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Autore: buba16    13/07/2011    3 recensioni
Questa è piu una raccolta, di piccole one-shote, sui pensieri o sulle vicende dei personaggi della mia storia, sia personaggi dell'anime, sia di quelli inventati da me.
Non è a capitoli, e se volete potete leggerli senza leggere la storia principale (cerco di migliorare sempre)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Le 24 ore di Jen

Il palazzo della Principessa era incantevole, era soddisfatta del lavoro che avevano fatto gli abitanti del pianeta per ricostruire tutto.

In quel momento si trovava nella stanza reale, dove si stava preparando per incontrare le sue guerriere.

Iniziò a pettinare la sua chioma rossa e acconciare i suoi bellissimi capelli come tutti i giorni, seduta davanti al suo specchio.

In un cassetto vicino si ricordò di prendere i tre oggetti magici che le aveva concesso Chronos.

Iniziò a ricordare la sua visita di cortesia al Dio del tempo e a quanto fosse stato semplice ottenere il favore chiesto. “Sta perdendo colpi il vecchio saggio” gli sfuggi un sorriso e chiuse gli occhi.

 

Era una giornata tranquilla, Kakyuu aveva mandato le sue guerriere a controllare l'addestramento delle nuove allieve, dove Sailor Star Fighter per l'appunto era diventata capo squadra e addestratrice.

Kakyuu uscì dalla sua stanza in fretta e si diresse verso il giardino del palazzo.

Non era l'ideale un vestito lungo per scendere di corsa gli scalini appena lucidati.

Fece attenzione a non inciampare, o ancora peggio scivolare, e con la sua solita grazia arrivò davanti ad un gruppo di guerriere.

-Principessa- si inchinarono.

-Alzatevi- fece cenno con la mano e con un caloroso sorriso. -Sailor Star Pure Heart, vieni con me ho bisogno di te.- la informò la graziosa principessa.

Camminarono fino ad un posto isolato del giardino, e poi si fermarono.

Sailor Star Pure Heart era una graziosa fanciulla alta e snella, aveva gli occhi viola chiaro e i capelli lunghi e neri.

Caratterialmente era una ragazza un po' particolare, sapeva essere calma ma nello stesso passionale, amante degli animali e generosa con tutti, questa sua ultima dote la trasformò in Sailor Star Pure Heart, la guerriera passionale dal cuore puro.

-Sei pronta per accompagnarmi al cospetto di Chronos?- le regalò un calmo sorriso.

Un po' preoccupata rispose – Certo, Principessa ma è successo qualcosa di grave?-

-No, ho solo bisogno di un piacere e le Starlight non possono venire con me- rispose anche alla domanda che la guerriera le voleva porre in un secondo momento.

La principessa fece apparire dalle sue mani un lungo scettro e facendolo roteare attorno sparirono dal giardino per riapparire davanti a Sailor Pluto.

-Principessa Kakyuu- fece un mezzo inchino la guerriera del Tempo.

-Buon giorno Pluto, il capo è in ufficio?- le chiese con un piccola punta di ironia.

Non potè non sorridere la giovane -Si, in realtà è da stamattina che la sta aspettando- confidò aprendo un cancello invisibile e facendole cenno di poter salire.

-Spero non si sia fatto bello per me- ci scherzò su la bella principessa, sapendo bene che Chronos stava ascoltando. -Faccio in un attimo, spero. - concluse iniziando a salire i gradini di nebbia che sembravano fatti di zucchero filato.

Sailor Star Pure Heart seguì la sua principessa fino a che il lungo bastone di Pluto le bloccò il passaggio -Mi spiace- esordì la guerriera -Tu su non puoi andare, dovrai aspettare qui con me- e spostò lo sguardo verso Kakyuu.

-Tranquilla Heart, farò in un attimo- e il cancello invisibile sparì alle sue spalle.

Arrivata a destinazione Kakyuu si ritrovò faccia a faccia con Chronos.

