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Autore: twitchy_little_ferret    15/07/2011    2 recensioni
La mia rivisitazione del celebre Pigmalione di Shaw: il "modaiolo" Draco Malfoy scommette di poter rendere Harry Potter un damerino.
La dedico a _Srio_
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Pigmalion Ecco il meraviglioso Draco Malfoy, fulgido esempio della bontà divina, portavoce delle più antiche arti del Buongusto e dell'Ottimo Abbigliamento, incarnazione del dio Apollo, bello come -e forse anche più- del sole stesso: capelli color del grano maturo, morbidi e leggeri proprio come le sue spighe al momento della mietitura, pettinati con estrema cura; pelle nivea, morbida e delicata, temprata da quasi 16 anni di stolida e indefessa tintarella di luna; non due occhi, ma due diamanti estratti dalle più fredde grotte del Circolo Polare Artico, freddi come il ghiaccio e preziosi come il platino; un naso rubato al David di Michelangelo, bello, diritto, simmetrico come solo quello di una statua può essere; la bocca, composta da due labbra sottili e morbide come la polpa di una mela, quella stessa che Biancaneve ha morso e che le ha regalato il Sonno Eterno, ma che ad esse ha semplicemente donato un leggero colore rosato (oltre alla capacità di risvegliarvici i morti); il collo marmoreo, forte ma allo stesso tempo eccezionalmente delicato, come il resto del suo corpo perfettamente scolpito.

Ed ecco Harry Potter, esempio altrettanto fulgido dell'Incuria e della Malnutrizione: capelli accuratamente tagliati alla “va là che la va ben”, pettinati con la stessa, studiatissima mossa del cane che si scrolla l'acqua di dosso dopo un bagno, di un colore perfettamente definito come foglie-d'autunno-reduci-da-un-incendio, con appassionanti riflessi color pozzanghera-sull'asfalto; una pelle talmente cerea che un cadavere a confronto è l'immagine della salute; occhi verdi come il petrolio appena raffinato (ed ugualmente tossici, siccome chi li guarda si ritrova scaraventato in un abisso di disperazione dal quale è fondamentalmente impossibile uscire), grandi e luminosi come una lampadina sul punto di fulminarsi; naso piccolo e ben fatto, sì, e questa è l'unica fattezza decisamente salvabile, visto il resto del corpo che può tranquillamente essere utilizzato come testimonial per una pubblicità del BIAFRA, con le costole bene in vista ottimamente utilizzabili come xilofono.

Stanno entrambi raggiungendo la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e nessuno sa cosa li aspetterà l'anno che sta per iniziare. Non sanno infatti, che in capo a due mesi... beh, si innamoreranno.

Ci si chiederà ovviamente come possano innamorarsi due persone geneticamente impostate per detestarsi: la risposta è, nello stesso modo in cui si innamorarono il Sole e la Luna, così come il giorno e la notte, come la Luce ed il Buio si innamorarono all'Alba dei Tempi: con una scommessa.

Tutto cominciò il 1° settembre, non appena gli studenti furono congedati dal banchetto di inizio anno e si furono accomodati nelle rispettive sale comuni...


**********


“Blaise, mi annoio! Siamo arrivati appena da 4 ore o giù di lì, e già non ne posso più!” Il Signorino Malfoy, mollemente adagiato (per non dire stravaccato, ma con molto stile) sulla migliore poltrona della sua Sala Comune, in compagnia dell'inseparabile Zabini, si stava godendo il tepore incantato del caminetto.

Il moro Zabini, che aveva allungato una mano per sistemargli due ciocche di capelli scandalosamente fuori posto, sospirò, rassegnato alle lamentele a dir poco sconclusionate del compagno.

“Cosa riuscirebbe a tirarti su di morale, Draco?” Chiese dopo un attimo, col tono di voce di chi ha appena ricevuto l'illuminazione divina. Il Principino se ne accorse.

“Qualunque cosa. Che mi possa tenere impegnato per un tempo superiore ai... tre minuti.” Rispose, con ironico riferimento alle capacità amatorie del moro, il quale ghignò, più che sorridere, in risposta alla debole battuta dell'amico, “No, più che altro pensavo...” accarezzò il viso del biondo e, dopo una pausa-suspance di qualche secondo, riprese “... pensavo ad una... scommessa, Draco”.

Parla, sono tutt'orecchi”. “Beh, siamo tutti consapevoli che sei l'indiscussa icona di stile della scuola, giusto?” Un cenno d'assenso da parte di Draco, e Blaise continuò, prendendosela spaventosamente comoda, assaporando ogni scarica di interesse che proveniva dall'amico. “Quindi, perchè non troviamo un ragazzo, uno palesemente in difficoltà con quell'arte chiamata stile, e tu lo rendi un Principe degno di te? Chissà, se la sfida è abbastanza complicata, magari potrà tenerti impegnato per più di... qualche minuto”. Vide gli occhi del biondo illuminarsi, a dire il vero in modo vagamente sinistro, e capì di avere centrato il punto: la vanità era uno dei requisiti per essere un ottimo Serpeverde, e Draco ne era senza dubbio l'araldo.

