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Autore: MrsBrick    15/07/2011    2 recensioni
Lui ama le esplosioni. Lei è un'esplosione ambulante.
Nonostante siano tempi bui, c'è ancora qualcuno che vuole ridere.
"Si è vero, abbiamo Lord Voldemort alla porta, in piedi sullo zerbino. Ma possiamo ancora vivere qualche giorno da normali sedicenni, almeno finchè non sfonda la porta"
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Seamus Finnigan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo uno
Parigi, ore 23.30





Crack.
Appena scesa dal treno le scricchiolò la spalla. Era stato un viaggio tremendamente lungo e purtroppo non era ancora finito. Si guardò intorno, la stazione di Parigi era quasi deserta. L'orologio segnava le 23.30.
Doveva aspettare ancora 5 ore prima che partisse il treno per Londra. Era stata costretta a viaggiare in maniera babbana e allora aveva scelto il treno.
I suoi genitori all'inizio erano contrarissimi all'idea di farla viaggiare di notte, da sola, in Paesi stranieri. Ma lei li aveva rassicurati mostrando loro cosa avrebbe fatto esattamente al primo malcapitato che avrebbe avuto l'intenzione di aggredirla, e lì si erano messi l'anima in pace.
Avrebbe preferito di gran lunga anche lei  Smaterializzarsi direttamente a Londra, ma non era il caso. Ovviamente lo sapeva fare, ma non aveva voglia di inaugurare il suo soggiorno in Gran Bretagna con una multa o peggio, un arresto. In fondo aveva ancora sedici anni, e il Ministero inglese era diventato molto fiscale su queste cose. Soprattutto di questi tempi. La notizia del ritorno di Lord Voldemort era arrivata fino a Venezia.
Per questo motivo lei era li. Il Ministero italiano aveva dato tutto l'appoggio necessario a quello inglese e aveva disposto che alcuni membri della Serenissima Accademia delle Arti Magiche fossero inviati lassù per dare sostegno. Cercavano anche uno studente, da mandare alla scuola di Hogwarts.
Si, perchè i maghi dell'Accademia non erano semplici maghi. Infatti per essere ammessi, bisognava dimostrare di avere poteri fuori dal comune. I ragazzi che venivano ammessi erano pochissimi e quella ragazza, che ora era seduta su una scomodissima panchina di marmo, era fra questi.
Non le dispiaceva essersene andata da Venezia e dall'Accademia. Non aveva avuto un briciolo di rimpianto durante il viaggio. Si chiedeva piuttosto se i professori non avevano mandato lei apposta, sperando in un suo incontro direttamente con Lord Voldemort.
Non aveva buoni rapporti con loro. Era contraria alle loro idee antiquate, al loro modo di fare conservatore e alla loro eccessiva serietà.
Lei e alcuni suoi compagni erano considerati dei cataclismi ambulanti, solo perchè si divertivano un po' e non volevano morire dalla noia. Sorrise al loro ricordo. Aveva fatto promettere loro di far ancora più danni dell'anno precendente.
Non osava pensare alle lamentele del Sindaco, che già non accettava molto l'idea di avere una scuola di maghi, e maghi veramente potenti, nella sua città. 
Ma adesso stava andando a Hogwarts. Si augurò che non fosse un mortorio come l'Accademia. Sì,  avrebbe dovuto tenere gli occhi aperti, era pur sempre in missione. Ma aveva pur sempre sedici anni.
I suoi pensieri furono interrotti da due babbani che le si avvicinarono biascicando qualche complimento non troppo fine.
Si limitò a infilare la mano in tasca e fissarli  irritata. Dopo due secondi se ne andarono. Non aveva voglia di farsi notare e si era limitata a un Incantesimo Respingi Babbani, altrimenti avrebbe fatto qualcosa di più spettacolare a quei due cretini.
Già che aveva la mano sulla bacchetta toccò la panchina e la trasformò in un morbido materasso.
Come diavolo facevano i babbani a stare seduti lì sopra? Se l'era chiesto anche anni fa, quando aveva preso per la prima volta il vaporetto babbano e aveva immediatamente deciso di trasformare quelle dannate panche di legno in qualcosa di  più comodo.
Sollevò senza problemi la valigia. Era una valigia piccola, troppo piccola per una ragazza che sarebbe stata lontana da casa un anno. Ma con un piccolo Incantesimo Estensore Irriconoscibile...
Si sistemò meglio, sbadigliò. I babbani le giravano alla larga. Bene, l'incantesimo teneva. "Mai più viaggi Babbani. piuttosto la Metropolvere".





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Bene, ecco la mia prima fic...che dire? ho in mente a grandi linee la trama, ma sicuramente cambierò qualcosa. l'unica cosa certa è che so esattamente come voglio farla finire.
In effetti per pensare questa storia sono partita dalla fine. cioè il capitolo finale è già pronto, rendersi conto. xD
Questa ragazza è il nuovo personaggio che verrà presentato successivamente. uè mica voglio svelare tutto subito.  forse sarebbe meglio precisare che questa storia si svolge al sesto anno...verrà detto anche dopo, ma almeno dò qualche indicazione in più.
Non fate troppi commenti per la sconsideratezza dei genitori che mandano in giro una ragazza di sedici anni per l'europa. ma d'altronde questa non è una ragazza normale xD vabbè meno deliri, lilly.
  
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