-Ti stavo aspettando- comunicò l'uomo.

-Si me l'hanno detto, spero di non averti fatto aspettare a lungo-

La sua infinita educazione stupiva anche un vecchio burbero come il Dio del Tempo.

-Sai già che favore ti volevo chiedere?- domandò lei

-So cosa vuoi fare, e forse so cosa vuoi da un vecchio come me, di certo in questa visita non mi hai portato i pasticcini e non sei venuta per un tea.- sdrammatizzo ottenendo quello che voleva.

-Riesci a farmi ridere anche in questi momenti Chronos- disse scoppiando a ridere e mostrando il suo lato giovanile. Uno a zero per il Dio.

-Su dai illuminami- cercò di tornare serio.

-Più di cosi?- domando scherzosamente la donna. Uno a uno. Pareggio. Avrebbero continuato un altra volta.

Tornò seria e iniziò a spiegare la decisione di far scegliere alle Starlight della vita di entrambi, e che in questo tempo concesso da lei, le serviva un oggetto o una chiave per poter far viaggiare nel tempo le sue guerriere, se volevano, ovviamente.

-Mmh.. Quindi mi stai chiedendo un potere in piu per loro?- domandò perplesso.

-No non un potere ma una concessione, magari. - i suoi occhi cercavano di supplicarlo in silenzio.

-Sono in grado di teletrasportarsi?-

-Si, hanno imparato da un mese, ma sono in grado di teletrasportare il loro corpo e altre persone contemporaneamente.- spiegò attentamente.

-Bene, allora non farò altro che modificare il loro modo di teletrasportarsi per il tempo che ti serve. Se decideranno di andare nel passato, basterà che loro pensino attentamente al posto del passato che hanno vissuto e puf, dritti alla meta senza passare dal via- gli spiegò a sua volta.

Ma come in ogni favola c'è sempre un ma.. -Ma se decidessero di dare una sbirciatina nel futuro, non potranno desiderare di vedere un momento particolare, ma bensì solo la persona o il luogo che vorrebbero vedere. Tutto chiaro?-

-Chiarissimo Chronos, ti devo un favore.- e gli regalò un sorriso.

-Si si, ho già sentito questa frase, parecchie volte- prese il suo bastone e picchiettò tre volte contro il suolo. Tre scintille esplosero in aria lasciando incantata Kakyuu.

Picchiettò una quarta volta e la principessa si ritrovò davanti a Pluto e Heart.

Grazie vecchio burbero” .

-Andiamo Heart, ho finito. Grazie Pluto spero abbiate fatto amicizia- salutò con la mano

-Arrivederci Principessa, Guerriera.- salutò Pluto.

 

Sul volto di Kakyuu si aprì un sorriso, al ricordo di quella mattinata, aprì gli occhi e si diresse nella stanza d'onore dove le guerriere la stavano aspettando.

-Buongiorno Guerriere-

-Buongiorno Principessa- risposero contemporaneamente le tre.

La graziosa giovane si sedette al centro della stanza rotonda, una particolarità che aveva fatto costruire appositamente, e inizio a spiegare a loro l'incontro con Chronos e il suo obbiettivo, le regole imposte dal Dio e la sua concessione.

-Quindi potete scegliere se rimanere donne, rimanere uomini oppure dividere le due identità- annunciò la principessa -ma avete solo ventiquattro ore di tempo. Scegliete quello che credete migliore per entrambi e ora andate- e fu così che il cronometro del destino iniziò la sua corsa sfrenata.

 

Chi era Jen?

Fisicamente era una bella ragazza, alta e magra, la sua carnagione era chiara, portava dei bellissimi capelli lunghi fin sopra il fondo schiena di un castano scuro molto bello, e i suoi occhi erano chiari.

Una ragazza molto studiosa e calcolatrice, una guerriera solitaria e poco impulsiva. Il cervello del trio.

Iniziò a camminare a passo svelto per raggiungere un posto che aveva scelto come luogo di partenza. Il lago.