Va bene. Ovviamente sarai tu ad assegnarmi la... vittima. Una sola condizione: niente Serpeverde.”

Ci sto. Domani a colazione ti comunicherò la mia scelta, ora vado a dormire. Buonanotte, Principe”.

Notte Blaise”.

Un bacio sulle labbra a concludere il commiato, ed il moro sparì nella sua stanza. Lo stesso fece Draco dopo una decina di minuti. Chissà chi avrebbe scelto per lui...


La mattina dopo, all'arrivo di Draco, la Sala Grande era già gremita di gente. La McGranitt stava distribuendo gli orari dei nuovi corsi al tavolo dei Sereverde, dunque era perfettamente in orario. Come al solito, mai un minuto dopo, né un minuto prima.

Blaise”. Salutò, e prese il calice ricolmo di succo di zucca, la sua colazione per quel giorno. Stava attento alla linea, lui.

Buongiorno Draco. Ho effettuato la mia scelta, vuoi conoscerla subito o preferisci aspettare per poter meglio digerire la colazione?” Sussurrò, adocchiando il suo piatto pieno di cibo con soddisfazione. Aveva un metabolismo invidiabile. Avrebbe potuto mangiarsi un intero bue, senza aumentare di un solo etto. Motivo per cui era decisamente invidiato dall'intera popolazione femminile dei Serpeverde.

Parla, subito. Voglio sapere chi sarà il mio giocattolo quest'anno”. Pieno di aspettativa, Draco si aspettava un paffuto, piccolo Tassorosso: sarebbe stato esilarante vederlo trottare sul tapis-roulant per eliminare la ciccia che infestava gli appartenenti a quella Casa.

Potter” A Draco per poco non andò di traverso la bevanda, ma se la cavò egregiamente con due sofisticati colpi di tosse. “Cosa? Non esiste mio caro, Potter non solo è più intoccabile di un lebbroso, ma è pure completamente, indiscutibilmente senza speranza! Non potrei farcela nemmeno se mi concedessi una vita intera!”

Niente discussioni sulla mia decisione, Malfoy. Hai un anno di tempo, o dovrai passare l'intera vacanza estiva obbedendo ai miei ordini. E sai quali sono i miei gusti...” Sogghignò vedendo rabbrividire l'amico, sicuramente al pensiero di vestitini da cameriera, spolverini e vari altri strumenti di tortura più fantasiosi.

Va bene, va bene. Farò del mio meglio. Spero solo di non dovermene pentire”. Sospirò rassegnato, e si preparò ad un piano di avvicinamento.

Harry “Sfregiato” Potter stava chiacchierando con i suoi amici -bleah, con la bocca mezza piena!- quando, improvvisamente, la sua faccia diventò decisamente verde, e lui si alzò ed uscì di corsa dalla Sala.

Piuttosto confuso dalla situazione, Malfoy si voltò verso un ammiccante Zabini. “Un piccolo aiutino per un compito effettivamente senza speranza. E poi non dire che non sono gentile! Ora muoviti ed attacca, l'effetto della fattura dura solo qualche minuto. Non volevo obbligarti a parlare con una persona dall'alito più puzzolente di quanto già lo abbia di solito!”.

Senza perdere tempo a rispondergli, Draco si alzò dal suo posto e, con perfetto charme, sparì dietro le pesanti porte della Sala.

Trovò Potter ancora in bagno, che si sciacquava la faccia nel lavandino.

Ciao, Sfregiato”.

Harry sobbalzò, ma riconobbe subito la voce. Senza girarsi, prese un tovagliolo di carta per asciugarsi il volto, e chiese aspro “Cosa vuoi Malfoy? Questa farsa è opera tua, non è così?”

In realtà, Potty, non lo è, non del tutto. E comunque, tralasciando il fatto che la tua domanda non presentava nemmeno il minimo accenno di cortesia, ora ti spiego cosa voglio”.

Fu subito ad un passo da lui, portandolo così ad arretrare involontariamente fino al muro. Divieto di usare l'Imperius, maledizione. Lo odio, quel Blaise. “Ascoltami bene Potter, perché non ho intenzione di ripeterlo. Tu.Mi.Piaci. E da un bel po' di tempo, ormai. Sai, nella mia famiglia non ci si è mai fatti troppi problemi se a qualcuno piacciono gli uomini oppure a qualcuna le donne, ma ovviamente con te è una faccenda completamente diversa: non solo non appartieni ad un casato particolarmente onorevole, ma inoltre... beh, sei un orrore!

Niente postura, niente stile, educazione decisamente lacunosa... Con te bisognerebbe fare un grande lavoro, forse la sfida più impegnativa di tutta la mia vita... Ma ce la farò, e per premio ti darò quel grande onore di essere il mio fidanzato!”

Detto questo, senza lasciare ad Harry nemmeno il tempo di controbattere, uscì dal bagno e tornò in Sala Grande.





  
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