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Autore: AlenaC    14/07/2011    1 recensioni
Ciao! questa è la mia prima storia su EFP, è una storia originale che spero vi piaccia, leggete e recensite :)
grazie,
AlenaC
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quanto corri Sam !” gridò Alex. Una leggera paura soffocata nella voce.
Ma Sam non lo sentì, mentre gli zoccoli di Cassidy colpivano il terreno. La luna era già alta nel cielo, mentre i due cavalli neri correvano sulla stradina sterrata che costeggiava il bosco. Cassidy, il cavallo di Sam, come sempre in testa. Quella sera però, Cassidy galoppava insolitamente veloce, ma Sam sembrava non accorgersene, anzi la spronava ad accelerare.
“Sam !” gridò di nuovo Alex. Le nuvole nere oscuravano il cielo debolmente illuminato dalla luna. Il temporale si avvicinava insieme alle nuvole, che scivolavano velocemente nel cielo spinte da un vento insistente. La criniera nera di Cassidy frustava l’aria. Sam voleva arrivare velocemente a casa, la sua cavalla non amava i temporali.
Un tuono squarciò l’aria e Cassidy si impennò. Sollevò gli zoccoli neri lanciando un nitrito straziante. Alex sentì il grido di Sam e il suo cuore sussultò.
“Sam !”
Sam allungò le mani per riafferrare le redini ma strinse solamente l’aria gelida di quella sera.
“Sam no !”
Un ultimo grido, mentre Sam veniva buttata di lato scivolando dalla sella. Distesa sul terreno umido Sam sentì solo un’ultima debole voce.
“Sam !” un grido lontano appena udibile, che scivolò nella notte. Prima di chiudere gli occhi Sam vide l’ombra scura di un cavallo galoppare verso di lei, e il suono di quegli zoccoli rimase nella sua mente come un ricordo indelebile.
 
Il ricordò balenò davanti agli occhi di Alex, seduto sotto la malinconica luce al neon dell’ospedale.
“Vieni Alex, ora puoi entrare” disse l’infermiera.
Sam era sdraiata sul letto, addormentata in un sonno che sembrava non voler terminare mai.
“Ciao Sam, piccola mia” la salutò Alex prendendo il suo solito posto di fianco al letto. Le strinse la mano e iniziò a parlare.
“Non vedevo l’ora di venire a trovarti questa mattina, sai ? Mi manchi Sam, mi manchi molto” disse accarezzandole la guancia bianca come la neve. Le scostò i capelli biondi dal viso e la osservò, ricordando quanto erano belli i suoi occhi…e iniziò ad immaginare, iniziò a ricordare com’era meraviglioso…
 
“Dai Alex buttati !” la voce fresca e limpida squillava in quel caldo giorno d’estate. Sdraiata su uno scoglio Sam guardava i pettorali di Alex scuriti dal sole. Guardava la sua pelle olivastra, i suoi riccioli scuri e gli occhi castani.
“Com’è bello il mio Alex” pensava.
Anche Alex guardava Sam, e le sorrideva.
“Eddai buttati !”
 I piedi di Alex si staccarono dallo scoglio coperto di alghe e si lanciarono nel vuoto. Sam si sporse dallo scoglio per vedere Alex che spuntava dall’acqua limpida scuotendo i folti capelli scuri.
E Alex vide Sam, illuminata dal sole, con i capelli mossi dal vento e gli splendidi occhi blu.
 
Finalmente un bel ricordò. Alex sorrise nella stanza d’ospedale, mentre guardava il viso di Sam e ricordava momenti così belli.
“Ti ricordi Sam ? Ti ricordi com’era bello ? Ti ricordi come ti piaceva il mare, come amavi buttarti dagli scogli ? E ricordi come correvamo sul prato di fronte a casa facendo a gara per chi arrivava prima ? Ricordi quando ascoltavamo la musica distesi sulla spiaggia ? E quando mi buttavi giù per la collina e rotolavamo fino allo stagno ? E quando giravamo per il centro prendendo in giro i passanti ? Te lo ricordi ? Io si, me lo ricordo bene. E sono sicuro che anche te te lo ricordi. Era meraviglioso…”
Rimase un attimo in silenzio, rivolgendo lo sguardo al sole che illuminava il cielo. Ricordando i riflessi di luce nei suoi occhi. Quegli splendidi occhi blu.
“I tuoi genitori hanno paura, credono che tu non ti sveglierai più. Ma io no, io so che non mi abbandonerai mai. E so che sei forte, sono sicuro che tu ti sveglierai. Lo farai per me, non è vero Sam ? Io ci sarò, quando ti sveglierai, te lo prometto. Sarò qui per te, mia piccola Sam. Ricordi che ti chiamavo ogni sera per la buona notte ? lo ricordi ? Ricordi com’era bello passeggiare in riva la mare ? Ricordi Sam ?”
 
Alex se lo ricorda ancora, seduto sullo scoglio verde d’alghe con i capelli grigi mossi dal vento. Si ricorda quel giorno, quando gli occhi di Sam colorarono persino quelle maledette pareti d’ospedale.
Ricorda come aveva sentito quella debole voce dire:
“Si, me lo ricordo”.
  
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