Il lago era un luogo che le piaceva particolarmente,fu lei stessa a manovrare l'operazione di costruzione di quel posto, alla fine dei lavori ne era orgogliosa ma allo stesso tempo si sentiva sola e triste.

Arrivata a destinazione, come faceva tutte le volte che voleva stare da sola, si sedette sulla panchina che aveva fatto posizionare accanto alla riva e iniziò a riflettere.

Accanto a lei un aura azzurrina si fece vedere.

-Ti stavo aspettando Taiki- disse continuando a guardare un punto fisso.

-Ciao Jen, hai fatto proprio un bel lavoro con questo lago..- pronunciava quelle parole con gli occhi lucidi, mentre ammirava con emozione quel posto.

-Grazie, ma dovresti farti i complimenti da solo, io ho seguito i tuoi sentimenti e con la mia bravura è uscito tutto questo.-spiegò lei

-Io voglio vivere Jen- senza giri di parole gli comunicò il suo desiderio.

-Come mai Taiki? Io voglio una spiegazione logica, giusta e sincera..- non voleva creare una nuova vita solo per liberarsi della solitudine e della tristezza che provava.

Immaginava una risposta del genere, dopotutto era parte di lei.

-Partiamo per il passato e te lo mostrerò- le prese la mano e si teletrasportarono.

 

Passato sul pianeta Kinmoku

 

Era una giornata di sole, la pace regnava in quella distesa di verde, i bambini giocavano felici, gli uccellini fischiettavano e due guerriere prendevano il sole sui loro teli.

-Questo sole fa proprio bene alla mia pelle-

-Non so perché, ma questa frase l'ho già sentita- scoppiò in una risata fragorosa la fanciulla

-Ma dov'è? - domandò l'altra.

-Dove vuoi che sia..- rispose l'amica facendo cenno con la testa in direzione di una casa.

Qualche metro più in la c'era situata una casa, una bellissima casa a due piani, di color giallo canarino fuori, con un grazioso giardino attorno.

Lo spirito di Taiki e lo spirito di Jen entrarono proprio in quella casa.

Entrando dalla porta principale, si poteva già notare lo stile dell'abitazione, molto elegante nei giusti punti e un po' più giovanile negli altri; al pian terreno c'erano situati molti vani, tra cui la cucina ovviamente, nello stile rustico; un salone molto grande con alle pareti delle librerie, un camino delle poltrone vicino ; un servizio, un ripostiglio, e una finestra balcone per uscire nel giardino.

Al piano di sopra si potevano udire rumori di macchinetta, ed era proprio li che dovevano recarsi i due.

Sopra c'erano cinque stanze e un bagno, le due presenze entrarono nella prima stanza a sinistra vicino alle scale.

-Guardati- le disse Taiki. -Sei sempre stata chiusa in camera tua a studiare.- le fece notare

-E' colpa mia se sono una ragazza diligente? - chiese Jen

Taiki sorrise -No, non è colpa tua..Ma mia.- Si portò una mano al petto -Dividendoci io sono l'identità più pignola e più precisa, tu potresti anche comportarti come una ragazza comune..- continuò a guardare la Jen del passato, intenta a studiare un oggetto Sailor più potente.

-Cosa ti fa credere che io mi voglia comportare come una ragazza?- gli chiese sicura che non avesse una risposta.

Taiki si guardò intorno, intento a cercare qualcosa.

La stanza era molto grande, ma perfettamente in ordine.

Vicino alla finestra c'era posizionata la scrivania, anch'essa in ordine.

Le pareti erano azzurrine e appese c'erano dei quadri, molti di essi rappresentavano dei certificati conseguiti ai vari corsi frequentati, tutti con risultati molto positivi, il voto più basso che si poteva leggere era 100 su 100.

C'erano anche delle fotografie, poche quelle, ma tutte ritraevano la ragazza in disparte e in ordine.

