Warning! Basata in
parte sul libro Ozma of Oz (1907) e in parte sul film Return to Oz (1985).
Nascita di una Cosa senza nome ~
Jack Testa di Zucca
osservò attentamente i movimenti di Tiktok. Quel
buffo personaggio camminava e girava per la stanza in modo piuttosto goffo,
urtando i mobili e producendo grandi tonfi sul pavimento, ma le sue dita di
rame non avevano esitazioni nella costruzione della Cosa che – con un
pizzico di Polvere della Vita e un po’ di fortuna – li avrebbe
portati al di là del Deserto della Morte, « a salvare lo
Spaventapasseri dal Re degli Gnomi », come aveva detto la mamma. E probabilmente
era tutto merito della mamma se Tiktok sapeva
così bene cosa fare e come muoversi.
« La mamma
è molto coraggiosa e molto saggia, non è vero? »
gongolò Jack, beandosi tutto del sorrisone che gli era stato inciso
nella zucca.
La gallina
chiocciò il suo consenso, ma Tiktok
restò concentrato sul suo lavoro, legando insieme con cura i due divani
che la mamma aveva trovato tra le cianfrusaglie della malvagia Principessa Mombi. La sua molla del Pensiero era completamente carica e
di certo non gli consentiva di pensare ad altro; ugualmente, l’uomo
macchina parlò a Jack – nel suo tono cigolante e monocorde –
senza sollevare lo sguardo dalla Cosa.
« Dimmi, Testa di
Zucca; perché chiami Dorothy ‘mamma’? »
Jack avrebbe voluto
pensarci su, ma la sua zucca era davvero
vuota-vuota. Allora rispose semplicemente quello che
si sentì di dire.
« Assomiglia molto
alla mia vera mamma; è bella e buona e gentile, proprio come lei. Vedi, Tiktok » e con i legnetti che erano le sue dita si
strofinò piano la zucca, un po’ sorpreso che il nuovo compagno non
avesse già compreso quella cosa speciale che la mamma sprigionava
attorno a sé sorridendo; « se non ci fosse stata lei, nessuno
sarebbe mai venuto a rimettermi insieme e a salvarmi da Mombi.
Ha fatto per me una cosa bellissima. Perciò oramai è davvero la
mia mamma, credo. Io le voglio bene come se lo fosse. »
Tiktok sollevò appena
la testa di rame e puntò gli occhi meccanici in quelli scavati di Jack,
quello strano individuo che a Dorothy sembrava piacere tanto. Quando
tornò a occuparsi dei divani, emise un suono che un essere umano forse
avrebbe classificato come uno sbuffo.
« La piccola Dorothy
ha salvato anche me, ma non per questo io la chiamo come uno dei compianti
signori Smith e Tinker, che mi hanno creato. »
« Lo spero bene, Tiktok » commentò Jack, sporgendosi dall’altro
capo della Cosa con un rametto sollevato, come per ammonirlo. « Chiamarla
col nome di un vecchio inventore sarebbe molto poco rispettoso nei confronti di
una fanciulla dolce e bella come la mamma, non sei d’accordo? »
Tiktok non rispose. Naturalmente
la sua carica gli imponeva di continuare a costruire il marchingegno volante
ideato da Dorothy, ma le parole della zucca iniziavano a dargli altro da pensare; e prima di rendersene
conto l’Esercito di Oz già ricordava com’era
stato piacevole rianimarsi e vedere che era stata la ragazzina – di cui
lo Spaventapasseri gli aveva tanto parlato – a ricaricarlo dopo
così tanto tempo, e come aveva avvertito l’immediata necessità
di proteggerla dai Ruotanti e da Mombi, e come lei l’aveva
salvato una seconda volta – solo pochi minuti prima – tenendo sveglio
il suo Pensiero parlandogli piano nei fori auditivi.
Jack diceva di voler bene
a Dorothy; era dunque questa la differenza tra Tiktok
e i vivi? Lui non sarebbe mai stato in grado di voler bene a Dorothy?
« Che ti succede, Tiktok? »
Realizzato di essere
rimasto immobile per qualche lunghissimo secondo, Tiktok
si affrettò a riprendere il suo lavoro. Inconcepibile: in tanti anni di
esistenza e servizio, non era mai successo che il suo Pensiero si distogliesse
dagli ordini.
« Forse pensa anche
lui a Dorothy, Jack » giunse, dalla sponda di uno dei due sofà, la
voce di Billina. « Deve essersi distratto. »
« Io non ho di
questi problemi » sorrise allegro Jack, battendosi un paio di volte sulla
zucca vuota.
Spazio dell’autrice
Vi avevo avvertiti. Quel film mi avrebbe ispirata di nuovo. E difatti,
così è stato. X3
Vogliamo parlare di quant’è adorabile Jack quando chiede a Dorothy se può chiamarla ‘mamma’?
O di quanto è dolce il fatto che Tiktok
afferma sempre di non essere ‘vivo’, ma che per Dorothy giunge
persino a un gesto umano come il piangere? Li amo, li amo tutti e due. ♥ (Quasi quanto amo lo
Spaventapasseri, sì.)
Di sopra dicevo che questa storia, pur movieverse,
si basa in parte anche sul libro Ozma of Oz: in realtà da
lì non ho ripreso altro che i nomi dei due creatori di Tiktok, Smith e Tinker, che nel
film non mi pare vengano mai citati. Avrei voluto riutilizzare anche il modo
originale di esprimersi di Tiktok, a sillabe, da
bravo robot – ma dopo aver scritto La
pic-co-la Do-ro-thy ha sal-va-to an-che me mi
è venuto il ragionevole dubbio che i lettori sarebbero rimasti
quantomeno spiazzati, e ho mantenuto la sua parlata fluida adottata nel film. xD
Ah, la Cosa del titolo
si riferisce sia alla macchina con la testa di Gump
che serve ai nostri eroi per sfuggire a Mombi sia
alla ‘cosa’ che due personaggi singolari quali Jack e Tiktok stanno iniziando a provare nei confronti di Dorothy.
Sono una sentimentalona, dai. ^^
Be’, hope you liked it.
Aya ~