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Autore: Feel Good Inc    14/07/2011    1 recensioni
« Dimmi, Testa di Zucca; perché chiami Dorothy ‘mamma’? »
Jack avrebbe voluto pensarci su, ma la sua zucca era
davvero vuota-vuota.
{ Movieverse: Return to Oz, film del 1985 - Jack/Dorothy & Tiktok/Dorothy; featuring Billina }
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billina, Jack Testa di Zucca, Tiktok
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Warning! Basata in parte sul libro Ozma of Oz (1907) e in parte sul film Return to Oz (1985).

 

 

 

 

Nascita di una Cosa senza nome  ~

 

 

 

 

 

 

 

 

Jack Testa di Zucca osservò attentamente i movimenti di Tiktok. Quel buffo personaggio camminava e girava per la stanza in modo piuttosto goffo, urtando i mobili e producendo grandi tonfi sul pavimento, ma le sue dita di rame non avevano esitazioni nella costruzione della Cosa che – con un pizzico di Polvere della Vita e un po’ di fortuna – li avrebbe portati al di là del Deserto della Morte, « a salvare lo Spaventapasseri dal Re degli Gnomi », come aveva detto la mamma. E probabilmente era tutto merito della mamma se Tiktok sapeva così bene cosa fare e come muoversi.

« La mamma è molto coraggiosa e molto saggia, non è vero? » gongolò Jack, beandosi tutto del sorrisone che gli era stato inciso nella zucca.

La gallina chiocciò il suo consenso, ma Tiktok restò concentrato sul suo lavoro, legando insieme con cura i due divani che la mamma aveva trovato tra le cianfrusaglie della malvagia Principessa Mombi. La sua molla del Pensiero era completamente carica e di certo non gli consentiva di pensare ad altro; ugualmente, l’uomo macchina parlò a Jack – nel suo tono cigolante e monocorde – senza sollevare lo sguardo dalla Cosa.

« Dimmi, Testa di Zucca; perché chiami Dorothy ‘mamma’? »

Jack avrebbe voluto pensarci su, ma la sua zucca era davvero vuota-vuota. Allora rispose semplicemente quello che si sentì di dire.

« Assomiglia molto alla mia vera mamma; è bella e buona e gentile, proprio come lei. Vedi, Tiktok » e con i legnetti che erano le sue dita si strofinò piano la zucca, un po’ sorpreso che il nuovo compagno non avesse già compreso quella cosa speciale che la mamma sprigionava attorno a sé sorridendo; « se non ci fosse stata lei, nessuno sarebbe mai venuto a rimettermi insieme e a salvarmi da Mombi. Ha fatto per me una cosa bellissima. Perciò oramai è davvero la mia mamma, credo. Io le voglio bene come se lo fosse. »

 

 

Tiktok sollevò appena la testa di rame e puntò gli occhi meccanici in quelli scavati di Jack, quello strano individuo che a Dorothy sembrava piacere tanto. Quando tornò a occuparsi dei divani, emise un suono che un essere umano forse avrebbe classificato come uno sbuffo.

« La piccola Dorothy ha salvato anche me, ma non per questo io la chiamo come uno dei compianti signori Smith e Tinker, che mi hanno creato. »

« Lo spero bene, Tiktok » commentò Jack, sporgendosi dall’altro capo della Cosa con un rametto sollevato, come per ammonirlo. « Chiamarla col nome di un vecchio inventore sarebbe molto poco rispettoso nei confronti di una fanciulla dolce e bella come la mamma, non sei d’accordo? »

Tiktok non rispose. Naturalmente la sua carica gli imponeva di continuare a costruire il marchingegno volante ideato da Dorothy, ma le parole della zucca iniziavano a dargli altro da pensare; e prima di rendersene conto l’Esercito di Oz già ricordava com’era stato piacevole rianimarsi e vedere che era stata la ragazzina – di cui lo Spaventapasseri gli aveva tanto parlato – a ricaricarlo dopo così tanto tempo, e come aveva avvertito l’immediata necessità di proteggerla dai Ruotanti e da Mombi, e come lei l’aveva salvato una seconda volta – solo pochi minuti prima – tenendo sveglio il suo Pensiero parlandogli piano nei fori auditivi.

Jack diceva di voler bene a Dorothy; era dunque questa la differenza tra Tiktok e i vivi? Lui non sarebbe mai stato in grado di voler bene a Dorothy?

« Che ti succede, Tiktok? »

Realizzato di essere rimasto immobile per qualche lunghissimo secondo, Tiktok si affrettò a riprendere il suo lavoro. Inconcepibile: in tanti anni di esistenza e servizio, non era mai successo che il suo Pensiero si distogliesse dagli ordini.

« Forse pensa anche lui a Dorothy, Jack » giunse, dalla sponda di uno dei due sofà, la voce di Billina. « Deve essersi distratto. »

« Io non ho di questi problemi » sorrise allegro Jack, battendosi un paio di volte sulla zucca vuota.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice                                                                                                                                                             

 

Vi avevo avvertiti. Quel film mi avrebbe ispirata di nuovo. E difatti, così è stato. X3

Vogliamo parlare di quant’è adorabile Jack quando chiede a Dorothy se può chiamarla ‘mamma’? O di quanto è dolce il fatto che Tiktok afferma sempre di non essere ‘vivo’, ma che per Dorothy giunge persino a un gesto umano come il piangere? Li amo, li amo tutti e due. (Quasi quanto amo lo Spaventapasseri, sì.)

Di sopra dicevo che questa storia, pur movieverse, si basa in parte anche sul libro Ozma of Oz: in realtà da lì non ho ripreso altro che i nomi dei due creatori di Tiktok, Smith e Tinker, che nel film non mi pare vengano mai citati. Avrei voluto riutilizzare anche il modo originale di esprimersi di Tiktok, a sillabe, da bravo robot – ma dopo aver scritto La pic-co-la Do-ro-thy ha sal-va-to an-che me mi è venuto il ragionevole dubbio che i lettori sarebbero rimasti quantomeno spiazzati, e ho mantenuto la sua parlata fluida adottata nel film. xD

Ah, la Cosa del titolo si riferisce sia alla macchina con la testa di Gump che serve ai nostri eroi per sfuggire a Mombi sia alla ‘cosa’ che due personaggi singolari quali Jack e Tiktok stanno iniziando a provare nei confronti di Dorothy. Sono una sentimentalona, dai. ^^

Be’, hope you liked it.

Aya ~

   
 
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