Sopra al letto, da una piazza e mezza, c'erano dei ripiani con sopra dei trofei e delle coppe, tutti primo classificato.

Accanto al letto c'era un comodino con due cassetti, con sopra una lampada, una sveglia, un bicchiere e una cornice.

Taiki si soffermò sulla cornice, stava cercando proprio quella per darle la dimostrazione che aveva ragione.

Prese la cornice in mano, la girò, digitò una combinazione di numeri (3633) e la cornice si aprì.

Già, perché oltre ad essere una cornice aveva la doppia funzionalità di cassaforte e -Bingo!- esclamò Taiki tirando fuori le lettere.

Jen rimase pietrificata, non si ricorda di non averle buttate, si maledì da sola.

-Se non ti importasse comportarti un po' più da ragazza, queste tre lettere le avresti bruciate immediatamente, timorosa che qualcuno le potesse trovare. - le mostrò le lettere con aria soddisfatta.

Quelle tre buste si differenziavano tra di loro.

La prima era di color panna, la scrittura era arrotondata, in perfetta calligrafia, c'erano disegnati tanti dolci e in mezzo riportava una scritta “Club di cucina”. Jen l'aveva tenuta perché era tentata di iscriversi, l'avrebbero accettata volentieri, era una brava cuoca.

La seconda busta era gialla/blu con uno squalo disegnato e dei pom-pom ; la calligrafia era infantile e riportava un errore “Cleb delle Cheerleader”.

Non era una novità che le sostenitrici della squadra di Football non piaceva studiare, ma almeno “Club” scriverlo giusto aveva pensato Jen appena la vide per la prima volta.

Non sapeva nemmeno perché l'avesse tenuta. L'interno della lettera avrebbe fatto rivoltare Dante nella tomba.

L'ultima busta era ricamata e la scrittura era perfetta, di color giallo paglia si capiva subito chi l'avesse spedita anche a occhi chiusi. “Club di ricamo”. Jen amava ricamare. Era una sua passione segreta, nascosta. Forse Taiki aveva ragione, l'aveva tenuta perché buttarla avrebbe voluto dire addio alla sua femminilità.

-Non vuol dire niente!- cercò di difendersi la ragazza.

Taiki dal canto suo, era dispiaciuto, egoisticamente stava pensando forse un po' troppo a se stesso, ma era convinto che questa separazione avrebbe gioito ad entrambi.

-non cercar giustificazioni Jen, è umano voler far qualcosa, avere dei sogni, dei desideri..- e le si avvicinò abbracciandola.

In tutta risposta lei gli prese la mano, e guadando per un'ultima volta la se stessa del passato si girò verso il ragazzo – Ora dove andiamo?- gli chiese.

-Ti darò la mia seconda ragione per cui voglio vivere.-

E così dicendo si teletrasportarono di nuovo.

 

Passato sul pianeta Terra.

 

Le due anime arrivarono a destinazione in poco tempo.

Nel luogo in cui erano arrivati era tarda mattinata, ma in realtà Taiki aveva ancora poco tempo per dimostrare a Jen perché voleva vivere. “Ce la farò” si diede un po di coraggio.

Si posizionarono in un piano della scuola vicino alle scale e bastò aspettare.

Dalle scale inferiori un professore con il camice bianco e le pantofole stava salendo le scale e arrivato sul pianerottolo dalla sua sinistra sbucò fuori, con una piccola corsa una ragazza che lo cercava -Professore- lo chiamò con un po di fiato e molto emozionata.

-Oh buongiorno Ami- salutò l'uomo educato.

I due si misero a chiacchierare con disinvoltura, stavano parlando del fatto che, la sera dopo alle 21,15, sarebbe passata in quel cielo Françoise, la cometa che quindici anni prima aveva scoperto l'uomo.

Poco dopo dal piano di sopra iniziò a scendere le scale un ragazzo. Era il Taiki del passato, o meglio, quel presente.

Taiki anima, si rattristò mentre continuava a guardare con occhi sognanti Ami.

