L'IMPRONTA DELLA MORTE
Entro.Corro.
Calcio via la porta,attraverso il salotto.
Ai piedi delle scale c'è Potter,disteso a terra,gli occhiali di traverso.
Non anche a lei,non anche a lei,non anche a lei.Non anche a lei.
Salgo le scale ansimando.
Sento il cuore battere all'impazzata: nel mio animo terrore,ansia e rimorso si fondono insieme,divenendo un'unica sensazione senza nome.
Voglio vederla comparire dallo stipite della porta,magari ferita,in lacrime,spaventata,ma viva.
Voglio stringerla a me e sentire il suo dolce e coraggioso cuore pulsare nel petto.
Voglio sussurrarle che andrà tutto bene,che ci sono lì io adesso,ricolmarla di speranza come avevo fatto in passato.
Mi affaccio alla camera del bambino...
...Macerie.Fumo.Cenere.E lei.
I suoi capelli sparsi sul pavimento si confondono con il sangue fresco,in un mare scarlatto.
Il suo corpo giace sul pavimento,rigido come una statua di marmo.
Sul suo volto un'espressione stupita e triste,l'impronta della morte.
No.No,no,no,no.NO!
La mia mente impazzisce,sommersa da ondate furiose e potenti di shock,orrore ed incredulità.
Il dolore cresce rapidamente dentro di me.
Quella è...Lily.Lily.
La mia Lily.
Le ginocchia mi cedono.
Le lacrime scorrono,prepotenti e più letali del veleno.
Scoppio in singhiozzi,le carezzo il viso freddo e candido,la abbraccio sperando l'insperabile,stordito d'una cieca disperazione.
Due occhi color giada,ancora umidi del loro ultimo pianto,mi fissano vitrei senza vedermi.
Note dell'Autrice: una storia sulla morte di Lily dal punto di vista di Piton,ispirata al film più bello che io abbia mai visto in vita mia,Harry Potter e i doni della morte parte 2.
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