Corro,corro,corro.. Il mio corpo sembra instancabile e continua la sua direzione verso una meta ancora ignota in cerca di chissà cosa e di chissà chi..anzi forse semplicemente in fuga da tutto e da tutti, e specialmente in fuga da me stessa e da lui. Già, da lui che continua inesorabilmente a penetrare sempre di più nel mio cuore. 
Eppure, persino quest’odore che arriva alle mie narici,quest’odore di terra bagnata che si sprigiona dal contatto della pioggia con il terriccio umido/bagnato delle aiuole mi ricorda lui: un odore forte e fresco che sa di libertà! Tutto ciò che lui rappresenta per me e che io non potrò mai essere..
Frastornata dai miei pensieri e da quell’odore inebriante neanche mi accorgo avevo lentamente diminuito il passo e mi stavo fermando proprio davanti alla stazione. La stazione?? Beh,dopotutto non esiste posto migliore per chi vuole scappare,e il mio corpo inconsciamente l’aveva capito. 
Esito un po’ prima di prendere la decisione che sconvolgerà la mia vita per l’ennesima volta,eppure so perfettamente che non posso perdere tempo, che se ritardassi ancora la mia decisione scoprirebbero ciò che è successo e allora quanto tempo ci metterebbero prima di capire dove sono finita? Penso che se con loro ci fosse anche Kudo-kun avrei proprio i minuti contati.. 
“Ultima chiamata per il binario 6”. Non mi giro neanche,non sopporterei di vedere tutta quella gente che saluta e versa persino qualche lacrima per i propri cari che stanno per partire,perciò appena salita sul treno giro a destra e cerco un posto isolato da tutti per potermi sedere: “in fin dei conti, per i traditori..non c’è posto per nessuna parte”. 
Trovo un posto vicino al finestrino,così mi metto ad osservare la pioggia che continua copiosa a scendere come una rilassante e malinconica danza mentre ti trascina nella sua tristezza avvolgente. Una,due,tre..infinite gocce iniziano a battere sul vetro a ritmo regolare,mi vien voglia di contarle ma la mia attenzione viene catturata da qualcosa d’imprevisto ma che nel profondo del cuore aspettavo impazientemente. 
“AIIIIIIIII!!” come? Da quando in qua Kudo-kun ha iniziato a pronunciare il mio nome?? 
Apro freneticamente il finestrino e lo guardo,non accorgendomi che il treno sta iniziando a muoversi lentamente,eppure riesco chiaramente ad intravedere nel suo sguardo una traccia di tristezza che mai prima avevo visto nei suoi occhi,neppure quando parlava della sua Ran-neechan.. Finalmente si accorge della mia presenza sul vagone del treno,non parla ma capisco chiaramente quel che vorrebbe dirmi. Perché sei fuggita? Perché sei scappata dal tuo destino?? 
“Kudo-kun,mi spiace ma questa per me è solo una vita in affitto,non posso continuare a viverla..” 
Non riuscì neanche ad osservarlo dopo le mie ultime parole perché il treno aveva ormai raggiunto una velocità tale da lasciarsi tutto alle spalle,proprio come avevo fatto io.