vergognavo…” Riuscì finalmente a dire, mentre il rossore sulle sue guance non accennava a diminuire.
Il giovane detective intuì subito che quella non era la verità, ma non volle indagare oltre.
- Tanto riuscirò a scoprirlo, mia cara Ran. Scoprirò perché non mi hai mai detto niente di tutto questo. - In realtà aveva un’idea in testa che non gli piaceva per nulla… Forse non gli aveva raccontato tante altre cose, magari si era anche trovata un fidanzato e non glielo aveva detto… No! Non poteva essere! Non avrebbe potuto sopportarlo!
“In qualunque caso, questa sera puoi venire da me a vedere le lucciole, se vuoi…”
Gli occhi della ragazza si illuminarono di gioia, e non per la felicità di vedere le lucciole, ma per qualcos’altro...
“Grazie mille, Shinichi! Allora, verrò da te per le sette con qualcosa da mangiare, per ringraziarti! Cucinerò personalmente!”
- Spero solo che non abbia preso dalla madre la “predisposizione” per la cucina! – Pensò l’amico, mentre si esibiva in un sorriso forzato e un gocciolone gli spuntava in testa.
“D’accordo! Allora alle sette!”
 
Casa Kudo, ore 18:55. Un ragazzo era seduto su una poltrona e anche se poteva sembrare rilassato, in realtà era incredibilmente nervoso. Comprensibile, tra qualche minuto sarebbe arrivata la ragazza, ormai donna, che amava per vedere le lucciole insieme a lui e, cosa più importante, avrebbe portato del cibo preparato con le sue stesse mani! Sembrava quasi una scena da marito e moglie!
A quel pensiero arrossì tremendamente. Marito… e… moglie?! Lui e Ran?! Oddio… Non poteva di certo negare che gli sarebbe piaciuto. Ma sapeva anche che non sarebbe mai successo. Ran aveva ogni giorno più corteggiatori, perché mai avrebbe dovuto scegliere lui, un maniaco delle investigazioni che non faceva che pensare alle indagini e a Sherlock Holmes?
Il campanello lo distolse da quei pensieri. Era di sicuro Ran. Si precipitò ad aprire, ma invece di trovarsi il bel viso della ragazza davanti, si trovò la faccia di un Kogoro Mouri, padre di Ran, particolarmente arrabbiato.
“Tu! Brutto bamboccio che non sei altro! Cosa pensi di fare alla mia bambina?” Urlò l’uomo, in preda ad una crisi di rabbia.
“Se solo osi toccarla, te la vedrai con me!” Ormai era praticamente addosso a Shinichi, che si guardava intorno cercando una via di fuga.
“Papà! Ti prego! Non vuole farmi niente!” La salvezza arrivò sotto forma di una Ran imbarazzatissima, che cercava in tutti i modi di calmare il padre.
Mentre si rialzava, Shinichi dovette ringraziare mentalmente l’amica.
“Dai, papà, non ti preoccupare, ora vai!” Lo invitò la ragazza.
Finalmente, Kogoro si decise ad andare, non prima di aver rivolto un altro sguardo in cagnesco al giovane.
“Ti devo un favore.” Fu il ragazzo a parlare per primo, dopo essersi assicurato che effettivamente il padre dell’amica se ne fosse andato e non fosse rimasto a spiarli dalla finestra.
Ran rise, un gocciolone in testa. - Iniziamo bene… -
 
 
Casa Kudo, ore 20:30. I due avevano appena finito di mangiare, quando la giovane vide delle piccole luci dalla finestra di fronte a lei.
“Shinichi, Shinichi, le lucciole!” Gridò, emozionata.
- Sai che novità… - Pensò in risposta l’interpellato, ma non lo disse e si limitò a seguire la ragazza in giardino.

Ran aveva gli occhi che brillavano di felicità, mentre osservava le luci inseguirsi tra di loro in una complicata danza. Alcune addirittura si posizionarono attorno a lei, quasi a delineare la sua figura, facendola così brillare.
Fu solo allora che Shinichi guardò dalla sua parte e la vide. Bellissima, come non mai, circondata da piccoli bagliori che esaltavano il suo volto ancora di più.
E dire che a lui le lucciole non erano mai piaciute più di tanto… Troppo femminili, troppo romantiche… Non facevano per lui…Ma in quel momento, mentre illuminavano di una luce tenue il viso della sua Ran, il giovane detective si trovò costretto ad ammettere che in fondo non erano così male…

Così, con un coraggio che gli arrivava da chissà dove, si avvicinò e le prese la mano. Un gesto semplice, ma che racchiudeva tutto il suo amore per lei. Un gesto banale, ma che comunicava il desiderio di volerle stare vicino.
E in quel momento, Ran capì. Capì che non si sarebbe mai sentita sola, perché il suo Shinichi era sempre lì con lei, per lei. Perciò strinse a sua volta la mano dell’amato.

Rimasero così, a guardarsi, stringendosi la mano, in un mondo solo loro, mentre le lucciole continuavano a volteggiare attorno a loro e le gambe dei ragazzi cominciavano ad intorpidirsi, provocando crampi. Ma a nessuno dei due importava. Ran era lì con lui, e questa era l’unica cosa di cui il ragazzo avesse bisogno. Shinichi era insieme a lei, e questa era l’unica cosa che lei desiderasse. Insieme. Per sempre.
 
 

Salve!
Ho deciso di scrivere questa storia per il concorso “One shot dell’estate!”. Purtroppo per ora non ci sono altri concorrenti in questa sezione. Vi prego, scrittori e scrittrici in questa sezione, partecipate! Servirebbero altre quattro buone anime per poter dare il via alle votazioni in “Detective Conan”.
Vabbé, anche se non dovessi partecipare, non fa niente! La storia l’ho scritta perché lo volevo!
A proposito della storia, quest’ultima è ambientata prima del rimpicciolimento di Shinichi.
Spero vivamente di non essere sfociata nell’OOC, ma è la prima volta che scrivo una storia con questi personaggi. Chiedo scusa per un eventuale OOC!
Spero che questa one shot sia stata di vostro gradimento!
Se vorrete recensire, ve ne sarò grata! Anche commenti negativi, aiutano a migliorare!
Grazie per aver letto questa storia abbastanza mediocre, direi! xD
Baci!
La vostra Sweet96 

 

  
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