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Autore: habanera    14/07/2011    4 recensioni
Romania non gliel’ha mai detto, ma ama guardarla di nascosto danzare, quando scende la notte.
[ Romania/Surprais! ]
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La morte del cigno

 

 

 

Ungaria è un’ottima ballerina.

Romania non gliel’ha mai detto, ma ama guardarla di nascosto danzare, quando scende la notte.

Un passo dopo l’altro, punte stese, un arabesque, uno chassé, un assamblé en tournant.

Glissad, cabriole.

I suoi occhi bevono ogni suo singolo movimento dal suo nascondiglio tra i cespugli, in mezzo all’oscurità.

Di giorno litigano, di giorno la odia con tutto sé stesso.

Di notte si innamora di quei passi, perché quella che volteggia non è Ungaria. È come se fosse una Iele, una Signora.

Non vi è niente di umano in quella leggiadria, simili movenze sono degne di una creatura fatata.

E dunque, se colei che danza non è la sua acerrima nemica, lui non può odiarla. Può forse temerla e ammirarla, come fa con Loro, può amare ogni singolo respiro che scuote il petto della ragazza.

Ma odiarla no, proprio no.

È perfetta in ogni suo singolo movimento, con quei capelli tirati in una crocchia adornata con un fiore, il body nero aderente scollato che lascia scoperto il solco della spina dorsale e le scapole.

Quell’assenza di colore che fa sembrare ancora più candida la sua pelle.

La morbidezza della schiena che si curva in un cambré,

la gamba che ruota in un rond de jambe,

un ginocchio che crea un angolo perfetto in un attitude derrière

che si trasforma in un nuovo arabesque,

per poi vederla voltarsi e trasformare il tutto in un passé.

Mantenendo un equilibrio impeccabile.

 

‘ Si chiamano Danze dell’Inferno, queste… ’ ha  mormorato un giorno Vaticano, quando si è finalmente  deciso a parlargliene.

Radu ha capito subito, lasciandosi sfuggire un sorriso melanconico.

Benedetto ha sempre le intuizioni migliori. Peccato che lui ogni volta non gli dia retta.

‘ Dovresti smettere di andarla a cercare. ‘ aggiunge, spiando Piazza San Pietro gremita di persone da dietro una grande finestra.

‘ Non penso lo farò- ‘

Un solo mormorìo, prima di andarsene. Un solo sospiro, prima di sentire le parole di Vaticano.

‘ Allora vedi di prendere una posizione, e mantenerla. ‘

 

E una notte la stoffa degli indumenti della ballerina si è trasformata in pizzo, tulle, piume.

Piume nere ovunque; sul  corpetto, intrecciate nei capelli, sulla gonna.

Piume nere lucenti.

Se dunque sono Danze dell’Inferno, perché non prenderne parte?, si dice mentre i suoi occhi invidiano quei movimenti sinuosi, mentre vedono dissiparsi il temperamento irascibile della ragazza per trasformarsi in un qualcosa di superiore, di qualcosa che di divino ha ben poco.

Nera, nera come il peccato. Come la morte, come la superstizione, il pregiudizio e la calunnia.

Come tutto ciò che precede Romania ogni volta che esce di casa.

La cattiva fama.

La ragazza è voltata, Radu ne può vedere la bianca nuca. Stavolta indossa delle punte di gesso, sono di raso lucido. Com’è bella.

Però non sorride come al solito. Il volto è una maschera seria, il volto ha il rimprovero dentro, il volto ha una traccia oscura che la limba maghiară1 di solito non ha.

Balance, balance, piqué, piroette.

Il movimento che finisce in un giro su sé stessa, le braccia che imitano cupe ali.

SIssonne fermé, sisson fermé, sisson ouverte.

Jetè, assemble, changement.

Poi accade una cosa mai successa prima.

La ballerina si volta. Lo vede, gli sorride.

Uno straziante senso di appartenenza invade Radu, che trasale. Quella non è Ungaria.

Le sue sclere sono nere.

Cigno nero.

Bună seara, România2. ›

Le labbra scandiscono, crudeli, mentre un sorriso animalesco si fa strada sul suo volto.

Cat timp nu se vedea, Valvă Negru 3. ›

 

 

«Άποθνησκομαι υπό τής χορείας»

 

1Ungherese. – Non so perché, ma ogni traduttore che trovo mi da’ questo risultato.

2 Buona sera, Romania. – è scontato, su! :’

3 Quanto tempo che non ti vedevo, Valva Nera.

 

 

Spazietto dell’autrice rompiscatole

Allora, inizio col dire che chiunque inizi con la solita storia del ‘eh, sì, ora c’è la moda di Romania’ può avviarsi: Fanculo è da quella parte. Non avreste nemmeno dovuto aprire questa pagina – e mi scuso per la poca finezza, ma sono giorni che mi sento dire che il mio personaggio l’ho creato per tendenza, perché vampiro fa figo e tutto il resto. Non fanno che dirmi che sono omologata, che carini~

In ogni caso. Sì, ho cercato di fare un salto nella tradizione popolare rumena attraverso la danza, anche se non è specificato che le Iele danzino. Ho voluto usare l’immagine del cigno nero perché mi è rimasto impresso in mente il tutù che aveva una ragazza al mio saggio, tutto nero con le piume. Mi ha affascinata, in un certo senso. E se il solo vestito mi ha fatto sentire piena di ammirazione nei suoi confronti – per il portamento, per come lo indossava, per come le faceva risaltare la pelle già chiara di suo – non appena l’ho vista ballare mi sono veramente emozionata.

Non sto scherzando. Mi batteva forte il cuore.

Ho cercato di rendere l’immagine della Valva Nera il meglio possibile – e anche se di solito queste hanno l’aspetto di vecchiacce brutte e cattive di fatto sono mutaforma, secondo i pochi documenti a riguardo che ci sono su internet.

Il fatto che abbia l’aspetto di Ungheria non so nemmeno se è un caso o altro, visto che inizialmente era progettato come Romania (oh, Radu~! ) che si innamora della Ungheria ballerina – solo di quella, eh! Di fatto tra i due non scorre buon sangue.

Orbene. La frase in greco antico vuol dire ‘sono ucciso dalla tua danza’ – o anche ‘sono uccisa’ – ma non c’entra niente con la fic. E’ l’inizio dell’angolo dell’autrice c:

 

Sperando che ‘sta roba non sia troppo oscena, vi lascio ~

 

Infiammabile

 

Ah, un’ultima cosa: Vaticano l’ho immaginato come lui, che è un OC di El-mon-amour. Pertanto non è mio – così come Romania, che appartiene a Himaruya, dal momento che è apparso nel manga.

   
 
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