I tre continuarono a parlare della cometa, del fatto che il professore aveva rinunciato a una proposta per rimanere ad insegnare in quella scuola, e il ragazzo non poteva capire il perché.

La sera Taiki sarebbe stato il presentatore di un programma dove il suo professore era ospite.

I discorsi presero una piega diversa.

-Lei ha un animo molto romantico professore- fece notare Ami.

-Eh già, l'universo è fatto di sogni e di storie romantiche- rispose l'uomo

-Non credo che lo studio delle materie sia per sognatori- ribatte il ragazzo freddamente.

Ami e il professore si stupirono.

-Quello che dici non è vero, i sogni sono il motore dell'umanità. Il professore ha trovato la cometa proprio seguendo un suo sogno.-

-Scommetto che tu sei Ami.-

-Si sono io- rispose la ragazza

-E' strano che una ragazza studiosa come te la pensi cosi- fu la sua ultima risposta, perché si diresse giù per le scale e se ne andò.

Jen sorrideva, come pensava Taiki di farle cambiare idea mostrandole una scena simile.

Dal canto suo Taiki non disse niente, la prese per mano e la portò da un altra parte.

Ora si trovavano negli studi televisivi.

C'era una cattedra a forma di astronave con dietro il professore e il presentatore, davanti a dei bambini; mentre di lato in disparte c'era Ami con le sue amiche.

Anche in quell'occasione il discorso prese una piega diversa, un bimbo fece una domanda sul fatto che quando una persona muore diventa una stella e ci protegge dal cielo e domandava al professore se ci doveva credere o meno; quest'ultimo iniziò a spiegare con molta gentilezza che forse è vero, suscitando pero nel presentatore un altra reazione.

-Professore..Quello che ha appena detto non corrisponde alla verità. E' la forza e l'energia degli esseri umani a farli diventare stelle- concluse aspettando una risposta che tardò ad arrivare mentre tra il pubblico i bambini parlavano sottovoce sul fatto che per loro era incomprensibile quello che stava dicendo.

Anche Jen la pensava come il Taiki presentatore e continuava a non capire dove volesse arrivare Taiki anima; poi però si girò verso la direzione in cui era rimasto incantato notando anche lei la reazione un po delusa di Ami.

Scesero al piano di sotto.

Il gruppetto di ragazze stava aspettando Taiki. Non tardò ad arrivare e uscì dall'ascensore.

Ami si avvicinò e gli chiese se la sera dopo sarebbe andato all'invito del professore per guardare il passaggio della cometa.

Taiki sbuffò e si mise una mano sulla fronte. -Tu vuoi proprio farmi perdere la pazienza Ami. Sei pregata di tornare al più presto con i piedi per terra-

-Che cosa vuoi dire?- chiese un po triste la ragazza.

-Dovresti essere più realistica, come potrai vederla se piove?- e si girò verso la finestra. -Le previsioni hanno preannunciato cielo nuvoloso e precipitazioni per domani- e se ne andò verso l'ascensore, quando Ami lo fermò.

-Io vedrò la cometa del professore. Perché ho la stessa speranza che lo ha spinto a realizzare il suo sogno e a portarlo al successo- gli disse con uno sguardo convinto.

Jen rimase colpita da quelle parole, forse aveva capito cosa gli volesse dire l'anima di Taiki.

-Vedi Jen, Ami è una ragazza determinata ed una di quelle cose che mi piacciono in lei, però non è finita qui, ora ti porterò nell'ultimo posto per farti capire cosa mi ha spinto a stimare Ami e a volerle bene- le comunicò Taiki.

La portò nel giardino di casa del professore, dove c'era anche Ami, entrambi sotto la pioggia senza ombrello..

La scena non era delle migliori.

Il professore tramutato in un automa che cercava di colpire la sua povera allieva, che nel frattempo cercava di farlo tornare in se.

-Da qui in poi ricorderai anche tu, Jen, poi sei intervenuta ad aiutarla.- gli ricordò Taiki.

-Si è vero mi ricordo, fui colpita dalla testardaggine di quella ragazzina, che anche se in quel momento il suo amato professore stava cercando di farle del male, lei si buttò sopra di lui per proteggerlo dal mio attacco stellar...Oh..-si bloccò all'improvviso.

Taiki sorrise, era riuscito nel suo intento. -Ora capisci perché voglio vivere? Per poter avere il tempo di guardare altre comete con lei, studiare e scoprire cose nuove, avere dei sogni e dei desideri da poter condividere insieme. Voglio dedicarle il tempo necessario e comportarmi con un altro carattere, voglio comportarmi come un ragazzo alle prese con il suo vero amore- gli spiego con occhi sognanti.

-Cosa provi verso quella ragazzina Taiki?-

Lui era un po a disagio per quella domanda un po troppo schietta.

-Vedi Jen, io e Ami siamo molto simili,siamo stati sempre un po' in competizione quando ero qui sulla Terra, siamo sempre arrivati primi ai compiti in classe, suscitando l'invidia degli altri ragazzi, e come hai potuto vedere ha un animo buono.

Anche quando abbiamo scoperto la loro identità di Guerriere e noi non volevamo che Seiya vedesse Usagi, lei cosa ha fatto? Sapendo che io ero come ospite per una gara di videogiochi, ha partecipato e vinto solo per potermi incontrare e parlarmi di Usagi..Lei è sp..- fu interrotto da Jen che alzò una mano.

-Smettila di girare intorno alla mia domanda, io voglio sapere se sei innamorato di Lei..- Jen era così, dritta al punto.

Un sorriso sulle labbra, malinconia negli occhi e nel cuore, i suoi lunghi capelli legati in un codino, iniziarono a svolazzare lentamente, mentre con un po di coraggio guardò dritto negli occhi la sua identità femminile e le rispose -Si sono innamorato di Ami Mizuno- schietto e diretto al punto come piaceva a lei.

Jen sospirò. Si guardò intorno e poi insieme a Taiki si teletrasportarono per l'ultima volta.

 

Presente sul pianeta Kinmoku

 

Erano arrivati sul loro bellissimo pianeta da ormai mezz'ora, seguendo il loro orologio Kinmokuiano.

Erano tornati al punto di partenza. Il lago.

Lei seduta sulla panchina fatta sistemare apposta vicino alla riva del fiume, lui in piedi che pian piano si stava dileguando nel nulla.

Ci furono ancora attimi di silenzio poi ruppe il ghiaccio.

-Hai già deciso Jen? Io sto per andarmene, il tempo sta scadendo.- le fece notare

La ragazza si alzò lentamente dalla panchina si girò verso Taiki e lo abbraccio, o per lo meno, cercò di farlo visto che stava abbracciando l'aria.

-Scoprirai la mia decisione domani mattina. Ciao- e cosi dicendo corse a per di fiato lontano da quel posto, lontano da Lui, e in direzione del castello della principessa.

 

-Principessa!- la chiamò inchinandosi

-Guerriera..- la salutò facendole cenno con la mano di alzarsi.

Jen si alzò e rimase in piedi davanti alla sua sovrana, aveva preso la sua decisione.

-Hai passato bene queste ventiquattro ore?- chiese con infinita calma.

-Si principessa, io ho fatto dei viaggi, dovremmo ringraziare un giorno il Dio del tempo per averci cambiato il nostro potere momentaneamente. E' stato utile-

-Magari un giorno lo potrete fare. Sei stata la prima a tornare in anticipo, immaginavo, spero tu abbia fatto la scelta giusta.- cercò conferma nello sguardo della ragazza.

-Principessa..io..Si- e abbassò il capo confermandole quello che Kakyuu sapeva già, mentre davanti agli occhi della sovrana due vite si stavano separando e due corpi di sesso differente prendevano forma.

  
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